Liegi-Bastogne-Liegi: storia, percorso e campioni Emanuele Peri 18 Novembre 2019 Gare In questo articolo andremo a parlare della Liegi-Bastogne-Liegi, la più antica delle Classiche Monumento, nata nel 1892 e per questo conosciuta anche come la “Doyenne” (la Decana). In ordine di programmazione nel calendario World Tour dell’UCI appare come quarta delle cinque più importanti corse di un giorno: dopo la Milano-Sanremo, il Giro delle Fiandre, la Parigi-Roubaix e prima del Giro di Lombardia. La Liegi si svolge annualmente nella regione della Vallonia, in Belgio, nel mese di aprile (circa la quarta domenica), come terza delle tre Classiche delle Ardenne (Amstel Gold Race, Freccia Vallone e appunto Liegi-Bastogne-Liegi). Noi di BiciLive.it in questo articolo tratteremo la storia della corsa fin dalla sua fondazione, focalizzando la nostra attenzione sui corridori che hanno reso celebre la Doyenne, sui racconti e gli aneddoti, capaci di rimanere nella memoria per oltre 100 anni ed edizioni di questa magnifica corsa. Liegi-Bastogne-Liegi: dalla fondazione alle due Guerre Mondiali La Liegi-Bastogne-Liegi venne fondata nel 1892 dalla “Liege Cycliste Union”, club tra l’altro del primo vincitore della corsa, Lèon Houa, capace dopo oltre 10 ore di coprire tutti i 250 chilometri della primissima edizione. Molto interessante il dato sui partecipanti: al via da Liegi furono soltanto 33 e all’arrivo addirittura 17. La corsa nacque comunque per Dilettanti e solo in un secondo momento diventò per indipendenti. Lèon Houa entra subito a far parte della storia portando a casa anche le due successive edizioni nel 1893 e 1894, portando a tre i successi alla Doyenne, al pari di altri due belgi: Alfons Schepers e Alfred de Bruyne. Tra il 1895 e il 1907 la corsa ebbe uno stop e non venne disputata, molto probabilmente per la scarsa partecipazione di corridori di primo livello che negli stessi anni si preoccupavano più di corse come il Giro delle Fiandre e la Parigi-Roubaix. Al rientro nel 1908 ci fu la prima vittoria non belga grazie al trionfo del francese Andrè Trousselier: ci vollero altri 22 anni prima di trovare uno “straniero” sul gradino più alto del podio. Non fu l’unica volta in cui la corsa saltò, un altro stop si ebbe infatti nel 1910 e dal 1914 al 1918, a causa dell’invasione tedesca del Belgio (nonostante la neutralità) che diede l’inizio ufficiale alla Prima Guerra Mondiale. Sulle macerie del conflitto più grande mai affrontato nella storia dell’uomo, il Belgio cercò di ripartire con non poche difficoltà: il ciclismo fu il più grande svago che la popolazione poté avere in quei difficili anni, ed è proprio in quel momento che divenne lo sport nazionale. Gli anni che vanno dal 1919 al 1939, tra le due Guerre, videro la Liegi-Bastogne-Liegi entrare tra le corse più importanti del circuito. A eccezione della vittoria tedesca del 1930, la Doyenne fu sempre conquistata da un corridore del posto: tra i più importanti ricordiamo Renè Vermandel (1923-24) e il già citato Schepers (1929-1931-1935), gli unici a vincere due o più volte la manifestazione. Lo spirito di grandi appassionati di ciclismo dei belgi si manifestò anche nel 1943, quando in piena Seconda Guerra Mondiale venne organizzata la 30esima edizione della Liegi-Bastogne-Liegi, anche in questo caso con il trionfo di un corridore belga: Richard Depoorter, ciclista la cui storia si interruppe nel 1948 al Giro di Svizzera, dove purtroppo perse la vita dopo essere caduto precipitando in un burrone. Dal 1945 alla prima vittoria italiana alla Liegi Non appena la nazione venne liberata dalle truppe tedesche, gli organizzatori si occuparono di rimettere in piedi una corsa già diventata storica come la Liegi-Bastogne-Liegi. Nel 1945 la Doyenne non ebbe più interruzioni e divenne uno degli obiettivi principali di tutti i corridori. Il dominio belga si arrestò lentamente nei primi dieci anni dalla rinascita: una vittoria francese con Camille Dainguillaume (1949), due quelle svizzere entrambe con il mitico Ferdi Kubler (1951-52) capace nello stesso anno anche di vincere il Campionato del Mondo in linea, e una lussemburghese con Marcel Ernzer (1954). Oltre a de Bruyne, capace di monopolizzare la corsa in tre edizioni, molto importanti furono quelle del 1955 e 1957. Quella del 1955 vide la vittoria di Stan Ockers, famoso per aver conquistato nella stessa stagione il Mondiale a Frascati nel giorno in cui si attendeva la grande sfida tra Fausto Coppi e Louison Bobet sui duri Castelli Romani. Quella del 1957 è invece particolare per essere stata l’unica con due vincitori ex-aequo: German Derycke e Frans Schoubben, giunti sul traguardo nello stesso momento con la giuria incapace di decretare un vincitore certo. Gli anni 60 videro uno dei più grandi corridori del ciclismo belga come Rik Van Looy vincere per l’unica volta la Liegi-Bastogne-Liegi nel 1961. Il belga fu il primo nella storia a conquistare tutte e cinque le Classiche Monumento (Roubaix ’61 e ’62, Fiandre ’59 e ’62, Sanremo ’58 e Lombardia ’59), oltre a due Campionati del Mondo. Per i colori azzurri non può essere invece dimenticata l’edizione della Liegi 1965 dove per la prima volta un italiano, Carmine Preziosi, fu capace di vincere la Doyenne. La corsa è tutt’ora denominata la “corsa degli italiani“, per via dei tanti italiani emigrati che si trovavano e si trovano tutt’oggi in Belgio, sfuggiti alle condizioni povere del nostro paese post-guerra per andare a lavorare all’estero. Quella di Carmine Preziosi fu la storia di un sogno: la sua famiglia lasciò Sant’Angelo all’Esca in Campania per cercare fortuna a Parcennes, nelle Ardenne, dove il padre trovò lavoro in una miniera. Dopo tantissimi umili lavori, Carmine riuscì a coltivare la sua passione per il ciclismo e nel 1963 passò professionista. Dopo solo due anni tra i grandi di questo sport, anticipando in volata Vittorio Adorni, riuscì a vincere in quelle terre che iniziò a chiamare “casa”, riempiendo d’orgoglio il cuore di migliaia e migliaia di famiglie italiane lontane dalla propria terra. L’epopea di Eddy Merckx Ma la bella storia della Liegi-Bastogne-Liegi non si ferma con Carmine Preziosi: l’anno successivo, nel 1966, ci fu la vittoria di un altro grande del ciclismo mondiale, Jacques Anquetil, mentre dal 1969 nasce il mito di Eddy Merckx alla Doyenne. Eddy Merckx è l’unico ciclista della storia a vincere per cinque volte la Classica Monumento delle Ardenne, nel 1969 con un attacco a 98 chilometri dal traguardo, tre volte di fila dal 1971 al 1973 e l’ultima volta nel 1975 precedendo il francese Bernard Thevènet. La storia del campione di Meensel-Kiezegem la conosciamo, ha vinto tutto e non è un’esagerazione affermare che ci troviamo di fronte al più grande ciclista di sempre: i tre Grandi Giri, le cinque Classiche Monumento, i Campionati del Mondo, i Record dell’Ora, più altre 500 corse che lo mettono al primo posto per vittorie ottenute. Gli unici due corridori a interrompere il dominio incontrastato di Merckx alla Liegi-Bastogne-Liegi furono nel 1970 Roger De Vlaeminck e nel 1974 Georges Pintens, quest’ultimo giunto in realtà secondo in gara, ma primo dopo la squalifica per doping del vincitore Ronald de Witte. Anni ’80 e ’90: crisi dei belgi e globalizzazione Gli anni 80 della Liegi-Bastogne-Liegi hanno segnato un grande cambio di rotta: dopo l’epopea d’oro di Merckx, i belgi non sono riusciti a trovare un valido successore e la Doyenne è andata sempre in mani straniere per 11 anni. Furono anni stupendi soprattutto per il ciclismo italiano, con la stella di Moreno Argentin, capace di vincere tre edizioni consecutive (1985, 1986 e 1987) e Silvio Contini. Argentin seppe mettere dietro la propria bicicletta campioni di altissimo livello come Stephen Roche, Adrie Van der Poel e Sean Kelly, quest’ultimo padrone nel 1984 e nel 1989. Quella del nostro azzurro fu una storia di amore a prima vista con la Liegi, lui grandissimo uomo da classiche è stato il punto di riferimento indiscusso della nostra nazionale al “nord”, tanto da aggiudicarsi anche il Campionato del Mondo nel 1986. Moreno Argentin, dopo Merckx, è il più titolato alla Liegi-Bastogne-Liegi. Il quarto successo è del 1991: vinse in volata tutte e quattro le edizioni, in uno sprint a due la prima volta, a quattro nel secondo e nel quarto successo e rientrando dopo 35 secondi di svantaggio nella terza del 1987. La “crisi” belga proseguì anche negli anni ’90, infatti furono solo tre le vittorie: nel 1990 con Eric Van Lancker, nel 1992 con Dirk de Wolf e nel 1999 con Frank Vandenbroucke. Ma è ancora l’Italia a rendersi protagonista: Michele Bartoli nel 1997 e nel 1998. La prima vittoria è di assoluta classe: dopo il Fiandre, il toscano riesce a costruire un altro capolavoro, spezzando il duo Zulle-Jalabert sulla Redoute e spingendosi tutto solo verso il trionfo. Gli anni ’90 aprono definitivamente ai corridori di nazionalità esterne a quelle belghe, olandesi, italiane e francesi: è infatti il turno dei due svizzeri Mauro Gianetti e Pascal Richard e del russo Evgenj Berzin, grande rivale del Pirata Marco Pantani al Giro 1998. Gli anni 2000 della Liegi-Bastogne-Liegi Siamo dunque giunti agli ultimi venti anni della mitica Liegi-Bastogne-Liegi, gli anni del progresso tecnologico, delle biciclette di ultima generazione e degli allenamenti alla ricerca della perfezione. Il nuovo millennio si apre ancora con i colori azzurri sul gradino più alto del podio grazie a Paolo Bettini. Il toscano, anche lui grandissimo corridore da classiche di un giorno (vincitore anche delle Olimpiadi di Atene del 2004 e di due Campionati del Mondo su strada consecutivi), trionfa nel 2000 in volata su Etxebarria e Rebellin, mentre nel 2002 concretizza il capolavoro della Mapei, battendo in volata il compagno Stefano Garzelli. L’edizione del 2002 è contrassegnata dai primi cinque posti tutti italiani (Bettini, Garzelli, Basso, Celestino, Codol). Dopo la parentesi Tyler Hamilton del 2003, ecco la rivincita di Davide Rebellin, l’eterno corridore (tutt’oggi in gruppo a 48 anni). Dopo aver vinto nello stessa stagione, nel giro di una settimana, Amstel Gold Race e Freccia Vallone, arriva il tris più atteso, precedendo in volata i compagni di fuga Michael Boogerd e Alexandr Vinokurov (vincitore l’anno successivo). Nel 2006 inizia un’altra favola, quella di Alejandro Valverde, l’unico con Moreno Argentin a raggiungere le quattro vittorie, una in meno di Merckx. Don Aleandro inizia così una carriera pazzesca, condita da numerose vittorie di tappa nei grandi giri, da un altro centinaio di corse e soprattutto dal Campionato del Mondo del 2018. Nel 2006 sconfigge in volata il duo italiano Bettini-Cunego, mentre due anni dopo Davide Rebellin. Nel 2007 ci fu invece l’ultima vittoria italiana alla Liegi-Bastogne-Liegi con Danilo di Luca, il killer di Spoltore che un mese dopo fece suo anche il Giro d’Italia. Un digiuno di 12 anni, sfiorato solo con Vincenzo Nibali nel 2012 (vittoria Maxim Iglinsky) e con Davide Formolo nel 2019 (vittoria Jakob Fuglsang). Bellissime le vittorie di Andy Schleck nel 2009 e del Roi Philippe Gilbert nel 2011, anche lui capace di completare il trittico delle Ardenne, prima di conquistare anche due edizioni del Giro di Lombardia e il Mondiale. Negli ultimi sei anni, a eccezione di Alejandro Valverde che ha portato a quattro il suo bottino, vincendo nel 2015 e nel 2017, ci sono stati tutti vincitori diversi (Daniel Martin, Simon Gerrans, Wout Poels, Bob Jungels e il già citato Fuglsang). In attesa delle edizioni future, andiamo nel prossimo capitolo a scoprire il percorso, quasi sempre immutato della mitica e unica Liegi-Bastogne-Liegi. Percorso Liegi-Bastogne-Liegi Come ogni corsa antica, anche la Liegi-Bastogne-Liegi negli anni ha visto mutare il proprio percorso: per molte edizioni l’arrivo della corsa è stata ad Ans, per poi tornare nel 2019 nell’originaria Liegi. Ciò che caratterizza principalmente la corsa sono le Cotes, ovvero muri molto impegnativi in successione da affrontare ad alta velocità. I tanti chilometri (circa 250) fanno sì che il gruppo si selezioni molto, soprattutto negli ultimi 50 km, quando solo i migliori e i più in forma di giornata riescono a tenere e a piazzare il colpo decisivo. Tra le Cotes più importanti ricordiamo: la Roche en Ardenne, il Col de La Redoute (2 km all’8,9%) e la Roche aux Faucons (1 km all’11%), queste ultime due si trovano quasi sempre nella parte finale e risultano quelle più importanti ai fini del risultato. Negli anni 2000 è stato fondamentale il muro di Ans all’arrivo con punte oltre il 10%, l’organizzazione ha però deciso di tornare a Liegi, ponendo l’ultimo scollinamento più lontano dal traguardo e aumentando così lo spettacolo dei corridori che in volata non hanno ottime chances di vittoria. Albo d’oro Liegi-Bastogne-Liegi Naturalmente, la nazione più vincente alla Liegi-Bastogne-Liegi non poteva che essere il Belgio, che con le sue 58 vittorie stacca di gran lunga l’Italia, seconda per successi a quota 12. A nostra volta però possiamo vantarci di essere sul secondo gradino del podio in solitaria con ben sei trionfi di vantaggio sulla Svizzera e ben sette sulla Francia. Al quinto posto a pari merito troviamo Paesi Bassi e Spagna con quattro vittorie, seguiti da Irlanda, Kazakistan e Lussemburgo fermi a tre. Due vittorie per Germania e Danimarca, mentre una sola per Australia, Russia e Stati Uniti. Individualmente invece è Eddy Merckx che guida in solitaria la classifica, ben cinque i suoi successi alla Doyenne, seguito da Valverde e Argentin a quattro. Solo tre corridori del passato si fermano a tre: Lèon Houa, Alphons Schepers e Alfred de Bruyne. Anno Vincitore Secondo Terzo 1892 Lèon Houa Lèon Lhoest Louis Rasquinet 1893 Lèon Houa Michel Borisowski Charels Collette 1894 Lèon Houa Louis Rasquinet Renè Nulens dal 1895 al 1907 gara non disputata 1908 Andrè Trousselier Alphone Lauvers Henri Dubois 1909 Victor Fastre Éugene Charlier Paul Deman 1910 gara non disputata 1911 Joseph Van Daele Armand Lenoir Viktor Kraenen 1912 Henri Pélissier Gustave Garrigou Jules Masselis 1913 Omar Vershoore Jacues Coomans Andrè Blaise dal 1914 al 1918 gara non disputata 1919 Leon Devos Henri Hanlet Arthur Claerhout 1920 Lèon Scieur Lucien Buysse Jacues Coomans 1921 Louis Mottiat Marcel Lacour Jean Rossius 1922 Louis Mottiat Alberto Jordens Laurent Seret 1923 Renè Vermandel Jean Rossius Fèlix Serrier 1924 Renè Vermandel Adelin Benoit Jules Matton 1925 Georges Ronsse Gustaf Van Slembrouck Louis Eelen 1926 Dieudonnè Smets Joseph Siquet Alexis Macar 1927 Maurice Raes Jean Hans Joseph Siquet 1928 Ernest Mottard Maurice Raes Emile Van Belle 1929 Alfonse Schepers Gustave Hembroeckx Maurice Raes 1930 Hermann Buse Georges Laloupe Francois Gardier 1931 Alphonse Schepers Marcel Houyoux Jules Descheppers 1932 Marcel Houyoux Leopol Roosemont Gerard Lambrechts 1933 Francois Gardier Roger Dewolf Albert Bolly 1934 Theo Herckenrath Mathieu Cardynaels Jospeh Morenhout 1935 Alphons Schepers Frans Bonduel Louis Hardiquet 1936 Albert Beckaert Gilbert Levae Joseph Horemans 1937 Eloi Meulenberg Gustaf Deloor Julien Heenart 1938 Alfons Deloor Marcel Kint Feliciene Vervaeke 1939 Albert Ritserveld Cyrille Van Overberghe Edward Vissers dal 1940 al 1942 gara non disputata 1943 Richard Depoorter Jospeh Didden Stan Ockers 1944 gara non disputate 1945 Jean Engels Edward Van Dijck Jozef Moerenhout 1946 Prosper Depredomme Albert Hendrickx Triphon Verstraeten 1947 Richard Depoorter Raymond Impanis Florent Mathieu 1948 Maurice Mollin Raymond Impanis Louis Caput 1949 Camille Danguillamme Adolf Verschueren Roger Gijselinck 1950 Prosper Depredomme Raymond Impanis Florent Mathieu 1951 Ferdi Kubler German Derycke Wout Wagmants 1952 Ferdi Kubler Henri Van Kerchkove Jean Robic 1953 Alois De Hertog Maurice Diot Raoul Remy 1954 Marcel Ernzer Raymond Impanis Ferdi Kubler 1955 Stan Ockers Raymond Impanis Jean Branckart 1956 Fred De Bruyne Richard Van Genechten Alex Close 1957 German Derycke e Frans Schoubben Marcel Buys 1958 Fred de Bruyne Jan Zagers Joseph Theuns 1959 Fred de Bruyne Frans Schoubben Frans Demulder 1960 Albert Geldermans Pierre Everaert Joseph Planckaert 1961 Rik Van Looy Marcel Rohrbach Armand Desmet 1962 Joseph Planckaert Rolf Wolfshohl Claude Colette 1963 Frans Melckenbeeck Pino Cerami Vittorio Adorni 1964 Willy Bocklant Georges Vanconingsloo Vittorio Adorni 1965 Carmine Preziosi Vittorio Adorni Martin Van Den Bossche 1966 Jacques Anquetil Victor Van Schil Willy In ‘t Ven 1967 Walter Godefroot Eddy Merckx Willy Monty 1968 Walter Van Sweefelt Walter Godefroot Raymond Poulidor 1969 Eddy Merckx Victor Van Schil Barry Hoban 1970 Roger De Vlaeminck Frans Verbeek Eddy Merckx 1971 Eddy Merckx Georges Pintens Frans Verbeek 1972 Eddy Merckx Wim Schepers Herman Van Springel 1973 Eddy Merckx Frans Verbeeck Walter Godefroot 1974 Georges Pintens Walter Planckaert non assegnato 1975 Eddy Merckx Bernard Thevenet Walter Godefroot 1976 Joseph Bruyère Freddy Maertens Frans Verbeeck 1977 Bernard Hinault Andrè Dierickx Dietrich Thurau 1978 Joseph Bruyère Dietrich Thurau Francesco Moser 1979 Dietrich Thurau Bernard Hinault Daniel Willems 1980 Bernard Hinault Hennie Kuiper Ronnie Claes 1981 Josef Fuchs Stefan Mutter non assegnato 1982 Silvano Contini Alfons De Wolff Stefan Mutter 1983 Steven Rooks Giuseppe Saronni Pascal Jules 1984 Sean Kelly Phil Anderson Greg Lemond 1985 Moreno Argentin Claude Criquielion Stephen Roche 1986 Moreno Argentin Adrie Van der Poel Dag Erik Pedersen 1987 Moreno Argentin Stephen Roche Claude Criquielion 1988 Adrie Van der Poel Michel Dernies Robert Millar 1989 Sean Kelly Fabrice Philippot Phil Anderson 1990 Eric Van Lancker Jean-Claude Leclerq Steven Rooks 1991 Moreno Argentin Claude Criquielion Rolf Sorensen 1992 Dirk de Wolf Steven Rooks Jean Francois Bernard 1993 Rolf Sorensen Tony Rominger Maurizio Fondriest 1994 Evgenij Berzin Lance Armstrong Giorgio Furlan 1995 Mauro Gianetti Gianni Bugno Michele Bartoli 1996 Pascal Richard Lance Armstrong Mauro Gianetti 1997 Michele Bartoli Laurent Jalabert Gabriele Colombo 1998 Michele Bartoli Laurent Jalabert Rodolfo Massi 1999 Frank Vandenbroucke Michael Boogerd Maarten den Bakker 2000 Paolo Bettini David Etxebarria Davide Rebellin 2001 Oscar Camenzind Davide Rebellin David Etxebarria 2002 Paolo Bettini Stefano Garzelli Ivan Basso 2003 Tyler Hamilton Iban Mayo Michael Boogerd 2004 Davide Rebellin Michael Boogerd Alexandr Vinokurov 2005 Alexandr Vinokurov Jens Voigt Michael Boogerd 2006 Alejandro Valverde Paolo Bettini Damiano Cunego 2007 Danilo Di Luca Alejandro Valverde Frank Schleck 2008 Alejandro Valverde Davide Rebellin Frank Schleck 2009 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