Milano-Sanremo: storia, percorso e campioni della Classicissima Emanuele Peri 9 Ottobre 2017 Gare In questo articolo andremo a parlare della Milano-Sanremo, la classica italiana più importante del calendario UCI, una delle cinque Monumento del ciclismo internazionale insieme al Giro delle Fiandre, la Parigi-Roubaix, la Liegi-Bastogne-Liegi e il Giro di Lombardia. Questa gara ciclistica è da sempre percorsa nel mese di Marzo, per questo motivo è nota anche come la “Classica di Primavera”. Tratteremo la storia e il percorso della Classicissima, entrando nei racconti, nelle sfide e nelle salite che hanno reso grande questa corsa fin dalla fondazione del 1907. Scopriremo i corridori andandoli a prendere nelle vecchie storie del ciclismo, dalle edizioni iniziali passando per il dominio di Girardengo, le sfide epiche di Coppi e Bartali, quelle di Gimondi e Merckx, Moser e Saronni, Bugno e Chiappucci, gli sprint di Zabel e Freire a cavallo del millennio fino all’ultimo successo di Kwiatkowski con la resa degli italiani a secco dal 2006. In fondo all’articolo troverete anche l’Albo d’Oro dei vincitori e la descrizione completa del percorso con tutti i dettagli di alcuni passi epici come quello del Poggio o della Cipressa. Nell’edizione 2017 il ciclista Sky Kwiatkowski batte al fotofinish il campione del mondo Sagan, ancora a secco nella Classicissima. Dalla creazione nel 1907 fino allo stop della grande guerra Il primo pensiero di avere una manifestazione sportiva che collegasse le due città lo ebbe l’Unione Sportiva Sanremese che organizzò, nel lontano 1906, una gara podistica che si rivelò un inaspettato fallimento. L’anno seguente il giornalista Tullo Morgani, già fondatore del Giro di Lombardia, presentò il progetto di una corsa ciclistica al direttore de La Gazzetta dello Sport, Eugenio Costamagna, che il 14 aprile del 1907 diede il via alla sua prima edizione. Solamente trentatré iscritti si presentarono ai blocchi di partenza dell’osteria milanese della Conca Fallata alle 4.30 del mattino, impauriti dal freddo e dalla pioggia copiosa che infestava il percorso. Ad avere l’onore di vincere per la prima volta la classicissima fu il francese Lucien Petit-Breton che completò i 281 chilometri della corsa. I primi anni della Classica furono tutti ad appannaggio di corridori stranieri, specialmente belgi e francesi: i primi vinsero nel 1908 e 1913, i cugini d’oltralpe ben tre edizioni consecutive dal 1910 al 1912. Molte di esse sono passate alla storia per le condizione climatiche estreme che i corridori dovettero affrontare. L’unica vittoria italiana di queste edizioni iniziali fu quella di Luigi Ganna nel magico 1909, quando il corridore milanese trovò la doppietta con il primo Giro d’Italia della storia. Totalmente diversa la storia degli anni successivi in quanto dal 1914 gli italiani si impadronirono della corsa collezionando successi su successi, anche negli anni bui della prima Grande Guerra (solo nel 1916 la corsa non si è disputata). Il 14 aprile 1907 inizia la gloriosa storia della Milano-Sanremo: primo vincitore il francese Lucien Petit-Breton. Il decennio d’oro di Girardengo Non ci furono avversari invece per Costante Girardengo il quale nel post-guerra segnò il suo nome nell’albo d’oro per ben 6 volte in 10 anni, andando a podio nelle restanti edizioni. Dalla prima vittoria del 1918 all’ultima del 1928, venne battuto l’anno dopo solo da un grande quale Alfredo Binda. Gli anni Venti sono dominati da Girardengo con 6 vittorie in 10 anni. A terminare il suo dominio ci penserà un giovane Binda. Dal 1930 all’inizio della Seconda Guerra mondiale Gli anni ’30 rimasero ad appannaggio degli azzurri, soprattutto grazie ai successi di Alfredo Binda che bissò la vittoria del ’29 nel 1931, di Learco Guerra nel 1933 e di Giuseppe Olmo che conquistò due edizioni nel ’35 e nel ’38. L’anno seguente ci fu la sfida più attesa tra Gino Bartali, fresco vincitore del Tour de France e Olmo che, a causa di un ritiro dovuto a una crisi inaspettata, consegnò la vittoria al corridore toscano, il quale fece suo il primo dei quattro trionfi nella città dei fiori. Negli anni Trenta sono gli italiani a dominare la Classica di Primavera: si alternano al successo Binda, Guerra, Olmo e Bartali. Gli anni della Guerra e il periodo post-bellico Il decennio si aprì con l’infausta notizia dell’entrata in guerra dell’Italia, che però non fermò la passione che scaturiva la Milano-Sanremo, in corsa fino al 1943. Nel 1940 tornò vincitore Gino Bartali che riuscì in volata a battere tutti gli avversari in un’edizione molto poco selettiva per quei tempi, ricordando che il Capo Berta era l’ultima asperità della corsa. I quattro anni successivi al secondo conflitto mondiale furono probabilmente i più belli della Classica di Primavera, con la sfida tra Gino Bartali e Fausto Coppi passato alla Bianchi dopo aver militato per anni alla Legnano. Il Campionissimo riuscì a battere il rivale per ben tre volte. La prima nel ’46 quando dominò giungendo al traguardo con 14 minuti di vantaggio, con la celebre frase di Nicolò Carosio: “in attesa degli altri concorrenti trasmetteremo musica da ballo”. Poi anche nel ’48 e nel ’49. Uscì sconfitto solamente nel ’47, quando Bartali, ormai trentaduenne, approfittò della crisi di Coppi per scrivere il suo nome nell’albo per la terza volta. La celebre frase “…in attesa degli altri concorrenti trasmetteremo musica da ballo…” si riferisce all’edizione del ’46 della Milano-Sanremo: Coppi vinse in fuga solitaria con 14′ di vantaggio sugli avversari! Gli anni ’50 e la fine di una grande rivalità Gino Bartali nonostante l’età e le malelingue che gli consigliarono il ritiro, aprì la seconda parte del secolo tornando al successo dopo undici anni dal primo successo. Il toscano non sopportava di condividere con il Campionissimo lo stesso numero di vittorie, così che diede tutto in una delle sue ultime gare riuscendo a portare il risultato sul 4 a 3 a suo appannaggio. Dopo il 1912, tornano protagonisti i francesi nel 1951 con un grandissimo Louison Bobet, che già si era fatto vedere al Tour de France l’anno precedente,corsa che poi vincerà tre volte consecutivamente. Due i successi italiani nel 1952 e 1953 con Loretto Petrucci che dovrà poi, come tutti i nostri portacolori, subire “gli attacchi” stranieri che domineranno la Classicissima per 16 anni. Da ricordare i successi dei due corridori belgi del calibro di Rick Van Steenbergen nel 1954 che per ben tre volte divenne campione del mondo e Rik Van Looy nel ’58 in grado di dominare tutte e cinque le classiche monumento. La sfida Coppi-Bartali si consuma anche sulle strade della Classicissima: il toscano nel ’50 centra il 4° successo e supera il rivale. Milano-Sanremo: gli anni ’60 e le prime vittorie del Cannibale Gli anni del Boom Economico non sorridono ai nostri colori, nonostante tutto il paese cavalcasse uno dei periodi migliori. Il patron Torriani per evitare i continui arrivi allo sprint che favorivano i velocisti fiamminghi, nel 1960, decise di aggiungere al percorso la salita che da li in poi sarebbe diventata una delle più celebri al mondo, il Poggio di Sanremo. Nel 1961 vinse uno dei corridori più amati d’oltralpe sebbene fosse un eterno piazzato, Raymond Poulidor il quale anche con una gomma bucata riuscì per la prima volta a vincere una corsa di livello, eliminando per un giorno quella nomina che lo perseguiterà per tutta la vita. Seguirono nel 1964 e 1965 le prime vittorie di nazioni come Regno Unito con Tom Simpson e Olanda con Arie den Hartog, mentre il periodo buio dell’Italia continuava. Dal ’66 iniziò l’era di una nuova leggenda che dominerà il ciclismo per almeno 10 anni, quella del “Cannibale” Eddy Merckx, considerato ancora oggi il corridore più forte di sempre. A soli 22 anni con lo stupore di tutti, il corridore belga fece sua la Sanremo e fu solo il primo dei 7 successi in 10 anni, conquistò anche l’edizione successiva e quella del 1969. Nel 1968 inizia l’era del Cannibale: a 22 anni Merckx centra il primo dei 7 successi alla Milano-Sanremo. Anni ’70, Merckx contro Gimondi, rivalità che sa di antico Finalmente dopo 16 anni il tricolore tornò a risplendere sotto il cielo di Sanremo, Michele Dancelli riesce ad interrompere un digiuno che stava iniziando a diventare pesante per il ciclismo italiano. I belgi si presero come visto solo un anno di pausa poiché tornarono subito alla vittoria nel ’71 e ’72 di nuovo con Eddy Merckx davanti al nostro Felice Gimondi e nel ’73 con Roger De Vlaeminck. L’anno seguente, dopo tanti tentativi, Gimondi riesce a vincere la Classica di Primavera, una delle corse che più ha amato ma che lo ha anche fatto più soffrire. Il cannibale però dopo due anni di stop tornò prepotentemente nell’edizione del ’75 e non contento di portarsi a casa il sesto successo, vinse anche 12 mesi dopo portandosi in prima posizione nell’albo d’oro della manifestazione. La sfida belga si accese con De Vlaeminck che conquistò la città dei fiori altre due volte nel 1978 e 1979, con Merckx che concluse il suo dominio giungendo solamente in 96esima posizione. Negli anni ’70 il dominatore della corsa è Merckx ma, dopo vari tentativi, nel ’74 Gimondi arriva per primo in via Roma. Milano-Sanremo: i mitici anni ’80 tra Saronni e Moser Nel decennio la corsa non ebbe un vero e proprio padrone, tant’è che il traguardo di Via Roma ebbe sempre un vincitore diverso. L’evento fondamentale che cambiò da allora l’andamento della corsa fu l’inserimento di un’altra salita storica, la Cipressa, per dare più competitività e imprevedibilità alla gara. Sicuramente le due edizioni più belle per l’Italia sono state quelle 1983 e 1984 in cui si scontrarono Giuseppe Saronni e Francesco Moser con il primo trionfante addirittura in maglia di campione del mondo. La sfida infiammò tutte le corse del periodo senza esclusione di colpi, tante furono le parole che si dissero e che divisero il paese in due, la cosa certa è che la sfida mostrò tutta la classe dei due rivali. Seguirono vittorie stupende come quelle di Sean Kelly nel 1986 e la doppietta del rimpianto Laurent Fignon che chiuse i mitici 80 con i successi nell’88 e ’89. Numerosi i ciclisti che hanno tagliato il traguardo per primi indossando la maglia iridata: nel 1983 è la volta di Saronni. Gli anni ’90, le doppiette di Kelly e Zabel L’ultimo decennio del ‘900 si aprì con un’altra sfida che seppe di antico, questa volta i due contendenti furono Gianni Bugno e Claudio Chiappucci che fecero loro le edizioni 1990 e 1991, con il secondo in grado di vincere per distacco attaccando a oltre 150 chilometri dal traguardo, in una delle edizioni più belle e emozionanti della Classicissima. L’anno seguente tornò a farsi rivedere anche il non più giovanissimo (36 anni) Sean Kelly che realizzò la tanto agognata doppietta, riuscita nel 1997 e 1998 dal tedesco Erik Zabel. Le vittorie italiane non si fermarono solo a Bugno e Chiappucci, il tricolore infatti sventolò anche nel ’93, ’94 e ’96 grazie a Maurizio Fondriest, Giorgio Furlan e Gabriele Colombo. Nel mezzo anche il successo di Laurent Jalabert del ’95 e quello di Andrei Tchmil che chiuse il millennio portando il titolo in Belgio. Le salite della Classica di Primavera possono creare sorprese: è il 1991 quando lo scalatore Chiappucci vince dopo 150 km di fuga. Milano-Sanremo: il nuovo millennio e l’inizio della crisi azzurra Il 2000 partì esattamente come erano finiti i ’90, dopo la parentesi del belga-russo Tchmil, Erik Zabel si riprese il traguardo di Via Roma, conquistando la Classicissima sia nel 2000 che nel 2001, portando i suoi successi a quota 4, come Bartali e dietro solo a Merckx e Girardengo. L’anno seguente, dopo un beffardo secondo posto alle spalle del tedesco, finalmente anche Mario Cipollini riesce a far sua la Milano-Sanremo che appariva sempre più un tabù, riuscendo a mettere le ruote davanti a quelle degli avversari grazie ad un potentissimo sprint. Nel 2003 fu un vero dominio italiano con Paolo Bettini vincitore davanti a Mirko Celestino e Danilo Di Luca grazie ad una fuga a tre partita sul Poggio. A regolare il gruppo uno sconfitto Cipollini in maglia iridata. Dopo 45 anni uno spagnolo torna a vincere (2004) la Classica di Primavera con uno straordinario Oscar Freire, un ragazzo capace di vincere anche nel 2007 e 2010 negli stessi anni in cui si è laureato Campione del Mondo. Il 2005 e il 2006 videro gli ultimi successi azzurri che da allora non ebbero più gloria, il penultimo con Alessandro Petacchi, l’ultimo con Filippo Pozzato in una volata regale davanti proprio al Jet Petacchi e Paolo Bettini. L’edizione del 2008 fu la più lunga di sempre con 298km, con il traguardo inedito sul lungomare Italo Calvino e la nuova salita delle Manie. A vincere fu la Locomotiva di Berna Fabian Cancellara capace di andare via in pianura ai meno due dal traguardo. L’anno prima della terza vittoria di Freire (2010), da segnalare è il tanto ricercato successo di un velocissimo Mark Cavendish che solo grazie al colpo di reni finali fu in grado di tagliare il traguardo prima di Heinrich Haussler. Dominatore degli sprint, per Cipollini la Milano-Sanremo rimane a lungo un tabù: riesce a vincerla solo una volta nel 2002. Gli ultimi anni e il trionfo di Nibali Anche l’Australia entra nell’albo d’oro della Milano-Sanremo centrando la vittoria sia nel 2011 sia nel 2012 con in ordine Matthew Goss e Simon Gerrans, in due edizioni diverse dal solito con il secondo che battè Cancellara e Vincenzo Nibali in una volata a tre dopo che insieme fuggirono dal gruppo sullo scollinamento del Poggio. 2013 che sa di storico a causa delle condizioni atmosferiche avverse che costrinsero i corridori a fermarsi e gli organizzatori ad accorciare il chilometraggio. Nel parapiglia generale il tedesco Gerald Ciolek della MTN-Qhubeka, primo team africano in gara, fa sua la Classicissima davanti ad un giovanissimo Peter Sagan. Una vittoria anche per la Norvegia grazie ad Alexander Kristoff nel 2014, che l’anno seguente non riesce a ripetersi dietro ad un fantastico John Degenkolb vincitore nello stesso anno anche della Parigi-Roubaix. Non priva di polemiche fu l’edizione 2016 vinta da Arnaud Demare, con le tante accuse rivolte da alcuni corridori che lo hanno visto attaccato all’ammiraglia dopo una caduta sulla Cipressa. La giuria in assenza di immagini ha comunque assegnato la vittoria al francese. Una delle più belle Sanremo è sicuramente quella vinta da Michal Kwiatkowski grazie all’inatteso attacco di Peter Sagan sul Poggio che ha preferito non aspettare la volata e giocarsela in uno sprint a tre anche con il francese Julian Alaphilippe, terzo al traguardo nell’edizione numero 108. L’Italia torna alla vittoria della Classicissima nel 2018, con l’uomo meno atteso, ma sicuramente il più forte di tutto il movimento: Vincenzo Nibali. Indimenticabile il suo scatto pazzesco sul Poggio ai meno 7 km, impossibile da seguire per tutti gli avversari. Il siciliano, scollinando con 12 secondi sul gruppo all’inseguimento, riesce a tenere al rientro del plotone e taglia il traguardo braccia al cielo, davanti a Caleb Ewan e Arnaud Demare. Alaphilippe si prende la sua rivincita dopo la beffa del 2017 nell’edizione 110 della Milano-Sanremo: a essere decisivo è ancora un attacco sul Poggio, questa volta seguito però da circa 12 corridori. Il francese in volata è imbattibile e su Via Roma è lui a gioire, secondo Oliver Naesen, terzo Michal Kwiatkowski. Tra gli specialisti della Classicissima rientra lo spagnolo Freire: 3 vittorie tra il 2004 e il 2010. Noi italiani possiamo vantare il record di vittorie della corsa con ben 51 vittorie, ben trentuno in più dei secondi classificati del Belgio, mentre la Francia segue con 13 successi. Sette sono invece le vittorie tedesche seguiti dalla Spagna che soprattutto grazie al tris di Freire si sono portati a quota cinque a soli due lunghezze si trova l’Olanda. Quattro squadre vantano due trionfi (Australia, Gran Bretagna, Irlanda e Svizzera), due a quota uno (Polonia e Norvegia). Come detto precedentemente il più vittorioso è Eddy Merckx, grazie alle 7 vittorie nel suo decennio d’oro, che guida la speciale classifica davanti a Girardengo (6) e la coppia Bartali-Zabel (4). Tre successi per Coppi, De Vlaeminck e Freire, mentre sono ben sette ad essersi giudicati la Classicissima due volte. Il percorso della classicissima Come abbiamo visto i due cardini fondamentali della corsa sono sempre state le due città di partenza e fine quali Milano e Sanremo con la caratteristica di non essere una classica molto dura soprattutto vedendo l’ordine di arrivo degli ultimi anni in cui i velocisti l’hanno fatta da padrona. Il percorso che collegava le due città è però spesso cambiato anche se la lunghezza è rimasta costante (290km), attualmente da Via della Chiesa Rossa nel capoluogo lombardo si arriva sul lungomare della città ligure in Via Roma. Le città toccate dalla Classicissima sono moltissime, da Pavia, Voghera, Ovada che anticipano il Passo del Turchino prima asperità di giornata che assomiglia più ad un lungo falsopiano che ad una vera e propria salita (25km al 2,5% con punta massima al 6%). Dopo lo scollinamento e la successiva discesa proseguono 90 km di pianura fino ai tre capi Mele, Cervo e Berta in successione, tutti lunghi circa 2,6 km con una media del 4% tranne il primo che tocca il 5,2%. Seguono dodici chilometri prima di entrare nel vivo della corsa con la salita della Cipressa (5,6 km al 4,1%) e il Poggio di Sanremo ultima difficoltà prima del traguardo nella Città dei Fiori, rampa di lancio di molti corridori nonostante i soli 3,7km al 3,5%. Dal GPM del Poggio mancheranno solo 5.400 metri per decretare il vincitore della Classicissima. Il percorso della Milano-Sanremo non presenta grandi difficoltà ed è adatto ai velocisti. La salita del Poggio, una rampa al 3,5% a pochi km dal traguardo, è l’insidia che può fare la differenza. Milano-Sanremo: le fonti ufficiali Si può consultare il sito ufficiale della Milano-Sanremo per maggiori informazioni sul percorso e tutto ciò che ruota attorno alla speciale manifestazione, ricordando anche la relativa Gran Fondo Milano-Sanremo che, fin dalla fondazione, accoglie ogni anno migliaia di appassionati pronti a ricalcare le orme dei professionisti. Milano-Sanremo: l’Albo d’Oro Abbiamo elencato nella tabella sottostante tutti i podi delle edizioni disputate fino al 2017. Ai campioni di turno sono affiancati il secondo e il terzo classificato, ognuno con una bandiera a identificarne la nazionalità. Anno Vincitore Secondo Terzo 1907 Lucien Petit-Breton Gustave Garrigou Giovanni Gerbi 1908 Cyrille Van Hauwaert Luigi Ganna André Pottier 1909 Luigi Ganna Émile Georget Giovanni Cuniolo 1910 Eugène Christophe Giovanni Cocchi Giovanni Marchese 1911 Gustave Garrigou Louis Trousselier Luigi Ganna 1912 Henri Pélissier Gustave Garrigou Jules Masselis 1913 Odile Defraye Louis Mottiat Ezio Corlaita 1914 Ugo Agostoni Carlo Galetti Charles Crupelandt 1915 Ezio Corlaita Luigi Lucotti Angelo Gremo 1916 gara non disputata 1917 Gaetano Belloni Costante Girardengo Angelo Gremo 1918 Costante Girardengo Gaetano Belloni Ugo Agostoni 1919 Angelo Gremo Costante Girardengo Giuseppe Olivieri 1920 Gaetano Belloni Henri Pélissier Costante Girardengo 1921 Costante Girardengo Giovanni Brunero Giuseppe Azzini 1922 Giovanni Brunero Costante Girardengo Bartolomeo Aymo 1923 Costante Girardengo Gaetano Belloni Giuseppe Azzini 1924 Pietro Linari Gaetano Belloni Costante Girardengo 1925 Costante Girardengo Giovanni Brunero Pietro Linari 1926 Costante Girardengo Nello Ciaccheri Egidio Picchiottino 1927 Pietro Chesi Alfredo Binda Domenico Piemontesi 1928 Costante Girardengo Alfredo Binda Giovanni Brunero 1929 Alfredo Binda Leonida Frascarelli Pio Caimmi 1930 Michele Mara Pio Caimmi Domenico Piemontesi 1931 Alfredo Binda Learco Guerra Domenico Piemontesi 1932 Alfredo Bovet Alfredo Binda Michele Mara 1933 Learco Guerra Alfredo Bovet Pietro Rimoldi 1934 Jef Demuysere Giovanni Cazzulani Francesco Camusso 1935 Giuseppe Olmo Learco Guerra Mario Cipriani 1936 Angelo Varetto Carlo Romanatti Olimpio Bizzi 1937 Cesare Del Cancia Pierino Favalli Marco Cimatti 1938 Giuseppe Olmo Pierino Favalli Alfredo Bovet 1939 Gino Bartali Aldo Bini Osvaldo Bailo 1940 Gino Bartali Pietro Rimoldi Aldo Bini 1941 Pierino Favalli Mario Ricci Pietro Chiappini 1942 Adolfo Leoni Antonio Bevilacqua Pierino Favalli 1943 Cino Cinelli Glauco Servadei Quirino Toccacelli 1944-45 gara non disputate 1946 Fausto Coppi Lucien Teisseire Mario Ricci 1947 Gino Bartali Ezio Cecchi Sergio Maggini 1948 Fausto Coppi Vittorio Rossello Fermo Camellini 1949 Fausto Coppi Vito Ortelli Fiorenzo Magni 1950 Gino Bartali Nedo Logli Oreste Conte 1951 Louison Bobet Pierre Barbotin Loretto Petrucci 1952 Loretto Petrucci Giuseppe Minardi Serge Blusson 1953 Loretto Petrucci Giuseppe Minardi Valère Ollivier 1954 Rik Van Steenbergen Francis Anastasi Giuseppe Favero 1955 Germain Derycke Bernard Gauthier Jean Bobet 1956 Fred De Bruyne Fiorenzo Magni Joseph Planckaert 1957 Miguel Poblet Fred De Bruyne Brian Robinson 1958 Rik Van Looy Miguel Poblet André Darrigade 1959 Miguel Poblet Rik Van Steenbergen Léon Van Daele 1960 René Privat Jean Graczyk Yvo Molenaers 1961 Raymond Poulidor Rik Van Looy Rino Benedetti 1962 Emile Daems Yvo Molenaers Louis Proost 1963 Joseph Groussard Rolf Wolfshohl Willy Schroeders 1964 Tom Simpson Raymond Poulidor Willy Bocklant 1965 Arie den Hartog Vittorio Adorni Franco Balmamion 1966 Eddy Merckx Adriano Durante Herman Van Springel 1967 Eddy Merckx Gianni Motta Franco Bitossi 1968 Rudi Altig Charly Grosskost Adriano Durante 1969 Eddy Merckx Roger De Vlaeminck Marino Basso 1970 Michele Dancelli Gerben Karstens Eric Leman 1971 Eddy Merckx Felice Gimondi Gösta Pettersson 1972 Eddy Merckx Gianni Motta Marino Basso 1973 Roger De Vlaeminck Wilmo Francioni Felice Gimondi 1974 Felice Gimondi Eric Leman Roger De Vlaeminck 1975 Eddy Merckx Francesco Moser Guy Sibille 1976 Eddy Merckx Wladimiro Panizza Michel Laurent 1977 Jan Raas Roger De Vlaeminck Wilfried Wesemael 1978 Roger De Vlaeminck Giuseppe Saronni Alessio Antonini 1979 Roger De Vlaeminck Giuseppe Saronni Knut Knudsen 1980 Pierino Gavazzi Giuseppe Saronni Jan Raas 1981 Alfons De Wolf Roger De Vlaeminck Jacques Bossis 1982 Marc Gomez Alain Bondue Moreno Argentin 1983 Giuseppe Saronni Guido Bontempi Jan Raas 1984 Francesco Moser Sean Kelly Eric Vanderaerden 1985 Hennie Kuiper Teun van Vliet Silvano Riccò 1986 Sean Kelly Greg LeMond Mario Beccia 1987 Erich Mächler Eric Vanderaerden Guido Bontempi 1988 Laurent Fignon Maurizio Fondriest Steven Rooks 1989 Laurent Fignon Frans Maassen Adriano Baffi 1990 Gianni Bugno Rolf Gölz Gilles Delion 1991 Claudio Chiappucci Rolf Sørensen Eric Vanderaerden 1992 Sean Kelly Moreno Argentin Johan Museeuw 1993 Maurizio Fondriest Luca Gelfi Maximilian Sciandri 1994 Giorgio Furlan Mario Cipollini Adriano Baffi 1995 Laurent Jalabert Maurizio Fondriest Stefano Zanini 1996 Gabriele Colombo Oleksandr Hončenkov Michele Coppolillo 1997 Erik Zabel Alberto Elli Biagio Conte 1998 Erik Zabel Emmanuel Magnien Frédéric Moncassin 1999 Andrei Tchmil Erik Zabel Zbigniew Spruch 2000 Erik Zabel Fabio Baldato Óscar Freire 2001 Erik Zabel Mario Cipollini Romāns Vainšteins 2002 Mario Cipollini Fred Rodriguez Markus Zberg 2003 Paolo Bettini Mirko Celestino Luca Paolini 2004 Óscar Freire Erik Zabel Stuart O’Grady 2005 Alessandro Petacchi Danilo Hondo Thor Hushovd 2006 Filippo Pozzato Alessandro Petacchi Luca Paolini 2007 Óscar Freire Allan Davis Tom Boonen 2008 Fabian Cancellara Filippo Pozzato Philippe Gilbert 2009 Mark Cavendish Heinrich Haussler Thor Hushovd 2010 Óscar Freire Tom Boonen Alessandro Petacchi 2011 Matthew Goss Fabian Cancellara Philippe Gilbert 2012 Simon Gerrans Fabian Cancellara Vincenzo Nibali 2013 Gerald Ciolek Peter Sagan Fabian Cancellara 2014 Alexander Kristoff Fabian Cancellara Ben Swift 2015 John Degenkolb Alexander Kristoff Michael Matthews 2016 Arnaud Démare Ben Swift Jürgen Roelandts 2017 Michal Kwiatkowski Peter Sagan Julian Alaphilippe 2018 Vincenzo Nibali Caleb Ewan Arnaud Demare 2019 Julian Alaphilippe Oliver Naesen Michal Kwiatkowski 2020 Wout van Aert Julian Alaphilippe Michael Matthews Saluti finali Siamo giunti al termine del racconto della corsa, abbiamo narrato la storia e i personaggi che hanno fatto grande La Classicissima e tutto il ciclismo mondiale nel corso degli anni. Vi invitiamo inoltre a seguire la prossima edizione, già ricca di partecipanti illustri che andranno a giocarsi tutto sul celebre traguardo di Via Roma a Sanremo.