Giro di Lombardia: storia, percorso e campioni Emanuele Peri 24 Novembre 2019 Gare In questo quinto articolo sulle Classiche Monumento andremo a parlare dell’ultima corsa sul calendario, il prestigiosissimo Giro di Lombardia, una delle gare più ambite dell’intero circuito World Tour per il calore dei suoi tifosi e per l’atmosfera autunnale che si percepisce sulle strade. Il Lombardia infatti è conosciuto anche come la “Classica delle foglie morte”, proprio perché si svolge o nell’ultima settimana di settembre o nella prima di ottobre, fin dal 1905. Il percorso negli anni è variato molto, sono state città di partenza o arrivo Milano, Seveso, Brescia, Monza, Cantù, Varese, mentre ora dal 2014 si alternano Bergamo e Como. In ordine di “storia”, il Giro di Lombardia è la terza dopo la Liegi-Bastogne-Liegi e la Parigi-Roubaix, mentre anticipa la Milano-Sanremo e Giro delle Fiandre, istituite rispettivamente nel 1907 e nel 1913. Noi di BiciLive.it ci immergeremo nella storia di uno dei Monumenti del ciclismo italiano, andando a raccontare i campioni e gli aneddoti che hanno reso il Giro di Lombardia così famoso anche a livello internazionale, una narrazione ultracentenaria che ha visto tutti i migliori corridori di questo sport sfidarsi sulle sue strade. Alla fine dell’articolo trovate anche l’albo d’oro completo con tutti i vincitori. Giovanni Gerbi, il vincitore della prima edizione del Giro di Lombardia. Giro di Lombardia: dal 1905 agli anni 30 Il Giro di Lombardia è stato ufficialmente istituito nel 1905 da un’iniziativa del giornalista Tullio Morgagni, che si dice volesse dare l’opportunità a Piero Albini di prendersi la rivincita su Giovanni Cuniolo dopo la sconfitta alla Coppa del Re. In realtà nella prima edizione i due rivali non furono mai della corsa e la strada si aprì di fronte a Giovanni Gerbi, il primo storico vincitore del Lombardia, trionfante con oltre quaranta minuti su Giovanni Rossignoli e Luigi Ganna. Al via ci furono 55 ciclisti ma solo 12 completarono i 230 chilometri in programma. Giovanni Cuniolo riuscì tuttavia nella sua impresa nel 1909 anticipando due transalpini in volata. Molto curioso il caso di Luigi Ganna, primo vincitore tra l’altro del Giro d’Italia: il varesino raccolse in sette edizioni in cui ha partecipato alla Classica delle foglie morte ben 6 top-ten, con due secondi posti e tre terzi posti senza mai riuscire a tagliare il traguardo in prima posizione. Nei primi anni della corsa parteciparono molti ciclisti non italiani e ottennero numerose vittorie, tra le quali si ricordano la prima francese con Gustave Garrigou nel 1907, la prima lussemburghese con Francois Faber (1908) e la prima tripletta con Henri Pèlissier (1911, 1913 e 1920). Henri Pèlissier, il francese capace di vincere per tre volte il Giro di Lombardia nel 1911, 1913 e 1920. Durante la Prima Guerra Mondiale la corsa non si interruppe, ma anzi si mantenne alto il valore patriottico della corsa e a eccezione della vittoria belga di Philippe Thys, gli “azzurri” ottennero tutti i successi nel periodo bellico. Il periodo più difficile per la storia del Giro di Lombardia fu però quello al termine del conflitto: dal 1919 la storia dell’Italia, uscita vincitrice dalla Guerra ma in condizioni economiche e sociali disastrose, cambiò radicalmente e così anche la difficile organizzazione della corsa. A sollevare però le gioie dei tifosi italiani ci fu uno dei più grandi ciclisti della storia tricolore di questo sport, Costante Girardengo, che raggiunse Pèlissier a quota 3 successi con le vittorie del 1919, 1921 e 1922, la prima delle quali anticipando di 8 minuti i rivali. Il “Campionissimo” nella sua storia fu capace di vincere anche due volte al Giro d’Italia, sei volte alla Milano-Sanremo e nove volte il Campionato Italiano, sfiorando l’oro mondiale con l’argento di Nurburgring 1927. Mentre nascevano le prime strade a pedaggio dedicate alle automobili come la Lainate-Varese e la Gallarate-Sesto Calende, in Lombardia la bicicletta era ancora il mezzo di trasporto preferito e il ciclismo lo sport più popolare. Proprio un ciclista di queste terre dominò la Classica delle foglie morte, Alfredo Binda, il primo corridore a trionfare per quattro volte (1925, ’26, ’27 e ’31). Binda, soprannominato anche “il Signore della Montagna” per la classe e lo stile che lo caratterizzava quando la strada saliva, vinse cinque Giri d’Italia, tanto da essere pagato 22.500 lire per non partecipare a causa della sua manifesta superiorità. Tre Campionati del Mondo (’27, ’30 e ’32) lo hanno portato a un record eguagliato soltanto da altri quattro corridori. Tutti e quattro i successi di Alfredo Binda sono arrivati con una fuga solitaria: quattro, otto, diciotto e ventinove i minuti di vantaggio sui suoi rivali, simbolo dello strapotere del corridore di Cittiglio. Alfredo Binda al Giro di Lombardia vince ben quattro volte: 1925, ’26, ’27 e ’31. Il Giro di Lombardia tra Bartali e Coppi Dal 1920 al 1958 il Giro di Lombardia ha visto solo corridori italiani tagliare il traguardo al primo posto, ma dopo il periodo di Binda, gli anni più floridi furono quelli delle sfide tra Gino Bartali e Fausto Coppi. La rivalità fu tuttavia spezzata dall’avvento della Seconda Guerra Mondiale: prima dello stop a causa del conflitto, Bartali era nettamente il più forte e più esperto: vinse nel 1936, nel ’39 e nel ’40. Il toscano era il mattatore in tutte le corse in cui partecipava, tanto in Italia quanto all’estero e soprattutto in Francia dove vinse due Tour de France. Proprio negli anni in cui la sfida si faceva più accesa, nel ’43 e nel ’44, la corsa viene fermata a causa dell’occupazione nazi-fascista del Nord-Italia. Al rientro post-bellico, Bartali, ormai ultra trentenne non fu più in grado di fronteggiare il più giovane Fausto Coppi, capace dal 1946 al 1949 di siglare un poker di fila, mai riuscito a nessun’altro nella storia della corsa. E poi nel 1954 a oltre 35 anni, arrivò il quinto successo per Coppi. Fausto Coppi sigla per cinque volte la vittoria al Giro di Lombardia, mai nessuno come lui. Se non fosse stato per il gesto dell’ombrello della Dama Bianca, la sua storica amante che seguiva la corsa in macchina, nei confronti di Fiorenzo Magni, l’Airone avrebbe probabilmente vinto anche il sesto Giro di Lombardia. Magni, ferito nell’orgoglio, diede tutto se stesso per riprendere la fuga di Coppi e giocarsi la vittoria in volata: nel Vigorelli a spuntarla però fu Andrè Darrigade, proprio su Fausto Coppi, che, in lacrime, chiude così la sua storia con la Classica delle foglie morte. Coppi amava particolarmente questa Classica di fine stagione e la salita del Ghisallo sembrava disegnata per lui, la sua rampa di lancio per arrivare a Milano in solitaria e con tanti minuti di vantaggio sugli avversari. Gli anni ’50 e ’60 Gli anni ’50 e ’60, così come capitò nelle altre grandi corse del ciclismo mondiale, videro il ritorno delle vittorie “straniere” anche al Giro di Lombardia: dai due francesi Louison Bobet (1951) e il già citato Andrè Darrigade (1954), anche le prime volte dei belgi con Rik Van Looy ed Emile Daens (1959 e 1960). Grandi nomi italiani furono protagonisti negli anni 60 quando vincere una corsa storica come il Lombardia era diventato particolarmente difficile. Come non ricordare dunque i grandi successi di veri uomini di popolo come Gianni Motta (1964) e Felice Gimondi (1966 e ’73) e Franco Bitossi (1967 e ’70). Gimondi nel ’66 fu capace di anticipare il più grande ciclista di tutti i tempi, Eddy Merckx: questa edizione è epica, Merckx insieme ad altri quattro corridori inizia a fare una corsa durissima e sorprende Gimondi, Adorni e il campione in carica Tom Simpson. Dopo un inseguimento sfrenato il gruppo si ricongiunge e uno scatenato Gimondi attacca a ripetizione, controllato sempre da Jacques Anquetil. Si giunge così in volata: Merckx e Adorni partono presto e non si risparmiano colpi al limite del regolamento. Il belga è costretto per questo motivo a rallentare e spiana la strada a Felice Gimondi, primo sul traguardo. Felice Gimondi, corridore di casa, vince per due volte il Giro di Lombardia nel 1966 e ’73 davanti ai suoi tifosi. Dagli anni ’70 alla fine del Millennio Negli anni ’70 e ’80 il Giro di Lombardia non ha avuto un unico dominatore: sono stati in molti infatti a vincere due volte la Classica delle foglie morte, Roger de Vlaeminck (1974 e ’76), Francesco Moser (1975 e ’78), Gianbattista Baronchelli (1977 e ’86), Bernard Hinault (1979 e ’84) e per ben tre volte Sean Kelly (1983, ’85 e ’91). La qualità di questi anni era davvero molto alta e in ogni edizione erano in quattro o cinque i veri favoriti da tenere d’occhio, e puntualmente a giro vinceva uno e poi l’altro. Gli italiani erano divisi dalla grande rivalità tra Moser e Giuseppe Saronni, i due grandi di quest’epoca, capaci di incollare i tifosi alle telecronache del grande Adriano De Zan. Erano anni in cui gli appassionati di ciclismo non si dividevano in questo modo dai tempi di Coppi e Bartali: Saronni e Moser erano entrambi donati di classe sopraffina, incapaci di mollare o di essere generosi l’un l’altro e in grado di vincere su qualsiasi terreno, salita, cronometro o volata che fosse, loro erano sempre lì a giocarsi il primato. La grande rivalità in gara al Giro di Lombardia tra Moser e Saronni. Tra la fine degli anni ’80 e gli anni ’90 ci fu invece l’exploit svizzero che con due volte Tony Rominger (1989 e ’92) e con Pascal Richard (1993) e Oscar Camenzind (1998), riuscirono a salire in ben quattro occasioni sul gradino più alto del podio. A seguito di uno stop di otto anni anche l’Italia, dopo Moreno Argentin (1987), torna a vincere al Giro di Lombardia: Gianni Faresin (1995) e Andrea Tafi (1996) riportano gioie ai colori azzurri. Gli anni 2000 e i giorni nostri Il nuovo millennio si apre con otto vittorie consecutive dell’Italia: Danilo di Luca (2001), Michele Bartoli (2002 e ’03), la tripletta di Damiano Cunego (2004, ’07 e ’08) e la doppietta di Paolo Bettini (2005 e ’06). Non possiamo dimenticarci dello splendido trionfo proprio di Bettini in maglia di campione del mondo nel 2006: il toscano, pochi giorni dopo aver vinto il mondiale, ha tragicamente perso il fratello Sauro e non vuole nemmeno presentarsi al via del Giro di Lombardia. Convinto da familiari e amici, Bettini è scatenato, scatta sul Ghisallo, sul Civiglio e sul San Fermo della Battaglia e arriva tutto solo sul lungo lago di Como, a braccia alzate e con le lacrime agli occhi. La doppia vittoria di Paolo Bettini al Giro di Lombardia nel 2005 e 2006. Di forza anche le due vittorie consecutive di Philippe Gilbert (2009 e ’10) e Joaquim “Purito” Rodriguez (2012 e ’13), mentre di gran classe le splendide vittorie del nostro Vincenzo Nibali, capace nel 2015 e nel 2017 di sbaragliare la concorrenza e arrivare in solitaria al traguardo. La vittoria più bella è sicuramente quella del 2015, quando lo Squalo dello Stretto fu capace di staccare tutti i rivali nella difficile e tecnica discesa del Civiglio, condotta con maestria, intelligenza e coraggio, come nessun altro nel gruppo è stato capace di fare. Le ultime due edizioni sono andate invece a Thibaut Pinot, anticipando proprio Nibali, e a Bauke Mollema, sul 39enne Alejandro Valverde, giunto al terzo secondo posto al Giro di Lombardia. Vincenzo Nibali al Giro di Lombardia è vittorioso nel 2015 e 2017, l’ultimo italiano a trionfare nella corsa. Il percorso del Giro di Lombardia Il percorso del Giro di Lombardia è stato negli anni modificato, soprattutto nelle sue sedi di partenza e arrivo. Tuttavia il simbolo della corsa è sempre stata la Salita della Madonna del Ghisallo, protettrice dei ciclisti, nel versante di Bellagio. La parte più impegnativa dell’ascesa è la prima: i 3 chilometri iniziali non scendono mai sotto il 9% di pendenza media e presentano una massima del 14%. La pendenza scende poi gradualmente fino a un tratto in falsopiano di 2 chilometri, dove i ciclisti possono rifiatare. La strada poi si impenna nuovamente negli ultimi 1.800 metri che portano al santuario e al museo omonimo. la Salita della Madonna del Ghisallo al Giro di Lombardia. Altrettanto importante è l’ascesa del Muro di Sormano, inserito nel 1960: la salita è composta anche dalla Colma di Sormano, ma il tratto finale, il vero muro, è quello più duro, lì dove migliaia e migliaia di tifosi si riversano quando passa il Giro di Lombardia. Il muro è lungo 1,9 chilometri dove non esiste possibilità di rifiatare: 17% di pendenza media e strade strettissime in cui zigzagare. La salita del Muro di Sormano al Giro di Lombardia. Negli ultimi anni sono stati fondamentali in vista del risultato finale anche il Civiglio e il San Fermo della Battaglia, due ascese non impossibili, ma che poste dopo 200 chilometri di corsa dura spezzano sempre le gambe dei corridori e lanciano verso il traguardo quelli in migliore condizione. Albo d’Oro Giro di Lombardia Anno Vincitore Secondo Terzo 1905 Giovanni Gerbi Giovanni Rossignoli Luigi Ganna 1906 Cesare Brambilla Carlo Galetti Luigi Ganna 1907 Gustave Garrigou Ernesto Azzini Luigi Ganna 1908 Francois Faber Luigi Ganna Giovanni Gerbi 1909 Giovanni Cuniolo Omer Beaugendre Louis Trousselier 1910 Giovanni Micheletto Luigi Ganna Luigi Balio 1911 Henri Pélissier Giovanni Micheletto Cyrille Van Hauwaert 1912 Carlo Oriani Enrico Verde Maurice Brocco 1913 Henri Pelissier Maurice Brocco Maurice Godivier 1914 Lauro Bordin Giuseppe Azzini Pierino Piacco 1915 Gaetano Belloni Paride Ferrari Gaetano Garavaglia 1916 Leopoldo Torricelli Camillo Bertarelli Alfredo Sivocci 1917 Philippe Tyhs Henri Pelissier/td> Leopoldo Torricelli 1918 Gaetano Belloni Alfredo Sivocci Carlo Galetti 1919 Costante Girardengo Gaetano Belloni Heiri Suter 1920 Henri Pelissier Giovanni Brunero Gaetano Belloni 1921 Costante Girardengo Gaetano Belloni Federico Gay 1922 Costante Girardengo Giuseppe Azzini Bartolomeo Aymo 1923 Giovanni Brunero Pietro Linari Federico Gay 1924 Giovanni Brunero Costante Girardengo Pietro Linari 1925 Alfredo Binda Battista Giuntelli Ermanno Vallazza 1926 Alfredo Binda Antonio Negrini Ermanno Vallazza 1927 Alfredo Binda Alfonso Piccin Antonio Nigrini 1928 Gaetano Belloni Allegro Grandi Pietro Fossati 1929 Pietro Fossati Adriano Zanaga Raffaele Di Paco 1930 Michele Mara Alfredo Binda Learco Guerra 1931 Alfredo Binda Michele Mara Giovanni Firpo 1932 Antonio Negrini Domenico Piemontesi Remo Bertoni 1933 Domenico Piemontesi Luigi Barral Pietro Rimoldi 1934 Learco Guerra Mario Ciprani Domenico Piemontesi 1935 Enrico Mollo Aldo Bini Gino Bartali 1936 Gino Bartali Diego Marabelli Luigi Barral 1937 Aldo Bini Gino Bartali Aimone Landi 1938 Cino Cinelli Gino Bartali Osvaldo Bailo 1939 Gino Bartali Adolfo Leoni Salvatore Crippa 1940 Gino Bartali Osvaldo Bailo Cino Cinelli 1941 Mario Ricci Cino Cinelli Severino Cavanesi 1942 Aldo Bini Gino Bartali Quirino Toccacelli 1943-44 gare non disputate 1945 Mario Ricci Aldo Bini Gino Bartali 1946 Fausto Coppi Luigi Casola Michele Motta 1947 Fausto Coppi Gino Bartali Italo De Zan 1948 Fausto Coppi Adolfo Leoni Fritz Schar 1949 Fausto Coppi Ferdi Kubler Nedo Logli 1950 Renzo Soldani Antonio Bevilacqua Fausto Coppi 1951 Louison Bobet Giuseppe Minardi Fausto Coppi 1952 Giuseppe Minardi Nino De Filippis Arrigo Padovan 1953 Bruno Landi Pino Cerami Pierre Molinèris 1954 Fausto Coppi Fiorenzo Magni Mino De Rossi 1955 Cleto Maule Fred De Bruyne Angelo Conterno 1956 Andrè Darrigade Fausto Coppi Fiorenzo Magni 1957 Diego Ronchini Bruno Monti Aurelio Cestari 1958 Nino De Filippis Miguel Poblet Michael Van Aerde 1959 Rik Van Looy Willy Vannitsen Miguel Poblet 1960 Emile Daems Diego Ronchini Marino Fontana 1961 Vito Taccone Imerio Massignan Renzo Fontana 1962 Jo De Roo Livio Trapè Alcide Cerado 1963 Jo De Roo Adriano Durante Michele Doncelli 1964 Gianni Motta Carmine Preziosi Jos Hoevenaers 1965 Tom Simpson Geren Karstens Jean Stablinski 1966 Felice Gimondi Eddy Merckx Raymond Poulidor 1967 Franco Bitossi Felice Gimondi Raymond Poulidor 1968 Herman Van Springel Franco Bitossi Eddy Merckx 1969 Jean Pierre Monserè Herman Van Springel Franco Bitossi 1970 Franco Bitossi Felice Gimondi Gianni Motta 1971 Eddy Merckx Franco Bitossi Frans Verbeeck 1972 Eddy Merckx Cyrille Guimard Felice Gimondi 1973 Felice Gimondi Roger De Vlaeminck Herman Van Springel 1974 Francesco Moser Eddy Merckx Costantino Conti 1975 Francesco Moser Enrico Paolini Alfredo Chinetti 1976 Roger De Vlaeminck Bernard Thèvenet Wladimiro Panizza 1977 Gianbattista Baronchelli Jean Luc Vanderbroucke Franco Bitossi 1978 Francesco Moser Bernt Johansson Bernard Hinault 1979 Bernard Hinault Silvano Contini Giovanni Battaglin 1980 Alfons De Wolf Alfredo Chinetti Ludo Peeters 1981 Hennie Kuipers Moreno Argentin Alfredo Chinetti 1982 Giuseppe Saronni Pascal Jules Francesco Moser 1983 Sean Kelly Greg LeMond Adrie Van Der Poel 1984 Bernard Hinault Ludo Peeters Teun Van Vliet 1985 Sean Kelly Adrie Van Der Poel Charly Mottet 1986 Gianbattista Baronchelli Sean Kelly Phil Anderson 1987 Moreno Argentin Eric Van Lancker Marc Madiot 1988 Charly Mottet Gianni Bugno Marino Lejarreta 1989 Tony Rominger Gilles Delion Luc Roosen 1990 Gilles Delion Pascal Richard Charly Mottet 1991 Sean Kelly Martial Gayant Franco Ballerini 1992 Tony Rominger Claudio Chiappucci Davide Cassani 1993 Pascal Richard Giorgio Furlan Maximilian Sciandri 1994 Vladislav Bobrik Claudio Chiappucci Pascal Richard 1995 Gianni Faresin Daniele Nardello Michele Bartoli 1996 Andrea Tafi Fabian Jeker Axel Merckx 1997 Laurant Jalabert Paolo Lanfranchi Francesco Casagrande 1998 Oscar Camenzind Michael Boogerd Felice Puttini 1999 Mirko Celestino Danilo Di Luca Eddy Mazzoleni 2000 Raimondas Rumsas Franceasco Casagrande Niklas Axelsson 2001 Danilo Di Luca Giuliano Figueras Michael Boogerd 2002 Michele Bartoli Davide Rebellin Oscar Camezind 2003 Michele Bartoli Angelo Lopeboselli 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