“Non preoccuparti mamma, non essere triste. Ce la faremo”. Così Egan Bernal disse alla madre a cinque anni, con la speranza di realizzare il suo sogno. Quest’ultimo divenne presto realtà dopo un lungo percorso ricco di sacrifici e ostacoli da scavalcare.

Bernal è diventato uno degli scalatori più forti al mondo, nonché uomo da classifica. A ventiquattro anni, con un Tour de France un Giro d’Italia nel palmarès, è il primo candidato a spartirsi le vittorie dei Grandi Giri nel nuovo decennio.

Semplicemente, come lo ha definito Alberto Contador: “Un ciclista straordinario che può segnare un’epoca”.

Uno scatto di Egan Bernal impegnato durante una corsa

I primi colpi di pedale

Egan Arley Bernal Gómez nasce a Bogotá, Colombia, il 13 gennaio 1997. È cresciuto con la sua famiglia nel villaggio di Zipaquirá, posto a ben 2.650 metri di altitudine.

Ha iniziato a dare i primi colpi di pedale all’età di 8 anni grazie al sostegno della sua famiglia. Suo padre, Germán Bernal, era un ciclista su strada professionista in gioventù e senza dubbio Egan ha ereditato tutto il suo talento e la sua motivazione. Nel 2011 ha iniziato a gareggiare a livello agonistico anche nella mountain bike, ottenendo importanti risultati sia nella categoria junior.

In quegli anni deve molto alla Fondazione Mezuena del suo comune, che lo sostenne anche economicamente, e alle “lezioni” dell’ex-professionista connazionale Fabio Rodriguez.

Egan in sella alla mountain bike comincia a convincere, diventando Campione Junior Panamericano e due volte Campione nazionale.

Nel 2014 ha conquistato inoltre la medaglia d’argento ai Campionati Mondiali Junior in Norvegia.

L’anno successivo è stato incoronato di nuovo campione panamericano junior in Colombia, campione nella World Junior Series svoltasi a San Dimas, in California, e ha ottenuto una splendida medaglia di bronzo nel Campionato mondiale junior a Vallnord (Andorra).

Egan Bernal durante una gara mtb nel 2014

La svolta

Nel 2016, a diciotto anni, Egan lascia la Colombia per volare in Italia dove ha effettuato il passaggio definitivo al ciclismo su strada, firmando un quadriennale con la professional italiana Androni Giocattoli-Sidermec. Il patron della squadra, Gianni Savio, da sempre ha un occhio di riguardo per i giovani colombiani e cerca di ingaggiare i più talentuosi.

I valori dei test di Bernal dimostravano un grande potenziale (soprattutto in termini di massimo consumo di ossigeno, VO2Max) che restava solo da esprimere sull’asfalto. Dopo una prima stagione di ambientamento ma non senza le prime vittorie, Egan è pronto per il grande salto.

Il 2017 è l’anno nel quale i riflettori si accendono su di lui. Ad agosto fa da padrone al Tour de L’Avenir, cadendo sotto gli occhi del Team Sky che non ha esitato a proporgli un contratto per la stagione seguente, sotto l’appoggio anche di Chris Froome, il quale si era fin da subito complimentato con il colombiano.

La squadra britannica è stata colpita dalle doti dimostrate da Bernal quando la strada sale, ma anche dalla sua esplosività, caratteristiche derivate anche dal suo passato in mountain bike. Il futuro sembra promettere davvero bene per il giovane talento di Zipaquirá.

Egan Bernal durante una gara con indosso la maglia Sky

Nel 2018, dopo la prima convincente uscita stagionale al Tour Down Under (primo nella classifica giovani e sesto nella generale) ha ottenuto la sua prima vittoria in maglia Sky nella sua terra, in Colombia. Prima contro il tempo, conquistando la prova a cronometro dei Campionati nazionali, poi in linea al Giro di Colombia dove ha sconfitto gli affermatissimi connazionali Nairo Quintana e Rigoberto Uran.

Al Giro di Romandia 2018 stupisce ancora, terminando solo alle spalle di Primoz Roglic e il mese successivo continua inarrestabile la sua ascesa ai vertici del ciclismo mondiale.

Lo scenario questa volta è in California, dove nella corsa di una settimana che attraversa lo stato americano, Egan ha fatto faville. Vince due tappe e domina la classifica generale, convincendo definitivamente la squadra a portarlo al Tour de France 2018.

Una Grande Boucle corsa al servizio della squadra. Il gregario ideale di Chris Froome e, inaspettatamente, di Geraint Thomas che è diventato in corsa il capitano unico del Team Sky. Il britannico, grazie anche al prezioso aiuto di Egan, è andato a conquistare a sorpresa il Tour 2018.

Il test da primo Grande Giro è stato superato a pieno voti da Bernal, che nella generale ha chiuso vicino i big al quindicesimo posto.

Da promessa a campione

Nel 2019 Egan Bernal da astro nascente diventa solida realtà. Comincia la stagione subito con le braccia alzate alla Parigi-Nizza, dove senza strafare conquista la classifica generale con 39 secondi di vantaggio sul connazionale Nairo Quintana. Dopo questo successo in casa Sky si ragionava sulla possibilità di leadership da parte del colombiano in un Grande Giro, ma prima era necessaria un’altra prova, un’altra conferma a servizio della squadra.

Nel frattempo ripete una grande prestazione alla Vuelta a Catalunya, dove ingaggia uno spettacolare duello con Miguel Angel Lopez e Simon Yates. Bernal finisce alla spalle dei due, ma non senza aver lottato fino all’ultima tappa.

Il programma dettato dal Team Sky indica il giovane colombiano come uno dei gregari per il vicino Giro d’Italia 2019. Una settimana prima, in allenamento, affrontando un tornante in discesa Egan scivola e si frattura la clavicola: il Giro salta.

Il giovane campione di ciclismo Egan Bernal durante una corsa con la maglia Sky nel 2019

Dopo lo stop torna in gara al Giro di Svizzera al servizio di Geraint Thomas. Ma quest’ultimo esce di scena a causa di una caduta, anche se senza gravi conseguenze. Così Bernal ha il via libera e si scatena. Sulle dure asperità svizzere il colombiano domina nelle tappe di montagna, vincendone una, e conquista con ampio vantaggio la corsa.

Uno dei corridori più in forma del momento è lui, ma al via del Tour de France 2019 si presenta con il ruolo di gregario. Il capitano è Thomas, ma tappa dopo tappa il britannico non sembra quello della vittoria nel 2018.

Le sensazioni diventano realtà quando nella diciottesima frazione Thomas non riesce a tenere il passo dei migliori e così il Team Sky decide di puntare tutto su Bernal. Il colombiano non tradisce la fiducia dei suoi direttori sportivi e attacca sull’ultima salita di giornata.

Si prende così il secondo posto nella generale e va all’assalto della maglia gialla il giorno successivo. La tappa comprende anche la scalata del Col de l’Iseran, posto a 2.770m, altitudine dove Bernal si esalta.

E così è stato, transita prima in cima al G.P.M e nella discesa seguente la corsa viene bloccata per una frana improvvisa sul percorso. Vengono così presi i tempi dell’Iseran e Egan balza al primo posto della generale vestendo la maglia gialla.

Difende il vantaggio il giorno dopo per poi andare in trionfo nella passerella finale sugli Champs Élysées a Parigi. Divenne così il primo corridore sudamericano, e secondo dalle Americhe, a vincere il Tour de France. Inoltre è stato il più giovane di sempre dal 1909.

Egan Bernal durante la premiazione del Tour de France 2019

Un anno difficile (2020) e il seguente riscatto (2021)

Nel 2020 comincia la stagione in casa con un quarto posto al Giro di Colombia, per poi fermarsi a causa dell’emergenza sanitaria dovuta alla pandemia di Covid-19. Dopo lo stop Bernal torna subito a vincere nella Route d’Occitanie, primo sul compagno di squadra Pavel Sivakov.

Poi si prende un secondo posto al Tour de l’Ain, a pochi secondi da Primoz Roglic, volando subito dopo in Colombia per i Campionati nazionali: sale sul podio in entrambe le prove, sia contro il tempo sia in linea.

Torna a gareggiare in Francia al Giro del Delfinato, ma si ritira dopo la terza tappa per problemi alla schiena. Gli stessi dolori che lo faranno affondare al seguente Tour de France 2020, iniziato con il ruolo di capitano per il Team Ineos. Nella quindicesima frazioni il fastidio alla schiena è troppo acuto, Egan perde più di 7 minuti e la sera decide di lasciare la Grande Boucle.

Il 2021 deve essere l’anno del riscatto dopo i problemi vissuti nell’appuntamento principe della scorsa stagione.

Parte con ottimi risultati, tra tutti un terzo posto al Tour de la Provence e alla Strade Bianche. Quarto alla Tirreno-Adriatico, decide di concentrare la preparazione in vista del Giro solo in altura, senza partecipare ad altre corse.

Al via della Corsa Rosa è tra i favoriti per la vittoria finale. Nella sesta tappa a San Giacomo, Bernal sembra già il più in forma in salita e ne approfitta per accumulare un po’ di vantaggio nei confronti dei rivali finendo secondo dietro al vincitore di giornata Gino Mäder e salendo al terzo posto nella classifica generale, a sedici secondi dal nuovo leader Attila Valter.

Egan Bernal durante il Giro D'Italia 2021 con indosso la maglia rosa

Nella nona tappa della corsa, Egan ha conquistato la prima vittoria di tappa della sua carriera in un Grande Giro e la maglia rosa con un attacco sul tratto sterrato al termine dell’ultima salita a Campo Felice, guadagnando altri secondi nella generale.

Il corridore di Zipaquirà ha esteso ancora il suo vantaggio nell’undicesima tappa Montalcino, dove molti degli altri big hanno perso tempo prezioso, incluso Remco Evenepoel.

Tre giorni dopo sul Monte Zoncolan non si fa sorprendere da un attacco di Simon Yates, lo segue e a pochi metri dal traguardo lo supera per concludere la tappa al quarto posto e accumulare un vantaggio di oltre un minuto e mezzo nella classifica generale su Yates, che è passato al secondo posto.

Bernal ha conquistato la sua seconda vittoria di tappa nella sedicesima tappa a Cortina d’Ampezzo, accorciata a causa del maltempo. Sul Passo Giau attacca e nessuno riesce a seguirlo. Taglia il traguardo in solitaria, ventisette secondi dopo arrivano Romain Bardet e Damiano Caruso.

Al secondo giorno di riposo il colombiano del Team Ineos ha quasi due minuti e mezzo di vantaggio su Caruso, che ha scavalcato Yates.

Nell’ultima settimana della gara Bernal ha corso in difesa, proteggendo il suo vantaggio sugli avversari.

Nella diciassettesima tappa a Sega di Ala si sono accesi Simon Yates e Joao Almeida, i quali sono riusciti a staccare un’affaticata maglia rosa. Il divario tra Bernal e Yates si riduce di quasi un minuto e il britannico ci riprova di nuovo all’attacco dell’ultima salita della tappa 19 sull’Alpe di Mera a circa sei chilometri e mezzo dalla fine. Il corridore del Team BikeExchange si prende la tappa guadagnando altri trenta secondi su Bernal.

Il giovane campione di ciclismo Egan Bernal al traguardo del Giro D'Italia 2021

Nell’ultima tappa di montagna, Caruso e il suo compagno di squadra Pello Bilbao hanno attaccato Bernal lungo la discesa del Passo del San Bernardino a 50 km dall’arrivo all’inseguimento. Si è unito all’attacco anche il Team DSM con Romain Bardet. 50 secondi è il vantaggio sulla penultima salita del Passo dello Splügen. Bernal e i suoi compagni di squadra sono riusciti a ridurre il distacco a meno di mezzo minuto quando Caruso ha tagliato il traguardo sull’Alpe Motta per vincere la tappa.

Egan Bernal si è così assicurato la maglia rosa nell’ultima tappa del Giro d’Italia 2021, la prova a cronometro di Milano, concedendo altri 30 secondi a Caruso per vincere con un margine di un minuto e mezzo.

Diviene il quarto corridore a vincere sia il Tour che il Giro prima di raggiungere i 25 anni, dopo Gino Bartali, Felice Gimondi ed Eddy Merckx.

In più è anche il quarto corridore a vincere sia la classifica generale che quella dei giovani nello stesso Giro dopo Evgeni Berzin, il connazionale Nairo Quintana e il compagno di squadra Tao Geoghegan Hart.

Frenato da problemi alla schiena non partecipa al Tour de France 2021 e all’Olimpiade di Tokyo 2020 (disputata nel 2021). Ha poi disputato la Vuelta a Burgos 2021, classificandosi 38mo: prenderà il via alla Vuelta di Spagna 2021.

Egan Bernal tiene tra le braccia il trofeo del Giro D'Italia 2021

Egan Bernal:palmarès

2021
Giro d’Italia: Tappa 9, Tappa 16, Classifica generale, Classifica giovani

2020
Route d’Occitanie: Tappa 3, Classifica generale, Classifica a punti, Classifica giovani

2019
Tour de France: Classifica generale, Classifica giovani
Tour de Suisse: Tappa 7, Classifica generale, Classifica giovani
Parigi-Nizza: Classifica generale, Classifica giovani
Gran Piemonte

2018
Campione nazionale colombiano a cronometro
Tour of California: Tappa 2, Tappa 6, Classifica generale, Classifica giovani
Colombia Oro y Paz: Classifica generale, Classifica giovani, Classifica scalatori
Tour de Romandie: Tappa 3, Classifica giovani
Tour Down Under: Classifica giovani

2017
Tappa 2, Tappa 3, Classifica a punti, Classifica giovani, Classifica generale Sibiu Cycling Tour
Tappa 2, Tappa 4, Classifica generale Tour de Savoie Mont Blanc
Tappa 7, Tappa 8, Classifica generale Tour de l’Avenir
Classifica giovani Settimana Internazionale Coppi e Bartali
Classifica giovani Giro della Toscana
Classifica giovani Tour of the Alps
Classifica giovani Vuelta a San Juan

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A proposito dell'autore

Da sempre convive con quella malattia cronica che lo fa appassionare a qualsiasi sport guarda. La magia del ciclismo l'ha stregato lentamente ma in modo irrevocabile. Sia in sella pedalando verso l'alto, sia dal divano guardando ogni corsa. Poi è arrivata la penna per narrare una delle discipline che più si presta al racconto, uno degli sport più letterari.