Mathieu van der Poel può vincere qualsiasi corsa. Così affermava Eddy Merckx in un’intervista rilasciata mesi fa a “Het Nieuwsblad”, noto quotidiano belga. E se lo dice il “Cannibale” c’è da fidarsi.

Di sicuro van der Poel ha rivoluzionato un lato del ciclismo scardinando la concezione di “specialista” e introducendo pienamente il concetto di “polivalenza” o “multidisciplinarietà”. L’Olandese Volante, come viene soprannominato, è infatti un corridore in grado di dominare su strada, sul fango del ciclocross e sugli sterrati della mountain bike.

In questo articolo ripercorreremo le tappe della sua corsa verso la piena affermazione ciclistica, con la consapevolezza di vederlo scrivere ancora molte altre straordinarie pagine di questo meraviglioso sport.

Mathieu van der Poel si inchina dopo essersi laureato campione del mondo di ciclocross 2020

Mathieu van der Poel si inchina dopo essersi laureato campione del mondo di ciclocross 2020. Photo credits: @mathieuvanderpoel.

La storia di Mathieu van der Poel

Mathieu van der Poel nasce a Kapellen, un paesino nei Paesi Bassi al confine con il Belgio, il 19 Gennaio 1995, due anni e mezzo dopo il fratello David che diventerà anche lui un corridore professionista.

Mathieu è figlio e nipote d’arte perché il padre è Adrie van der Poel e il compianto Raymond Poulidor era il nonno: il primo è stato vincitore di due classiche Monumento, due tappe al Tour de France e una Clásica San Sebastian negli anni ’80 e poi nel 1996 un titolo mondiale nel ciclocross. Il nonno Poulidor invece,  amatissimo dai tifosi francesi, vinse una Vuelta, sette tappe al Tour de France (otto piazzamenti sul podio finale), una Milano-Sanremo e una Freccia Vallone.

Avere due campioni così in casa spesso può rivelarsi un’arma a doppio taglio, ma Mathieu ha saputo prendere il meglio da loro, soprattutto un ingrediente fondamentale: la competitività. Fin dall’infanzia la voglia di vincere era evidente in tutto ciò che Mathieu faceva.

Ha sempre voluto prevalere, ovunque. Che si tratti di PlayStation o di Monopoly, non può finire secondo!” ricorda il fratello David van der Poel in un’intervista recente al quotidiano francese Liberation.

La bici è pane quotidiano di Mathieu e le sfide con il fratello animano il suo primo decennio di vita, confrontandosi fin da subito anche con i celebri “muri” nella regione belga delle Fiandre, a pochi passi dal comune di nascita. Praticare il ciclismo, a livello agonistico, è un passaggio inevitabile per Mathieu van der Poel.

Mathieu van der Poel esegue un bunny hop da mtb in una gara di ciclocross

Mathieu van der Poel esegue un bunny hop da mtb in una gara di ciclocross. Photo credits: @mathieuvanderpoel.

Gli anni da junior e da dilettante

I segnali che MVDP (acronimo di Mathieu van der Poel) avesse qualcosa in più rispetto ai suoi coetanei erano chiari fin dall’inizio. L’esordio e le prime importanti vittorie arrivano nel ciclocross, mostrando un’abilità di guida della bici certamente fuori dal comune.

Mathieu prima domina nelle gare locali e poi stravince il titolo mondiale junior nel 2012 a Koksijde, in Belgio, mantenendo il primato anche l’anno successivo a Louisville, nel Kentucky.

Nella stagione 2012 corre trenta corse sul fango e trenta volte vince. Un dato incredibile con il quale approda anche al ciclismo su strada e, sempre quell’anno, ottiene il suo primo trionfo nella classifica generale alla Ronde des Vallées.

Ancora non soddisfatto, nel finale di stagione partecipa ai Mondiali su strada, prendendo parte agli eventi della categoria junior. Nella prova in linea conclude al nono posto, come il migliore della sua nazionale.

Quell’annata straordinaria si chiude ancora nel ciclocross, difendendo prima il titolo europeo e poi quello olandese a Hilvarenbeek, lo stesso giorno in cui suo fratello David vinse tra gli Under 23. Già in quegli anni inizia a prendere vita la rivalità con Wout van Aert, un duello giunto fino ad oggi e destinato a proseguire ancora a lungo.

Nel 2013, continuando a dominare ancora nel ciclocross, partecipa con più frequenza alle gare su strada ottenendo anche lì sempre ottimi risultati.

Sull’asfalto non cambia il suo modo di correre, cioè di pura potenza come sul fango, ma soprattutto improntato sulla fantasia e sul coraggio. Rischiare di essere ripreso negli ultimi chilometri dopo un attacco da lontano stava diventando un classico per il giovane Mathieu.

Giunge così tra i favoriti per la vittoria della prova in linea al Mondiale su strada 2013 di Firenze. Van der Poel attacca nell’ultimo giro, raggiungendo l’unico superstite della fuga iniziale, il francese Franck Bonnamour. Dopodiché lo stacca sulla salita finale di Via Salviati. Mancano 5 chilometri al traguardo e ancora una volta il rischio di essere ripreso dal gruppetto al suo inseguimento è alto. Mathieu riesce a mantenere il vantaggio quanto basta per andare ad alzare le braccia al cielo e vestire la maglia da campione del mondo. A soli tre secondi giungono i suoi avversari, i quali poco prima erano ormai sicuri di giocarsi la vittoria finale in volata.

In vista della stagione 2013-14 di ciclocross arriva il passaggio ai dilettanti. Debutta così nella Coppa del mondo, salendo subito sul podio nella prima gara (terzo) e sul gradino più alto nella seconda a Tabor, in Repubblica Ceca. Con quel successo van der Poel è diventato il primo corridore da Niels Albert nel 2004 a vincere da under-23 in Coppa del Mondo.

Diverse vittorie arrivano anche dal Superprestige. In seguito, un secondo posto all’Europeo e un terzo al Mondiale suonano un po’ come una débâcle nel cuore di Mathieu.

Ma, ovunque vada, continua a far bene e il mondo dei professionisti è ormai vicino.

2014: il salto tra i professionisti

Nel 2014, all’inizio della stagione su strada, Mathieu van der Poel approda tra i pro’ firmando un contratto quadriennale con la BKCP – Powerplus (poi Beobank-Corendon, successivamente Corendon-Circus e oggi Alpecin-Fenix). MVDP non delude le aspettative e con la maglia della squadra belga vince a Roma al Memorial Romano Scotti, aggiudicandosi la Coppa del mondo di ciclocross U23. Alle sue spalle c’è ancora Wout van Aert.

In meno di un mese dal debutto su strada tra i professionisti arriva la prima vittoria nella Ronde van Limburg, quasi sulle strade di casa.

Nel 2015 non corre molto su strada, nonostante ottenga sempre ottimi piazzamenti. Gli sfugge la Coppa del mondo di ciclocross che finisce nella mani del belga Kevin Pauwels, ma non il Mondiale, dove alzerà le braccia al cielo davanti a Wout van Aert che presto si vendicherà.

Il belga infatti gli strappa il successo in Coppa del mondo nelle due stagioni successive, nonostante van der Poel si sia dedicato pienamente a questa disciplina, trascurando ancora l’asfalto.

Tornerà a livelli stellari nel ciclocross nella stagione 2017-18 conquistando la Coppa del mondo, il Superprestige e il DVV Trofee. Metterà questi ultimi due in bacheca anche nella stagione successiva, quando vestirà anche la maglia di Campione del mondo e Campione europeo.

Mathieu van der Poel controlla la sua bicicletta prima di una gara nel 2016

Mathieu van der Poel controlla la sua bicicletta prima di una gara nel 2016.

2017: un nuovo colpo di fulmine, la MTB

La scintilla tra Mathieu van der Poel e la mountain bike è scattata nel 2017 con un obiettivo all’orizzonte: Tokyo 2020. Avendo già partecipato a qualche gara locale con buoni risultati decide di spostare le sue forze anche in questa disciplina, in particolare nel Cross-Country XCO.

E così, tra i partenti in alcune gare della Coppa del mondo 2017 e tra lo stupore generale, quell’anno strappa anche un grande secondo posto nella prova di Albstadt dietro al campione del mondo Nino Schurter.

Nelle due stagioni successive 2018 e 2019 non mancherà neppure a una gara di Coppa terminando sempre al secondo posto nella generale alle spalle di Schurter, dopo una serie di duelli mozzafiato con l’elvetico che ha rappresentato la mountain bike nell’ultimo decennio.

Aggiungiamo anche un bronzo mondiale nel duro percorso di Lenzerheide in Svizzera.

Mathieu van der Poel in gara nel Giro delle Fiandre 2019

Mathieu van der Poel in gara nel Giro delle Fiandre 2019.

Mathieu van der Poel: i grandi successi su strada

L’Olandese Volante decide di non trascurare il ciclismo su strada ed essere presente agli appuntamenti che contano.

Nel 2018 conquista l’argento europeo in Gran Bretagna sul circuito di Glasgow dietro a Matteo Trentin e davanti a, guarda caso, Wout van Aert.

Il belga comincia a essere il primo rivale anche su strada, accendendo i tifosi, spettatori di una rivalità che mancava da tempo nelle due ruote: van Aert o van der Poel, van der Poel o van Aert, due ragazzi venuti dal nord i cui destini si intrecciano ripetutamente.

Mathieu van der Poel col trofeo vinto al Tour of Britain 2019

Mathieu van der Poel col trofeo vinto al Tour of Britain 2019.

L’inizio della stagione 2019 è impeccabile con cinque successi nelle prime corse del Nord e poi il sesto che è il primo grande trionfo sull’asfalto per MVDP.

Il 21 aprile, dopo aver trionfato quattro giorni prima nella Freccia del Brabante, fa sua l’Amstel Gold Race beffando Julian Alaphilippe e Jakob Fuglsang che erano rimasti a guardarsi in testa alla corsa. Sopraggiunge il gruppo da dietro e il primo a varcare la linea del traguardo è proprio van der Poel, con una volata memorabile: la mano fissa sul casco a mostrare l’incredulità per quella prima grande vittoria su strada, sognata da tempo, nei suoi Paesi Bassi.

Van der Poel si presenta ai nastri di partenza della stagione 2020 con la consapevolezza che è giunto il momento di provare a puntare in alto anche su strada.

Dopo il primo approccio in Portogallo alla Volta ao Algarve, l’emergenza sanitaria dovuta alla pandemia da Covid-19 Coronavirus porta velocemente al blocco di tutte le competizioni ciclistiche, o meglio, sportive.

Mathieu van der Poel in allenamento il giorno prima della Milano-Sanremo 2020

Mathieu van der Poel in allenamento il giorno prima della Milano-Sanremo 2020.

Si riprende a gareggiare ad agosto e Mathieu non si fa scappare nemmeno una delle grandi corse di un giorno andate in scena in Italia: Strade Bianche, Milano-Torino, Milano-Sanremo, Gran Piemonte, Il Lombardia.

Partecipa a una dietro l’altra e giunge al traguardo sempre a ridosso delle prime dieci posizioni.

Sfugge per poco il successo in Piemonte a Barolo, dove conclude, per poco, terzo alle spalle di George Bennett e Diego Ulissi.

La ripresa della stagione vede la definitiva consacrazione per il suo rivale di sempre Wout van Aert, ma come vedremo, l’olandese avrà modo di riscattarsi nel finale.

Fa suoi, a fine agosto, i campionati olandesi con un’azione da fuoriclasse che lascia il secondo classificato, Nils Eekhoff, a un minuto e mezzo e il terzo, Timo Roosen, a più di tre minuti.

Si invola così verso gli Europei di Plouay, dove però viene sconfitto dai velocisti puri, nell’ordine Giacomo Nizzolo, Arnaud Démare e Pascal Ackermann, concludendo in quarta posizione ai piedi del podio.

Mathieu van der Poel all'Artic Race in Norvegia nel 2019

Mathieu van der Poel all’Artic Race in Norvegia nel 2019.

Il secondo successo stagionale arriva nella settima tappa della Tirreno-Adriatico 2020 sui muri marchigiani, con un’azione delle sue.

Ai primi di ottobre si presenta al BinckBank Tour, come ultima uscita prima delle Classiche del Nord che chiuderanno una stagione rattoppata e insolita per ormai noti motivi. Nella corsa a tappe belga van der Poel su quattro tappe ne vince una, quella regina, si piazza tra i primi dieci in altre due e porta a casa anche la classifica generale.

Un bel biglietto da visita per quelle corse che ha sognato di correre fin da bambino: le classiche fiamminghe.

Dopo la cancellazione dell’Amstel Gold Race decide di presentarsi in extremis alla Liegi-Bastogne-Liegi che si disputa proprio il giorno successivo dell’ultima frazione del BinckBank Tour, quella che, come abbiamo già detto, vinse dopo un grandissimo numero (50 km percorsi in solitaria).

Nella “Doyenne” Mathieu non riesce a cogliere l’occasione giusta e si ritrova negli ultimi 10 km ad inseguire il gruppetto di testa, il quale poi si giocherà la vittoria finale sul traguardo di Liegi. A van der Poel resta il sesto posto dopo aver battuto allo sprint tutti i componenti del suo gruppetto: certamente un buon risultato come esordio in questa corsa.

Pochi giorni dopo è il primo degli sconfitti nella Freccia del Brabante, bruciato in volata da Julian Alaphilippe.

Alla Gent-Wevelgem va in scena il preludio di quella che sarà la corsa del weekend successivo. Van der Poel e van Aert, come negli infiniti duelli nel ciclocross, si marcano a vicenda sui muri belgi e finiscono nel finale per “favorire” gli avversari e concludere solo all’ottavo posto van Aert e al nono van der Poel.

Diverse sono le dichiarazioni di accusa tra i due che contribuiscono a scaldare l’atmosfera e a far salire l’attesa per l’ultima Monumento della stagione, dove saranno di nuovo presenti entrambi: il Giro delle Fiandre, o se preferite, la Ronde van Vlaanderen.

Lo scontro tanto atteso arriva e i due rivali di sempre questa volta lasciano indietro tutti gli altri sul pavé. Sui muri nessuno dei due sembra prevalere sull’altro e così arrivano a giocarsi la vittoria finale sul lungo rettilineo di Oudenaarde. A prevalere, dopo un rapido consulto al fotofinish, è proprio van der Poel che si prende così il successo di una vita…

Ma siamo sicuri che sia solo il primo di una lunga serie!

Mathieu van der Poel batte al photofinish Wout van Aert al Giro delle Fiandre 2020

Mathieu van der Poel batte al photofinish Wout van Aert al Giro delle Fiandre 2020.

Mathieu van der Poel: Palmarès

2020: Campione olandese di ciclocross, Campione del mondo di ciclocross, Campione olandese su strada prova in linea, 7ª tappa Tirreno-Adriatico, 5ª tappa BinckBank Tour, Classifica generale BinckBank Tour, Giro delle Fiandre.

2019: Campione olandese di ciclocross, Campione del mondo di ciclocross, Campione europeo di ciclocross, DVV Trofee, Superprestige, Classifica generale Belgian Mountain Bike Challenge, Campione europeo di Mountain Bike (Cross-Country), 1ª tappa Tour of Antalya, Grand Prix de Denain, Dwars door Vlaanderen, 1ª tappa Circuit Cycliste Sarthe, Freccia del Brabante, Amstel Gold Race, 1ª tappa Arctic Race of Norway, 7ª tappa Tour of Britain, 8ª tappa Tour of Britain, Classifica generale Tour of Britain.

2018: Campione olandese di ciclocross, Campione europeo di ciclocross, Coppa del Mondo di ciclocross, DVV Trofee, Superprestige, Campione olandese di Mountain Bike (Cross Country), 1ª tappa Boucles de la Mayenne, Classifica generale Boucles de la Mayenne, Ronde van Limburg, Campione olandese su strada (prova in linea), 1ª tappa Arctic Race of Norway, 4ª tappa Arctic Race of Norway, Classifica a punti Arctic Race of Norway.

2017: Campione olandese di ciclocross, Campione europeo di ciclocross, Superprestige, Classifica generale Belgian Mountain Bike Challenge, 2ª tappa Baloise Belgium Tour, 2ª tappa Boucles de la Mayenne, 3ª tappa Boucles de la Mayenne, Classifica generale, classifica a punti, classifica giovani Boucles de la Mayenne, Dwars door het Hageland.

2016: Campione olandese di ciclocross.

2015: Campione olandese di ciclocross, Campione del mondo di ciclocross, Superprestige.

2014: Campione olandese di ciclocross, Coppa del Mondo U23 di ciclocross, Superprestige U23, Ronde van Limburg, 3ª tappa Tour of Alsace, 4ª tappa Baltic Chain Tour, Classifica generale, classifica a punti, classifica giovani Baltic Chain Tour.

2013: Campione olandese di ciclocross, Coppa del Mondo U23 di ciclocross, Superprestige U23, 1ª tappa Corsa della Pace, 2ª tappa GP General Patton, 1ª tappa Ain’Ternational-Rhone Alpes-Valromey Tour, 4ª tappa Ain’Ternational-Rhone Alpes-Valromey Tour, Classifica generale Ain’Ternational-Rhone Alpes-Valromey Tour, Campione olandese JR su strada (prova in linea), 1ª tappa Le Trophee Centre Morbihan, Classifica generale, classifica a punti Le Trophee Centre Morbihan, 1ª tappa Grand Prix Ruebliland, 2ª tappa Grand Prix Ruebliland, 3ª tappa Grand Prix Ruebliland, Classifica generale, classifica a punti Grand Prix Ruebliland, Campione del mondo JR su strada (prova in linea).

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A proposito dell'autore

Da sempre convive con quella malattia cronica che lo fa appassionare a qualsiasi sport guarda. La magia del ciclismo l'ha stregato lentamente ma in modo irrevocabile. Sia in sella pedalando verso l'alto, sia dal divano guardando ogni corsa. Poi è arrivata la penna per narrare una delle discipline che più si presta al racconto, uno degli sport più letterari.