In questo articolo andremo a parlare della Parigi-Roubaix, conosciuta come l'”Inferno del Nord“. È una delle cinque classiche monumento insieme a Milano-Sanremo, Giro delle Fiandre, Liegi-Bastogne-Liegi e Giro di Lombardia.

La Regina delle Classiche si svolge da sempre, ogni anno, la seconda domenica di aprile, una settimana dopo la Ronde, nel nord della Francia al confine con il Belgio.

Tratteremo la storia, il percorso lastricato e soprattutto i campioni che hanno reso celebre la Parigi-Roubaix, dai coraggiosi del 1896 all’ultimo trionfo di Greg Van Avermaet lo scorso anno, passando per gli anni tra le due guerre, l’era di Roger De Vlaeminck, i tre successi di Francesco Moser, le ultime vittorie italiane e le sfide tra Tom Boonen e Fabian Cancellara.

In fondo all’articolo troverete anche l’Albo d’Oro dei vincitori e i dettagli su alcuni tratti epici in pavè della Roubaix come la Foresta di Arenberg o il Carrefour de l’Arbre.

Foresta di Arenberg nella parigi roubaix

Il tratto di pavé nella Foresta di Arenberg, uno dei tratti più spettacolari della Parigi-Roubaix.

Parigi-Roubaix dalla fondazione al primo stop della Grande Guerra

Nel 1895 Theodore Vienne e Maurice Perez decisero di costruire un velodromo nei pressi della cittadina di Roubaix e l’anno successivo, per onorare la nuova struttura, si ebbe l’idea di organizzare una corsa che collegasse la capitale Parigi proprio con la pista.

Louis Minart, capo-redattore del giornale sportivo Le Velò, diede il suo appoggio. Andò a esaminare il percorso proprio il direttore, Victor Breyer che manifestò pubblicamente il suo dissenso affermando che la corsa fosse solo un “progetto diabolico” e che sarebbe estremamente pericoloso per i corridori.

Tuttavia Breyer cambiò idea e Vienne e Perez organizzarono la corsa il giorno di Pasqua, per un totale di oltre 300 chilometri. Il vincitore fu un tedesco, Josef Fischer, e solo in quattro arrivarono entro un’ora dal vincitore.

L’anno successivo i francesi, arrabbiati per la vittoria straniera nel 1896, riposero tutte le speranze in Maurice Garin (che sei anni dopo fu vincitore del primo Tour de France). Il corridore di casa non tradì le aspettative e riuscì addirittura a bissare il successo nel 1898.

Fino al 1914 le vittorie furono tutte francesi con Lucien Lesna, Hippolyte Aucouturier e Charles Crupelandt che trionfarono due volte a testa. Solo il belga Cyril Van Hauwaert nel 1907 e il lussemburghese François Faber nel 1913 riuscirono a mettere le ruote davanti a quelle dei nostri cugini d’oltralpe.

In questi anni però gli occhi furono tutti per Octave Lapize, primo corridore a vincere per tre volte consecutive la Parigi-Roubaix (1909,1910 e 1911).

arrivo al velodromo di roubaix

Dopo aver realizzato il velodromo di Roubaix, T. Vienne e M. Perez idearono una corsa per raggiungerlo da Parigi. Ad eccezione di alcune edizioni, l’arrivo è ancora fissato nel velodromo (in foto la vittoria nel 2017 di G.Van Avermaet).

Il periodo tra le due Guerre Mondiali

Il soprannome della corsa “Inferno del nord” deriva probabilmente dalle condizioni del percorso subito dopo la Prima Guerra Mondiale, quando un sopralluogo evidenziò i danni dei bombardamenti.

La Roubaix riprese, dopo uno stop dal ’14 al ’18, nel 1919 con un itinerario diverso: il velodromo era infatti inutilizzabile.

In questi anni vinsero soprattutto corridori belgi. La concomitanza con il Giro delle Fiandre li trovava sempre in ottime condizioni, quindici vittorie in ventuno edizioni della corsa li poneva come primi rivali dei corridori di casa.
Il plurivincitore in questo ventennio fu Gaston Rebry, il primo “Mr.Roubaix”, come venne soprannominato. Il belga vinse tre volte la manifestazione, nel 1931, 1934 e 1935.

Da ricordare in questi anni è la prima vittoria italiana nella Regina delle Classiche, Giulio “Jules” Rossi, di Parma ma emigrato in Francia fin da piccolo, nel 1937 regalò all’allora Regno il primo successo.

La corsa si interruppe nel 1940 ed ebbe uno stop di tre anni, in quanto il territorio venne occupato dalle truppe tedesche.

ciclista tra fango e fatica durante la roubaix

Le difficoltà del pavé spesso vengono accentuate dalla pioggia che lo rende scivoloso e dal fango che si deposita sulla bicicletta.

Dopoguerra : le tre vittorie italiane alla Parigi-Roubaix

Sebbene il secondo conflitto mondiale fosse ancora in corso, l’organizzazione riprese la Parigi-Roubaix nel 1943 e vide la vittoria di Marcel Kint, secondo nell’ultima edizione vinta da Emile Masson Jr.

Fino al 1948 solo il francese Paul Maye interruppe, nel 1945, la trafila di vittorie belghe, tra cui quelle di Georges Claes (1946-47) e Rik Van Steenberghen (1948), vincitore in questi anni anche di tre campionati del mondo, una Milano-Sanremo e due Fiandre, prima di ripetersi nuovamente alla Roubaix nel 1952.

Per tre edizioni consecutive la vittoria andò a corridori italiani, prima Serse Coppi, fratello di Fausto, in ex-aequo con Andrè Mahè nel 1949, poi lo stesso Campionissimo l’anno successivo, e infine nel 1951 Antonio Bevilacqua avanti a Louison Bobet. Il francese tuttavia si vendicò della sconfitta nel 1956 quando giunse al Velodromo davanti al belga Alfred De Bruyne, vincitore l’anno successivo.

Negli anni ’50 da ricordare anche i due secondi posti di Fausto Coppi nel ’52 e ’55, che ebbe un gran feeling con la corsa francese, e quello di Donato Piazza nel ’53.

https://www.youtube.com/watch?v=R3Uf4OKYqzs

Il dominio belga tra ’60 e ’70: Van Looy, Merckx e De Vlaeminck

Dopo la tripletta italiana ha avuto inizio una nuova storia nella Parigi-Roubaix, i nostri infatti per un po’ di anni hanno dovuto soccombere allo strapotere dei belgi, capaci di vincere dal 1952 al 1977 ben 17 volte su 22.

In questo periodo si sono susseguiti numerosi corridori di primo piano nella scena internazionale, il primo fu sicuramente Rik Van Looy, vincitore dell’Inferno del Nord per ben 3 volte (1961, 1962, 1965) e capace di salire sul podio per altrettante edizioni.

Van Looy fu dominatore di tutte le corse di un giorno dell’epoca, vinse due volte la maglia iridata, e si aggiudicò tutte e cinque le classiche monumento, primato condiviso con Eddy Merckx e Roger De Vlaeminck.

fango e polvere della roubaix

I fiamminghi sono sempre stati grandi protagonisti tra il fango e la polvere della Roubaix.

Proprio questi due furono il ricambio generazionale belga post-Van Looy : il Cannibale trionfò al Velodromo di Roubaix per tre volte (1968, 1970, 1973) e iniziò una sfida epica con il connazionale che riuscì a far sua la corsa per ben quattro volte, il primo a riuscire a tale impresa.

Roger De Vlaeminck vinse nel 1972, 1974, 1975 e 1977, arrivò quattro volte secondo e una volta sul gradino più basso del podio. Viene ricordato con il soprannome di “Monsieur Roubaix” per i suoi piazzamenti mai raggiunti da nessun’altro.

In questi anni di totale dominio fiammingo, siamo però riusciti una volta a trionfare, e chi poteva essere se non Felice Gimondi che per anni ha dovuto subire la forza del Cannibale e company? Il bergamasco della Bianchi vinse con più di quattro minuti di vantaggio sul secondo classificato.

merckx cannibale alla paris roubaix

Tra il ’68 e il ’77 è praticamente una sfida tra Merckx e De Vlaeminck: 3 vittorie del Cannibale e 4 per il nuovo “Mister Roubaix”.

La tripletta di Moser e gli anni ’80

A mettere il bastone tra le ruote dei belgi siamo sempre noi: De Vlaeminck già sognava il quinto successo nel 1978 ma dovette arrendersi a un sorprendente Francesco Moser che lo sopravanzò di quasi due minuti.

L’anno successivo la sfida tra l’italiano e il fiammingo si ripropose e per la seconda volta fu lo “sceriffo” trentino della Sanson ad alzare le braccia al cielo, stavolta con un distacco minore, solo 40 secondi.

Ma non finì la serie di successi: anche nel 1980, gara caratterizzata da condizioni meteorologiche avverse, Moser arrivò solo a Roubaix, sfruttando anche la foratura e poi il ritiro del rivale più pericoloso.

La sfortuna con la quinta vittoria non risparmiò De Vlaeminck nemmeno l’anno successivo, ma questa volta non fu l’italiano a batterlo, bensì il francese Bernard Hinault. Moser arrivò terzo.

hinault vince davanti a de vlaeminck e moser

Dopo aver vinto 3 edizioni consecutive, nel 1981 Moser viene battuto allo sprint da Hinault e dal “gitano di Eklo” De Vlaeminck.

Il campione d’oltralpe Hinault aveva sempre manifestato antipatia per la corsa, diceva infatti di correrla solo per piacere allo sponsor che credeva che una corsa del genere non potesse mancare nel suo palmarès. Dopo la vittoria il francese disse “Questa corsa è una porcheria, non la farò mai più”.

Nel resto del decennio si susseguirono diversi vincitori, Jan Raas e Hennie Kuiper fissarono nel 1982 e ’83 la doppietta olandese, nel 1984 e ’86 ci furono i due successi di Sean Kelly, mentre nel 1985 la vittoria di Marc Madiot, attuale direttore sportivo della FDJ.

Dal 1987 al 1990 furono tutti trionfi belgi con Eric Vanderaerden, Dirk Demol, Jean-Marie Wampers ed Eddy Planckaert.

sean kelly al traguardo della parigi roubaix

Negli anni Ottanta c’è spazio anche per la doppietta (e un terzo posto) dell’irlandese Sean Kelly.

Gli anni ’90, ultimi successi azzurri

L’ultimo decennio del 1900 inizia sotto il tricolore francese che si aggiudica le prime tre edizioni con Marc Madiot (1991) e Gilbert Duclos Lassalle (1992-1993) e successivamente nel 1997, con l’ultimo successo transalpino, firmato Frédéric Guesdon.

Così come al Fiandre, questi furono gli anni di Johan Museeuw, e proprio come alla Ronde anche la Roubaix venne vinta tre volte dal leone (1996, 2000 e 2002). Le coincidenze con la sorella belga non sono però finite, perché il campione fiammingo dovette anche qui scontrarsi con gli anni d’oro dell’Italia al nord.

Nel 1995 ci pensò il compianto Franco Ballerini che si impose davanti ad Andrei Tchmil, vincitore l’anno precedente, staccandolo di quasi due minuti.
Nel 1998 tornò ancora “il Ballero” a tagliare il traguardo a braccia alzate nel velodromo, anticipando il nostro Andrea Tafi di ben 4 minuti e 16 secondi.

https://www.youtube.com/watch?v=StQvIkxN9pU

L’anno successivo, l’ultimo del millennio, vide invece la vittoria proprio di quel Tafi che nulla poté al compagno di nazionale nel ’98. Fu una passerella, troppo forte il toscano per Wilfried Peeters e Tom Steels, rispettivamente secondo e terzo all’arrivo.

Però quelli di Ballerini e Tafi, per nostra sfortuna, furono gli ultimi per i nostri colori alla Roubaix, dopo 18 anni non siamo infatti ancora riusciti a trovare un corridore in grado di battere gli specialisti delle pietre. Con Gianni Moscon e Matteo Trentin potremo però scoprire le nostre carte.

Le ultime sfide del nuovo millennio

Come detto precedentemente, dominatore in questi anni delle corse del nord fu Johan Museeuw. Il 2000 inizia dunque così come era finito lo scorso millennio, ovvero con un suo trionfo che si ripeté nel 2002.

In questi primi anni del 21esimo secolo gli avversari principali furono Servain Knaven (2001), Peter Van Petegem (2003), Magnus Backstaed (2004).

Nel 2005 invece ci fu l’inizio di una nuova era destinata a concludersi solo lo scorso anno: furono infatti gli anni di Tom Boonen.

“Tommeke” vinse la sua prima Parigi-Roubaix in volata, dove sfruttò le sue doti di velocista, davanti a George Hincapie e Juan Antonio Flecha poi si ritrovò ad affrontare il suo più grande rivale Fabian Cancellara con cui iniziò una sfida lunga un decennio.

fabian cancellara primo inferno nord

Nell’Inferno del Nord lo svizzero Fabian Cancellara ottiene 2 vittorie e un secondo posto.

Nel 2006 fu proprio lo svizzero a trionfare sul belga, mentre nel 2008 e nel 2009 Boonen si riprese la rivincita, prima su Cancellara e il nostro Ballan in volata e l’anno successivo su Filippo Pozzato sfruttando anche l’assenza del rivale più quotato.

La risposta della “Locomotiva di Berna” non si fece attendere e nel 2010 tornò trionfante al velodromo attaccando in pianura a 50 chilometri dall’arrivo, sorprendendo tutti a quasi 60 km/h.

Nel 2012 Tom Boonen entrò nella storia: fece sua la quarta Parigi-Roubaix eguagliando il record di De Vlaeminck e fu il primo ad aggiudicarsi per due volte la doppietta Fiandre-Roubaix. Il belga fece la stessa azione del rivale due anni prima, attaccò a 52 km dal Velodromo, erano i segni di un’eterna sfida dove tutto era concesso.

tom tornando boonen vince 4 volte roubaix

Nel 2012 Tom “Tornado” Boonen entra nella leggenda: dopo 52 km di fuga vince per la quarta volta la Roubaix segnando la seconda doppietta Fiandre-Roubaix.

Il 2013 non vide il record di Tom ma il terzo e ultimo successo di Cancellara che anticipò in volata Sep Vanmarcke e l’anno successivo dovette accontentarsi del terzo posto dietro Niki Terpstra e John Degenkolb, vincitore nel 2015.

Il 2016 vide il grande ritorno ad altissimi livelli di Tom Boonen, fu l’ultimo anno del rivale svizzero, che chiuse però cadendo due volte sulle pietre dell'”Inferno del Nord”. Tuttavia il belga non riuscì, probabilmente per un’ingenuità, a far sua la quinta vittoria che lo avrebbe portato al primo posto della classifica di tutti i tempi.

Nella volata dell’edizione 2016 della Parigi-Roubaix infatti il successo andò a Matthew Hayman che anticipò proprio Boonen e Ian Stannard.

Nel 2017 c’è stata invece la vittoria di Greg Van Avermaet, campione olimpico a Rio 2016 e nel 2018 il trionfo assoluto in solitaria del campione del mondo Peter Sagan in volata sull’unico superstite della fuga di giornata, Silvan Diller.

Nel 2019 si corona ancora Le Roi Philippe Gilbert, giunto alla quarta Classica Monumento della sua carriera: nel palmarès manca soltanto la Milano-Sanremo. Il belga in volata sconfigge il tedesco Nils Politt, mentre terzo giunge il compagno di squadra e conterraneo Yves Lampaert.

docce storiche parigi roubaix

Le mitiche docce che hanno lavato fango e polvere ai più grandi campioni del ciclismo.

Le nazioni e gli atleti più vittoriosi alla Parigi-Roubaix

I plurivincitori della corsa non potevano che essere i belgi, che, nonostante non siano i padroni di casa, trovano nelle pietre il loro terreno ideale. Guidano dunque la classifica con 56 vittorie in 115 edizioni, seguiti molto staccati dalla Francia (28) e ancor di più dall’Italia (13).

Fuori dal podio troviamo l’Olanda con 6 successi e la Svizzera con 4 grazie ai trionfi di Cancellara. A pari merito Australia, Germania e Irlanda con due vittorie e infine Lussemburgo, Svezia e Ucraina fermi a uno.

caricature protagonisti storia parigi roubaix

Siamo un po’ di parte ma tra le caricature apparse sui social ufficiali della Parigi Roubaix, manca quella del campione nostrano Francesco Moser, vincitore di ben 3 edizioni.

Il percorso della Parigi-Roubaix

La Parigi-Roubaix negli anni ha vissuto momenti difficili. La caratteristica principale di questa durissima corsa è il pavé, che si trova per circa 50 dei 250 chilometri complessivi in diversi settori lungo il percorso.

Già prima della seconda guerra mondiale era iniziato l’ammodernamento delle strade, con i tratti in pavé che venivano sempre più sostituiti con l’asfalto e con la corsa che si andava sempre più appiattendosi.

Nel 1966 la corsa cambiò luogo di partenza, ci si spostò a Chantilly con il percorso che si sposta verso est alla ricerca di nuovi settori in lastricato. Due anni dopo entrò a far parte della corsa la leggendaria Foresta di Arenberg.

La Trouèe d’Arenberg è uno dei tratti più duri della Roubaix, condivide le cinque stelle di difficoltà con soli altri due settori. Sono 2.400 metri caratterizzati da un selciato in cattivo stato e dal passaggio nell’umido bosco, è uno dei momenti più caldi della corsa sebbene si trovi a circa 80 chilometri dall’arrivo.

Gli altri due tratti epici a cinque stelle sono quello del Mons en Pevele, 3 km di durissimo pavè e quello del Carrefour de L’Arbre: questo settore è quasi tutto un falsopiano in salita e i due chilometri in lastricato irregolare presentano anche numerose curve spesso pericolose. Il posizionamento a soli 17,5 chilometri dal traguardo lo rende il settore più decisivo ai fini del risultato.

Nell’edizione 2018 il percorso prevede 257 chilometri da Compiègne al velodromo di Roubaix con 54,5 km totali sul pavé divisi in 29 diversi settori.

percorso e altimetria della parigi roubaix 2018

Il percorso negli anni ha subito alcune variazioni, come lo spostamento della partenza da Parigi e l’aggiunta di alcune tratti di pavé. Nel 2018 sono previsti 29 settori e 54,5 km di pavé per un totale di 257 km di corsa.

L’Albo d’oro della Parigi-Roubaix

Tom Boonen e Roger De Vlaeminck, con quattro vittorie a testa, guidano la classifica di successi individuali.

Rincorrono, pur non potendo più tornare al velodromo, Lapiz, Rebry, Van Looy, Merckx, Moser, Cancellara e Museeuw. Ben in 11 hanno vinto due volte a Roubaix, tra i quali il nostro Franco Ballerini.

Ecco l’albo d’oro completo della Parigi-Roubaix:

Anno Vincitore Secondo Terzo
1896 Germania Josef Fischer Danimarca Charles Meyer bandiera italia Maurice Garin
1897 bandiera italia Maurice Garin bandiera olanda Mathieu Cordang svizzera Michel Frédérick
1898 bandiera italia Maurice Garin francia Auguste Stephane francia Edouard Wattelier
1899 francia Albert Champion francia Paul Bor francia Ambroise Garin
1900 francia Emile Bouhours Germania Josef Fischer bandiera italia Maurice Garin
1901 francia Lucien Lesna francia Ambroise Garin francia Lucien Itsweire
1902 francia Lucien Lesna francia Edouard Wattelier francia Ambroise Garin
1903 francia Hippolyte Aucouturier francia Claude Chapperon francia Louis Trousselier
1904 francia Hippolyte Aucouturier francia César Garin francia Lucien Pothier
1905 francia Louis Trousselier francia René Pottier francia Henri Cornet
1906 francia Henri Cornet francia Marcel Cadolle francia René Pottier
1907 francia Georges Passerieu belgio Cyrille Van Hauwaert francia Louis Trousselier
1908 belgio Cyrille Van Hauwaert francia Georges Lorgeou lussemburgo François Faber
1909 francia Octave Lapize francia Louis Trousselier belgio Jules Masselis
1910 francia Octave Lapize belgio Cyrille Van Hauwaert francia Eugène Christophe
1911 francia Octave Lapize francia Alphonse Charpiot belgio Cyrille Van Hauwaert
1912 francia Charles Crupelandt francia Gustave Garrigou francia Maurice Leturgie
1913 lussemburgo François Faber belgio Charles Deruyter francia Charles Crupelandt
1914 francia Charles Crupelandt francia Louis Luguet belgio Louis Mottiat
1915-18 non disputate a causa della prima guerra mondiale
1919 francia Henri Pelissier belgio Philippe Thys francia Honoré Barthélémy
1920 belgio Paul Deman francia Eugène Christophe belgio Lucien Buysse
1921 francia Henri Pelissier francia Francis Pelissier belgio Léon Scieur
1922 belgio Albert Dejonghe belgio Jean Rossius belgio Émile Masson Sr.
1923 svizzera Henri Suter belgio René Vermandel belgio Félix Sellier
1924 belgio Jules Van Hevel francia Maurice Ville belgio Félix Sellier
1925 belgio Félix Sellier bandiera italia Pietro Bestetti belgio Jules Van Hevel
1926 belgio Julien Delbecque belgio Gustaaf Van Slembrouck belgio Gaston Rebry
1927 belgio Georges Ronsse francia Joseph Curtel francia Charles Pelissier
1928 francia André Leducq belgio Georges Ronsse belgio Charles Meunier
1929 belgio Charles Meunier belgio Georges Ronsse belgio Aimé Deolet
1930 belgio Julien Vervaecke francia Jean Maréchal francia Antonin Magne
1931 belgio Gaston Rebry francia Charles Pelissier belgio Emile Decroix
1932 belgio Romain Gijssels belgio Georges Ronsse germania Herbert Sieronski
1933 belgio Sylvère Maes belgio Julien Vervaecke francia Léon Le Calvez
1934 belgio Gaston Rebry belgio Jean Wauters belgio Frans Bonduel
1935 belgio Gaston Rebry francia André Leducq belgio Jean Aerts
1936 francia Georges Speicher belgio Romain Maes belgio Gaston Rebry
1937 bandiera italia Jules Rossi belgio Albert Hendrickx belgio Noël Declercq
1938 belgio Lucien Storme belgio Louis Hardiquest belgio Marcel Van Houtte
1939 belgio Émile Masson Jr. belgio Marcel Kint francia Roger Lapebie
1940-42 non disputate a causa della seconda guerra mondiale
1943 belgio Marcel Kint belgio Jules Lowie francia Louis Thiétard
1944 belgio Maurice Desimpelaere bandiera italia Jules Rossi francia Louis Thiétard
1945 francia Paul Maye francia Lucien Teisseire francia Kléber Piot
1946 belgio Georges Claes francia Louis Gauthier belgio Lucien Vlaemynck
1947 belgio Georges Claes belgio Adolf Verschueren francia Louis Thiétard
1948 belgio Rik Van Steenbergen francia Emile Idée belgio Georges Claes
1949 italia Serse Coppi & francia André Mahé belgio Frans Leenen
1950 italia Fausto Coppi francia Maurice Diot italia Fiorenzo Magni
1951 italia Antonio Bevilacqua francia Louison Bobet belgio Rik Van Steenbergen
1952 belgio Rik Van Steenbergen italia Fausto Coppi francia André Mahé
1953 belgio Germain Derycke italia Donato Piazza bandiera olanda Wout Wagtmans
1954 belgio Raymond Impanis belgio Stan Ockers belgio Marcel Rijckaert
1955 francia Jean Forestier italia Fausto Coppi francia Louison Bobet
1956 francia Louison Bobet belgio Alfred De Bruyne francia Jean Forestier
1957 belgio Alfred De Bruyne belgio Rik Van Steenbergen belgio Léon Van Daele
1958 belgio Léon Van Daele spagna Miguel Poblet belgio Rik Van Looy
1959 belgio Noël Foré belgio Gilbert Desmet belgio Marcel Janssens
1960 belgio Pino Cerami francia Tino Sabbadini spagna Miguel Poblet
1961 belgio Rik Van Looy belgio Marcel Janssens belgio René Vanderveken
1962 belgio Rik Van Looy belgio Emile Daems belgio Frans Schoubben
1963 belgio Emile Daems belgio Rik Van Looy bandiera olanda Jan Janssen
1964 bandiera olanda Peter Post belgio Benoni Beheyt belgio Yvo Molenaers
1965 belgio Rik Van Looy belgio Edward Sels belgio Willy Vannitsen
1966 italia Felice Gimondi bandiera olanda Jan Janssen belgio Gustaaf De Smet
1967 bandiera olanda Jan Janssen belgio Rik Van Looy germania Rudi Altig
1968 belgio Eddy Merckx belgio Herman Van Springel belgio Walter Godefroot
1969 belgio Walter Godefroot belgio Eddy Merckx belgio Willy Vekemans
1970 belgio Eddy Merckx belgio Roger De Vlaeminck belgio Eric Leman
1971 belgio Roger Rosiers belgio Herman Van Springel italia Marino Basso
1972 belgio Roger De Vlaeminck belgio André Dierickx inghilterra Barry Hoban
1973 belgio Eddy Merckx belgio Walter Godefroot belgio Roger Rosiers
1974 belgio Roger De Vlaeminck italia Francesco Moser belgio Marc Demeyer
1975 belgio Roger De Vlaeminck belgio Eddy Merckx belgio André Dierickx
1976 belgio Marc Demeyer italia Francesco Moser belgio Roger De Vlaeminck
1977 belgio Roger De Vlaeminck belgio Willy Teirlinck belgio Freddy Maertens
1978 italia Francesco Moser belgio Roger De Vlaeminck bandiera olanda Jan Raas
1979 italia Francesco Moser belgio Roger De Vlaeminck bandiera olanda Hennie Kuiper
1980 italia Francesco Moser francia Gilbert Duclos-Lassalle germania Dietrich Thurau
1981 francia Bernard Hinault belgio Roger De Vlaeminck italia Francesco Moser
1982 bandiera olanda Jan Raas francia Yvon Bertin germania Gregor Braun
1983 bandiera olanda Hennie Kuiper francia Gilbert Duclos-Lassalle italia Francesco Moser
1984 irlanda Sean Kelly belgio Rudy Rogiers francia Alain Bondue
1985 francia Marc Madiot francia Bruno Wojtinek irlanda Sean Kelly
1986 irlanda Sean Kelly belgio Rudy Dhaenens bandiera olanda Adrie van der Poel
1987 belgio Eric Vanderaerden belgio Patrick Versluys belgio Rudy Dhaenens
1988 belgio Dirk Demol svizzera Thomas Wegmüller francia Laurent Fignon
1989 belgio Jean-Marie Wampers belgio Dirk De Wolf belgio Edwig Van Hooydonck
1990 belgio Eddy Planckaert canada Steve Bauer belgio Edwig Van Hooydonck
1991 francia Marc Madiot francia Jean-Claude Colotti belgio Carlo Bomans
1992 francia Gilbert Duclos-Lassalle germania Olaf Ludwig belgio Johan Capiot
1993 francia Gilbert Duclos-Lassalle italia Franco Ballerini germania Olaf Ludwig
1994 ucraina Andrej Čmil italia Fabio Baldato italia Franco Ballerini
1995 italia Franco Ballerini ucraina Andrej Čmil belgio Johan Museeuw
1996 belgio Johan Museeuw italia Gianluca Bortolami italia Andrea Tafi
1997 francia Frédéric Guesdon belgio Jo Planckaert belgio Johan Museeuw
1998 italia Franco Ballerini italia Andrea Tafi belgio Wilfried Peeters
1999 italia Andrea Tafi belgio Wilfried Peeters belgio Tom Steels
2000 belgio Johan Museeuw belgio Peter Van Petegem germania Erik Zabel
2001 bandiera olanda Servais Knaven belgio Johan Museeuw lettonia Romans Vainsteins
2002 belgio Johan Museeuw germania Steffen Wesemann belgio Tom Boonen
2003 belgio Peter Van Petegem italia Dario Pieri russia Vjačeslav Ekimov
2004 svezia Magnus Bäckstedt bandiera olanda Tristan Hoffman inghilterra Roger Hammond
2005 belgio Tom Boonen stati uniti George Hincapie spagna Juan Antonio Flecha
2006 svizzera Fabian Cancellara belgio Tom Boonen italia Alessandro Ballan
2007 australia Stuart O’Grady spagna Juan Antonio Flecha svizzera Steffen Wesemann
2008 belgio Tom Boonen svizzera Fabian Cancellara italia Alessandro Ballan
2009 belgio Tom Boonen italia Filippo Pozzato norvegia Thor Hushovd
2010 svizzera Fabian Cancellara norvegia Thor Hushovd spagna Juan Antonio Flecha
2011 belgio Johan Vansummeren svizzera Fabian Cancellara bandiera olanda Maarten Tjallingii
2012 belgio Tom Boonen francia Sébastien Turgot italia Alessandro Ballan
2013 svizzera Fabian Cancellara belgio Sep Vanmarcke bandiera olanda Niki Terpstra
2014 bandiera olanda Niki Terpstra germania John Degenkolb svizzera Fabian Cancellara
2015 germania John Degenkolb repubblica ceca Zdeněk Štybar belgio Greg Van Avermaet
2016 australia Mathew Hayman belgio Tom Boonen inghilterra Ian Stannard
2017 belgio Greg Van Avermaet repubblica ceca Zdeněk Štybar bandiera olanda Sebastian Langeveld
2018 slovacchia Peter Sagan svizzera Silvan Dillier bandiera olanda Niki Terpstra
2019 belgio Philippe Gilbert germania Nils Politt belgio Yves Lampaert

Parigi-Roubaix: le fonti ufficiali

Si può consultare il sito ufficiale della Parigi-Roubaix per ulteriori informazioni sulla storia, sul percorso e sui campioni che hanno reso celebre la corsa, ricordandovi la speciale ottava Granfondo dedicata agli amatori in programma il 7 aprile 2018.

A proposito dell'autore

Ama scrivere fin da quando era piccolo e questo lo ha portato a raccontare storie sul suo sport preferito, il ciclismo. Un'attività fisica che prova anche a praticare sia per piacere sia soprattutto per capire le difficoltà, le fatiche ma anche le gioie e i successi dei campioni che ogni giorno ci emozionano sulle strade.