Peter Sagan non è un ciclista come gli altri. Forse non è nemmeno solo un ciclista. Ma un funambolo, un acrobata o un trapezista rubato a un altro mondo. La sua bellezza sta tutta qui.

Nel suo modo di correre sempre fuori dalle righe e dalle strategie, nei suo gesti “pazzi”, nelle sue impennate folli. Alla ricerca sempre dello spettacolo puro. Un ciclista che fa bene al ciclismo.

Venticinque anni, sguardo seducente e aria guascona, e pure già la bellezza di una sessantina di vittorie dalla sua. Senza, però, ancora nessuna classica. Il suo tallone d’Achille forse.

A poche ore dalla partenza della Milano–Sanremo siamo andati a intervistare Peter Sagan in occasione della presentazione delle sue nuove incredibili biciclette Specialized: telai “camouflage” disegnati dall’azienda californiana apposta per lui.

State a sentire cosa ne è venuto fuori.

A proposito dell'autore

Classe '72, scrittore, giornalista, blogger: le sue "Confessioni di un ciclista pericoloso" sono uno dei blog più letti dai ciclisti milanesi. È stato direttore editoriale di Bike Channel, il primo canale dedicato al ciclismo in onda su Sky ed è autore di 2 libri: "Il carattere del ciclista" (Utet 2016, in uscita nel 2017 anche in Olanda) e "Ma chi te lo fa fare – Sogni e avventure di un ciclista sempre in salita" (Fabbri 2014). Socio di UpCyle, il primo bike cafè restaurant d’Italia, soffre di una dipendenza conclamata per le salite alpine sopra i 2000 metri.