Giro d’Italia 2019: l’edizione 102 dal 11 maggio al 2 giugno Emanuele Peri 12 Ottobre 2018 Gare Il Giro d’Italia 2019, edizione 102 della corsa rosa, scatterà l’11 maggio a Bologna e terminerà il 2 giugno, giorno della festa nazionale della Repubblica italiana. Anche quest’anno RCS Sport, con Urbano Cairo presidente e Mauro Vegni disegnatore delle tappe, si è occupata di tutto ciò che riguarda l’organizzazione dell’evento, con Shimano partner ufficiale della manifestazione per l’assistenza meccanica neutra. Dopo tanta attesa, il percorso è stato ufficialmente presentato interamente nelle sue ventuno tappe che porteranno la carovana rosa da Bologna a Verona. In questo nostro articolo, aggiornato al termine della gara, andremo a raccontare numerosi aspetti di questa edizione. Ecco, nel dettaglio, che cosa potrete leggere: 1: Il percorso e le tappe del Giro d’Italia 2019 2: La startlist del Giro d’Italia 2019 3: Il resoconto della prima settimana 4: Il resoconto della seconda settimana 5: Il resoconto della terza settimana e i vincitori [Update gennaio 2020]: Ti interessa il Giro d’Italia? Abbiamo pubblicato sul nostro sito un approfondito articolo dedicato alla sua prossima edizione: clicca oltre per leggere del Giro d’Italia 2020. Il Giro d’Italia 2019 si terrà dall’11 maggio al 2 giugno e i tifosi non vedono l’ora di scendere in strada per incitare i propri beniamini. Percorso Giro d’Italia 2019 Come detto precedentemente il via sarà dato a Bologna e nuovamente vedrà una cronometro individuale come prima tappa (l’anno scorso ci fu una prova contro il tempo all’interno delle mura della città israeliana di Gerusalemme). Ormai le cronometro di apertura sono una consuetudine al Giro d’Italia, ma a differenza degli scorsi anni non sarà una prova in pianura, bensì ci sarà l’arrivo sullo strappo del San Luca, celebre salita del Giro dell’Emilia. Come di consuetudine il Giro si aprirà con un “cronoprologo” ma nel 2019 non sarà una semplice passerella: la salita da Bologna verso il Santuario della Madonna di San Luca è breve ma tosta. Nella prima settimana ci si dirigerà verso sud passando per la Toscana, il Lazio, il Molise e la Puglia, prima di risalire la penisola per l’Abruzzo, le Marche e di nuovo l’Emilia-Romagna con la cronometro di Riccione. Come in molte edizioni, nei primi 10 giorni del Giro 2019, la Carovana Rosa percorrerà le strade del Meridione e del Centro Italia. Si ripartirà la seconda settimana spostandoci all’interno della Pianura-Padana in direzione ovest, con arrivo a Novi Ligure. Giunti a Cuneo, il gruppo affronterà le Alpi Piemontesi e Valdostane. Dopo la rivisitazione del Giro di Lombardia con arrivo a Como, si scaleranno le durissime montagne delle Dolomiti prima del finale all’Arena di Verona. Tra le grandi salite dello scorso anno c’è stato il “Kaiser” Zoncolan, quale sarà l’ascesa decisiva del Giro 2019?. Tappa 1 – 11/05/19 – Bologna La partenza sarà data a Bologna l’11 maggio, con una cronometro individuale di 8,2 chilometri con arrivo a San Luca. I primi sei chilometri sono totalmente pianeggianti, anche in leggera discesa, dove sarà possibile fare velocità molto alte e gli specialisti potranno creare un solco importante con gli scalatori. Scalatori che diventano protagonisti negli ultimi due chilometri e 100 metri, quando la strada inizierà a salire. Pendenza media del 9,7% e tratti lunghi anche tra il 10 e il 12% con picchi che toccheranno addirittura il 16%. Verrà stabilita già una classifica importante, i big dovranno farsi trovare pronti. Tappa 2 – 12/05/19 – Bologna-Fucecchio Il giorno successivo si ripartirà da Bologna verso sud, con arrivo programmato a Fucecchio dopo 200 chilometri. Percorso mosso tra gli Appennini toscani di Gino Bartali, con il mitico San Baronto che dovrebbe premiare i passisti-veloci e mettere fuori i velocisti puri. Si giungerà in questa città anche per ricordare Indro Montanelli, che proprio tra queste colline vide i suoi natali. Tappa 3 – 13-05-19 – Vinci-Orbetello In occasione del cinquecentenario della morte di Leonardo, la carovana rosa partirà per la terza tappa da Vinci. Questa potrebbe essere la prima occasione per le ruote più veloci del gruppo per giocarsi la vittoria e mettere da parte punti importanti per la conquista della maglia ciclamino. L’arrivo è posto a Orbetello dopo ben 219 chilometri. Tappa 4 – 14/05/19 – Orbetello-Frascati Il giorno successivo (14 maggio) si riprenderà proprio da Orbetello e dopo pochi chilometri entreremo nel territorio laziale. Il traguardo di Frascati non dovrebbe essere particolarmente difficile, ma i chilometri finali che portano all’interno della cittadina dei Castelli Romani sono in leggera ascesa: gli ultimi due km che portano in Via Vittorio Veneto sono al 4,4% di pendenza media, i finisseur sono i favoriti. Tappa 5 – 15/05/19 – Frascati-Terracina Tappa totalmente dedicata ai velocisti quella successiva da Frascati a Terracina dopo soli 140 chilometri. Tappa di trasferimento e di riposo per gli uomini di classifica che lasceranno lo scenario agli agguerriti sprinter in cerca della consacrazione tra i grandi del ciclismo capaci di vincere una tappa in un grande giro. Tappa 6 – 16-05-19 – Cassino-San Giovanni Rotondo Sesta tappa da Cassino a San Giovanni Rotondo, città nella quale si trovano le spoglie di San Pio da Pietralcina. La partenza nell’entroterra laziale è un omaggio alla città che ha vissuto 75 anni fa la liberazione dal regime nazi-fascista a seguito dell’operazione Diadem. La frazione è molto mossa nel finale: si affronterà la Coppa Casarinelle (15 km al 4,4%) e il San Marco in Lamis con scollinamento a 13 chilometri dal traguardo, chi ha coraggio proverà sicuramente un’azione. Tappa 7 – 17/05/19 – Vasto-L’Aquila Venerdì 17 maggio il gruppo partirà invece da Vasto, città sul litorale abruzzese al confine con il Molise, e si sposterà all’interno della regione. L’arrivo sarà a L’Aquila dopo 185 km, dieci anni dopo il terribile sisma che devastò queste terre e distrusse la vita di migliaia di persone. L’arrivo è in salita (1 km al 7,6%), nuova occasione per i finisseur, gli uomini di classifica tuttavia dovranno tenere gli occhi aperti per non perdere secondi preziosi. Durante la tappa si affronteranno numerosi saliscendi, anche se solo uno, di seconda categoria, è classificato come GPM. Tappa 8 – 18-05-19 – Tortoreto Lido-Pesaro Il giorno successivo si risalirà la costa adriatica da Tortoreto Lido a Pesaro, provincia marchigiana che probabilmente vedrà l’arrivo del plotone a tutta velocità pronto a giocarsi in volata la vittoria di tappa. Questa è la frazione più lunga del Giro 2019 con i suoi 239 chilometri, gli ultimi 100 sono molto ondulati con numerosi muri. Tappa 9 – 19/05/19 – Riccione-San Marino Per chiudere la prima settimana gli organizzatori hanno pensato a una cronometro individuale, da Riccione a San Marino, la seconda del Giro d’Italia 2019, di 34,7 chilometri, molto più lunga e selettiva della prima. Così come per la Bologna-San Luca, i corridori affronteranno una prima parte pianeggiante o in leggero falsopiano per circa 22 chilometri, giunti al secondo rilevamento la strada salirà con tratti alternati a brevi contropendenze, la salita finale vede 12,2 km al 4,5%. La tappa è denominata Sangiovese Wine Stage, per celebrare l’ottimo vino prodotto in queste fertili terre. Rimini-San Marino è la 9a tappa: denominata Wine Stage, è una cronometro di 34,7 km con gli ultimi 12 adatti a passisti scalatori. Tappa 10 – 21/05/19 – Ravenna-Modena Dopo il riposo si ripartirà da Ravenna per la decima tappa il 21 maggio: 147 chilometri totalmente pianeggianti porteranno il gruppo alla volatona di Modena. Giornata che non dovrebbe vedere particolari sorprese e con uomini di classifica pronti a rifiatare dopo le fatiche della prova contro il tempo di 48 ore prima. Tappa 11 – 22/05/19 – Carpi-Novi Ligure Undicesima tappa con partenza da Carpi e arrivo a Novi Ligure dopo 221 km: palcoscenico ancora dedicato alle ruote veloci del gruppo, pronti alle ultime volate prima dell’inizio delle grandi montagne. Un’altra frazione senza Gran Premi della Montagna terranno in sicurezza la maglia rosa provvisoria. Tappa 12 – 23/05/19 – Cuneo-Pinerolo Per ricordare Fausto Coppi, gli organizzatori hanno pensato di riproporre la storica Cuneo-Pinerolo del 1949, quando, da solo, il campionissimo inflisse ben 11 minuti al diretto rivale Gino Bartali. Il percorso è un po’ diverso, 158 km la cui unica vera asperità è il Montoso (8,8 km al 9,5%), ma lo scollinamento è posto a 32 chilometri dal traguardo, difficilmente vedremo gli uomini di classifica all’azione. Solo il doppio passaggio sul Muro di Via dei Principi d’Acaja può scremare il gruppo (500 mt al 13,2%) a soli due km all’arrivo. Tappa 13 – 24/05/19 – Pinerolo-Ceresole Reale Molto interessante la 13esima tappa da Pinerolo a Ceresole Reale. 196 chilometri con tre GPM: Col de Lys (14,9 al 6,4%), Pian del Lupo (9,4 all’8,7%) e arrivo a Ceresole (Lago Serrù). La salita finale è di circa 34 chilometri, ma la prima parte è molto leggera, al centro dell’ascesa vi è anche un tratto di 5 km in falso piano, mentre solo gli ultimi 7 km presentano pendenze importanti (8,9% medi) e riusciranno a fare la vera selezione. Questo è sicuramente il primo vero test per coloro che lottano per la maglia rosa e i distacchi potrebbero essere già importanti. Tappa 14 – 25/05/19 – Saint Vincent-Courmayeur Tappa da cinque stelle di difficoltà quella successiva del 25 maggio: Saint Vincent-Courmayeur con 5 GPM in soli 131 chilometri. Si parte con il Verrayes (6,7 km all’8%) mentre a metà frazione si scaleranno il Verrogne (13,8 km al 7,1%) e il Truc d’Arbre (8,2 km al 7%). Il finale vede il duro e lungo Colle San Carlo a quasi 2000 metri d’altezza (10,5 km al 9,8%), prima di una lunga discesa e la leggera ascesa che porta alla lussuosa cittadina del Monte Bianco. C’è molto terreno per attaccare, anche se i favoriti alla maglia rosa probabilmente attenderanno le rampe del San Carlo. Tappa 15 – 26/05/19 – Ivrea-Como Il trittico montuoso termina domenica 26 maggio: si parte da Ivrea, dopo oltre 160 chilometri di pianura si entra negli ultimi 80 chilometri che ripropongono il finale del Giro di Lombardia. Si scaleranno infatti il Ghisallo (8,6 km al 5,6%), il Sormano, senza muro (9,6 km al 6,6%) e il durissimo Civiglio (4,2 km al 9,7%), nella quale i favoriti attaccheranno il leader della generale per arrivare al traguardo di Como, posto alla fine della discesa di 9 km con il maggior distacco possibile. Tappa da fuga, ma anche adatta agli specialisti delle classiche e agli scalatori: ci sarà molta incertezza sul pronostico. Tappa 16 – 28/05/19 – Lovere-Ponte di Legno Dopo il giorno di riposo, fissato lunedì 27 maggio, il gruppo ripartirà la sua corsa alla maglia rosa da Lovere. La numero 16 sarà una tappa durissima di 226 km con oltre 5700 metri di dislivello: si parte subito naso all’insù affrontando il Passo della Presolana (4 km al 7,1%) e il Croce di Salven (9,1 km al 3,9%) in successione. Si rifiaterà per una ventina di chilometri e di nuovo si risale, stavolta verso la Cima Coppi del Giro d’Italia 2019, il Passo Gavia (16,5 km all’8%). Una lunghissima discesa porterà ai piedi del Passo del Mortirolo (11,9 km al 10,9%), la durissima e temutissima ascesa il quale scollinamento è a circa 30 chilometri dal traguardo di Ponte di Legno. Bisognerà fare molta attenzione a questa frazione poiché il giorno di riposo potrebbe fare male invece che bene alle gambe di alcuni corridori. Tappa 17 – 29/05/19 – Commezzadura-Anterselva Dalla Val di Sole con Commezzadura ci si sposterà ancora verso nord: l’arrivo è posto ad Anterselva, un traguardo in salita, non troppo duro. Durante i 181 chilometri della giornata verrà affrontato anche il famoso Passo della Mendola (8,4 km al 4,5%). Successivamente si scalerà l’Elvas (3,4 km al 7,6%) e il Terento (6,6 km al 7,6%) prima di una discesa che porta all’irregolare salita finale (5,5 km al 6,9%), nella quale i favoriti tenteranno sicuramente un’azione. La città di arrivo sarà sede dei mondiali di Biathlon nel 2020. Tappa 18 – 30/05/19 – Valdaora-Santa Maria di Sala Molto tranquilla invece la 18esima tappa del Giro d’Italia 2019, il 30 maggio 2019, da Valdaora a Santa Maria di Sala di 222 km. Tappa in continua ma leggera discesa che lancerà le ruote veloce in una volata con gruppo compatto. Questa sarà l’ultima occasione per i velocisti per ottenere una vittoria di tappa e per conquistare punti importanti per la conquista della maglia ciclamino. Tappa 19 – 31/05/19 – Treviso-San Martino di Castrozza Altro arrivo in salita il giorno seguente: si parte da Treviso e si giungerà a San Martino di Castrozza, a circa 1.500 metri di altitudine. Si scalerà prima il San Boldo (6,3 km al 6,8%) poi alcuni muri e strappi che non dovrebbero mettere in difficoltà i favoriti: l’arrivo è un’ascesa di 11 km con pendenza media del 6,2%. Sarà difficile fare selezione per via della regolarità che caratterizza questa salita. Tappa 20 – 01/05/19 – Feltre-Croce d’Aune Le ultime grandi montagne di questa edizione della corsa rosa saranno le Dolomiti, e, come di consueto, saranno piuttosto severe con i corridori. Il gruppo partirà da Feltre e pochi chilometri dopo si ritroveranno a scalare in successione Cima Campo (18,7 km al 5,9%), Passo Manghen (18,9 km al 7,6%) e Passo Rolle (20,6 km al 4,7%). Il gruppo sicuramente già selezionato affronterà poi una lunga discesa che li porterà ai piedi del Monte Avena la cui cima Croce d’Aune (6,9 km al 7,3%) presenterà il traguardo finale: 5000 metri di dislivello in 194 km saranno sufficienti agli scalatori per creare un buon margine per difendersi nella cronometro di Verona? Tappa 21 – 02/05/19 – Verona Proprio nella città di Romeo e Giulietta si svolgerà una prova contro il tempo individuale di 17 chilometri. L’arrivo nella mitica Arena rievocherà le edizioni passate, ma la corsa sarà tutta ancora da scrivere: la prima parte è adatta agli specialisti, ma a metà frazione si scalerà una leggera ascesa, le Torricelle (4,5 km al 4,6%). Una discesa di 4 chilometri porterà al traguardo. Qui sapremo il vincitore del Giro d’Italia 2019, edizione numero 102. La startlist del Giro d’Italia 2019 Elia Viviani proverà a difendere la maglia ciclamino vinta lo scorso anno, a sfidarlo: Fernando Gaviria e Caleb Ewan. Per quanto riguarda la classifica generale i nomi dovrebbero essere importanti: Tom Dumoulin (Team Sunweb), vincitore dell’edizione numero cento nel 2017, torna al Giro per bissare la maglia rosa. Lui è sicuramente il primo favorito, l’uomo da battere e mattatore della corsa. A sfidarlo ci sarà sicuramente il nostro uomo di punta Vincenzo Nibali (Bahrain-Merida), pronto a sfidare i giovani campioni dopo un Tour of the Alps corso da protagonista e una Liegi-Bastogne-Liegi che lo ha visto lottare fino agli ultimi chilometri. La squadra è forte e con i suoi spunti potrebbe dare vita a una bellissima corsa. Ci sarà anche Simon Yates (Mitchelton-Scott), che solo nelle ultime tappe ha perso la maglia rosa lo scorso anno: caduto in una crisi nera nella tappa vinta da Chris Froome con il Sestriere. Dopo aver vinto la Vuelta di Spagna 2018, il campione inglese è pronto a riprendersi ciò che è suo. Un altro favorito è Primož Roglič (Lotto Jumbo Visma), capace di vincere quasi tutte le corse a tappe di una settimana corse fino a ora. Il Romandia è il suo ultimo successo, la forma è strabiliante. Le sue abilità a cronometro potrebbero compensare le lunghe salite delle Alpi. Per gli italiani sarà assente Fabio Aru (UAE Team Emirates), deluso da una stagione molto sottotono con il ritiro al Giro 2018 e una ventesima e anonima posizione alla Vuelta. Il sardo è vittima di un importante infortunio che lo terrà fuori per quasi tutta la stagione. Certa anche l’assenza di Chris Froome (Team Sky), vincitore del Giro 2018, pronto all’assalto della sua quinta Grand Boucle. Dopo la vittoria nel 2017 e il secondo posto nel 2018, nel 2019 Dumoulin punta tutto al bis nella corsa rosa. Giro d’Italia 2019: il resoconto della prima settimana Il Giro d’Italia 2019 è arrivato al primo giorno di riposo, fissato dopo 9 lunghe tappe che hanno portato la carovana rosa da Bologna a San Marino, attraversando gli Appennini toscani, la campagna laziale e le bellissime terre pugliesi e abruzzesi. Questa è stata una prima settimana molto intensa che ha visto tanti colpi di scena tra i protagonisti della corsa, come la caduta e il conseguente ritiro del favorito Tom Dumoulin e stravolgimenti nelle quattro classifiche che assegnano le altrettante maglie ai leader di ciascuna di esse. In attesa della ripartenza da Ravenna che darà il via alla seconda settimana di questa 102esima edizione del Giro, andiamo a rivedere tutto ciò che è accaduto in queste piovose e dure tappe dall’11 al 19 maggio 2019. Ricordiamo che in questo momento la classifica vede in Maglia Rosa come primo della generale Valerio Conti (UAE Team Emirates), in Maglia Ciclamino della classifica a punti Pascal Ackermann (Bora-Hansgrohe), in Maglia Azzurra dei Gran Premi della Montagna Giulio Ciccone (Trek-Segafredo), e in Maglia Bianca di miglior giovane Nans Peters (Ag2r La Mondiale). Classifica Generale Giro d’Italia 2019 alla 9° tappa 1. Valerio Conti (UAE Team Emirates): 36:08:32 2. Primoz Roglic (Lotto Jumbo-Visma): +1’50” 3. Nans Peters (Ag2r La Mondiale): 2’21” 4. Josè Rojas (Movistar): +2’23” 5. Fausto Masnada (Androni Giocattoli): +2’36” … 11. Vincenzo Nibali (Bahrain-Merida): +3’34” 12. Bauke Mollema (Trek-Segafredo): +3’45” 14. Bob Jungels (Deceuninck Quick-Step): +4’08” 17. Davide Formolo (Bora-Hansgrohe): +4’42” 20. Richard Carapaz (Movistar Team): +5’06” 24. Simon Yates (Mitchelton-Scott): +5’36” 27. Miguel Angel Lopez (Astana): +6’19” Tappa 1: cronometro Bologna-San Luca a Primoz Roglic Il Giro d’Italia 2019 si è aperto con una cronometro di difficile interpretazione da Bologna alla salita di San Luca. Tutti i favoriti e gli uomini della classifica generale sono partiti per primi, in quanto delle grandi nuvole si avvicinavano al tracciato e promettevano pioggia nel finale. La prova contro il tempo era nettamente divisa in due parti: la prima pianeggiante e cittadina di circa 6 chilometri per specialisti, la seconda di 2 km in ascesa. La salita alternava rampe molto severe (fino al 16%) e tratti più regolari al 8-9%, con la curva delle Orfanelle come sezione più impegnativa. La tappa, e la Maglia Rosa, è stata conquistata in modo netto dallo sloveno Primoz Roglic (Lotto Jumbo-Visma), capace di rifilare ben 19 secondi al britannico Simon Yates (Mitchelton-Scott), autore comunque di un ottima prova. Terzo posto (a 23″) per un fantastico Vincenzo Nibali (Bahrain-Merida) che dimostra fin da subito di avere una buona gamba per competere con i migliori. Stesso tempo, 28″, per Miguel Angel Lopez (Astana), che prende la Maglia Bianca di miglior giovane, e Tom Dumoulin (Sunweb) non apparso perfettamente in condizione in questa tappa perfetta per le sue caratteristiche. Facendo segnare il miglior tempo sull’ascesa di San Luca, Giulio Ciccone (Trek-Segafredo), conquista la Maglia Azzurra del miglior scalatore. Tappa 2: Bologna-Fucecchio 200 km a Pascal Ackermann La seconda frazione da Bologna a Fucecchio è dedicata alle ruote veloci del gruppo, pronte a sfidarsi nelle volate che caratterizzeranno questo Giro d’Italia 2019. La fuga di giornata non fa paura alle squadre degli sprinter, che lasciano spazio e la riprendono nel finale, quando le velocità iniziano a farsi alte. Il nostro campione d’Italia Elia Viviani (Deceuninck Quick-Step) è ben pilotato dal suo team, ma inizia la sua volata troppo presto ed è costretto a mollare negli ultimi metri consegnando la vittoria e la provvisoria Maglia Ciclamino al tedesco Pascal Ackermann (Bora-Hansgrohe). Terzo posto invece per Caleb Ewan (Lotto-Soudal). Tappa 3: Vinci-Orbetello 219 km a Fernando Gaviria Stesso copione nella terza tappa del Giro d’Italia 2019 da Vinci a Orbetello ma con un finale molto più concitato. Formalmente la volata è stata vinta da Elia Viviani (Deceuninck Quick-Step), grazie al suo incredibile spunto veloce, purtroppo però il veronese è stato declassato dalla giuria in quanto, con un movimento brusco, ha ostacolato lo sprint di Matteo Moschetti (Trek-Segafredo) che rinveniva dalle retrovie. La vittoria è stata dunque assegnata al secondo classificato Fernando Gaviria (UAE Team Emirates), che si è imposto su Arnaud Demare (FDJ) e Pascal Ackermann (Bora-Hansgrohe), il quale cede la maglia di leader della classifica a punti proprio al colombiano vincitore di giornata. Tappa 4: Orbetello-Frascati a Richard Carapaz Un finale spettacolare e tragico per alcuni corridori quello che ha portato il gruppo a Frascati, la cittadina laziale dei Castelli Romani. A circa 10 chilometri dall’arrivo una brutta caduta, causata dalla disattenzione di Salvatore Puccio (Team Ineos), voltatosi per cercare i suoi compagni, ha spezzato il gruppo e ha costretto Tom Dumoulin (Sunweb) a mettere piede a terra dolorante. Il gruppo decimato, lanciato verso il muro finale, ha permesso a un gruppetto, con anche la Maglia Rosa di Roglic, di portarsi in testa alla corsa. A 400 metri dall’arrivo l’attacco decisivo di Richard Carapaz (Movistar): nulla hanno potuto Caleb Ewan (Lotto-Soudal) e Diego Ulissi (UAE Team Emirates), costretti rispettivamente al secondo e al terzo posto finale. La Maglia Rosa di Primoz Roglic (Lotto Jumbo-Visma), guadagna 16″ sui rivali, incrementando il vantaggio su Simon Yates (Mitchelton Scott), ora a 35″ e su Vincenzo Nibali (Bahrain-Merida), ora a 39″. Dumoulin perde oltre 4 minuti nella classifica generale del Giro d’Italia 2019. Tappa 5: Frascati-Terracina a Pascal Ackermann Sotto un fortissimo temporale, Pascal Ackermann (Bora-Hansgrohe) firma la sua doppietta al Giro d’Italia 2019 e riconquista anche la Maglia Ciclamino. Uno sprint perfetto quello del tedesco, capace di mettere le sue ruote davanti a quelle di Fernando Gaviria (UAE Team Emirates) e di Arnaud Demare (FDJ). Top ten ricca di italiani: troviamo al quinto posto Matteo Moschetti (Trek-Segafredo), al settimo Paolo Simion (Bardiani), al nono Giovanni Lonardi (Nippo Vini-Fantini) e al decimo Manuel Belletti (Androni Giocattoli). Da segnalare il ritiro di Tom Dumoulin (Sunweb). Tappa 6: Cassino-San Giovanni Rotondo a Fausto Masnada Succede di tutto nella sesta tappa di questa 102esima edizione del Giro d’Italia: la Maglia Rosa di Primoz Roglic (Lotto Jumbo Visma) decide spontaneamente di lasciare il simbolo del primato, che porta con sé numerosi doveri sia durante sia dopo la corsa, con interviste, premiazioni, antidoping e conferenze stampa. Viene lasciato dunque molto spazio alla fuga di giornata dalla quale evadono negli ultimi chilometri Fausto Masnada (Androni Giocattoli) e Valerio Conti (UAE Team Emirates). Tramite un accordo tra i due corridori i due decidono di arrivare al traguardo insieme e di far vincere la frazione al primo e indossare la Maglia Rosa al secondo, che era il più vicino a Roglic nella classifica generale. Giornata dunque che sorride agli azzurri anche perché Giovanni Carboni (Bardiani), giungendo quinto al traguardo, prende possesso della Maglia Bianca di miglior giovane del Giro d’Italia 2019. La generale vede ora il laziale Valerio Conti con 1’41” su Carboni e 2’09” su Nans Peters (Ag2r La Mondiale). Tutti i favoriti sono a oltre cinque minuti dal leader. Tappa 7: Vasto-L’Aquila a Pello Bilbao Tanta fatica per portare via la fuga nella settima tappa del Giro d’Italia 2019 da Vasto a L’Aquila: proprio la fuga, comprendente anche uomini importanti per la classifica generale, arriva al traguardo del capoluogo abruzzese falcidiato dieci anni fa dal terribile terremoto che devastò queste splendide terre. Vince Pello Bilbao (Astana) con un attacco decisivo nell’ultimo chilometro, dietro di lui la coppia Tony Gallopin (Ag2R La Mondiale) e Davide Formolo (Bora-Hansgrohe), il quale recupera oltre 1 minuto ai diretti rivali per la Maglia Rosa, portandosi allo stesso tempo di Roglic. In classifica dietro Valerio Conti, a 1’32”, si porta Josè Joaquin Rojas (Movistar), anche in questa tappa in fuga. Tappa 8: Tortoreto Lido-Pesaro a Caleb Ewan Frazione tranquilla per gli uomini di classifica, che lasciano scatenare i velocisti in questa ottava tappa da Tortoreto a Pesaro. Vince l’australiano Caleb Ewan (Lotto-Soudal) che porta a compimento il lungo lavoro del suo team nel chiudere ogni tentativo della fuga di giornata. Il giovane velocista va a vincere davanti al campione nazionale Elia Viviani (Deceuninck Quick-Step) e a Pascal Ackermann (Bora-Hansgrohe), mentre nulla cambia nella classifica generale per la maglia rosa. Tappa 9: Cronometro Riccione-San Marino a Primoz Roglic La cronometro più attesa del Giro d’Italia 2019 viene stravinta, sotto il diluvio, dallo sloveno Primoz Roglic che tuttavia non riesce a riprendersi il simbolo del comando, ancora nelle mani di Valerio Conti, che difende ora 1’50” sul rivale. Secondo posto di tappa per Victor Campenaerts (Lotto Soudal), davanti a Bauke Mollema (Trek-Segafredo) e Vincenzo Nibali (Bahrain Merida). Il siciliano ora si trova, dopo aver perso solo 1’05” da Roglic, a 3’34” dalla Maglia Rosa e a 1’44” dallo sloveno. Perdono tantissimo Simon Yates (Mitchelton-Scott), 3’11” e Miguel Angel Lopez (Astana), 3’45”, che nelle prossime tappe dovranno attaccare in ogni occasione per recuperare terreno sullo Squalo dello Stretto e su Roglic. Giro d’Italia 2019: il resoconto della seconda settimana Il Giro d’Italia 2019 è giunto al termine della seconda durissima settimana e al secondo giorno di riposo. Siamo ormai alla quindicesima tappa e i corridori hanno affrontato, in questi ultimi giorni, alcune delle frazioni più difficili di questa edizione della corsa rosa. Partendo da Ravenna la carovana rosa ha attraversato tutta la Pianura Padana in direzione ovest, giungendo in Piemonte e sulle Alpi valdostane, fino all’arrivo di questa domenica a Como. Gli uomini di classifica si sono finalmente mossi e lo scontro ha creato momenti di gloria per alcuni e momenti di delusione per altri, con una grande tensione come filo conduttore di tutto il gruppo. In attesa della partenza della terza e ultima decisiva settimana da Lovere andremo in questo articolo ad analizzare le tappe che hanno caratterizzato la corsa dal 21 al 26 maggio, ricordando che al momento la classifica vede Richard Carapaz (Movistar) in Maglia Rosa, Giulio Ciccone (Trek-Segafredo) in Maglia Azzurra di miglior scalatore, Arnaud Demare (FDJ) in Maglia Ciclamino di miglior sprinter e Pavel Sivakov (Team Ineos) in Maglia Bianca di miglior giovane. Classifica generale Giro d’Italia 2019 alla 15esima tappa 1. Richard Carapaz (Astana): 64’24’00” 2. Primoz Roglic (Lotto Jumbo-Visma): +47″ 3. Vincenzo Nibali (Bahrain-Merida): +1’47” 4. Rafal Majka (Bora-Hansgrohe): +2’35” 5. Mikel Landa (Movistar): +3’15” 6. Bauke Mollema (Trek-Segafredo): +3’38” 7. Jan Polanc (UAE Team Emirates): +4’12” 8. Simon Yates (Mitchelton-Scott): +5’24” 9. Pavel Sivakov (Team Ineos): +5’48” 10. Miguel Angel Lopez (Astana): +5’55” Tappa 10: Ravenna-Modena ad Arnaud Demare Il Giro d’Italia 2019 è ripartito da Ravenna dopo il giorno di riposo fissato al termine della dura cronometro Riccione-San Marino. La frazione che apre la seconda settimana è stata dedicata esclusivamente ai velocisti, in quanto l’altimetria vede un percorso totalmente piatto che favorisce le ruote veloci del gruppo. L’arrivo a Modena ha sorriso al francese Arnaud Demare (FDJ), che da 10 frazioni andava alla ricerca del suo primo successo al Giro. La volata è stata molto concitata poiché a circa 600 metri dalla linea del traguardo una grossa caduta ha escluso dalla battaglia la maglia ciclamino di Pascal Ackermann (Bora-Hansgrohe) e un’altra decina di corridori. Il francese ha trionfato davanti al nostro Elia Viviani (Deceuninck Quick-Step) e a Rudiger Selig (Bora-Hansgrohe), portandosi a un solo punto dal leader della classifica a punti. Tappa 11: Carpi-Novi Ligure a Caleb Ewan Ancora un’altra frazione per velocisti quella da Carpi a Novi Ligure, una delle ultime opportunità per guadagnare punti per la Maglia Ciclamino. A vincere è l’australiano Caleb Ewan (Lotto-Soudal), che bissa il successo di Pesaro, davanti ad Arnaud Demare (FDJ) e Pascal Ackermann (Bora-Hansgrohe), ricoperto da fasciature dopo la brutta caduta del giorno primo. Al quarto posto un delusissimo Elia Viviani (Deceuninck Quick-Step) che abbandona il Giro d’Italia 2019 senza nessuna vittoria e il rammarico del declassamento nella tappa di Orbetello. Arnaud Demare supera Ackermann nella classifica a punti e va a indossare l’ambitissima maglia dedicata. Tappa 12: Cuneo-Pinerolo a Cesare Benedetti La tappa che ricorda l’impresa di Fausto Coppi, anche se molto più facilitata rispetto a quella del campionissimo, è dedicata principalmente ai fuggitivi: a vincere, per la prima volta in carriera e a ben 32 anni, è Cesare Benedetti (Bora-Hansgrohe), uno di quei corridori che passa la maggior parte delle corse a tirare a 60 km/h con il vento in faccia tutti gli altri 170 atleti. Incredibile gioia dunque per Benedetti, che batte allo sprint il siciliano Damiano Caruso (Bahrain-Merida) ed Edward Dunbar (Team Ineos), mentre si accontentano di posizioni di rincalzo Gianluca Brambilla (Trek-Segafredo) ed Eros Capecchi (Deceuninck Quick-Step) che avevano dato vita alla fuga di giornata e provato in tutti i modi a fare selezione. Molto importante il sesto posto di Jan Polanc (UAE Team Emirates) che, guadagnando ben 7’10” sul gruppo Maglia Rosa, va a indossare il simbolo del comando del Giro d’Italia 2019 conservando 4’17” sullo sloveno Primoz Roglic (Lotto Jumbo-Visma) e 5’51” su Vincenzo Nibali (Bahrain-Merida). Tappa 13: Pinerolo-Ceresole Reale a Ilnur Zakarin Siamo finalmente giunti alla prima tappa di alta montagna di questo Giro d’Italia 2019 attraverso una frazione durissima che ha portato i corridori da Pinerolo all’arrivo in quota (oltre 2.100 metri) di Ceresole Reale (Lago Serrù). La corsa si è movimentata fin dai primi chilometri, quando sono andati in fuga corridori di alta classifica come Ilnur Zakarin (Katusha), Bauke Mollema (Trek-Segafredo) e Davide Formolo (Bora-Hansgrohe), e le squadre dei favoriti sono state costrette a inseguire per tutta la corsa. Proprio Zakarin è andato a dominare la lunga ascesa finale davanti allo spagnolo Mikel Nieve (Mitchelton-Scott), guadagnando ben 1’20” su Mikel Landa (Movistar), costretto a recuperare molto sugli avversari diretti, e 2’57” su Primoz Roglic (Lotto-Jumbo Visma) e Vincenzo Nibali (Bahrain-Merida), che hanno preferito guardarsi e studiarsi tatticamente invece di seguire i loro rivali. Nel post-gara non sono mancate parole forti tra i due principali contendenti alla Maglia Rosa, accusandosi reciprocamente di un attendismo che ha penalizzato entrambi i corridori. La Maglia Rosa resta sulle spalle di Jan Polanc (UAE Team Emirates) con 2’25” su Roglic, 2’56” su Zakarin, 3’06” su Mollema e 4’09” su Nibali. Delusione enorme invece per Simon Yates (Mitchelton-Scott), completamente vuoto nelle gambe, e per Miguel Angel Lopez (Astana), costretto a rallentare per un problema meccanico proprio nel momento in cui la corsa è entrata nel vivo. Tappa 14: Saint Vincent-Courmayeur a Richard Carapaz Seconda tappa di montagna al Giro d’Italia 2019: sull’arrivo di Courmayeur si scatena la potenza di Richard Carapaz (Movistar), capace di evadere dal gruppo e creare un solco di ben 1’32” sul secondo classificato Simon Yates (Mitchelton-Scott). Il tatticismo tra Vincenzo Nibali (Bahrain-Merida), terzo al traguardo valdostano, e Primoz Roglic (Lotto Jumbo-Visma), entrambi a 1’54” dal vincitore della frazione, potrebbe essere pagato caro dai due favoriti, in quanto l’ecuadoregno si è dimostrato un abilissimo scalatore e con una gamba che non ha nulla da invidiare ai protagonisti della corsa rosa. Carapaz, grazie a questa vittoria e ai 10″ di abbuono, entra anche in possesso della Maglia Rosa di leader della classifica generale per 7″ su Roglic, che ora dovrà controllare più di un avversario nella lotta al Trofeo Senza Fine. Encomiabile la prova di Damiano Caruso (Bahrain-Merida), fiero scudiero di Nibali, accanto al suo capitano dal primo all’ultimo chilometro: può essere lui, con il suo team, l’arma da giocare nella terza settimana. Tappa 15: Ivrea-Como a Dario Cataldo Nella quindicesima frazione di questo Giro d’Italia 2019 si sono corse due gare differenti: quella tra i due fuggitivi, Dario Cataldo (Astana) e Mattia Cattaneo (Androni-Giocattoli), rispettivamente primo e secondo al traguardo di Como, e quella tra gli uomini di classifica. Un Vincenzo Nibali (Bahrain-Merida) scatenato tenta il tutto per tutto sulla salita del Civiglio e nella susseguente discesa, riuscendo a mettere in seria difficoltà Primoz Roglic (Lotto Jumbo-Visma), alle prese con problemi meccanici alla sua bicicletta e a una discesa stessa condotta davvero male. Il siciliano arriva al traguardo in un gruppetto regolato da Simon Yates (Mitchelton-Scott) e comprendente anche la Maglia Rosa di Richard Carapaz (Movistar), mai apparso in difficoltà dopo gli attacchi dello “Squalo dello Stretto”. Questi corridori arrivano al traguardo con 40″ secondi su Roglic, che ora in classifica si trova a 47″ da Carapaz e 1 minuto avanti a Nibali. Giro d’Italia 2019: resoconto terza settimana e i vincitori Siamo giunti al termine del Giro d’Italia 2019 dopo ben ventuno lunghe tappe che ci hanno incollato davanti al televisore. Abbiamo seguito tutte le gesta dei corridori da Bologna a Verona, emozionandoci con loro e “cadendo” metaforicamente con chi non è riuscito imprimere in questa edizione della corsa rosa il proprio segno. La cronometro finale con arrivo nella suggestiva Arena di Verona ci ha consegnato il vincitore della Maglia Rosa e del Trofeo Senza Fine, i simboli della classifica generale: Richard Carapaz (Movistar). Sul podio finale sono andati anche Vincenzo Nibali (Bahrain-Merida) e Primoz Roglic (Lotto Jumbo-Visma) rispettivamente secondo e terzo, ma anche i leader delle altre classifiche: maglia azzurra dei Gran Premi della Montagna per Giulio Ciccone (Trek-Segafredo), Maglia Ciclamino di miglior velocista per Pascal Ackermann (Bora-Hansgrohe), e Maglia Bianca di miglior giovane per Miguel Angel Lopez (Astana). Andiamo in questo articolo a rivedere le bellissime frazioni dal 25 maggio al 2 giugno che hanno caratterizzato la terza e ultima settimana del Giro d’Italia 2019. Classifica generale Giro d’Italia 2019 1. Richard Carapaz (Movistar): 90’01’47” 2. Vincenzo Nibali (Bahrain-Merida): +1’05” 3. Primoz Roglic (Lotto Jumbo-Visma): +2’30” 4. Mikel Landa (Movistar): +2’38” 5. Bauke Mollema (Trek-Segafredo): +5’43” 6. Rafal Majka (Bora-Hansgrohe): +6’56” 7. Miguel Angel Lopez (Astana): +7’26” 8. Simon Yates (Mitchelton-Scott). +7’49 9. Pavel Sivakov (Team Ineos): +8’56” 10. Ilnur Zakarin (Team Katusha): +12’14” Tappa 16: Lovere-Ponte di Legno a Giulio Ciccone Tappa stupenda la Lovere-Ponte di Legno con il durissimo Mortirolo e la pioggia a decretare le sorti della corsa: anche oggi si sono svolte due gare parallele, quella della fuga e quella degli uomini di classifica. La tappa è andata a un incredibile Giulio Ciccone (Trek-Segafredo), che nonostante il grande freddo, è riuscito a gestirsi nella maniera migliore ed è andato a vincere in uno sprint a due davanti a Jan Hirt (Astana). Terzo Fausto Masnada (Androni-Giocattoli), per la sesta volta in fuga in questo Giro d’Italia 2019 e già vincitore di una frazione. Tra gli uomini di classifica si muove Vincenzo Nibali (Bahrain-Merida) sul Mortirolo, ma grazie a uno splendido Mikel Landa (Movistar), la maglia rosa di Richard Carapaz (Movistar) è riuscita a riprendere il siciliano e ad arrivare insieme al traguardo. Chi ne fa le spese è Primoz Roglic (Lotto Jumbo-Visma), costretto a gestirsi sulle durissime rampe dell’ascesa odierna e a giungere a Ponte di Legno con 1’22” di ritardo sui favoriti. Lo Squalo dello Stretto guadagna la posizione in classifica generale proprio su Primoz Roglic a 2’09” dalla Maglia Rosa di Carapaz. Tappa 17: Commezzadura-Anterselva a Nans Peters Anche la tappa numero 17 con arrivo ad Anterselva, precisamente nello stadio di Biathlon, è ad appannaggio della fuga: questa volta è il turno di Nans Peters (Ag2r La Mondiale), giovane scalatore francese, già maglia bianca di miglior giovane nelle prime tappe di questo Giro d’Italia 2019. Dietro di lui si piazzano Esteban Chaves (Mitchelton-Scott) e Davide Formolo (Bora-Hansgrohe), che entra nella top-ten della generale. Si scatena la bagarre anche tra i grandi favoriti: seguendo un attacco di Mikel Landa (Movistar), la Maglia Rosa di Richard Carapaz (Movistar) insieme a Miguel Angel Lopez (Astana), recupera 7″ a Vincenzo Nibali (Bahrain-Merida) e Primoz Roglic (Lotto Jumbo-Visma), con il primo dei due che mostra per la prima volta dei segni di cedimento. Tappa 18: Valdaora-Santa Maria di Sala a Damiano Cima Ultima opportunità per i pochi velocisti rimasti di mettersi in mostra: la Valdaora-Santa Maria di Sala prevede infatti un percorso prevalentemente pianeggiante che può favorire l’arrivo a uno sprint. Nonostante tutte queste opportunità, il gruppo si fa sorprendere e a vincere è Damiano Cima (Nippo-Vini Fantini), in fuga tutto il giorno e capace di resistere al ritorno del plotone. Dietro di lui si scatena lo sprint vinto da Pascal Ackermann (Bora-Hansgrohe), che grazie a questo secondo posto e l’ottavo di Arnaud Demare (FDJ), ritorna in possesso della Maglia Ciclamino di leader dela classifica a punti. Terzo posto per il bergamasco Simone Consonni (UAE Team Emirates). Tappa 19: Treviso-San Martino di Castrozza a Esteban Chaves Ennesima vittoria della fuga in questo Giro d’Italia 2019: vince sul traguardo in salita di San Martino di Castrozza Esteban Chaves (Mitchelton-Scott) davanti a uno sfortunatissimo Andrea Vendrame (Androni-Giocattoli), per ben due volte alle prese con i salti di catena, e Amaro Antunes, il corridore portoghese della CCC. Ottimo anche il quarto posto di tappa del giovane Giovanni Carboni (Bardiani), in mostra soprattutto nelle prime tappe, quando andò a indossare la maglia bianca di miglior under 25 in classifica generale. Nel gruppo dei migliori accelera Miguel Angel Lopez (Astana) e recupera 44″ su tutti i rivali, decisi a risparmiare le proprie energie per il tappone dolomitico del giorno seguente. La salita non presentava infatti pendenze tali da fare la differenza tra gli scalatori del gruppo. Tappa 20: Feltre-Croce d’Aune/Monte Avena a Pello Bilbao Ultima decisiva tappa di montagna di questo Giro 2019: attacchi e contrattacchi scremano il gruppo fin dalle prime battute, Passo Manghen, Rolle, Croce d’Aune e Monte Avena, queste le scalate affrontate, per un totale di 5.500 metri di dislivello. La tappa va a Pello Bilbao (Astana), primo nello sprint del gruppetto comprendente anche Mikel Landa (Movistar), giunto secondo davanti a Giulio Ciccone (Trek-Segafredo), la maglia rosa di Richard Carapaz (Movistar), che ipoteca il Giro, e Vincenzo Nibali (Bahrain-Merida). Perde molto Primoz Roglic (Lotto Jumbo-Visma), che viene scalzato da Landa nella terza posizione della classifica generale, così come Miguel Angel Lopez (Astana), colpito da un “tifoso” che correva accanto ai ciclisti durante il loro massimo sforzo. Alla vigilia della cronometro conclusiva la classifica vede Carapaz con 1’54” su Nibali, 2’53” su Landa e 3’16” su Roglic. Tappa 21 cronometro Verona a Chad Haga Suggestiva cronometro individuale di 17 chilometri dalla Fiera di Verona alla celebre Arena simbolo della città. La crono va a Chad Haga (Team Sunweb), capace di imporsi per soli 4″ a Victor Campenaerts (Lotto Soudal) e per 6″ su Thomas de Gendt (Lotto Soudal). La grande lotta è principalmente quella per il terzo posto: Primoz Roglic (Lotto Jumbo Visma) recupera la sua posizione sul gradino più basso del podio scalzando Mikel Landa (Movistar) di 8 secondi. Anche Vincenzo Nibali (Bahrain-Merida), autore di un’ottima prova contro il tempo, recupera secondi sul suo diretto avversario Richard Carapaz (Movistar) in maglia rosa, ma non basta per andare a vincere questo Giro d’Italia 2019. La classifica finale vede Carapaz vincitore di questa edizione della corsa rosa con 1’05” di vantaggio su Nibali e 2’30” su Primoz Roglic. Per ulteriori informazioni visitare il sito ufficiale del Giro d’Italia.