Giro delle Fiandre: storia, percorsi e campioni bicilive.it 21 Febbraio 2018 Gare In questo articolo andremo a parlare del Giro delle Fiandre (Ronde Van Vlaanderen, in fiammingo), la classica belga più amata dai tifosi per la bellezza del territorio che la ospita e per le sfide epiche che negli anni l’hanno reso celebre. Il Fiandre (De Ronde), così come viene chiamato, è una delle cinque Classiche Monumento del calendario UCI World Tour di ciclismo su strada insieme alla Milano-Sanremo, la Parigi-Roubaix, la Liegi-Bastogne-Liegi e il Giro di Lombardia. Si disputa di regola la prima domenica di aprile ed è per calendario la prima corsa della “campagna del nord” che comprende le gare del pavé e le cotes delle Ardenne fra Francia, Paesi Bassi e ovviamente Belgio. Sui muri di pavé del Giro delle Fiandre si sono dati battaglia i più grandi campioni del ciclismo. Tratteremo la storia e i campioni della corsa che ogni anno attira milioni di tifosi sulle strade e davanti la televisione per assistere “all’università del ciclismo”. I ciclisti che hanno tagliato il traguardo a braccia alzate sono i migliori delle loro epoche: per trionfare sui muri in pietre bisogna avere numerose qualità tra cui forza, coraggio, potenza e spirito di squadra, chi vince non lo fa mai per caso. Scopriremo i corridori che hanno reso celebre la manifestazione fin dai suoi albori, dal dominio belga, dal 1913 alla Seconda Guerra Mondiale, al trionfo di Philippe Gilbert lo scorso anno, passando per la tripletta di Fiorenzo Magni, le vittorie del “Cannibale” Eddy Merckx, i successi italiani degli anni 90 e le sfide tra Tom Boonen e Fabian Cancellara nell’ultimo decennio. In fondo all’articolo troverete anche l’albo d’oro del Giro delle Fiandre con tutti i vincitori anno per anno, oltre alla descrizione dettagliata di alcune epiche salite come l’Oude Kwaremont, il Kapelmuur e il Paterberg. Il tifo durante la corsa è sempre molto caldo, anche grazie alla birra belga che scorre a fiumi! Dalla fondazione nel 1913 alla prima guerra mondiale Quella del 1913 fu la prima storica edizione della Ronde Van Vlaanderen, così come viene chiamata in fiammingo. Venne ideata dal giornalista Karel Van Wynendaele, fondatore del giornale Sportwereld che disegnò un percorso di 324 chilometri che toccava tutte le località più belle della nazione. Parteciparono alla durissima corsa solo 37 corridori, tra questi si laureò vincitore Paul Deman, idolo di casa, che nel 1920 trionfò anche a Roubaix e alla Parigi-Tours. L’anno successivo, seconda e ultima edizione prima della Grande Guerra, a tagliare il traguardo a braccia alzate fu Marcel Buysse che l’anno precedente aveva vinto sei tappe al Tour de France. Purtroppo per il corridore, egli vide la sua carriera interrotta proprio a causa del conflitto mondiale, e al ritorno alle corse non riuscì a riconfermarsi. Come detto in precedenza il Giro delle Fiandre ebbe uno stop di quattro anni dal 1915 al 1918: il Belgio in questi anni subì l’invasione tedesca e numerosi scenari di battaglia. Si riprese nel 1919 con la vittoria di Henri Van Leerberghe, l’unico a interrompere il continuo successo di corridori belgi fu lo svizzero Henri Suter nel 1923 che in nove ore e sedici minuti completò i 243 chilometri intorno a Gand. Fino al 1948 la corsa fu ad appannaggio di fiamminghi e valloni con la vittoria, ogni anno, di corridori diversi, nessuno riuscì ad affermarsi più di una volta nei primi anni della manifestazione; il primo fu Romain Gijssels che confermò la vittoria del 1931 nel 1932. Dal ’32 al ’39, primo anno della Seconda Guerra Mondiale, non si ebbero padroni e il conflitto non fermò la corsa che continuò anche nei durissimi sei anni di battaglia. Furono anni difficilissimi per la nazione, ma il Giro delle Fiandre era ufficialmente entrato nel cuore della gente che fece di tutto per assistere alle edizioni nei primi di aprile. Negli anni della guerra si affermò Achiel Buysse, egli trionfò ben tre volte, nel 1940, nel 1941 e nel 1943. Il belga non vinse tantissime corse in carriera, ma venne ricordato per essere il primo corridore ad aver dominato per tre edizioni i muri delle Fiandre. Da ricordare la prima presenza di Alberic Shotte nel 1940, il ciclista vanta il record di partecipazioni alla Ronde, ben venti edizioni contornate da due vittorie nel 1942 e nel 1948, due secondi posti e quattro terzi posti. Post Guerra e gli anni di Fiorenzo Magni La fine del conflitto non cambia i protagonisti delle ultime edizioni, Rik Van Steenbergen che aveva già trionfato nel 1944, bissa il successo due anni dopo, a sottolineare come ancora dopo 30 anni i belgi erano i padroni indiscussi della corsa. Rik non era un corridore qualsiasi, è il quarto di sempre per numero di gare vinte, con ben tre campionati del mondo, una Milano-Sanremo e due Parigi-Roubaix, oltre che a svariate tappe nei tre grandi giri nel palmarès. L’aria stava però cambiando: negli anni successivi i belgi dovettero soccombere più volte a campioni stranieri, tra i quali il “leone delle Fiandre” Fiorenzo Magni, l’unico a vincere per tre volte consecutive la Ronde (1949, 1950 e 1951). Il toscano fu totalmente padrone delle edizioni da lui conquistate, riuscendo a imporsi sia in volata che per distacco: ben cinque infatti furono i minuti inflitti a Bernard Gauthier nel ’51. Non solo l’Italia a vincere con Magni, il grande rivale di Fausto Coppi e Gino Bartali, ma anche l’Olanda con Wim van Est (1953) e la Francia per due anni consecutivi, ’55 e ’56, con Louison Bobet e Jean Forestier, i capitani delle due vittorie. Alla fine del decennio ci fu invece il primo dei due successi di Rik Van Looy (1959). Il belga, dominatore assoluto delle corse di un giorno a cavallo tra anni ’50 e ’60, vinse due campionati del mondo e fu il primo a conquistare tutte le cinque classiche monumento. Deman, trionfatore della prima edizione Magni, vincitore di ben 3 edizioni consecutive negli anni Cinquanta. Gli anni ’60 e l’inizio dell’era Eddy Merckx-Eric Leman Negli anni ’60 il Giro delle Fiandre non ebbe padroni: dal successo di Tom Simpson, primo e unico inglese a vincere la corsa, a quello di Walter Goderfoot del ’68 ci furono sempre corridori diversi sul traguardo di Gand; tra questi spicca anche il successo di Dino Zandegù. La vera sfida iniziò nel 1969, quando Eddy Merckx ed Eric Leman lottarono fino all’ultimo metro per vincere alla Ronde. I due corridori belgi battagliarono fino al 1975, l’anno del secondo successo del Cannibale. Furono anni di corsa bellissimi, ma forse per l’unica volta il campione dovette soccombere a un avversario, lo strapotere sul pavè di Leman che conquistò il Fiandre per ben tre volte (1970, 1972 e 1973) lo lasciò più volte con la bocca asciutta. A mettere il bastone tra le ruote a Leman e Merckx furono due olandesi, Evert Dolman e Cees Bal, gli unici a prevalere sui due rivali, anche a causa del loro eccessivo controllo in corsa. Da sottolineare però anche l’ottima prestazione dei nostri Felice Gimondi e Marino Basso che nel 1969 si arresero solo nella giornata di grazia del “Cannibale”, il quale li superò attaccando fin dai primi chilometri e dando oltre cinque minuti al secondo classificato. L’eterna sfida tra belgi e olandesi Abbiamo visto come il Giro delle Fiandre sia una sfida chiusa quasi solamente a belgi e a olandesi che si trovano più a loro agio nei durissimi muri lastricati. Dal 1968 al 1989 infatti le due nazioni si sono spartite le ventidue edizioni, senza lasciare la possibilità di portare il trofeo al di fuori dei confini del territorio. Furono anni di intense sfide, ci provarono in tanti a mettere le ruote davanti a quelle dei mostri sacri belgi e dei coraggiosi olandesi tra cui Francesco Moser, Sean Kelly, Phil Anderson ma tutti si dovettero accontentare solo del podio. I belgi continuarono con i loro successi affidandosi a Walter ed Eddy Planckaert (1976 e 1988), Roger De Vlaeminck (1977), Walter Goderfoot (1978) ed Eric Vanderarden (1985) solo per citarne alcuni, mentre i cugini olandesi dominarono con Jan Raas (1979-1983), Hennie Kuiper (1981) e Adrie Van der Poel (1986), padre del campione di ciclocross Mathieu e genero di un altro grandissimo quale Raymond Poulidor. Roger De Vlaeminck e Eddy Merckx, 2 grandi dominatori degli anni Sessanta e Settanta che però faticarono a trovare il guizzo vincente al Giro alle Fiandre, vincendolo solo una volta. Il ritorno degli italiani e i duelli con Museeuw Gli anni ’90 sono stati sicuramente gli anni più prolifici per i colori italiani, è in questo decennio infatti che il Giro delle Fiandre è entrato nei cuori dei tifosi azzurri. Il 1990 venne aperto dalla splendida vittoria di Moreno Argentin in volata contro il padrone di casa Rudy Dhaenens. Fu una giornata di grazia per il veneto, egli si è sempre comportato ottimamente al nord, vinse in totale quattro Liegi-Bastogne-Liegi, ma mai si era dimostrato competitivo sul pavè. Dopo il trionfo a Meerbeke divenne uno dei corridori più vincenti del ciclismo italiano. I belgi ovviamente non ci misero molto a tornare a vincere la loro corsa, già l’anno successivo trionfarono con Edwig Van Hooydonck, già vittorioso nel 1989. Con Johan Museeuw nel 1993 invece erano tornati i padroni indiscussi della Ronde. Il corridore fiammingo era uno dei migliori interpreti delle pietre del decennio, vinse tre volte il Fiandre (1993-1995-1998) e tre volte la Roubaix, non a caso gli venne assegnato il soprannome di “leone delle Fiandre”, lo stesso di Fiorenzo Magni. Per sua sfortuna, il fenomeno belga si trovò ad affrontare delle giornate in cui più volte gli sbarrarono la strada verso il record di vittorie, il primo, nel 1994, fu Gianni Bugno. Il corridore di Monza aveva sempre ricoperto un ruolo di secondo piano nelle corse del pavé, non si sentiva neppure capace di competere con i migliori. Quell’anno però corse in maniera perfetta, restò incollato a Museeuw sui muri, resistette ai suoi continui scatti all’ingressi dei settori in lastricato e infine lo batté in volata passando per primo sul traguardo. Nel 1996 Museeuw dovette invece arrendersi a un altro azzurro, Michele Bartoli, che da solo giunse sulla linea d’arrivo con 55 secondi di vantaggio su un compagno di nazionale, Fabio Baldato, battuto l’anno prima in volata proprio dal belga. Anche le due edizioni successive videro i nostri corridori tra i migliori, nel 1997 vinse il danese Rolf Sorensen con il rimpianto Franco Ballerini al terzo posto, mentre nel 1998 il tris di Johan Museeuw è arrivato in faccia all’attuale direttore sportivo Astana Stefano Zanini. Gli anni 2000 e l’inizio dell’era Tommeke Il nuovo millennio non poteva aprirsi meglio per belgi e italiani, a eccezione della vittoria tedesca di Steffen Wesemann nel 2004, le due nazioni si spartirono le vittorie fino al 2009. Andrei Tchmil si impone nel 2000, ma il Belgio è costretto nei due anni successivi a guardare dal basso verso l’alto gli azzurri. Nel 2001 ci fu la volata imperiosa di Gianluca Bortolami, mentre l’anno successivo Andrea Tafi anticipa tutti e trionfa in solitaria a Meerbeke davanti all’ormai non più giovanissimo, ma sempre protagonista, Johan Museeuw. Nel 2003 invece i belgi tornarono a vincere con Peter Van Petegem che bissa il successo del 1999, scattando e beffando tutti sul Muro di Grammont. Ma è il 2005 l’anno della svolta, una nuova epoca ciclistica iniziò proprio in quella edizione del Giro delle Fiandre, quando un giovanissimo Tom Boonen riuscì a conquistare sia la Ronde che la Parigi-Roubaix. Il fiammingo riuscì facilmente a staccare gli avversari su un tratto pianeggiante giungendo al traguardo con 35 secondi di vantaggio su Andrea Klier. L’anno successivo Tommeke tornò da assoluto favorito e non tradì le aspettative: attaccò addirittura sul Koppenberg a 70 chilometri dall’arrivo per spezzare il gruppo e sul Valkenburg per dare il colpo finale. In volata, sapendo sfruttare le sue doti da sprinter, mise le ruote davanti all’unico superstite di giornata, Leif Hoste. Il 2007 sorrise invece ai colori italiani, anche se fu l’ultima vittoria di un azzurro al Giro delle Fiandre: dopo 11 anni infatti non siamo riusciti ancora a trovare un ciclista in grado di competere con i migliori specialisti del pavè. Quell’anno vinse un eterno Alessandro Ballan, sempre in volata contro il povero Leif Hoste, battuto anche l’anno precedente. Ancora una doppietta belga nel 2008 e 2009, stavolta protagonista Stijn Devolder, mentre nel 2010 si affacciò la figura di Fabian Cancellara che iniziò una lunga sfida contro Tom Boonen, il quale nel frattempo aveva avuto problemi di doping. Fu una vittoria imponente quella dello svizzero, arrivò con oltre un minuto di vantaggio sul più quotato avversario. Era il segnale che negli anni successivi ne avremmo viste delle belle sia al Fiandre che alla Roubaix. L’ultimo italiano a vincere il Giro delle Fiandre è stato Alessandro Ballan nel 2007: interruppe la serie di 2 vittorie di Boonen. Gli ultimi anni del Giro delle Fiandre Gli anni ’10 del 2000 si aprono con l’ennesima vittoria belga, stavolta segnata dalla volata lunga volata di Nick Nuyens su Sylvain Chavanel e Fabian Cancellara. Le edizioni più belle furono però le tre successive: nel 2012 Tom Boonen fece il tris anticipando i nostri Filippo Pozzato e Alessandro Ballan nello sprint di Oudenaarde dopo l’attacco di quest’ultimo sul vecchio Kwaremont. Nel 2013 e nel 2014 ci furono i due trionfi consecutivi di Fabian Cancellara che portò a tre le sue vittorie alla Ronde, il primo in solitaria davanti a un giovanissimo Peter Sagan che già dimostrava un gran feeling con la corsa, l’anno successivo in volata nonostante Greg Van Avermaet che sulla carta era decisamente più veloce di lui. Alexander Kristoff nel 2015 regalò la prima vittoria al Giro delle Fiandre alla Norvegia, mentre 365 giorni dopo, in maglia di campione del mondo, Peter Sagan trionfa sulla linea del traguardo, vendicandosi sul rivale Fabian Cancellara dopo la dura sconfitta del 2013. Il capolavoro però è stato disegnato nel 2017 con un’impresa d’altri tempi che ha fatto ricordare ai nostalgici i tempi passati. La Quickstep di Boonen alza il ritmo già ai meno 95 dal traguardo e il gruppo si spezza con Sagan e Van Avermaet che restano nelle retrovie. A 55 chilometri da Oudenaarde ecco il forcing di Philippe Gilbert che parte solo, con tutto il gruppo a inseguire. Quella del vallone è una cavalcata imperiale, sembra inarrestabile e non si volta mai a vedere il plotone dietro di sé. Gilbert arriva poi all’arrivo in trionfo davanti il suo pubblico con 30 secondi sul gruppetto di quattro regolato da Van Avermaet. Vincenzo Nibali ha partecipato per la prima volta al Giro delle Fiandre solo nel 2018. Dopo la vittoria di Niki Terpstra nel 2018, nell’edizione del 2019 torna alla vittoria un italiano dopo 12 anni: Alberto Bettiol, con un attacco incredibile sull’ultimo passaggio sul Vecchio Kwaremont, stacca Van Avermaet, Valverde e Sagan, scollina in solitaria sul Paterberg e giunge solo al traguardo con 14″ su Kasper Asgreen e 17″ su Alexander Kristoff. Curioso il fatto che il toscano abbia all’attivo soltanto una vittoria nella sua ancora breve carriera, e questa è il Giro delle Fiandre, una delle cinque Classiche Monumento. Il 2015 è l’anno di Peter Sagan che conquista il suo primo successo tagliando il traguardo su una ruota. Noi italiani ci troviamo in seconda posizione nella classifica di vittorie per nazioni, con 11 successi totali, dietro solo all’irraggiungibile Belgio a quota 69. A distanza ravvicinata ci seguono i Paesi Bassi con 10 vittorie, e leggermente più staccata la Svizzera che con Cancellara ha vissuto il suo decennio d’oro. In quinta posizione troviamo la Francia con tre vittorie, mentre la Danimarca e la Germania si fermano a due, le squadre a quota uno sono invece tre (Regno Unito, Norvegia e Slovacchia). Per quanto riguarda le vittorie individuali nessuno si trova in solitaria in prima posizione, il primato è infatti diviso tra sei corridori diversi, tutti fermi a tre successi (Buysse, Magni, Leman, Museeuw, Boonen e Cancellara). Il podio 2017 del Giro delle Fiandre: Gilbert vince davanti a Van Avermaet e Terpstra. Giro delle Fiandre 2020 Collocato insolitamente ad ottobre a causa della pandemia mondiale, il Giro delle Fiandre 2020 è l’ultima grande classica monumento di una stagione pesantemente tormentata dall’avvento del coronavirus. I grandi favoriti per il successo finale sono il primo e il secondo classificato della prova iridata su strada di Imola, Julian Alaphilippe (Deceuninck-Quick-Step) e Wout van Aert (Jumbo Visma), assieme al campione del mondo di ciclocross Mathieu van der Poel (Alpecin-Fenix). È proprio il corridore transalpino, una volta ripresi gli attaccanti facenti parte della fuga di giornata, ad accendere sul Koppenberg la contesa quando al traguardo di Oudenaarde mancano una cinquantina di chilometri. L’azione ha l’effetto immediato di scremare il gruppo dei favoriti il quale poco dopo, sulle rampe dello Steenbeekdries, viene ulteriormente selezionato sempre dall’iniziativa del caparbio corridore francese. Alla sua ruota resistono solo Van Aert e Van der Poel il cui apporto fa subito decollare il tentativo di attacco. A 35 chilometri dal termine però Alaphilippe impatta contro una moto della giuria a bordo strada rimediando una doppia frattura alla mano che lo costringe purtroppo a un mesto ritiro. Il duo di testa, senza la pericolosa presenza del neocampione del mondo su strada, prende allora il largo e compatto passa indenne sia la scalata al Vecchio Kwaremont che quella al Paterberg. Ad assegnare la vittoria è allora una tiratissima volata in cui Van der Poel, pur lanciando lo sprint in testa, resiste di forza al ritorno del rivale belga e fa sua la Ronde 34 anni dopo suo padre Adrie. Al terzo posto, dietro i primi due, si piazza Alexander Kristoff (UAE Team Emirates), bravo a regolare il drappello degli inseguitori. Giro delle Fiandre 2021 Tornato nella sua collocazione originaria, il Giro delle Fiandre 2021 si annuncia alla vigilia come la rivincita del duello andato in scena pochi mesi prima tra Wout Van Aert (Jumbo-Visma) e Mathieu Van der Poel (Alpecin-Fenix). I due, al fianco del campione del mondo Julian Alaphilippe (Deceuninck-Quick-Step), sono ancora accreditati dei favori del pronostico anche se sono tanti i rivali in condizione pronti a disinnescare il talento del trio franco-belga-olandese. Diversamente dal solito, la fuga di giornata assume un vantaggio molto importante (quasi 12 minuti) e impiega molto per essere riacciuffata dal plotone. L’ultimo a resistere, mentre in gruppo una maxi-caduta coinvolge senza gravi conseguenze nomi importanti come quelli dell’iridato su strada, del compagno Kasper Asgreen e di Alexander Kristoff (UAE Team Emirates), è un indomito Stefan Bissegger (EF Education-Nippo) il quale viene raggiunto sul Koppenberg per l’azione portata alle sue spalle da un coraggioso Alaphillippe. Gli unici in grado di reggere il passo del francese sull’arcigno strappo in pavé sono il compagno Asgreen, la coppia Marco Haller e Dylan Teuns (Bahrain-Victorious) e i due arcirivali Van der Poel e Van Aert che insieme distanziano il resto della concorrenza costituendo in testa alla corsa un pericoloso manipolo di attaccanti. Alle loro spalle, dopo un impegnativo inseguimento, rientra anche un coriaceo Anthony Turgis (Total Direct Energie) che però, passata la cima del Kruisberg, non riesce a seguire la violenta accelerazione di Asgreen. Il danese infatti stacca tutti da ruota ad eccezione di Van Aert e Van der Poel i quali si prodigano immediatamente per dare consistenza al tentativo di allungo. Il terzetto arriva così con un buon margine alle pendici del Vecchio Kwaremont dove il campione d’Olanda scatta portandosi dietro Asgreen ma non l’avversario della Jumbo-Visma che poi, sul successivo passaggio sul Paterberg, vede definitivamente involarsi i due attaccanti. Come l’anno prima a decidere la corsa è dunque un’altra volata a due ma questa volta Van der Poel rimane senza energie nei 75 metri conclusivi e deve cedere il passo al danese che così centra la vittoria più importante della carriera. Alle loro spalle, sul terzo gradino del podio, sale Greg Van Avermaet (Ag2r Citroën), vincitore dello sprint nel gruppo dei battuti. Il percorso della Ronde Van Vlaanderen Il tratto caratteristico del Giro delle Fiandre sono i durissimi muri in pavé che ogni anni decidono le sorti della corsa. Le città di partenza e arrivo sono cambiate nel corso degli anni : Gand, Sint Niklaas, Bruges e nell’ultimo anno Anversa per il chilometro zero, mentre sempre Gand, Wetteren, Meerbeke, Ninove e Oudenaarde per il traguardo finale. Negli ultimi anni il percorso della Ronde è stato di circa 250 chilometri nei quali si affrontavano tra i 15 e i 18 muri, alcuni anche per più di una volta. Il più famoso è sicuramente il Kapelmuur o Muro di Grammont, celebre per la sua cappella cristiana al termine della ripida ascesa. La salita è di poco più di un chilometro ma la pendenza media al 9% e i tratti al 20%, uniti allo sconnesso pavé in ciottoli tondi, la rendono unica nel suo genere e teatro di numerose battaglie. Gli altri celebri muri, interamente o in parte in lastricato, sono l’Oude Kwaremont (2,2km al 4,2%), il Bosberg (900 metri al 5,4%), il Koppenberg (700 mt al 11,6%) e il Paterberg (360 mt al 9,4%). Giro delle Fiandre: Albo d’Oro Anno Vincitore Secondo Terzo 1913 Paul Deman Joseph Van Daele Victor Doms 1914 Marcel Buysse Henri Van Lerberghe Pierre Van De Velde 1915-18 non disputate a causa della Prima Guerra Mondiale/i> 1919 Henri Van Lerberghe Léon Buysse Jules Van Hevel 1920 Jules Van Hevel Albert Dejonghe Alphonse Van Hecke 1921 René Vermandel Jules Van Hevel Louis Budts 1922 Léon Devos Jean Brunier Francis Pélissier 1923 Heiri Suter Charles Deruyter Albert Dejonghe 1924 Gérard Debaets René Vermandel Félix Sellier 1925 Julien Delbecque Joseph Pé Hector Martin 1926 Denis Verschueren Gustaaf Van Slembrouck Raymond Decorte 1927 Gérard Debaets Gustaaf Van Slembrouck Maurice Dewaele 1928 Jan Mertens Auguste Mortelmans Louis Delannoy 1929 Joseph Dervaes Georges Ronsse Alfred Hamerlinck 1930 Frans Bonduel Aimé Dossche Emilie Joly 1931 Romain Gijssels César Bogaert Jean Aerts 1932 Romain Gijssels Alfons Deloor Alfred Hamerlinck 1933 Alphons Schepers Léon Tommies Romain Gijssels 1934 Gaston Rebry Alphons Schepers Félicien Vervaecke 1935 Louis Duerloo Éloi Meulenberg Corneille Leemans 1936 Louis Hardiquest Edgard De Caluwé François Neuville 1937 Michel D’Hooghe Hubert Deltour Louis Hardiquest 1938 Edgard De Caluwé Sylvère Maes Marcel Kint 1939 Karel Kaers Romains Maes Edward Vissers 1940 Achiel Buysse Georges Christiaens Alberic Schotte 1941 Achiel Buysse Gustave Van Overloop Odiel Van Den Meerschaut 1942 Alberic Schotte Georges Claes Robert Van Eenaeme 1943 Achiel Buysse Albert Sercu Camille Beeckman 1944 Rik Van Steenbergen Alberic Schotte Jef Moerenhout 1945 Sylvain Grysolle Albert Sercu Jef Moerenhout 1946 Rik Van Steenbergen Louis Thiétard Alberic Schotte 1947 Emiel Faignaert Roger De Smet Henry Renders 1948 Alberic Schotte Albert Ramon Marcel Rijckaert 1949 Fiorenzo Magni Valère Ollivier Alberic Schotte 1950 Fiorenzo Magni Alberic Schotte Louis Caput 1951 Fiorenzo Magni Bernard Gauthier Attilio Redolfi 1952 Roger Decock Loretto Petrucci Alberic Schotte 1953 Wim van Est Désiré Keteleer Bernard Gauthier 1954 Raymond Impanis François Mahé Alphonse Vandenbrande 1955 Louison Bobet Hugo Koblet Rik Van Steenbergen 1956 Jean Forestier Stan Ockers Léon Van Daele 1957 Fred De Bruyne Joseph Planckaert Norbert Kerckhove 1958 Germain Derycke Willy Truye Angelo Conterno 1959 Rik Van Looy Frans Schoubben Gilbert Desmet 1960 Arthur De Cabooter Jean Graczyk Rik Van Looy 1961 Tom Simpson Nino Defilippis Jo de Haan 1962 Rik Van Looy Michel Van Aerde Norbert Kerckhove 1963 Noël Foré Frans Melckenbeeck Tom Simpson 1964 Rudi Altig Benoni Beheyt Jo de Roo 1965 Jo de Roo Edward Sels Georges Vanconingsloo 1966 Edward Sels Adriano Durante Georges Vandenberghe 1967 Dino Zandegù Noël Foré Eddy Merckx 1968 Walter Godefroot Rudi Altig Jan Janssen 1969 Eddy Merckx Felice Gimondi Marino Basso 1970 Eric Leman Walter Godefroot Eddy Merckx 1971 Evert Dolman Frans Kerremans Cyrille Guimard 1972 Eric Leman André Dierickx Frans Verbeeck 1973 Eric Leman Freddy Maertens Eddy Merckx 1974 Cees Bal Frans Verbeeck Eddy Merckx 1975 Eddy Merckx Frans Verbeeck Marc Demeyer 1976 Walter Planckaert Francesco Moser Marc Demeyer 1977 Roger De Vlaeminck Walter Godefroot Jan Raas 1978 Walter Godefroot Michel Pollentier Gregor Braun 1979 Jan Raas Marc Demeyer Daniel Willems 1980 Michel Pollentier Francesco Moser Jan Raas 1981 Hennie Kuiper Frits Pirard Jan Raas 1982 René Martens Eddy Planckaert Rudy Pevenage 1983 Jan Raas Ludo Peeters Marc Sergeant 1984 Johan Lammerts Sean Kelly Jean-Luc Vandenbroucke 1985 Eric Vanderaerden Phil Anderson Hennie Kuiper 1986 Adrie van der Poel Sean Kelly Jean-Philippe Vandenbrande 1987 Claude Criquielion Sean Kelly Eric Vanderaerden 1988 Eddy Planckaert Phil Anderson Adrie van der Poel 1989 Edwig Van Hooydonck Herman Frison Dag Otto Lauritzen 1990 Moreno Argentin Rudy Dhaenens John Talen 1991 Edwig Van Hooydonck Johan Museeuw Rolf Sørensen 1992 Jacky Durand Thomas Wegmüller Edwig Van Hooydonck 1993 Johan Museeuw Frans Maassen Dario Bottaro 1994 Gianni Bugno Johan Museeuw Andrei Tchmil 1995 Johan Museeuw Fabio Baldato Andrei Tchmil 1996 Michele Bartoli Fabio Baldato Johan Museeuw 1997 Rolf Sørensen Frédéric Moncassin Franco Ballerini 1998 Johan Museeuw Stefano Zanini Andrei Tchmil 1999 Peter Van Petegem Frank Vandenbroucke Johan Museeuw 2000 Andrei Tchmil Dario Pieri Romāns Vainšteins 2001 Gianluca Bortolami Erik Dekker Denis Zanette 2002 Andrea Tafi Johan Museeuw Peter Van Petegem 2003 Peter Van Petegem Frank Vandenbroucke Stuart O’Grady 2004 Steffen Wesemann Leif Hoste Dave Bruylandts 2005 Tom Boonen Andreas Klier Peter Van Petegem 2006 Tom Boonen Leif Hoste George Hincapie 2007 Alessandro Ballan Leif Hoste Luca Paolini 2008 Stijn Devolder Nick Nuyens Juan Antonio Flecha 2009 Stijn Devolder Heinrich Haussler Philippe Gilbert 2010 Fabian Cancellara Tom Boonen Philippe Gilbert 2011 Nick Nuyens Sylvain Chavanel Fabian Cancellara 2012 Tom Boonen Filippo Pozzato Alessandro Ballan 2013 Fabian Cancellara Peter Sagan Jürgen Roelandts 2014 Fabian Cancellara Greg Van Avermaet Sep Vanmarcke 2015 Alexander Kristoff Niki Terpstra Greg Van Avermaet 2016 Peter Sagan Fabian Cancellara Sep Vanmarcke 2017 Philippe Gilbert Greg Van Avermaet Niki Terpstra 2018 Niki Terpstra Mads Pedersen Philippe Gilbert 2019 Alberto Bettiol Kasper Asgreen Alexander Kristoff 2020 Mathieu van der Poel Wout van Aert Alexander Kristoff 2021 Kasper Asgreen Mathieu van der Poel Greg Van Avermaet Giro delle Fiandre: le fonti ufficiali Si può consultare il sito ufficiale del Giro delle Fiandre per maggiori informazioni sul percorso e su tutto ciò che ruota attorno alla manifestazione. Articolo realizzato con i contributi di: Emanuele Peri, Federico Guido, Alessio Valsecchi.