In questo articolo andremo a raccontare la vita, i successi e le caratteristiche di uno dei ciclisti più forti della storia, oltre che personaggio numero uno del ciclismo internazionale, Peter Sagan.

Passeremo in rassegna tutte le conquiste del giovane slovacco, dalle vittorie juniores in mountain bike all’ultimo successo alla Parigi-Roubaix, attraversando i tre campionati del mondo, le vittorie al Tour, alla Vuelta, il successo al Fiandre e tantissimi altri trionfi.

Peter è un corridore completo, forte in volata, sugli strappi brevi, sul pavé e nel vento del nord. Di corridori così al giorno d’oggi se ne vedono davvero pochi. Abbiamo avuto il piacere di conoscerlo qualche anno fa, dove abbiamo girato un’intervista chiamata “Peter Sagan, a tu per tu con l’acrobata“.

foto della vittoria alle Fiandre e alla Roubaix di Sagan

Peter Sagan durante le vittorie alle Fiandre e alla Roubaix.

La biografia di Peter Sagan

Peter nasce il 26 gennaio 1990 a Zilina, una piccola città di 85 mila abitanti nel nord della Slovacchia dove fin da subito mostra un amore particolare per la bicicletta.

La mountain bike e il passaggio su strada

A soli 9 anni inizia a pedalare sulle mountain bike, dove agguanta numerosi successi nella categoria juniores, mettendo in luce le sue incredibili doti di corridore completo.

Appena maggiorenne, nel 2008, ottiene tutte le possibili vittorie nella sua specialità, diventando prima campione nazionale, successivamente europeo e infine mondiale.

foto degli esordi di Peter Sagan nel ciclismo

Alcuni scatti degli esordi di Peter Sagan nel ciclismo.

Tuttavia la mountain bike non dà quella visibilità che vanta la strada, così l’anno successivo passa stabilmente al ciclismo professionistico debuttando con la formazione Continental slovacca della Dukla Trencin-Merida.

Nel 2009, al suo anno da rookie, partecipa a numerose gare di secondo livello anche in Italia e al campionato del mondo under 23. Ottiene la sua prima vittoria già a maggio al GP Kooperativa proprio nella sua gara di casa.

Il passaggio in Liquigas e i primi successi World Tour

Le buone prestazioni del giovane Peter Sagan fanno drizzare le orecchie a Roberto Amadio e Stefano Zanatta, quest’ultimo team manager della formazione ProTour della Liquigas-Doimo.

Ingaggiato nel team dell’azienda bresciana che fornisce GPL nel 2010, Sagan si mette subito in evidenza fin dal debutto al Tour Down Under a gennaio, dove coglie un terzo posto. Il primo successo nel grande ciclismo arriva solo due mesi dopo, nella quarta tappa della Parigi-Nizza, in cui si ripeterà nella sesta frazione.

A soli venti anni e nella sua vera prima stagione tra i pro, Peter totalizza cinque vittorie: due già citate in Francia, due al Giro di California (dove porta a casa anche la maglia della classifica a punti e quella dei giovani) e una in Svizzera al Tour de Romandie.

foto del podio del campionato di Slovacchia 2011

Peter Sagan sul gradino più alto del podio al campionato di Slovacchia 2011

Nei primi mesi del 2011 fa sua la prima corsa a tappe della carriera: il Giro di Sardegna. Tra luglio e agosto la seconda: il Giro di Polonia, con ben due frazioni vinte in volata.

La grande stagione di Sagan in maglia Liquigas non termina in Polonia, vince anche il campionato nazionale slovacco e addirittura tre tappe in un grande giro quale la Vuelta de Espana, tra cui l’ultima è la consueta e importantissima passerella nel centro di Madrid.

Termina la sua stagione con ben quindici successi, l’ultimo a settembre al GP Industria & Commercio di Prato in uno sprint a due con Luca Paolini.

Le vittorie e le maglie verdi al Tour de France

Il 2012 del campioncino slovacco va esattamente come egli desidera: vince fin dall’inizio, tra Oman, Italia (una tappa alla Tirreno), Belgio, California e Svizzera, centrando anche un ottimo quarto posto alla Milano-Sanremo.

Ma il ragazzo di Zilina mostra tutto il suo talento al Tour de France, nella sua prima partecipazione assoluta: vince la tappa in linea numero uno con un azione da esperto finisseur mettendo le ruote avanti a quelle di Fabian Cancellara, Edvald Boasson Hagen e Philippe Gilbert.

Ma Sagan non è un tipo che si accontenta facilmente, così che bissa il successo solo due giorni dopo a Boulogne-sur-Mer, arrivando addirittura alla tripletta nella sesta tappa a Metz, questa volta in volata.

Egli termina la sua prima corsa gialla con tre tappe vinte e altri tre podi, portando a casa la prima delle cinque maglie verdi della classifica a punti.

L’anno successivo è più o meno un replay del 2012: due tappe in Oman, G.P. di Camaiore, due tappe alla Tirreno-Adriatico, e ancora protagonista negli USA e al Giro di Svizzera.

prime vittorie al Tour con la Liquigas

Un’immagine delle prime vittorie al Tour con la Liquigas.

L’arrivo al Tour è però contornato dalla stupenda vittoria alla Gent-Wevelgem e alla Freccia del Brabante oltre che ai tre secondi posti alla Classicissima, al Giro delle Fiandre e all’E3 di Harelbeke.

Al Giro di Francia questa volta riesce a trionfare solo una volta, dovendosi accontentare quattro volte della piazza d’onore. Proprio tutti questi secondi posti però gli hanno garantito il monopolio della maglia verde per 19 tappe su 21.

Se il 2013 è stato l’anno della conferma, il 2014 non lo ha purtroppo visto come protagonista indiscusso: tantissimi piazzamenti in tutto il mondo ma davvero poche vittorie. Da segnalare però la terza maglia verde dopo numerosi podi al Tour e i soliti successi nelle sue corse preferite.

Il passaggio alla Tinkoff: mondiali e Fiandre 2015

Il 2015 è l’anno della svolta: il passaggio alla squadra russa guidata dal magnate Oleg Tinkoff motiva il campione slovacco che nei suoi due anni nel team entra finalmente nell’olimpo dei grandi ciclisti della storia.

La prima parte di stagione di Sagan è la solita, vittorie nelle corse da lui amate, maglia verde al Tour, dove però non c’entra nessun successo di tappa (5 secondi posti), e un finale in gran crescita.

Vince una tappa alla Vuelta di Spagna in volata su Nacer Bouhanni e John Degenkolb, mentre nel mese successivo fa sua quella che ritiene la ritiene la corsa più bella della sua carriera, il campionato del mondo a Richmond.

La rassegna iridata è stata una corsa non troppo dura con il solo strappo in pavé da ripetere più volte a mettere in difficoltà i corridori. Peter proprio sul muro in lastricato accelera lasciando indietro tutti i suoi rivali, portando avanti una cavalcata solitaria fino al traguardo.

In maglia di campione del mondo inizia dunque il suo 2016, contornato dalla prima classica monumento della sua ancor breve carriera.

Il 3 aprile, esattamente tre giorni dopo aver fatto sua la seconda Gand-Wevelgem, con un attacco piazzato sull’ultimo muro in pavé del Paterberg e 13 chilometri di passerella in fuga, vince e si laurea nell’università del ciclismo, il Giro delle Fiandre, davanti all’ormai ex dominatore della corsa Fabian Cancellara.

foto di Peter Sagan e la prima vittoria al mondiale di Richmond.

Peter Sagan e la prima vittoria al mondiale di Richmond.

In luglio partecipa al Tour de France e, dopo due anni senza vittorie alla Grand Boucle, trionfa in ben tre frazioni portandosi a casa la quinta maglia verde della classifica a punti.

Il finale di stagione è di altissimo livello: dopo una pausa post-Tour, Sagan vince a settembre il Gp de Quebec, il campionato europeo e due tappe all’Eneco Tour, mentre a ottobre il secondo mondiale.

Quello di Doha è stato un mondiale spettacolare: Belgio e Italia attaccano ai meno 150 km dal traguardo sfruttando i venti del deserto. In pochissimi rimangono in gruppo, uno è proprio Peter Sagan che vanifica i sogni di gloria di tutti e con uno sprint potentissimo mette le ruote davanti a quelle di Mark Cavendish e Tom Boonen, due ex campioni del mondo.

Bora Hansgrohe 2017: una nuova esperienza per Sagan

Con lo scioglimento della Tinkoff a fine 2016, tutti i corridori del team russo hanno dovuto trovare una nuova squadra per la stagione ad avvenire. Peter Sagan si accasa alla neo-WT tedesca Bora-Hansgrohe, portandosi dietro il fratello Juraj, Rafal Majka, il connazionale Erik Baska e il polacco Maciej Bodnar.

Nel nuovo team parte forte vincendo già a febbraio la Kuurne-Bruxelles-Kuurne e il mese seguente due tappe alla Tirreno-Adriatico. Qualche giorno dopo viene beffato sulla linea del traguardo da Michal Kwiatkowski alla Milano-Sanremo dopo un coraggiosissimo attacco sul Poggio in compagnia proprio del polacco e di Julian Alaphilippe.

Sagan non riesce a trovare la condizione per le classiche del nord, si ritira alla Roubaix e giunge oltre il ventesimo posto al Fiandre.

Al Tour de France vince la terza tappa ma in quella seguente viene squalificato per una presunta gomitata a Mark Cavendish durante lo sprint finale, che ha causato la caduta con rottura della clavicola e il ritiro del britannico.

Foto di peter Sagan che vince allo sprint il suo terzo mondiale

Sagan vince allo sprint il suo terzo mondiale.

Dopo le tante critiche, il campione slovacco torna a vincere subito al Giro di Polonia, all’Eneco Tour e al Gp di Quebec, prima di vincere per la terza volta consecutiva il campionato del mondo.

La rassegna di Bergen completa il capolavoro di Peter Sagan, l’unico a vincere per tre volte consecutive la maglia iridata. Lo slovacco sfrutta il lavoro delle altre nazioni che non fanno corsa dura sul tracciato norvegese e sbuca solamente negli ultimi 300 metri, quando lancia la volata senza storia che lo porta in trionfo davanti ai delusi Alexander Kristoff e Michael Matthews.

Il 2018 e il 2019 di Peter Sagan

Gli obiettivi della stagione dello slovacco sono sempre gli stessi: ha iniziato anche quest’anno a correre in Australia a gennaio, vincendo la maglia a punti del Santos Tour Down Under.

Dopo un trittico di gare italiane con Strade Bianche (ottavo al traguardo), Tirreno-Adriatico (tre secondi posti), e Milano-Sanremo (sesto nel giorno del trionfo di Vincenzo Nibali), il campione del mondo è volato in Belgio per le classiche del nord.

Male all’E3 di Harelbeke, primo alla Gent-Wevelgem e sesto al Giro delle Fiandre, prima di trionfare, con una fuga di 50 chilometri in compagnia di Silvan Dillier, alla Parigi-Roubaix.

L’inferno del nord è la seconda classica monumento vinta da Peter Sagan che ha già posto nella Milano-Sanremo l’obiettivo per il 2019.Dopo la Roubaix il campione slovacco ha vinto soltanto una tappa del Giro di Svizzera e il campionato nazionale per la sesta volta in carriera. Al Tour de France si è portato a casa ben tre vittorie (seconda, quinta e tredicesima tappa) e la sesta maglia verde, che lo porta al pari del celeberrimo Rick Zabel.

Nel 2019 il campione di Zilina non ha molte gioie: quarto posto alla Sanremo, undicesimo al Fiandre di Bettiol, quinto alla Roubaix. Si toglie soddisfazioni solo al Tour dove vince una tappa e la settima maglia verde.

Non ci resta che stare a vedere di cosa sarà capace il campione Peter Sagan, ormai considerato come uno dei ciclisti più forti di tutti i tempi.

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A proposito dell'autore

Ama scrivere fin da quando era piccolo e questo lo ha portato a raccontare storie sul suo sport preferito, il ciclismo. Un'attività fisica che prova anche a praticare sia per piacere sia soprattutto per capire le difficoltà, le fatiche ma anche le gioie e i successi dei campioni che ogni giorno ci emozionano sulle strade.