Il Carnet di aprile 2018: risultati e vincitori di corse e gare Emanuele Peri 4 Maggio 2018 Gare Si è da poco concluso uno dei mesi più caldi della stagione ciclistica di questo 2018. Dopo la Milano-Sanremo a Marzo, si sono corse altre tre classiche monumento : il Giro delle Fiandre, la Parigi-Roubaix e la Liegi-Bastogne-Liegi, quest’ultima accompagnato dalla cosiddetta “settimana delle Ardenne”. Abbiamo visto all’azione gli specialisti del pavé e i finisseur più forti al mondo in quelle che si possono considerare le corse più emozionanti al mondo. Ma ora andiamo a vedere più nello specifico gli eventi che hanno segnato questo aprile intensissimo. Giro delle Fiandre: 1 aprile La corsa “università del ciclismo” si è corsa la domenica di Pasqua: tra uova e grandi pranzi abbiamo assistito a un vero e proprio spettacolo nel nome di Niki Terpstra e della sua Quickstep-Floors, vera mattatrice di questa prima parte di stagione. L’olandese, già vincitore a Harelbeke, è sfuggito al ristretto gruppo anche grazie al grande aiuto della squadra, con Philippe Gilbert classificatosi terzo e Zdenek Stybar, giunto decimo. Al secondo posto un ottimo Mads Pedersen della Trek-Segafredo, giovanissimo corridore (22 anni) messosi in luce tre giorni prima alla Dwars door Vlaanderen arrivando in quinta posizione. Vuelta al Pais Vasco: dal 2 al 7 aprile Come ogni anno, la gara in terra basca si dimostra una delle più belle da guardare, soprattutto per il grande pubblico di appassionati riversati sulle strade. La Vuelta è andata allo sloveno Primož Roglič (Lotto NL-Jumbo, su Bianchi), vincitore della quarta tappa, ma anche tre volte secondo, piazzamenti che gli hanno garantito anche la maglia verde della classifica a punti. Lo sloveno ha anticipato di 1 minuto e 9 secondi Mikel Landa (Movistar, su Canyon) e di 1’42” il corridore di casa Ion Izagirre della Bahrain-Merida. Poca presenza italiana in questa corsa che non ha brillato, da segnalare la presenza di Vincenzo Nibali, poi ritirato a causa di un problema alla sella. Parigi-Roubaix: 8 aprile L'”inferno del nord” ha finalmente trovato il corridore più atteso: Peter Sagan (Bora-Hansgrohe, su Specialized). Lo slovacco ha condotto una gara perfetta senza errori, nessuno pensava che sarebbe arrivato al traguardo in solitaria quando, a 55 chilometri dall’arrivo, è partito in solitaria. Sulla strada ha trovato un gruppetto di fuggitivi, ma solo uno è riuscito a tenere fino all’arrivo il passo del tre volte campione del mondo, Silvan Dillier, svizzero della BMC. Al gradino più basso del podio il vincitore del Fiandre Niki Terpstra, che dimostra la grandissima condizione per questa campagna del nord, mentre più in difficoltà è apparso il trionfatore 2017 Greg Van Avermaet. Amstel Gold Race: 15 aprile L’Amstel Gold Race, la “corsa della birra” olandese, ha aperto la settimana dedicata alle cotes delle Ardenne con una gara altamente spettacolare, decisa solo negli ultimi chilometri. L’ha spuntata Michael Valgren (Astana, su Argon 18) in uno sprint a due con l’esperto Roman Kreuziger (Mitchelton-Scott), fuggiti via sull’ultimo passaggio del Cauberg. Il duo è stato inseguito nel finale dall’eterno Enrico Gasparotto (Bahrain-Merida), che già due volte ha vinto questa corsa, ma che ha dovuto accontentarsi del gradino più basso del podio, giungendo a soli due secondi dal vincitore. Presente Nibali che però è apparso piuttosto in affanno nei momenti più importanti della gara. Freccia Vallone: 18 aprile A differenza degli scorsi anni in cui la Freccia Vallone si accendeva solo nell’ultimo chilometro quando il gruppo attaccava il Muro di Huy, in questa stagione abbiamo vissuto grandi emozioni già da prima, grazie soprattutto al coraggio di Vincenzo Nibali. Purtroppo per il siciliano e i suoi compagni di fuga partiti intorno ai meno 40, il gruppo è rinvenuto a forte velocità e sono stati riassorbiti. Julian Alaphilippe (Quickstep-Floors, su Specialized) ha letteralmente mangiato il muro, si è gestito nei tratti più duri e ha attaccato al momento giusto. Il francese ha messo fine al dominio di Alejandro Valverde (Movistar), giunto secondo, per segnare forse il primo ricambio generazionale per le corse delle Ardenne. Non si segnalano italiani nelle prime dieci posizioni mentre al terzo posto si è classificato Jelle Vanendert (Lotto-Soudal, su Ridley). Liegi-Bastogne-Liegi: 22 aprile Anche la “Doyenne” quest’anno è stata decisa da un attacco da lontano che il gruppo non è riuscito a stoppare. Bob Jungels (Quickstep-Floors), dopo aver lavorato per il suo capitano Alaphilippe, parte in solitaria e sfrutta le sue doti da cronomen per sfuggire al ritorno del plotone guidato principalmente da Tim Wellens. Prima dell’ultima asperità ci hanno provato Michael Woods (Education First, su Cannondale) e Romain Bardet (Ag2r La Mondiale) ma era ormai troppo tardi per tutti, così da chiudere rispettivamente secondo e terzo. Bene gli italiani, quinto Domenico Pozzovivo (Bahrain-Merida), sesto Enrico Gasparotto (Bahrain-Merida) e settimo Davide Formolo (Bora-Hansgrohe), già protagonista lo scorso anno. Giro di Romandia: dal 24 al 29 aprile Grandissima forma di Primoz Roglic, che dopo il Giro dei Paesi Baschi si porta a casa da assoluto dominatore il Giro di Romandia. Lo sloveno non vince tappe ma sfrutta la crono scalata per creare quel solco sul giovane Egan Bernal (Team Sky, su Pinarello) che gli ha permesso di trionfare nella corsa svizzera. C’è da capire se Roglic può davvero in qualche anno puntare alla classifica generale di un grande giro o se dovrà rimanere nelle corse a tappe di una settimana, ha tuttavia dimostrato le sue ottime qualità contro il tempo e le sue abilità da scalatore e finisseur (Tour de France 2017 e Tirreno-Adriatico 2018). Bernal, continua a stupire data la sua giovanissima età (22 anni), vince una frazione e anticipa di soli 27 secondi l’esperto Richie Porte (BMC) rientrato alle corse dopo un lungo stop. Conclusioni sulle corse di aprile Abbiamo vissuto un mese molto intenso e abbiamo potuto osservare da vicino alcuni dei migliori corridori del circuito internazionale. Ottime le prestazioni di Sagan, Terpstra e soprattutto Roglic e Bernal, mentre più in difficoltà si sono sembrati i nostri italiani: ci si aspettava molto di più da Matteo Trentin (Mitchelton-Scott) e Gianni Moscon (Team Sky), per la prima volta entrambi capitani nelle loro squadre. Ora entriamo nel mese del Giro d’Italia 2018, dunque vedremo in azione ciclisti di primo piano come Chris Froome (Team Sky), Fabio Aru (UAE Team Emirates, su Colnago), Tom Dumoulin (Team Sunweb, su Giant) e Thibaut Pinot (FDJ) per quanto riguarda la classifica generale, mentre Elia Viviani (Quickstep-Floors) non dovrebbe avere grossi rivali per le volate.