Il Giro d’Italia 2021 è stato il Giro di Egan Bernal è vero, ma non dobbiamo scordarci che è stato anche quello di Damiano Caruso, della rivincita (o quasi) di Simon Yates, della Maglia Ciclimino di Peter Sagan, della Blu di Geoffrey Bouchard, del ritorno alle corse di Remco Evenepoel, del ritiro di Caleb Ewan su cui sorgono ancora molti dubbi, della polemica della tappa del Passo Giau, dei ritiri di corridori illustri, ma soprattutto dell’Italia e degli italiani.

Se sul 24enne colombiano della Ineos Grenadiers, vincitore dell’edizione numero 104, ci si poteva in un certo senso scommettere, altri atleti hanno stupito per le loro performance, contribuendo a rendere più incerto ed entusiasmante l’intero Giro d’Italia.

E non parliamo soltanto della lotta per la Maglia Rosa, ma anche dei successi di tappa.

Uno scatto dei ciclisti che pedalano durante il Giro d'Italia 2021

«La maglia rosa è speciale e il Giro è la corsa più bella nel paese più bello. Vincere qui mi lascia senza parole», raccontava Eganito durante l’intervista in Piazza Duomo al termine delle tre settimane di corsa. Oggi anche noi siamo un po’ senza parole, un po’ tristi per un evento che è entrato per 21 giorni nelle nostre case, che ci ha tenuto con il fiato sospeso fino all’ultima tappa e che ci ha fatto gioire per Damiano Caruso.

Non ce ne vogliano gli altri ciclisti, ma vedere un italiano lottare fino alla fine per provare a conquistare l’ambita Maglia Rosa e a scrivere per sempre il proprio nome sul Trofeo Senza Fine è sempre qualcosa di emozionate e affascinante.

Senza Vincenzo Nibali, non ancora al 100% della forma e molto sfortunato durante il Giro, e senza Giulio Ciccone, caduto e ritirato durante la corsa, gli italiani hanno trovato in un altro siciliano un vero e proprio portabandiera.

Se Egan Bernal è il vincitore ufficiale della Maglia Rosa, Damiano Caruso è il vincitore morale del Giro 2021, e non il primo degli sconfitti. Una frase recita infatti che “non c’è sconfitta nel cuore di chi lotta” e dopo aver visto la penultima tappa con arrivo in cima all’Alpe Motta, possiamo dire con certezza che Damiano Caruso ha vinto.

Uno scatto di Damiano Caruso al traguardo del Giro D'Italia 2021

Damiano Caruso.

Egan Bernal: dopo il Tour, il Giro

Il corridore colombiano si è presentato al Giro con ambizioni di successo, senza però mascherare qualche dubbio sulle sue condizioni fisiche. Nonostante i problemi alla schiena che lo avevano messo in ginocchio durante il Tour de France 2020, Egan Bernal è riuscito comunque nell’impresa di conquistare la Corsa Rosa.

Vincendo la nona tappa con arrivo sullo sterrato di Campo Felice e vestendo in quell’occasione il simbolo del primato (che non ha più lasciato), ha dimostrato sin da subito che non scherzava e che aveva una marcia in più rispetto agli avversari.

Ha dovuto però difendersi perché, soprattutto nell’ultima settimana, ha avuto un leggero calo di prestazioni, ma forte di un team allestito per vincere i Grandi Giri, è riuscito a non perdere troppo terreno e a vestire la Maglia Rosa arrivando con le braccia al cielo sul traguardo della cronometro finale di Milano.

Egan Bernal con in mano il trofeo del Giro D'Italia 2021

Egan Bernal con in mano il trofeo del Giro D’Italia 2021.

Il 24enne della Ineos Grenadiers è riuscito a inserire il suo nome nella storia, conquistando il suo primo Giro d’Italia dopo aver trionfato al Tour 2019 a soli 22 anni. Sono stati pochi infatti i corridori che sono stati in grado di compiere un’impresa simile e, tenendo conto del fatto che Bernal è ancora molto giovane, questo risultato è ancor più eccezionale e fa ben sperare per il futuro.

Dando uno sguardo agli annali e alle statistiche del ciclismo, scopriamo infatti che Egan Bernal è il primo corridore a vincere più di un grande giro (Giro, Tour e Vuelta) senza aver ancora compiuto 25 anni. In realtà Laurent Fignon era riuscito a farlo all’età di 23 anni, quando conquistava la sua seconda Maglia Gialla nel 1984, ma si parla comunque della medesima competizione.

Egan Bernal è invece stato capace di affermarsi in due delle corse più dure, storiche e importanti del panorama mondiale. All’appello manca solamente la Vuelta España, che sicuramente rientra già nei suoi prossimi obbiettivi e che gli permetterà di entrare nel club ristretto di corridori che sono riusciti a salire sul gradino più alto di tutti i Gran Tours.

Uno scatto di Tadej Pogacar durante una gara

Tadej Pogacar.

La concorrenza si presenta molto agguerrita, con Tadej Pogačar, Primož Roglič ed Evenepoel in prima linea pronti a battersi per il primato nelle corse a tappe. Si tratta di atleti molto giovani che sono stati già in grado di ottenere risultati illustri nonostante la veneranda età. E se ad essi sommiamo quelli più esperti, Egan Bernal avrà un bel po’ di filo da torcere in futuro.

Ma ora non pensiamoci! Lasciamo godere al colombiano la sua meritata vittoria, ottenuta al termine di un Giro molto duro che ha dato diverse soddisfazioni anche ai corridori di casa.

Tanta Italia al Giro d’Italia

Che il Giro 2021 sia stato quello degli italiani non è difficile dirlo.

Partendo dall’alto e da Egan Bernal questa affermazione risulta veritiera in quanto, pur essendo nato a Zipaquirá in Colombia, il corridore della Ineos è cresciuto nel Bel Paese, militando nella Androni Giocattoli di Gianni Savio e migliorando sia ciclisticamente sia linguisticamente.

Uno scatto di Damiano Caruso durante il Giro D'Italia 2021

Damiano Caruso.

Diverse lingue e diversi accenti, ma sempre tanta Italia anche sul secondo gradino del podio, dove uno splendido Damiano Caruso si è ritrovato a rivestire il ruolo di capitano della Bahrain-Merida e ha saputo ritagliarsi una gioia immensa dopo anni di gregariato.

Dopo il ritiro del leader Mikel Landa in seguito a una rovinosa caduta, ha preso in mano le redini del team, emozionando un’intera nazione. La pacca sulla spalla al compagno Pello Bilbao durante l’ascesa finale all’Alpe Motta (ultima tappa in linea del Giro 2021) è una fotografia che difficilmente sbiadirà. Più della salita tra due ali di folla urlante che lo spingevano verso il traguardo e più della faccia sorridente ed emozionata sul podio di Milano, è proprio questa l’immagine che ogni appassionato si porterà con sé negli anni a venire.

Amanti del ciclismo e tifosi improvvisati, tutti gli italiani hanno provato a spingere Caruso verso la Maglia Rosa, ma la strada non ha fatto sconti. Nonostante il primo posto di Bernal però rimane la soddisfazione di aver visto di nuovo qualche italiano lì davanti, a lottare per la vittoria, ma soprattutto la vittoria personale e in solitaria della 19esima tappa così come il suo nome scritto nell’albo d’oro del Giro. Un secondo posto, ma certamente di tutto rispetto.

Uno scatto di Vincenzo Nibali durante il Giro D'Italia 2021

Vincenzo Nibali.

Resta anche un po’ di amaro in bocca pensando agli altri italiani che avrebbero potuto fare bene in classifica generale, come Vincenzo Nibali e Giulio Ciccone ma che a causa di sfortune varie e di cadute in corsa hanno dovuto alzare bandiera bianca. Lo Squalo ha tenuto duro e ha concluso il Giro, nonostante tutto e nonostante tutti, mentre Giulio ha dovuto ritirarsi prima del tempo a causa di una forte contusione che non gli ha permesso di continuare. Un vero peccato perché occupava la decima posizione nella GC e aveva dimostrato in più occasioni di godere di un ottimo stato di forma.

Con Nibali e Ciccone fuori dai giochi, sono però stati diversi i ciclisti italiani che hanno fatto bene e che hanno saputo divertirsi e divertire il pubblico di appassionati e non.

Un nome su tutti? Ok, tralasciando per un attimo Damiano Caruso, il primo che salta in mente è certamente Filippo Ganna. Oltre a guidare in lungo e in largo per l’Italia Egan Bernal, la Ineos Grenadiers e l’intero gruppo, il cronoman di Verbania ha infatti fatto sue le due prove contro il tempo del Giro d’Italia 2021: la cronometro inaugurale di Torino e quella conclusiva di Milano.

Filippo Ganna con la maglia rosa della prima tappa del Giro D'Italia 2021

Filippo Ganna.

Se “Top” Ganna era però una certezza per i nostri colori, di sicuro non ci aspettavamo di vedere Alessandro De Marchi in Maglia Rosa, così come vedere Lorenzo Fortunato arrivare in solitaria in cima alla Zoncolan.

Tanta Italia e tanti italiani soprattutto sui gradini del podio, con Giacomo Nizzolo e Davide Cimolai che hanno continuamente inseguito la vittoria durante le volate rimediando diversi piazzamenti.

Nizzolo alla fine è riuscito a vincere sul traguardo di Verona, giusto il giorno successivo al trionfo di Andrea Vendrame e circa una settimana prima del successo di Alberto Bettiol, che sulle strade di casa ha saputo staccare tutti i compagni di fuga per aggiudicarsi la 18esima tappa.

Guardando al secondo posto di Caruso in classifica generale, alle sette tappe vinte da corridori italiani e ai tanti piazzamenti ottenuti, l’Italia può dirsi orgogliosa di questo giro e può guardare con una certa speranza alle Olimpiadi di Tokyo, dove la nazionale proverà a raccogliere medaglie su pista e su strada.

I nostri atleti sono pronti e noi non vediamo l’ora di vederli lottare nella competizione a cinque cerchi. Non prima però di ammirare alcuni di loro all’opera sulle strade del Tour de France 2021!

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A proposito dell'autore

Un giovane comasco con il cuore diviso tra mountain bike, che pratica per diletto nel tempo libero, e la corsa su strada, che ama seguire in TV e dal vivo. La passione per la prima nasce per amore della natura, la seconda grazie ad un nonno tifoso sfegatato del Pirata.