Test: Cannondale Synapse
Salita7.5
Discesa / Guidato9
Scatto / Rilancio8
Qualità - Prezzo7
Costruzione / Montaggio8
Info
  • https://www.cannondale.com/eur_it/
Prezzo
  • 4.999 €
7.9Il nostro voto
Voti lettori: (35 Voti)
6.3

Cannondale ci dà in consegna la sua Endurance Racer, la Synapse, una bici polivalente capace di regalare prestazioni ragguardevoli senza rinunciare al comfort e al divertimento.

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La Synapse in tutta la sua bellezza

Cannondale è molto chiara nella collocazione della Synapse all’interno del mondo bici. Nel sito la troviamo infatti nella categoria Endurance Road, cioè una fascia caratterizzata da competizioni molto lunghe come le granfondo, oppure da sessioni di allenamento intense o intere giornate in sella alla propria bici. Tutta la filosofia dietro a questa endurance bike di Cannondale è quindi riassumibile nell’acronimo S.E.R.G., Synapse Endurance Race Geometry, che possiamo tradurre in un tubo sterzo più alto, interasse leggermente allungato e un angolo di sterzo più aperto.

I saliscendi del Garda: teatro di questo test Synapse

Soluzioni tecniche che lavorano all’unisono per garantire il massimo comfort su qualsiasi fondo senza intaccare le prestazioni generali. Il sistema SAVE PLUS va poi a migliorare quello che è la dissipazione delle microvibrazioni grazie alla stratificazione del carbonio, al tubo piantone, al reggisella dal diametro ridotto e da forcella e forcellini posteriori specificatamente disegnati per questo scopo.

Montaggio della Cannondale Synapse

Trasmissione Shimano Ultegra per la Cannondale

Il modello da noi testato è la Cannondale Synapse Hi-Mod Ultegra Disc, che si colloca nella fascia medio alta della gamma. Il telaio è proposto in due versioni, la classica carbon disponibile nei montaggi base e la versione Hi-Mod, che comprende gli allestimenti top di gamma e si differenzia per l’utilizzo di carbonio ad alto e altissimo modulo capace di migliori prestazioni, maggior leggerezza e miglior comfort.

Come suggerisce il nome, questa Cannondale è montata con trasmissione Shimano Ultegra 11v, che comprende comandi, deragliatore posteriore, deragliatore anteriore, cassetta pignoni e catena della ditta nipponica. Anche per i freni ci si affida a Shimano, precisamente al modello Shimano RS685 a disco idraulico e rotori da 140mm. Alla guarnitura troviamo invece un must di casa Cannondale: nel movimento centrale BB30A, che si differenzia dal BB30 per una larghezza di 73mm, è ospitata una guarnitura Hollowgram SI con corone FSA da 50 e 34 denti.

Anche per gli appoggi restiamo di casa, con l’attacco manubrio ed il manubrio Cannondale C1 ULTRALIGHT in alluminio, quest’ultimo con piega “compact”. In zona seduta troviamo invece un componente pensato e prodotto ad-hoc per la Synapse, il reggisella FSA SL-K Carbon. Grazie al diametro di 25.4 mm questo componente può flettere e quindi assorbire al meglio le vibrazioni prodotte dal manto stradale. Fabric, marchio diventato da poco Cannondale, pensa invece alla sella, con la Scoop Shallow caratterizzata dalla slitta in titanio.

Ultime ma non meno importanti le ruote: le CZERO CARBON presentano un cerchio con canale 20mm e 28 fori montati con raggi DTSWISS Aerolite, mozzi CZERO Centerlock e possono ospitare copertoncini con sezione fino a 28mm, che in questo caso sono gli Schwalbe ONE in versione 700x28c Folding.

Pedal Fast!

Prima di parlare di qualsiasi sensazione devo fare una premessa: mi è stata data la possibilità di provare due misure, essendo io a cavallo tra la taglia 56 e la 58. Ho quindi potuto notare le differenze di taglia nel comportamento in sella oltre che poter confrontare la Synapse alla Cannondale Supersix Evo che uso abitualmente. Detto questo, l’arma endurance della casa americana fa benissimo quello per cui è stata progettata.

Salò, Lago di Garda e la Cannondale Synapse

I “terreni” di test sono stati vari: le sponde del Lago di Garda, i saliscendi della Valtenesi, le salite delle prealpi bresciane ed anche le strade bianche che caratterizzano il territorio del basso Garda non sono state risparmiate. Ore e ore in bici senza rimpiangere o pensare ad una bici più “racing”. La comodità ed il comfort sono di casa e dopo aver utilizzato per anni bici dall’impronta corsaiola che amplificano ogni “sassolino” presente sull’asfalto, con la Synapse la domanda che mi sono spontaneamente posto è stata: dove sono le sospensioni?

Questo perché la sensazione di filtro con la strada è presente solamente quando il telaio lavora per dissipare le vibrazioni provenienti dal terreno. In fase di spinta, sia da seduti che in piedi sui pedali, la risposta del telaio è molto buona e la rigidità laterale non manca, nonostante lo sterzo sia molto alto e questo fa si che la Synapse non trasmetta la classica sensazione di “ovattato” dei telai poco rigidi. E proprio questo sterzo aiuta molto nel momento in cui dobbiamo guidare davvero la bici, donando grande confidenza alla Synapse.

Non posso che continuare a ripetere quanto questa bici sia facile ma veloce. Perché la marea di appassionati di ciclismo che vedo sulle strade di casa utilizza “armi pronto gara” quando potrebbe utilizzare una bici come questa, prestazionale ma comoda? È un po come voler utilizzare una Formula Uno come auto ordinaria e percorrerci tutti i giorni 300 km di strada statale, quando potremmo prendere un comodo SUV ad assetto variabile ed arrivare dopo tutti quei chilometri freschi come una rosa, percorrendo anche qualche strada secondaria e dissestata. Che sia in salita o in discesa la Synapse non mente ed anche grazie alle ruote in carbonio la risposta ai comandi è sempre pronta e sincera.

Dopo tre anni di cambio elettronico (Ultegra e Dura-Ace) ritornare al buon vecchio meccanico è stata una riscoperta. Precisione, durata ed affidabilità in ogni condizione. Punto. Anche gli appoggi sono ottimi e la sella Fabric è perfetta e comoda anche dopo ore in sella, indipendentemente dalla marca di fondello che si utilizza.

A caratterizzare la Synapse sono anche i freni a disco: questi Shimano RS685 brillano per potenza e mantenimento delle prestazioni anche su discese molto lunghe ma gli manca quel pelo di modulabilità in più, fondamentale in condizioni di fondo critiche come l’asfalto bagnato.

Test Cannondale

Ultimo terreno di prova per la Synapse non poteva che essere su sterrato: anche se non possiamo considerarla una Gravel, la endurance di casa Cannondale non disprezza questo fondo e grazie alla costruzione ed alla posizione “comoda” si riescono ad affrontare con semplicità strade bianche e sterrati. Unico limite su questo terreno rimangono però le gomme. Oltre ai copertoncini da 28 mm montati di serie non si può andare e questo “spezza le ali” a possibili customizzazioni atte a trasformare la Synapse in una gravel pura.

In definitiva?

Tutte impressioni positive quindi. Montaggio, costruzione, particolari e sensazioni di guida. Tra le due taglie provate, 56 e 58, ho apprezzato maggiormente la prima ma solamente per una questione di guida “mtb oriented”. Entrambe hanno praticamente le stesse doti dinamiche e se puntassi solamente alle granfondo sceglierei invece la 58 per la posizione più da racer. La Cannondale Synapse viene quindi promossa a pieni voti su tutti i fronti perché può soddisfare le richieste e le aspettative sia di un pedalatore incallito con anni di ciclismo alle spalle, sia il novizio delle due ruote che cerca un mezzo polivalente e valido. Unico neo, in questo mare di note positive se lo prende però il prezzo di 4.999 euro a listino non sono proprio pochi, soprattutto per una bici con trasmissione a filo. Questo è l’unico elemento che impedisce, secondo me, alla Synapse di diventare LA scelta per moltissimi appassionati.
I montaggi sono comunque molti e nel vasto catalogo Cannondale ogni appassionato potrà trovare il montaggio a lui più congeniale.

La chicca

Prestazioni, comfort e facilità di utilizzo si fondono all’unisono nella Synapse

La pecca

Prezzo non in linea con il montaggio. Freni potenti ma migliorabili nella modulabilità

A proposito dell'autore

Andrea Ziliani è un appassionato di ciclismo a tutto tondo. Corre su strada dalle categorie giovanili e da qualche anno anche in enduro. Appassionato di motori, fotografia ed ogni cosa che riguarda la meccanica e la velocità.