Amstel Gold Race: storia, percorso e vincitori Marco D'Onorio 31 Marzo 2021 Gare Una serie infinita di muri. Così si potrebbe descrivere l’Amstel Gold Race. Ma la corsa olandese è molto altro. Innanzitutto è l’unica grande classica che si svolge nei Paesi Bassi. Precisamente si disputa nella provincia del Limburgo e insieme alla Freccia Vallone e alla Liegi-Bastogne-Liegi compone il Trittico delle Ardenne. Va in scena a Primavera inoltrata nel mese di Aprile ed è la più giovane tra le Classiche del Nord. Inoltre è conosciuta come “la corsa della birra”, in quanto è da sempre sponsorizzata dall’omonima “Amstel Bier”. In quest’articolo ci addentreremo nella storia dell’Amstel Gold Race, tra emozioni, aneddoti e grandi imprese. In fondo troverete anche i tratti caratteristici del percorso e l’Albo d’Oro. Amstel Gold Race: fondazione e prime edizioni L’Amstel Gold Race nasce per mano di Hermann Krott e Toni Vissers, due grandi appassionati di ciclismo entrati tardi in questo mondo. Prima direttori di una squadra di dilettanti e organizzatori di piccole gare in Olanda, poi fondatori della competizione ciclistica più importante dei Paesi Bassi. La prima edizione si svolse il 30 Aprile 1966, giorno della festa nazionale olandese, e assunse le vesti di una vera e propria sperimentazione. Il percorso si rivelò problematico su diversi aspetti. A vincere la gara inaugurale fu Jean Stablinski, Campione del mondo quattro anni prima a Salò. Per l’anno successivo Krott e Vissers presero meglio le misure, riducendo la distanza e provando ad attrarre i corridori più noti. A vincere fu un’atleta di casa, l’olandese Arie den Hartog che conquistò inoltre l’edizione più veloce di sempre, quasi 44 km/h di media. Seguì un’altra vittoria olandese, grazie a Harrie Steevens nel 1968. Jean Stablinski supera B. Van de Kerkhove nella prima Amstel Gold Race. L’unico anno nel quale la corsa si svolse in Autunno, a causa dei conflitti di posizione nel calendario con altre gare. La vittoria sotto la grandine di Guido Reybrouck nel 1969 diede il via ad una serie di successi belgi, tra cui spicca la prima delle due vittorie di Eddy Merckx nella Amstel Gold Race. Il “Cannibale” nel 1973 attaccò sul Fromberg a 80 chilometri dalla fine e arrivò da solo al traguardo con più di tre minuti di vantaggio sul secondo classificato, il connazionale Frans Verbeeck. Nel 1975 Merckx si ripetè staccando nel finale Freddy Maertens. Quell’anno fu magico per Eddy che vinse tre Monumento su cinque: Milano-Sanremo, Giro delle Fiandre e Liegi-Bastogne-Liegi. Nelle altre due arrivò secondo (Parigi-Roubaix) e sesto (Giro di Lombardia). Ma tra i due successi della leggenda belga ci fu un’impresa che non sfigurò affatto quelle compiute da Merckx nella corsa olandese. Nel 1974 Gerrie Knetemann, da neoprofessionista e corridore di casa, si lanciò in fuga fin dai primi chilometri. Nel finale allungò rimanendo solo e conquistando così la sua prima vittoria con più di tre minuti di vantaggio sugli inseguitori. I tifosi esplodono di gioia per quel successo e festeggiano con Knetemann fino a tarda notte. Si racconta che lo fecero con “una bottiglia di birra per ogni chilometro di fuga”. Gerrie riuscì ad alzare di nuovo le braccia al cielo nella Amstel Gold Race undici anni dopo. Gerrie Knetemann al traguardo. Amstel Gold Race: il poker di Jan Raas La seconda metà degli anni Settanta si aprì con una vittoria per dispersione di Freddy Maertens. Il secondo classificato giunse al traguardo con quattro minuti e ventinove secondi di ritardo sul corridore belga. Fu il margine più ampio mai fatto registrare nella Amstel Gold Race. Chi salì sul secondo gradino del podio in quell’edizione del 1976 fu Jan Raas che servirà presto la sua vendetta. L’olandese di Heinkenszand si impadronì della corsa, vincendola per quattro volte consecutive (1977-1980). Spezzò il suo dominio Bernard Hinault nel 1981, ma Raas tornò alla vittoria per la quinta volta nel 1982. È lui il recordman di questa gara, un forte velocista in grado di eccellere anche nelle salite più brevi. Qualità perfette per vincere la classica olandese. E infatti Raas disse che l’Amstel Gold Race fu stata fatta per lui. I media iniziarono così a denominare la corsa “Amstel Gold Raas”. Jan fece affidamento sul suo grande spunto veloce per vincere allo sprint, ma ottenne anche due vittorie da solista dopo aver staccato la concorrenza sui muri conclusivi. Uno scatto di Jan Raas. L’anno seguente al pokerissimo di Raas fu Phil Anderson a portare a casa la corsa, il primo corridore non europeo a farlo. I Paesi Bassi continuano a dominare con altre cinque vittorie di fila, tra cui quella di Joop Zoetemelk nel 1987. L’olandese colse il successo all’età di 40 anni e 143 giorni, divenendo di gran lunga il vincitore più anziano della corsa. Un record tuttora imbattuto. Nel 1991 la sede di partenza e di arrivo della Amstel Gold Race si spostò a Maastricht, la città più importante del Limburgo. Questo non caratterizzò affatto la natura del percorso della corsa, la quale si stava sempre più costruendo una propria identità al pari delle altre Classiche del Nord. I corridori più importanti erano ormai soliti partecipare a questa gara e nacquero sfide ancora più accese. Per l’Italia rimase ancora una corsa stregata: quattro secondi posti nella prima metà degli anni Novanta, con Maurizio Fondriest, Gianni Bugno, Bruno Cenghialta, Davide Cassani nell’ordine. Stefano Zanini al traguardo nel 1996. Nel 1996 la maledizione si spezza e finalmente arriva il primo successo azzurro. Stefano Zanini è infatti il primo corridore italiano a salire sul primo gradino del podio dell’Amstel Gold Race. L’atleta della Gewiss dal gruppetto inseguitori si riporta sulla testa della corsa e saluta la compagnia ai -12 chilometri dall’arrivo. Il muro di Saint-Pierre è il teatro dell’affondo decisivo di Zanini, la rampa di lancio verso una splendida vittoria in solitaria. L’anno successivo l’Italia torna di nuovo al secondo posto con Andrea Tafi, dietro il danese Bjarne Riis. Amstel Gold Race: il Terzo Millennio Gli anni 2000 si aprono con la vittoria di un velocista, Erik Zabel, e subito dopo nel 2001 il successo di David Dekker, un gran passista veloce. Poi arriva di nuovo un successo con Michele Bartoli nel 2002. L’azzurro, dopo una serie di incidenti torna in auge trionfando allo sprint. Una volata risicata contro il compagno di squadra alla Fassa-Bortolo Sergej Ivanov, l’olandese Michael Boogerd, favorito di tutti e Lance Armstrong, che invano aveva tentato di anticipare gli avversari. L’olandese dopo il successo del ‘99, non seppe più trovare la vittoria, ma solo secondi posti (2000, 2003, 2004, 2005) e condivide il record di sette podi con Jan Raas. Questi ultimi continuano ad essere invece anni fortunati per i corridori italiani. Davide Rebellin e Danilo Di Luca seppero centrare infatti la vittoria nella corsa della birra rispettivamente nel 2004 e nel 2005. Davide Rebellin vittorioso. Rebellin in una sola settimana conquistò un incredibile e prestigioso tris. Domenica 18 Aprile vince l’Amstel Gold Race, Mercoledì 21 la Freccia Vallone e Domenica 25 la Liegi-Bastogne-Liegi. Qualcuno iniziò a chiamarlo Trebellin. Anche Di Luca nel 2005, oltre all’Amstel, seppe esultare anche nella Freccia Vallone. I due corridori azzurri ci andarono vicini anche nel 2007, ma non seppero resistere alla progressione finale di Stefan Schumacher. Rebellin intanto accumulava partecipazioni, arrivando fino a quota 16, record assoluto della corsa per il corridore veronese che ancora oggi alla veneranda età di 49 corre tra i professionisti. Ma l’anno dopo, nel 2008, è già ora di nuova gioia azzurra nella classica olandese. A vincere questa volta è Damiano Cunego, alla sua prima partecipazione, davanti a Frank Schleck e Alejandro Valverde. Il 2010 è l’anno della prima della quarta vittoria di Philippe Gilbert, firmata da un grande allungo sul Cauberg, l’ultimo muro della corsa. Il belga si ripeterà nel 2011, 2014, 2017 con un copione simile, tanto da essere definito “Mister Cauberg”. Enrico Gasparotto trionfa nell’edizione 2016. L’anno seguente la seconda vittoria di Gilbert, nel 2013, è la volta del successo di Enrico Gasparotto (classificatosi terzo nell’edizione 2010). Anche l’azzurro lanciò l’attacco decisivo sul Cauberg, battendo poi allo sprint un velocista dal calibro di Peter Sagan. Gasparotto realizzò il bis il nel 2016, quando sconfisse in volata Michael Valgren e nell’esultanza dedicò la vittoria al compagno di squadra Antoine Demoitie, morto tre settimane prima durante la Gand-Wevelgem. L’azzurro arriverà poi terzo anche nell’edizione 2018, il suo ultimo risultato di rilievo tra i pro prima di chiudere la carriera nel 2020: a oggi è l’italiano con i migliori risultati di sempre alla Amstel Gold Race. Straordinaria infine la prestazione di Mathieu van der Poel nel 2019. L’olandese della Alpecin-Fenix lanciò la volata dalla flamme rouge, andando a riprendere il trio in testa che continuava a studiarsi per lo sprint finale. Un chilometro di potenza pura, van der Poel bruciò tutti gli avversari conquistando la sua prima grande affermazione su strada. L’edizione del 2020 fu cancellata a causa della pandemia di Covid-19. Mathieu Van Der Poel durante l’edizione 2019. Amstel Gold Race: la prova femminile Dopo una breve parentesi dal il 2001 e il 2003, l’Amstel Gold Race femminile si svolge regolarmente dal 2017. La gara si interrompe dopo la terza edizione per le difficoltà organizzative nel far andare in scena la prova maschile e femminile nello stesso giorno. La corsa della birra dedicata alle donne torna nel 2017 ed è segnata dal numero di Anna van der Breggen, protagonista di uno splendido assolo nei sei chilometri finali. La campionessa olimpica non riesce a ripetersi l’anno seguente e cede la vittoria alla connazionale Chantal Blaak che si imposta in volata su Lucinda Brand e Amanda Spratt. Katarzyna Niewiadoma è invece il nome di colei che fa la differenza nel 2019 sul Cauberg, progressione fulminante sullo strappo più celebre della Classica olandese. Come la prova maschile, ovviamente anche l’edizione femminile nel 2020 viene cancellata a causa della pandemia di Covid-19. Katarzyna Niewiadoma vince l’edizione 2019 femminile. Amstel Gold Race: il percorso Sebbene i Paesi Bassi siano noti per le loro strade pianeggianti e battute dal vento, l’Amstel Gold Race si svolge nella regione collinare meridionale del Limburgo. Il percorso si snoda attraverso la campagna ondulata del Limburgo, scalando diverse colline (berg). La salita più notevole è il Cauberg, che è stato percorso fino a tre volte, e spesso è stato posto nei chilometri finali di gara. Il Cauberg misura 1200 metri con pendenza fino al 12%. Gli altri strappi degni di nota sono il Keutenberg, lo Eyserbosweg, il Wolfsberg, il Bemelerberg. Il dislivello complessivo medio si aggira intorno ai 2000 metri, per un totale di 240/260 chilometri. Amstel Gold Race: l’Albo d’Oro Anno Vincitore Secondo Terzo 1966 Jean Stablinski Bernard Van De Kerckhove Jan Hugens 1967 Arie den Hartog Cees Lute Harry Steevens 1968 Harry Steevens Roger Rosiers Daniel Van Rijckeghem 1969 Guido Reybrouck Jozef Huysmans Eddy Merckx 1970 Georges Pintens Willy Vanneste André Dierickx 1971 Frans Verbeeck Gerben Karstens Roger Rosiers 1972 Walter Planckaert Willy De Geest Joop Zoetemelk 1973 Eddy Merckx Frans Verbeeck Herman Van Springel 1974 Gerrie Knetemann Walter Planckaert Walter Godefroot 1975 Eddy Merckx Freddy Maertens Joseph Bruyère 1976 Freddy Maertens Jan Raas Luc Leman 1977 Jan Raas Gerrie Knetemann Hennie Kuiper 1978 Jan Raas Francesco Moser Joop Zoetemelk 1979 Jan Raas Henk Lubberding Sven-Åke Nilsson 1980 Jan Raas Fons de Wolf Sean Kelly 1981 Bernard Hinault Roger De Vlaeminck Fons De Wolf 1982 Jan Raas Stephen Roche Gregor Braun 1983 Phil Anderson Jan Bogaert Jan Raas 1984 Jacques Hanegraaf Kim Andersen Patrick Versluys 1985 Gerrie Knetemann Jozef Lieckens Johnny Broers 1986 Steven Rooks Joop Zoetemelk Ronny Van Holen 1987 Joop Zoetemelk Steven Rooks Malcolm Elliott 1988 Jelle Nijdam Steven Rooks Claude Criquielion 1989 Eric Van Lancker Claude Criquielion Steve Bauer 1990 Adrie van der Poel Luc Roosen Jelle Nijdam 1991 Frans Maassen Maurizio Fondriest Dirk De Wolf 1992 Olaf Ludwig Johan Museeuw Dmitrij Konyšev 1993 Rolf Järmann Gianni Bugno Jens Heppner 1994 Johan Museeuw Bruno Cenghialta Marco Saligari 1995 Mauro Gianetti Davide Cassani Beat Zberg 1996 Stefano Zanini Mauro Bettin Johan Museeuw 1997 Bjarne Riis Andrea Tafi Beat Zberg 1998 Rolf Järmann Maarten den Bakker Michele Bartoli 1999 Michael Boogerd Lance Armstrong Gabriele Missaglia 2000 Erik Zabel Michael Boogerd Markus Zberg 2001 Erik Dekker Lance Armstrong Serge Baguet 2002 Michele Bartoli Sergej Ivanov Michael Boogerd 2003 Aleksandr Vinokurov Michael Boogerd Danilo Di Luca 2004 Davide Rebellin Michael Boogerd Paolo Bettini 2005 Danilo Di Luca Michael Boogerd Mirko Celestino 2006 Fränk Schleck Steffen Wesemann Michael Boogerd 2007 Stefan Schumacher Davide Rebellin Danilo Di Luca 2008 Damiano Cunego Fränk Schleck Alejandro Valverde 2009 Sergej Ivanov Karsten Kroon Robert Gesink 2010 Philippe Gilbert Ryder Hesjedal Enrico Gasparotto 2011 Philippe Gilbert Joaquim Rodríguez Simon Gerrans 2012 Enrico Gasparotto Jelle Vanendert Peter Sagan 2013 Roman Kreuziger Alejandro Valverde Simon Gerrans 2014 Philippe Gilbert Jelle Vanendert Simon Gerrans 2015 Michał Kwiatkowski Alejandro Valverde Michael Matthews 2016 Enrico Gasparotto Michael Valgren Sonny Colbrelli 2017 Philippe Gilbert Michał Kwiatkowski Michael Albasini 2018 Michael Valgren Roman Kreuziger Enrico Gasparotto 2019 Mathieu van der Poel Simon Clarke Jakob Fuglsang 2020 annullata a causa della Pandemia di COVID-19 Articolo realizzato con il contributo di Alessio Valsecchi.