La biografia di Fabio Aru, eccelso scalatore e trionfatore alla Vuelta a España 2015.

Bio

ARU FABIO

Data di nascita: nato il 03 – 07 – 1990

Luogo di nascita: San Gavino Monreale (Sardegna, Italia)

Nazionalità italiana

Altezza e peso: 183 cm x 61 kg

Stato: in attività

Segno zodiacale: Cancro

Soprannome: Il cavaliere dei quattro mori

fabio-aru-profilo-vuelta-2015

BettiniPhoto©2015

Storia

Fabio Aru si è affermato tra i ciclisti più forti a livello globale ad appena 25 anni grazie all’emozionante trionfo alla Vuelta a España 2015 e ai podi conquistati al Giro d’Italia 2014 (terzo) e 2015 (secondo).

Scalatore eccellente, si è rivelato spesso imbattibile sulle ascese con pendenza media intorno al 7-8%, cogliendo alcune vittorie incredibili nelle grandi corse a tappe. La terza piazza alla Milano-Torino 2015 e la nona al Giro di Lombardia 2014 hanno dimostrato le sue enormi potenzialità anche per le classiche di un giorno, ma… il prossimo obiettivo de “Il cavaliere dei quattro mori” consiste nel Tour de France, finora mai disputato.

Nato a San Gavino Monreale (VS) e cresciuto a Villacidro (VS), ha iniziato a pedalare a quindici anni dopo essersi dedicato a tennis e calcio. Il suo primo amore a due ruote fu la mountain bike, grazie a cui si tesserò presso la società villacidrese “ASD Piscina Irgas 3C”, ottenendo presto alcuni buoni risultati.

Fu infatti convocato come riserva azzurra ai campionati mondiali junior di mtb a Val di Sole nel 2008 (gara vinta da un certo Peter Sagan) mentre, qualche mese prima, si era classificato in venticinquesima posizione ai campionati iridati junior di ciclocross a Treviso (Sagan secondo).

L’avvio fu dunque sui sentieri ma, nel giro di poco tempo, sarebbero cominciate le prime gare su strada.

Fabio, già diciottenne, partecipò al Giro della Lunigiana con una rappresentativa del Sud Italia e, in quell’occasione, fu notato dal direttore sportivo del Team Palazzago, squadra per cui avrebbe gareggiato dal 2009 al 2012.

In quelle stagioni da dilettante, primeggiò in due occasioni (2011 – 2012) nella classifica generale al Giro della Valle d’Aosta (il prossimo video riguarda la terza tappa nel 2012), terminando inoltre secondo al Girobio (Giro d’Italia dilettanti) nel 2012 a soli 25″ dall’americano Joseph Dombrowski.

Professionista con l’Astana Pro Team

Il passaggio al professionismo avvenne l’1 agosto 2012, quando fu ingaggiato dall’Astana Pro Team, formazione kazaka appartenente agli UCI ProTeam, cioè i club di massima fascia internazionale e l’esordio fu bagnato il 20 agosto 2012 sulle strade dell’USA Pro Cycling Challenge, noto anche come Tour of Colorado.

Nella sesta frazione, sui 166,2 km tra Golden e Boulder, conquistò il primo podio della carriera grazie alla piazza d’onore ottenuta alle spalle dell’australiano Rory Sutherland per appena 20″, precedendo ciclisti quali Jens Voigt, Levi Leipheimer, Andreas Klöden e Vincenzo Nibali.

Proprio quest’ultimo sarebbe approdato all’Astana Pro Team a inizio 2013, divenendo il capitano del giovane sardo al successivo Giro d’Italia.

Il Giro del Trentino 2013 rappresentò la svolta: il “Cavaliere dei quattro mori” giunse quarto in classifica generale e vinse la maglia bianca come miglior giovane ma, soprattutto, mise in luce le proprie doti di scalatore nella quarta e ultima tappa, sui 166,8 km fra Arco e Sega di Ala, chiudendo quarto a 44″ da Nibali senza mai mollare la ruota del forte polacco Przemysław Niemiec e anticipando addirittura Cadel Evans e Bradley Wiggins, vincitori rispettivamente al Tour de France 2011 e 2012.

Al seguente Giro d’Italia non si arrese nonostante i seri problemi fisici che ne limitarono le prestazioni e aiutò il proprio capitano verso il successo finale, togliendosi inoltre la soddisfazione di una quinta piazza sui 210 km tra Silandro e le Tre Cime di Lavaredo lungo la ventesima frazione.

Il primo trionfo da professionista avvenne durante il Giro d’Italia 2014: nella quindicesima tappa, sulle strade tra Valdengo e Plan di Montecampione (225 km, prossimo video), riuscì a staccare i diretti rivali grazie a uno scatto bruciante in salita, tagliando il traguardo a braccia alzate davanti ai colombiani Fabio Duarte (a 21″) e Nairo Quintana (a 22″).

La crisi del giorno successivo lungo la Ponte di Legno – Val Martello non ne minò però le certezze e, tre giorni più tardi, compì un’altra impresa nella cronoscalata fra Bassano del Grappa e Cima Grappa (26,8 km), concludendo secondo a 17″ da Quintana e guadagnando la terza posizione nella classifica generale, poi mantenuta fino all’arrivo di Trieste alle spalle del solito Quintana (per 4’04”) e dell’altro colombiano Rigoberto Urán (per 1’06”).

Qualche mese dopo, il ventiquattrenne sardo avrebbe primeggiato in ben due occasioni alla Vuelta a España, terminando quinto in classifica generale dietro ad Alberto Contador (per 4’48”), Chris Froome (per 3’38”), Alejandro Valverde (per 2’58”) e Joaquim Rodríguez (per 1’23”).

Le due affermazioni arrivarono sugli strappi del Santuario de San Miguel de Aralar (11ª tappa, precedendo Valverde e Rodríguez per 6″, prossimo video) e di Monte Castrove/Meis (18ª frazione, per 1″ davanti a Froome) e gli valsero la convocazione per i campionati mondiali a Ponferrada, in cui sarebbe giunto trentaquattresimo.

Nella settimana successiva all’appuntamento iridato, avrebbe terminato la Milano – Torino in quarta posizione e il Giro di Lombardia in nona.

Dopo una tale stagione sarebbe stato già tanto confermare i propri risultati, ma… è voluto andare oltre.

Infatti, dopo aver concluso il Giro d’Italia 2015 in seconda piazza a 1’53” da Alberto Contador e aver dominato le frazioni di montagna a Cervinia (19ª, prossimo video) e Sestriere (20ª, secondo video) oltre alla conquista della maglia bianca come miglior giovane (più un giorno in maglia rosa), ha trionfato alla Vuelta a España sopravanzando l’eterno piazzato Joaquim Rodríguez per 57″ e il polacco Rafał Majka per 1’09”.

Leggi qui per maggiori informazioni sulla Vuelta a España 2015 (l’ultimo video riguarda la premiazione finale alla Vuelta 2015).

Nel 2016 ha puntato tutto sul Tour de France dove, all’esordio, ha concluso tredicesimo in classifica generale e terzo nella cronoscalata da Sallanches a Megève a 33″ dal vincitore Froome.

Nella prova in linea delle Olimpiadi di Rio 2016 ha chiuso sesto, mentre a Il Lombardia ha terminato undicesimo.

Il 2017 del sardo si apre con un obiettivo: il Giro d’Italia edizione 100.

Purtroppo il corridore dell’Astana è vittima di un incidente mentre si allenava in ritiro al Teide, tanto da rimanere escluso dalla corsa rosa.

Il forte dolore al ginocchio lo riporta alle gare solo al Giro del Delfinato e al Campionato italiano, vinto con una bellissima azione sull’ultima salita di giornata.

Con la bellissima maglia di campione nazionale partecipa al Tour de France, mettendo in mostra una condizione brillante.

Vince la quinta tappa con arrivo alla Planche des Belles Filles attaccando sul punto più duro dell’ascesa e pochi giorni dopo indossa la maglia gialla di primo della classifica generale.

La condizione che Fabio aveva palesato nella prime due settimane della Grand Boucle va però sempre più in scemando: perde la maglia e termina a Parigi in quinta posizione.

Partecipa anche alla Vuelta di Spagna e alle classiche italiane di fine stagione, non riuscendo però a ottenere risultati di rilievo.

Il passaggio alla UAE Team Emirates

Nel 2018 avviene il tanto agognato addio all’Astana, con il sardo che passa dalla squadra kazaka alla UAE Team Emirates, la formazione che l’anno precedente era nata dalle ceneri della Lampre-Merida.

L’obiettivo di Aru è di tornare in grande spolvero al Giro d’Italia, ma sia le corse di preparazione che la rassegna rosa non portano alcuna prova di carattere del sardo, costretto addirittura a ritirarsi durante la 19esima tappa. Prova a partecipare alla Vuelta di Spagna, ma sarà anonimo per tutta la manifestazione.

Anche il 2019 è privo di gioie: un infortunio con annesso intervento lo priva del Giro e lo spedisce al Tour de France, dove però (anche a causa di una condizione precaria) non riesce ad andare oltre il 14 posto in classifica.

Palmares

2017: Campionato Italiano in linea, 5a tappa al Tour de France

2016: 3ª tappa al Giro del Delfinato (Criterium du Dauphiné)

2015: Classifica generale alla Vuelta a España, 19ª – 20ª tappa al Giro d’Italia, Classifica giovani al Giro d’Italia

2014: 15ª tappa al Giro d’Italia, 11ª – 18ª tappa alla Vuelta a España

2013: Classifica giovani al Giro del Trentino

2012 (dilettante): Classifica generale al Giro della Valle d’Aosta, 3ª tappa al Giro della Valle d’Aosta, Classifica generale al Toscana-Terra di ciclismo (tappa della Coppa delle Nazioni under 23)

2011 (dilettante): Classifica generale al Giro della Valle d’Aosta, 6ª tappa al Giro della Valle d’Aosta

Piazzamenti

2018: 6° al Tour of the Alps, 10° al Tour de Wallonie, 10° al Tour di Polonia,

2017: 3° al Tour of Oman, 5° al Giro del Delfinato, 5° al Tour de France, 8° alla Tre Valli Varesine, 3° alla Milano-Torino, 7° al  Lombardia

2016: 4º al Giro dell’Emilia, 4º nella classifica generale al Giro di Toscana, 6º nella prova in linea ai Giochi olimpici di Rio 2016, 6º nella classifica generale alla Volta a la Comunitat Valenciana, 6º alla Milano-Torino, 9º nella classifica generale alla Volta ao Algarve, 9º alla Tre Valli Varesine

2015: 2º nella classifica generale al Giro d’Italia, 2º nella classifica generale all’Abu Dhabi Tour, 2º al Tour of Almaty, 3º alla Milano-Torino, 5º nella classifica generale al Tour de Pologne, 5º nella classifica finale individuale dell’UCI WorldTour Ranking, 6º nella classifica generale alla Volta a Catalunya

2014: 3º nella classifica generale al Giro d’Italia, 4º alla Milano-Torino, 5º nella classifica generale alla Vuelta a España, 7º nella classifica generale al Giro del Trentino, 9º al Giro di Lombardia, 34º nella prova in linea ai mondiali di Ponferrada

2013: 4º nella classifica generale al Giro del Trentino, 7º alla Tre Valli Varesine, 8º nella classifica generale all’Österreich-Rundfahrt (Giro d’Austria)

2012 (dilettante): 2º nella classifica generale al Girobio (Giro d’Italia dilettanti)

2011 (dilettante): 2º nella classifica generale al Toscana-Terra di ciclismo (tappa della Coppa delle Nazioni under 23), 2° nella prova in linea ai campionati italiani under 23, 4º nella classifica generale al Girobio (Giro d’Italia dilettanti)

2010 (dilettante): 2° al Trofeo Gianfranco Bianchin, 4° nella classifica generale al Giro della Valle d’Aosta, 5° al Giro del Belvedere

Video con gli highlights di Fabio Aru da professionista fra il 2012 e il 2015

https://www.youtube.com/watch?v=qD5DpFSCzBg

Riconoscimenti

2015: Collare d’Oro al Merito Sportivo del CONI

2015: Oscar TuttoBici Professionisti

2013: Memorial Gastone Nencini

2012: Oscar TuttoBici under 23

2011: Oscar TuttoBici under 23

Formazioni

2012 – oggi: Astana Pro Team

2009 – 12: Team Palazzago (dilettante)

Nazionale

2014 – oggi: Italia

2008: ciclocross e mtb Italia junior

Maggiori rivali

Alberto Contador, Nairo Quintana, Rigoberto Urán Urán, Mikel Landa Meana, Joaquim Rodríguez, Vincenzo Nibali

Per maggiori informazioni, visita il sito di Fabio.

A proposito dell'autore

Ha gareggiato per diverse stagioni nel mondo dell'atletica leggera come velocista prima di dedicarsi al ciclismo amatoriale. Grande appassionato di storia e di cultura sportiva, ha intrapreso la carriera giornalistica dopo la laurea in Lettere e ha fondato il team dilettantistico Fondocorsa assieme ad alcuni amici. In estate potreste trovarlo su Stelvio e Gavia, ma la salita non è proprio la sua specialità migliore.