Giro d’Italia 2021: l’edizione 104 dall’8 al 30 maggio Federico Guido 12 Aprile 2021 Gare Il Giro d’Italia 2021, edizione 104 della Corsa Rosa, scatterà l’8 maggio da Torino e terminerà il 30 maggio nella splendida cornice di Piazza del Duomo a Milano. Come la passata stagione toccherà ancora una volta alla celebre cattedrale gotica fare da sfondo alle premiazioni conclusive della più importante gara a tappe italiana, manifestazione vinta nel 2020 dall’inglese Tao Geoghegan Hart davanti all’australiano Jai Hindley e all’olandese Wilco Kelderman. La corsa di quest’anno, sempre organizzata da RCS Sport, si svilupperà in ventuno frazioni per un dislivello totale in salita di 46.900 metri e di 3.450 chilometri complessivi, una distanza lungo la quale i corridori del gruppo sapranno certamente dar vita a uno spettacolo in grado di incendiare l’entusiasmo dei tanti appassionati di ciclismo nostrani e non solo. In questo articolo, che andremo ad aggiornare continuamente, troverete l’analisi dettagliata delle 21 tappe e la startlist provvisoria con i protagonisti che di volta in volta ufficializzeranno la loro partecipazione. Uno scatto di Filippo Ganna alla partenza del precedente Giro D’Italia. Il percorso del Giro d’Italia 2021 Il tracciato della Corsa Rosa numero 104 consta, come detto, di ventuno tappe così suddivise: due cronometro individuali, sei adatte agli sprinter, sette di media montagna per fughe o finisseur e sei di alta montagna. Nel complesso, il percorso del Giro d’Italia edizione 2021 propone meno chilometri contro il tempo rispetto all’edizione passata, un dato questo che strizza l’occhio agli scalatori e, più in generale, a quegli uomini dotati di grande resistenza capaci di superare le salite senza troppi patemi. A tal proposito, le maggiori difficoltà altimetriche saranno concentrate, come spesso è accaduto in passato, nell’ultima settimana di gara, frangente in cui i corridori saranno chiamati a darsi battaglia sulle strade del nord Italia. In precedenza invece, dopo la partenza da Torino per celebrare i 160 anni dell’Unità d’Italia, il plotone solcherà le regioni centrali e meridionali del Paese arrivando fino in Puglia, punto da cui poi comincerà una veloce risalita con destinazione Veneto e Friuli. In tutto saranno 14 le regioni toccate dalla manifestazione, un computo a cui, per completezza, bisogna anche aggiungere i due sconfinamenti in Slovenia e Svizzera che caratterizzeranno la corsa rispettivamente nella 15ª e nella 20ª frazione. Andiamo dunque ad analizzare tappa per tappa questo impegnativo ma variegato Giro d’Italia 2021, un evento che, nell’arco delle tre settimane di gara, obbligherà i corridori a fare i conti con ben circa 47.000 metri di dislivello totali. Le tappe e le date del calendario: Tappa 1 – 8 maggio – Torino-Torino (8,6 km cronometro) Tappa 2 – 9 maggio – Stupinigi – Novara (179 km) Tappa 3 – 10 maggio – Biella – Canale (190 km) Tappa 4 – 11 maggio – Piacenza – Sestola (186 km) Tappa 5 – 12 maggio – Modena – Cattolica (175 km) Tappa 6 – 13 maggio – Grotte di Frasassi – Ascoli (160 km) Tappa 7 – 14 maggio – Notaresco – Termoli (181 km) Tappa 8 – 15 maggio – Foggia – Guardia Sanframondi (170 km) Tappa 9 – 16 maggio – Castel di Sangro – Campo Felice (158 km) Tappa 10 – 17 maggio – L’Aquila – Foligno (139 km) Tappa 11 – 19 maggio – Perugia – Montalcino (162 km) Tappa 12 – 20 maggio – Siena – Bagno di Romagna (209 km) Tappa 13 – 21 maggio – Ravenna – Verona (198 km) Tappa 14 – 22 maggio – Cittadella – Monte Zoncolan (204 km) Tappa 15 – 23 maggio – Grado – Gorizia (146 km) Tappa 16 – 24 maggio – Sacile – Cortina d’Ampezzo (212 km) Tappa 17 – 26 maggio – Canazei – Sega di Ala (193 km) Tappa 18 – 27 maggio – Rovereto – Stradella (231 km) Tappa 19 – 28 maggio – Abbiategrasso – Alpe di Mera (176 km) Tappa 20 – 29 maggio – Verbania – Alpe Motta (164 km) Tappa 21 – 30 maggio – Senago – Milano (29,4 km cronometro) Tappa 1: Torino-Torino (8,6 km cronometro) Esattamente dieci anni dopo, tocca ancora alla città di Torino inaugurare il Giro d’Italia ed esattamente come nel 2011 è una cronometro ad assegnare la prima maglia rosa. L’unica differenza con la prova svolta ormai un decennio fa è che i corridori non sfrecceranno per i lunghi rettifili del capoluogo piemontese divisi per squadre ma individualmente. Questa volta, infatti, i partecipanti della 104ª edizione percorreranno spediti, uno dopo l’altro, i velocissimi 8,6 chilometri previsti per questa prima tappa, una frazione contraddistinta da pochissime curve dove i meno avvezzi all’esercizio contro il tempo potrebbero pagare, seppur in maniera limitata, i primi distacchi in classifica generale. Tappa 2: Stupinigi – Novara (179 km) Si resta in Piemonte per la seconda tappa che, in 179 chilometri, condurrà il gruppo da Stupinigi a Novara attraversando molti luoghi iconici legati all’Unità d’Italia di cui ricorre quest’anno il 160° anniversario. L’altimetria è eloquente: ad eccezione di qualche saliscendi nel Monferrato (fra cui quello di Montechiaro d’Asti valevole come GPM di 4ª categoria, il primo del Giro 2021), la tappa è totalmente pianeggiante e chiama allo scoperto i velocisti in quello che con molta probabilità sarà il primo arrivo a ranghi compatti della corsa. Tappa 3: Biella – Canale (190 km) Frazione che si presta a più scenari quella che porterà la carovana da Biella a Canale nel giorno dei 90 anni della maglia rosa (indossata per la prima volta da Learco Guerra il 10 maggio 1931). Dopo una prima parte totalmente pianeggiante, i corridori dovranno affrontare in rapida successione le salite di Piancanelli, Castino e Manera, asperità brevi ma comunque in grado di apportare una certa selezione se affrontate ad alta andatura. L’ultimo decisivo dentello però sarà quello di Guarene, uno strappo che, a quindici chilometri dall’arrivo, potrebbe stuzzicare il coraggio di molti e costituire un trampolino di lancio per coloro che vorranno evitare il secondo arrivo in volata consecutivo. Tappa 4: Piacenza – Sestola (186 km) La quarta tappa chiama subito allo scoperto gli uomini di classifica proponendo un tracciato decisamente accidentato sulle alture dell’Appenino reggiano-modenese. Scaldati i motori nei primi 70 chilometri di pianura, il gruppo comincerà un costante e nervosissimo su e giù per le salite della zona (Castello di Carpineti, Montemolino e molti altri saliscendi non contrassegnati come GPM) che fiaccherà le gambe di molti. La selezione e lo spettacolo nel finale li assicurerà quindi Colle Passerino, un’asperità con pendenze costantemente in doppia cifra dalla cui conclusione mancheranno appena 2,5 km all’arrivo di Sestola. Tappa 5: Modena – Cattolica (175 km) Tornano nuovamente in scena i velocisti nella quinta tappa con arrivo a Cattolica, sede d’arrivo d’una frazione che scorrerà interamente nella pianura emiliano-romagnola senza proporre alcuna difficoltà altimetrica. Tappa 6: Grotte di Frasassi – Ascoli (160 km) È il giorno del primo vero e proprio arrivo in salita della Corsa Rosa. Si corre nella zona dei Monti Sibillini, massiccio montuoso che nella parte centrale della tappa verrà affrontato dal gruppo scalando due salite rinomate nella zona come la Forca di Gualdo (1496) e la Forca di Presta (1536). Una lunga discesa dalla cima di quest’ultima condurrà poi i corridori ad Ascoli Piceno, località da cui comincerà l’ascesa conclusiva verso i 1090 metri del San Giacomo, per la prima volta sede d’arrivo al Giro d’Italia. Tappa 7: Notaresco – Termoli (181 km) Sulla carta anche la settima frazione pare disegnata per gli sprinter. Dopo un avvio con qualche dentello che certamente saprà mettere le ali agli attaccanti di giornata, il resto della tappa favorisce l’inseguimento da parte delle squadre degli uomini veloci i quali però, nell’ultimo chilometro, si troveranno di fronte uno strappo che potrebbe scompaginare le carte e dar vita a una volata anomala e caotica. Tappa 8: Foggia – Guardia Sanframondi (170 km) Tappa di media montagna che, uomini di classifica a parte, potrebbe chiamare allo scoperto gli attaccanti. Passata una prima parte molto ondulata con la strada in costante ascesa fino a Campobasso, i corridori si troveranno ad affrontare oltre 20 chilometri col naso all’insù puntando il GPM di Bocca della Selva. Superata la maggiore difficoltà di giornata, una lunga discesa permetterà di tirare il fiato prima del finale sempre in salita verso Guardia Sanframondi, una scalata piuttosto breve su cui però chi si troverà al comando innescherà un bel duello per assicurarsi il successo parziale. Tappa 9: Castel di Sangro – Campo Felice (158 km) Sarà difficile nascondersi nella nona frazione con arrivo in salita a Campo Felice. La tappa infatti, seppur non lunghissima, si corre attraverso l’Appenino abruzzese e presenta ben cinque scalate in grado di appesantire i muscoli e creare (se impostate col giusto ritmo) una buona selezione. Si comincia con il Passo Godi in avvio per proseguire poi con il Fonte Ciarlotto (non classificato come GPM), Forca Caruso e Ovindoli. A questo punto, dopo qualche chilometro per rifiatare fino a Rocca di Cambio, comincerà la salita finale verso Campo Felice, asperità caratterizzata dalla presenza nei 1800 metri conclusivi di un insidioso tratto in sterrato. Tappa 10: L’Aquila – Foligno (139 km) Dopo le fatiche del weekend e prima del giorno di riposo, i corridori affronteranno una tappa piuttosto breve che dovrebbe essere appannaggio dei velocisti. Non ingannino infatti la salita iniziale verso Sella di Corno e la parte centrale vallonata con l’ascesa al Valico della Somma: il finale in discesa e pianura (e un traguardo già visto sia alla Tirreno-Adriatico che allo stesso Giro d’Italia) “chiama” indubbiamente lo sprint. Tappa 11: Perugia – Montalcino (162 km) La carovana si rimette in moto dopo il primo giorno di riposo con una tappa altamente spettacolare in cui gli organizzatori hanno voluto, come da tradizione recente, celebrare un rinomato vino nostrano. Questa volta è il turno del Brunello di Montalcino, prodotto simbolo di una località che mercoledì 19 maggio ospiterà la conclusione dell’undicesima fatica del Giro 2021, una frazione contraddistinta negli ultimi 90 chilometri da diversi strappi e salitelle (l’unico classificato come GPM però è il Passo del Lume Spento) e, soprattutto, da 35 chilometri di strade bianche che renderanno il finale di corsa ancora più imprevedibile e scenografico. Tappa 12: Siena – Bagno di Romagna (209 km) Quella che porterà i corridori da Siena a Bagno di Romagna è una tappa che si presta ad attacchi da lontano ma che, allo stesso tempo, non può essere sottovalutata dagli uomini di classifica. Nel ricordo di Alfredo Martini e Gino Bartali (si transiterà sia per Sesto Fiorentino che per Ponte a Ema, località natie dei due campioni), la frazione proporrà una dopo l’altra le scalate a Monte Morello, Passo della Consuma, Passo della Calla e, infine, Passo del Carnaio. A quest’ultimo, posto a 11 chilometri dall’arrivo, sarà affidato il compito di creare la selezione finale e scongiurare così un possibile arrivo a ranghi ristretti. Tappa 13: Ravenna – Verona (198 km) Passate indenni le insidie dei due giorni precedenti, la maggior parte del gruppo potrà tirare il fiato nella tredicesima frazione che, lungo un tracciato totalmente piatto, porterà i corridori da Ravenna (luogo di sepoltura di Dante Alighieri del quale quest’anno ricorre il settecentesimo anniversario dalla morte) a Verona e chiamerà nuovamente alla ribalta i velocisti. Tappa 14: Cittadella – Monte Zoncolan (204 km) Il secondo fine settimana del Giro d’Italia 2021 si apre riabbracciando una delle vette e delle scalate più iconiche del nostro Paese: il Monte Zoncolan. Assente dal tracciato della gara a tappe italiana dal 2018 (vittoria di Chris Froome), il “mostro” friulano ritorna nel percorso della Corsa Rosa venendo però proposto dal versante più morbido di Sutrio. Scalato una sola volta nel 2003 quando ad imporsi in cima fu Gilberto Simoni, questo lato della montagna carnica catalizzerà le attenzioni tanto degli appassionati quanto dei corridori, i quali però in precedenza dovranno aver già digerito anche le salite al Castello di Caneva e, soprattutto, quella alla Forcella Monte Rest, preludio al tanto atteso arrivo in salita finale. Tappa 15: Grado – Gorizia (146 km) La seconda domenica del Giro 2021 vedrà i corridori affrontare le colline del Collio Friulano e del goriziano lungo un circuito da ripetere tre volte che caratterizzerà la quindicesima frazione, quella che porterà la corsa da Grado a Gorizia passando per la Slovenia. La salita principale sarà quella di Gornje Cerovo ma, nel complesso, il finale tortuoso inviterà più d’un atleta a lanciarsi all’attacco e provare il colpo da finisseur. Tappa 16: Sacile – Cortina d’Ampezzo (212 km) È il giorno del tappone dolomitico, la frazione più temuta e impegnativa dell’intero Giro d’Italia. Dopo l’ascesa di La Crosetta (ideale per innescare la fuga di giornata) nella parte iniziale, il menù contemplerà tre mitiche scalate oltre i duemila metri da affrontare in appena 105 chilometri, una successione che obbligherà i pretendenti alla maglia rosa ad uscire allo scoperto. Le salite sono quelle della leggenda: Passo Fedaia, Passo Pordoi (Cima Coppi dell’edizione 2021 coi suoi 2239 metri) e infine Passo Giau (su questa avverrà la risoluzione dei conti) sono nomi che mettono i brividi e che, affrontati uno dopo l’altro al termine di una dispendiosa seconda settimana, potrebbero far registrare sul traguardo “olimpico” di Cortina (sede dei Giochi 2026) divari in classifica davvero importanti. Tappa 17: Canazei – Sega di Ala (193 km) Seguendo da vicino il copione proposto nei giorni immediatamente precedenti, anche la terza settimana si apre all’insegna delle difficoltà altimetriche e degli arrivi adatti ai grimpeur. La diciassettesima tappa infatti, dopo una prima parte piuttosto semplice tra discesa e pianura nel fondovalle dell’Adige, propone prima i 16 chilometri di ascesa al Passo San Valentino e poi, a seguire, la scalata conclusiva verso Sega di Ala, lunga una dozzina di chilometri e molto esigente a livello di pendenze. Tappa 18: Rovereto – Stradella (231 km) Dopo una sostanziosa abbuffata di salite, il gruppo avrà modo di respirare un po’ nella diciottesima tappa, una frazione interlocutoria che attraverserà la Pianura Padana fornendo ai temerari velocisti rimasti in gruppo la possibilità di giocarsi un ultimo successo parziale. Attenzione però ai dentelli nel finale (Castana, Cigognola, Canneto Pavese) che potrebbero stuzzicare la fantasia di qualche attaccante e rendere complicata l’impostazione dello sprint. Tappa 19: Abbiategrasso – Alpe di Mera (176 km) Saranno le salite del nord del Piemonte a far da antipasto all’ultimo weekend del Giro 2021, manifestazione che il 28 maggio con l’arrivo all’Alpe di Mera vivrà certamente una delle sue giornate chiave. Scaldate le gambe nei primi 70 chilometri di pianura dopo il via da Abbiategrasso, i corridori troveranno una vecchia conoscenza della Corsa Rosa come il Mottarone (assente dal tracciato da dieci anni), salita totem al confine tra le province di Novara e Verbania. Passati quindi da Omegna, gli atleti dovranno superare il Passo della Colma, ulteriore difficoltà di un finale che vedrà la contesa accendersi definitivamente sulle dure rampe finali dell’Alpe di Mera, traguardo inedito e penultimo arrivo in quota di questo Giro. Tappa 20: Verbania – Alpe Motta (164 km) È l’ultimo giorno per fare la differenza, lanciare l’assalto alla maglia rosa e provare a distanziare in maniera sensibile gli avversari prima della conclusione contro il tempo di Milano. Tutto, dai destini dei big a quelli dei fuggitivi di giornata, si concentrerà negli 85 chilometri finali di questa frazione non lunghissima ma molto esigente. Una volta attraversato il confine svizzero e arrivati a Mesocco, il tracciato infatti non concederà più un attimo di tregua: Passo San Bernardino, Passo dello Spluga e quindi l’ultimo arcigno scoglio verso l’Alpe Motta (sopra Madesimo) decideranno le sorti della corsa e potrebbero tanto spalancare le porte del paradiso a qualcuno come provocare amarissime debacle ad altri a un passo dalla fine. Tappa 21: Senago – Milano (29,4 km cronometro) Già decisiva nel 2020 con la lotta sul filo dei secondi tra Geoghegan Hart e Hindley, la cronometro conclusiva di Milano è stata riproposta dagli organizzatori nella speranza che possa ricoprire un ruolo decisivo anche nell’assegnazione della maglia rosa 2021. Come da tradizione, la prova sarà velocissima, contraddistinta da alcune curve nella parte iniziale fino a Sesto San Giovanni e poi praticamente rettilinea fino al traguardo posto sotto il Duomo di Milano, il cui profilo, ancora una volta, farà da sfondo alle premiazioni finali e alle celebrazioni del vincitore della Corsa Rosa numero 104. Startlist del Giro d’Italia 2021 Non mancheranno di certo i grandi nomi alla prossima edizione della Corsa Rosa visto che, una volta svelata, le adesioni sono state subito numerose e importanti. I cuori italiani batteranno certamente per Vincenzo Nibali (Trek-Segafredo): lo “Squalo dello Stretto” andrà a caccia della sua terza maglia rosa, un traguardo che lo farebbe diventare il corridore più anziano di sempre a conquistarla nella storia della corsa. In questa complessa missione il corridore messinese potrà contare su due spalle d’eccezione come Giulio Ciccone e il vincitore de Il Lombardia 2019 Bauke Mollema, compagni che certamente non mancheranno di fornirgli un grande apporto. Nibali, tuttavia, dovrà vedersela con un parterre di rivali agguerriti e qualificati. Fra questi spiccano i nomi del vincitore della Vuelta Espana nel 2018 Simon Yates (Team BikeExchange), di due francesi che amano l’Italia come Thibaut Pinot (Groupama-FDJ) e Romain Bardet (Team DSM), quelli di due prospetti in rampa di lancio come Aleksandr Vlasov (Astana) e Marc Soler (Movistar) e, infine, quello di una certezza come Domenico Pozzovivo (Qhubeka ASSOS). Vincenzo Nibali durante lo scorso Giro D’Italia. Con velleità altrettanto ambiziose si presenteranno al via Emanuel Buchmann (BORA-hansgrohe), mai tra i primi tre in un grande giro, e Mikel Landa (Bahrain Victorious), 3° al Giro 2015. Faranno il loro debutto assoluto alla Corsa Rosa invece due giovanissimi e talentuosi atleti come Egan Bernal (Ineos Grenadiers) e Remco Evenepoel (Deceuninck-Quick Step). Il primo, dopo il successo al Tour de France 2019, proverà a raccogliere il trono lasciato vacante dal compagno Tao Geoghegan Hart (vincitore nel 2020 ma dirottato quest’anno alla Grande Boucle, il Tour de France). Il secondo proverà a brillare nella prima grande corsa a tappe della carriera, pronto eventualmente, in caso di problematiche fisiche che dovessero comprometterne il rendimento, a lasciare i gradi di capitano a Fausto Masnada. Al fianco dei big per la classifica generale (presenti in gran numero anche per preparare e avvicinarsi meglio all’appuntamento olimpico di luglio), è da sottolineare come sarà ampia e valida anche la concorrenza fra gli sprinter: la presenza di corridori quali Caleb Ewan (Lotto Soudal), Elia Viviani (Cofidis), Giacomo Nizzolo (Qhubeka ASSOS), Fernando Gaviria (UAE Team Emirates), André Greipel (Israel Start-Up Nation) e Matteo Moschetti (Trek-Segafredo) darà infatti vita a volate serrate e combattute fin sotto lo striscione del traguardo.