Simon Yates è oggi uno dei corridori più esplosivi in salita e al tempo stesso con notevoli doti di fondo. Il britannico nei suoi momenti migliori è in grado, con poche pedalate, di far la differenza quando la strada sale.

Milita dal 2014 nella stessa squadra, il Team BikeExchange.

Vincitore della Vuelta 2018 e della Maglia Bianca al Tour 2017, arrivato nella piena maturità della propria carriera, a 28 anni, è in cerca del sigillo definitivo.

Le prime pedalate, tra Juniores e Under23

Simon Yates nasce a Bury, Inghilterra, nel 1992. Insieme al fratello gemello Adam, anch’egli professionista di successo nell’attuale Team INEOS Grenadier, ha cominciato ad appassionarsi al ciclismo fin dalla tenera età. Il colpo di fulmine è arrivato all’età di nove anni quando ricorda di aver visitato il National Cycling Center nella vicina Manchester e di essere rimasto affascinato dallo spettacolo delle due ruote che sfrecciavano sulla pista. Poco dopo è entrato a far parte dell’Eastlands Velo, il club i cui ex membri includono il triplo campione olimpico Jason Kenny.

Simon eccelleva tra gli Juniores, collezionando titoli con la squadra su pista. È entrato presto a far parte di una selezione della British Cycling dedicata ai più giovani, con il quale ha vinto un Campionato del mondo su pista Junior nel 2010.

Ha anche gareggiato per l’Inghilterra ai Giochi del Commonwealth nello stesso anno, condividendo le gare con Chris Froome.

Nel 2011 ha confermato le sue enormi potenzialità con una serie di risultati impressionanti, tra cui una vittoria di tappa al Tour de l’Avenir.

Ha continuato a progredire nel 2012, con il salto nella categoria Under23, aggiungendo il titolo di Senior British Madison e diversi piazzamenti importanti tra le corse a tappe disputate.

Nonostante le buone prestazioni Simon rimaneva ancora sconosciuto al grande pubblico, ma le cose sarebbero cambiate presto nel 2013. In quell’anno salì infatti alla ribalta a febbraio vincendo l’oro nella corsa a punti ai Campionati del mondo su pista. Divenne il primo corridore della Gran Bretagna a riuscirci dopo Chris Newton (il suo attuale allenatore) nel 2002.

Sono seguite ottime prestazioni su strada, inclusi successi consecutivi al Tour de l’Avenir prima di concludere la sua stagione in grande stile con una vittoria di tappa al Tour of Britain, dove ha conquistato anche la maglia bianca di miglior giovane.

Simon Yates durante il tour de L'Avenir nel 2013

Tour de L’Avenir, 2013.

2014: il salto tra i professionisti

Nel 2014 Simon Yates è entrato a far parte della squadra Orica Green-EDGE nell’UCI World Tour. Il debutto tra i professionisti non è mai semplice: nuovi ritmi, nuove strategie. Ma il britannico è riuscito ad orientarsi nella massima categorie, con discrete prestazioni.

Dopo una brutta caduta al Giro di Turchia che gli ha procurato la rottura della clavicola, è tornato in azione al Giro di Slovenia, classificandosi settimo nella classifica generale, miglior giovane.

A giugno, Simon è salito sul podio nella corsa su strada del Campionato Nazionale prima di fare il suo debutto in un Grande Giro, al Tour de France.

Con l’inizio della gara nel Regno Unito, è stata un’esperienza incredibile per Simon partecipare alla corsa a tappe più importante della stagione davanti ai tifosi di casa. Era uno dei quattro ciclisti britannici al via e per di più era anche in grande forma, guadagnandosi così gli elogi del pubblico per la sue doti offensive in salita. Quando c’era l’occasione e il via libera dalla squadra, Yates attaccava senza paura.

Il ciclista Simon Yates al Tour De France 2014

Tour de France, 2014.

Le prime grandi conferme

Il 2015 e il 2016 furono anni di grande lavoro per Simon Yates. Focalizzò tutte le sue forze per specializzarsi nelle corse a tappe nell’ottica della classifica generale.

Nel 2015 i risultati confermano che è sulla strada giusta: quinto al Giro dei Paesi Baschi e al Giro del Delfinato, con in mezzo un sesto posto al Giro di Romandia. Il secondo posto nell’ultima tappa del Delfinato dietro Chris Froome lo lanciano verso una nuova partecipazione al Tour de France.

Continua a fare bene, lavorando per la squadra e mettendosi in mostra dove può: due piazzamenti nella Top 10 delle tappe di montagna.

Nel 2016 dopo il settimo posto nella Parigi-Nizza, ad aprile durante la Vuelta al Pais Vasco emerse che Yates era risultato positivo a una sostanza vietata, la terbutalina. Fu così squalificato dalla gara e dovette scontare una sospensione dalle corse di quattro mesi.

La sua squadra si è assunto la piena responsabilità dell’accaduto, motivando la positività come un “errore amministrativo”. La sospensione ha fatto saltare a Yates il Tour de France, dove suo fratello Adam è arrivato quarto assoluto, come miglior giovane.

Il ciclista Simon Yates nel 2016.

Terminato lo stop forzato, prende il via alla Vuelta e conquista la prima tappa in un Grande Giro, la settima della corsa. Non cala nelle tre settimane complessive di gara e chiude così sesto nella generale.

Il 2017 ha visto Yates collezionare vittorie di tappa in due prestigiose corse: Parigi-Nizza e Tour de Romandie. Si è piazzato secondo a quest’ultimo, il suo miglior piazzamento in una gara a tappe dell’UCI World Tour in quel momento.

Successo importante anche nelle corse di un giorno, suo il Gran Premio Miguel Indurain. Ha inoltre concluso settimo assoluto al Tour de France, aggiudicandosi la Maglia Bianca eguagliando il risultato raggiunto dal fratello gemello un anno prima.

Il grande trionfo

Simon Yates comincia la stagione 2018 con una squadra al suo fianco davvero rinforzata. I presupposti per fare una grande stagione ci sono tutti e il britannico non vuole deludere le aspettative: nel mirino ci sono Giro d’Italia e Vuelta.

A marzo vince la settima tappa della Parigi-Nizza che arriva in cima a Valdeblore La Colmiane, per chiudere poi secondo nella generale alle spalle di Marc Soler.

Più tardi, a fine marzo, Yates conquista anche la settima tappa, quella conclusiva, della Volta a Catalunya dopo aver attaccato più volte sul circuito finale di Barcellona.

Ad aprile va ad allenarsi in altura per lanciarsi verso il suo primo Giro d’Italia. Simon si presenta ai nastri partenza della Corsa Rosa come leader congiunto della sua squadra insieme ad Esteban Chaves, supportato da ottimi gregari come Roman Kreuziger, Mikel Nieve e Jack Haig.

Yates parte subito bene piazzandosi settimo nella cronometro individuale di apertura a Gerusalemme, a 20 secondi dal vincitore in carica Tom Dumoulin.

Nella sesta tappa sull’Etna, Yates ha preso il comando della corsa dopo essere arrivato secondo dietro al compagno di squadra Esteban Chaves. Poi è andato a prendersi la nona frazione, scattando nel finale sul Gran Sasso allargando in classifica il suo vantaggio su Chaves e Dumoulin.

Seconda vittoria di tappa nell’undicesima giornata di gara sullo strappo finale di Osimo, sfruttato al meglio dal britannico per lanciarsi in solitaria verso il traguardo.

Il campione di ciclismo Simon Yates durante il Giro D'Italia 2018

Giro d’Italia, 2018.

Sul Monte Zoncolan è secondo a pochi secondi da Chris Froome, ma riesce a consolidare ancora la maglia rosa.

Il primo calo di Simon è arrivato nella scalata finale di Prato Nevoso, tappa 18, perdendo secondi preziosi contro tutti gli altri suoi rivali della classifica generale.

Il giorno seguente è quello della ‘tappa regina’ del Giro 2018, con tre durissime asperità nella seconda metà della tappa: la salita metà asfaltata e metà ghiaia del Colle delle Finestre, seguita dalla salita del Sestriere e l’ascesa finale a Bardonecchia.

Yates è crollato definitivamente all’inizio del Finestre, prima che Froome lanciasse un grandioso attacco in solitaria ad 80 chilometri dal traguardo per conquistare la maglia rosa. Yates ha perso oltre 38 minuti da Froome e a Roma ha concluso la corsa in ventunesima posizione, con 1 ora e 15 minuti di ritardo.

Dopo il Giro, Yates è tornato a correre alla Prueba Villafranca de Ordizia, dove è arrivato secondo alle spalle del compagno di squadra Robert Power.

Successivamente ad agosto ha partecipato al Giro di Polonia dove ha vinto la tappa finale della gara con un attacco in solitaria e si è classificato secondo nella generale dietro Michał Kwiatkowski.

Per la Vuelta 2018 è lui il capitano della squadra e dopo una buona prima settimana va a prendersi la maglia rossa nella nona tappa all’Alto de Covatilla.

Tuttavia la perde nella dodicesima frazione, quando la sua squadra ha lasciato troppo spazio a una fuga.

Nel prossimo arrivo in salita, nella quattordicesima tappa, riconquista il primato della classifica generale continuando ad infliggere distacchi pesanti nelle successive giornate.

Definitiva la ventesima tappa, l’ultima per le sorti della classifica generale, nella quale Yates ha seguito gli avversari che hanno cercato invano di strappargli il successo finale. Enric Mas e Miguel Angel Lopez su tutti, rispettivamente secondo e terzo sul podio di Madrid.

Prima vittoria di un Grande Giro per Simon che completa il tris britannico nelle corse di tre settimane, visto che Froome si era aggiudicato il Giro a maggio e Geraint Thomas il Tour a luglio.

Simon Yates durante la Vuelta de Espana

Vuelta de España.

Stagioni di transizione

Nel 2019 dopo un’ottima prima uscita nella Vuelta a Andalucia, condita da una vittoria nella tappa più dura, dimostra grandi miglioramenti anche nelle prove contro il tempo. Sua infatti l’unica frazione a cronometro della Parigi-Nizza.

Si presenta al via del Giro d’Italia 2019 di nuovo puntando tutto sulla generale. Non trova purtroppo però mai il giusto colpo di pedale nelle tappe decisive. Dopo una più che incoraggiante partenza, scandita dal secondo posto nella crono d’apertura di Bologna dietro Primoz Roglic. Crolla poi nella seguente prova a cronometro nella nona tappa, perdendo più di tre minuti dalla testa della generale.

Dà timidi cenni di ripresa nel secondo weekend, salendo sul podio di tappa a Courmayeur e Como, approfittando anche dello scarso controllo degli avversari essendo ormai fuori classifica.

Nell’ultima settimana non riesce ad alzare il livello e salvare una prestazione abbastanza deludente, nonostante l’ottavo posto assoluto.

Dopo la fine della Corsa Rosa preferisce non partecipare ad altre gare e dedicarsi solamente all’allenamento in vista del Tour de France 2019 dove sosterrà le ambizioni di classifica di suo fratello Adam Yates.

Sfrutta al meglio la giornata di libertà concessagli dalla squadra nella dodicesima tappa, centrando la fuga e dominando sull’ascesa di Bagnères-de-Bigorre: è sua la vittoria.

Il campione di ciclismo Simon Yates sul podio della Parigi-Nizza 2019

Parigi-Nizza, 2019.

Adam entra in crisi nella frazione con arrivo in cima al Tourmalet ed esce dalla classifica. Simon ha così il via libera e ogni giornata è buona per andare a caccia del successo di tappa. Quest’ultimo arriva nella quindicesima tappa, una durissima frazione pirenaica, con arrivo a Foix. Ė lì che Yates arriva a braccia alzate dopo aver staccato tutti gli avversari nella salita conclusiva.

Nel 2020, in una stagione stravolta a causa della pandemia di Covid-19, riesce a ottenere ottimi risultati, fin quando egli stesso viene colpito dal virus.

Dopo un Giro di Polonia chiuso al terzo posto nella generale, Yates prende il via anche nella Tirreno-Adriatico e impressiona tutti per la facilità con il quale domina le asperità della corsa. Conquista la tappa più dura con traguardo posto a Sassotetto e porta a casa il Tritone, il trofeo assegnato al vincitore della Corsa dei Due Mari. Diventa così anche il primo britannico a imporsi in questa gara.

Ė così, tra i favoriti principali, che si presenta al Giro d’Italia 2020. Stranamente però, nei primi arrivi in salita sull’Etna o a Camigliatello Silano, sembra scomparsa quella facilità di pedalata per il quale aveva impressionato due settimane prima.

Alla partenza dell’ottava arriva la risposta a quei dubbi: Yates è positivo al Covid-19. La sua squadra, come da protocollo, è costretta al ritiro. Termina così la stagione di Simon.

Il campione di ciclismo Simon Yates nel 2021

Gli ottimi risultati di inizio 2021 arrivano soprattutto sulle strade italiane, tra Tirreno-Adriatico (conclusa al decimo posto nella generale) e Tour of the Alps. Ė quest’ultima la corsa nella quale Yates non ha rivali e torna a far recepire le stesse identiche sensazioni della Tirreno 2020.

Scatta in salita e impone il suo ritmo, irresistibile per gli altri. Una grande vittoria per la lanciarsi sulle strade della Corsa Rosa. Una grande vittoria per lanciarsi sulle strade della Corsa Rosa.

Ma sulle strade del Giro d’Italia 2021 Simon sembra un altro, si nasconde e fa pensare che per due settimane corra al risparmio in vista dell’ultima con le grandi salite. Un cambio di strategia comprensibile ricordando il crollo di Yates proprio nella terza settimana nel Giro 2018.

Si accende infatti negli ultimi sei giorni di gara, mettendo in difficoltà la maglia rosa Egan Bernal. Guadagna sul colombiano quasi un minuto a Sega di Ala, l’ascesa sulla quale era posto il traguardo della diciottesima tappa.

Due giorni dopo vince la frazione con arrivo in salita sull’Alpe di Mera e continua ad avvicinarsi al leader della classifica generale, ma non quanto basta per sorpassarlo. Infatti nell’ultima occasione utile prima della cronometro finale di Milano, si rivela poco lucido e affaticato. Non attacca e così finisce anche per perdere più di venti secondi da Bernal.

Chiude il Giro d’Italia 2021 al terzo posto, dietro Bernal e Damiano Caruso, facendo venire il sospetto che il meglio l’aveva già dato sulle strade del Tour of the Alps.

Meno di un mese dopo si presenta al via del Tour de France 2021 senza ambizioni di classifica, ma solo con l’obiettivo di conquistare almeno un successo di tappa.

Centra la fuga nell’ottava tappa, la prima di montagna, ma non riesce ad avere la meglio sugli altri fuggitivi: le gambe non sono quelle dei giorni migliori.

La sfortuna entra in azione quando durante la tredicesima frazione resta coinvolto in una brutta caduta che lo costringe al ritiro. Il dolore è lancinante e non riesce a risalire in sella. Si ritira e la diagnosi per lui è un trauma alla parete addominale, ma non ci sono fratture.

Arriva 17mo nella corsa su strada alle Olimpiadi 2020 (disputate nel 2021) di Tokyo.

Ha preso parte alla Vuelta a Burgos 2021, classificatosi 33mo: prenderà il via alla Vuelta di Spagna 2021.

Simon Yates: Palmarès

2021:
2ª tappa Tour of the Alps, Classifica generale Tour of the Alps
19ª tappa Giro d’Italia

2020:
5ª tappa Tirreno-Adriatico, Classifica generale Tirreno-Adriatico

2019:
4ª tappa Giro di Andalusia, Classifica scalatori Giro di Andalusia, 5ª tappa Parigi-Nizza, 12ª tappa Tour de France, 15ª tappa Tour de France

2018:
7ª tappa Parigi-Nizza, 7ª tappa Giro di Catalogna, 9ª tappa Giro d’Italia, 11ª tappa Giro d’Italia, 15ª tappa Giro d’Italia, 7ª tappa Giro di Polonia, 14ª tappa La Vuelta, Classifica generale La Vuelta

2017:
6ª tappa Parigi-Nizza, Gran Premio Miguel Indurain, 4ª tappa Giro di Romandia, Classifica giovani Tour de France,

2016:
Prueba Villafranca-Ordiziako Klasika, 6ª tappa La Vuelta

2015:
Classifica giovani Giro del Delfinato

2014:
Classifica giovani Giro di Slovenia

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A proposito dell'autore

Da sempre convive con quella malattia cronica che lo fa appassionare a qualsiasi sport guarda. La magia del ciclismo l'ha stregato lentamente ma in modo irrevocabile. Sia in sella pedalando verso l'alto, sia dal divano guardando ogni corsa. Poi è arrivata la penna per narrare una delle discipline che più si presta al racconto, uno degli sport più letterari.