“I più celebri campioni del ciclismo parteciperanno alla nostra Parigi-Nizza, la Corsa del Sole!”: così si leggeva nell’edizione del 3 Marzo 1933 di “Le Petit Journal”, il giornale francese che ha creato questa gara.

Una corsa a tappe che attraversa la Francia da Nord a Sud, spesso partendo dalla pioggia e il freddo della parte settentrionale e arrivando al sole del meridione francese (da qui la denominazione di “Corsa del Sole”).

Infatti la Parigi-Nizza, svolgendosi ogni anno a metà marzo, attraversa anche le stagioni salutando l’Inverno e accogliendo la primavera. Per la sua posizione nel calendario è anche la prima corsa a tappe della stagione in Europa e dal 2009 fa parte del calendario UCI World Tour.

In questo articolo ci addentreremo nella storia della Parigi-Nizza fermandoci sui campioni e le sfide che l’hanno resa celebre. In fondo all’articolo troverete anche i punti chiave del percorso e l’Albo d’Oro con il podio di ogni edizione.

La presentazione del percorso 2021 della Parigi-Nizza

Parigi-Nizza: dalla fondazione al dopoguerra

Come abbiamo già ricordato, la Parigi-Nizza è stata ideata da “Le Petit Journal” e il fondatore fu proprio il direttore della testata in questione: Albert Lejeune.

Quest’ultimo aveva posto le sedi del suo giornale a Parigi e a Nizza, e così diede vita ad una competizione ciclistica concentrata nella “sfera geografica” d’azione del suo giornale. Lejeune disegnò un percorso che evitasse le Alpi, ancora impraticabili a marzo, e che attraversasse la Valle del Rodano a sud della Francia.

Il 14 marzo 1933 alla partenza della prima edizione si presentarono 149 ciclisti con l’obiettivo di indossare la maglia blu, quella del leader della generale, a Nizza. Per la prima volta a prendersi gli applausi da più di cinquantamila spettatori sulla “Promenade des Anglais” fu il belga Alphons Schepers che nelle sei tappe non lasciò mai la testa della corsa.

Una foto del ciclista Alphons Schepers nel 1933

Alphons Schepers, 1933.

Un esordio di successo al quale seguirono altre sei edizioni fino al 1939 prima dello stop dovuto allo scoppio della seconda guerra mondiale. Sei edizioni che videro ancora la partecipazione di grandi campioni e altrettanti celebri vincitori, come Gaston Rebry nel 1934 e i padroni di casa, i francesi, René Vietto nel 1935 e Maurice Archambaud che vinse nel 1936 e nel 1939.

Nel dopoguerra l’organizzazione passò nelle mani del giornale “Ce Soir” che decise di cambiare il colore della maglia del leader, da blu a verde.

Nonostante il tanto pubblico attratto dalla manifestazione, la Parigi-Nizza si svolse solo nel 1946, anno in cui a vincere fu Fermo Camellini, il primo dei tre italiani che hanno conquistato questa corsa. Una vittoria che i padroni della Corsa del Sole ci rivendicano, visto che Camellini, fin da bambino residente in Costa Azzurra, ottenne la cittadinanza francese nel 1948.

Dopo il trionfo di Camellini, nei quattro anni seguenti la corsa non si svolse. Fu nel 1951 che la Parigi-Nizza rinacque sotto la spinta di Jean Médecin, sindaco di Nizza.

L’organizzazione fu presa in mano dal settimanale “Route et Piste e successivamente dalla compagnia “Monde Six”, sempre sotto la guida di Jean Leulliot, che ricopriva il ruolo di direttore di gara.

Da qui nell’albo d’oro cominciarono a comparire i miti del ciclismo e la Parigi-Nizza iniziarono ad assumere un ruolo che va oltre quello di semplice gara di preparazione in vista dei principali appuntamenti della stagione.

Il ciclista Fermo Camellini nel 1946 durante la gara Parigi Nizza

Fermo Camellini, 1946.

Gli eroi della Parigi-Nizza

Negli anni ‘50 spiccano le vittorie di Louison Bobet (1955) e Jacques Anquetil (1957), il quale conquistò questa corsa per altre quattro volte negli anni a venire. Furono introdotte diverse novità come la classifica scalatori e fu abbreviata la corsa, da sei giorni a quattro.

Nel 1959 si svolse l’edizione più lunga di sempre e assunse la denominazione di Parigi-Nizza-Roma. Una gara speciale per celebrare il gemellaggio tra Parigi e Roma e le Olimpiadi romane alle porte: 1955 km percorsi in undici tappe, cinque delle quali in Italia.

Si crearono tre classifiche: una tra Parigi e Nizza, l’altra tra Nizza e Roma e una terza sommando le due. Il vincitore, come abbiamo già ricordato, fu il francese Anquetil che dominò la corsa negli anni Sessanta.

Dopo la vittoria del 1959 il transalpino seppe ripetersi altre quattro volte. È rimasta nella memoria l’edizione del 1966, l’ultima nel quale “Monsieur Chrono” alzò le braccia al cielo a Nizza.

Il ciclista Jaques Anquetil durante la corsa Parigi-Nizza del 1966

Jaques Anquetil, 1966.

Quella gara fu caratterizzata dal duello tra Jacques e Raymond Poulidor, “l’eterno secondo”. Una sfida che si ripeteva spesso in quegli anni, riconosciuta da sempre tra le più celebri rivalità del ciclismo su strada. In quell’occasione Poulidor aveva la vittoria in mano, quando Anquetil nell’ultima tappa ribaltò la classifica facendo terminare il rivale alla sue spalle. Simbolica e ricca di rispetto fu la dichiarazione rilasciata alla stampa da Poulidor al termine della corsa: “Jacques Anquetil è il vero padrone del ciclismo”.

In quell’edizione un giovane Eddy Merckx giungeva quarto nella generale.

Due anni dopo, nel 1969, fu lui ad arrivare a Nizza davanti a Poulidor e Anquetil. In quell’edizione fu introdotta la scalata al Col d’Èzè, che diventò da allora un immancabile appuntamento e nel ‘69 fu decisiva per la vittoria del “Cannibale”.
Il belga conquistò la corsa anche nei due anni successivi, lasciando le briciole agli avversari.

Dopo il tris di Merckx, Raymond Poulidor riuscì ad ottenere il suo riscatto con una doppietta: 1972 e 1973. In quest’ultimo anno il francese vinse di soli quattro secondi su Joop Zoetemelk, un distacco che costituirà fino al 2008 la minima differenza tra il primo e il secondo classificato.

L’olandese, battuto di un soffio quell’anno, si fece “vendetta” con un bis di successi nei due anni seguenti e una nuova vittoria nel 1979. Di quest’ultima gara viene anche ricordata la settima tappa da Pierrelatte a Vitrolles. Fu teatro di un’epica fuga solitaria, di ben 156 km, che portò Dietrich Thurau alla vittoria di quella frazione.

Il ciclista Sean Kelly durante una Parigi-Nizza

Uno scatto di Sean Kelly.

Gli anni Ottanta furono un assolo di Sean Kelly, colui che tuttora ha vinto più edizioni della Parigi-Nizza. Dal 1982 al 1988 nessuno riuscì ad impensierire il re della Corsa del Sole. Sette successi consecutivi lo hanno fatto entrare da protagonista assoluto nella storia di questa corsa.

Gli anni ‘90 si aprirono con una doppietta di Miguel Indurain e poi lasciarono spazio alle vittorie di corridori francesi e svizzeri.

Prima Jean-Francois Bernard nel 1992, poi le affermazioni degli elvetici Alex Zulle (1993) e Tony Rominger (1994), alle quali seguirono i tre trionfi di fila di Laurent Jalabert. Quest’ultimo rimane ancora oggi l’ultimo vincitore francese della corsa.

Parigi-Nizza: gli anni 2000 e l’entrata nel World Tour

Nel 2000 l’organizzazione della gara passò nelle mani dell’ex corridore francese Laurent Fignon, che dopo soli due anni la cedette ad ASO (Amaury Sport Organisation).

Nel 2001, dopo cinquantacinque anni, tornò a vincere un italiano. Dario Frigo fece sua la tappa regina con arrivo sul Col d’Èze e si prese anche la prima piazza nella generale.

Nelle due stagioni successive trionfò Aleksandr Vinokurov, ma l’edizione del 2003 viene tristemente ricordata per la morte di Andrej Kivilëv.

Il kazako, durante la seconda tappa, in fuga assieme ad altri due corridori cadde a terra battendo violentemente la testa. Era senza casco e si capì subito che l’incidente era davvero grave. Kivilëv, privo di sensi, venne trasportato all’ospedale di Saint-Chamond dove entrò in coma vigile. Morì il mattino seguente.

Andrej Kivilev morì a causa di una tragica caduta nella Parigi-Nizza del 2003

Andrej Kivilev nel 2003, anno del tragico incidente.

La tappa di quel giorno venne neutralizzata, con i compagni della sua squadra, la Cofidis, a guidare uniti il gruppo fino all’arrivo. Da quella terribile caduta, l’uso del casco fu obbligatorio.

Nella tappa seguente arrivò anche il commovente omaggio del connazionale Vinokurov che tagliò per primo il traguardo alzando una foto di Kivilëv.

Nel 2005 al Parigi-Nizza entrò a far parte del primo calendario UCI World Tour, per poi uscirne solo due anni dopo a causa di una diatriba tra UCI e ASO. Al centro dell’esclusione c’erano le dinamiche organizzative e i contrasti arrivarono fino a mettere a rischio lo svolgimento dell’edizione del 2008.

L’anno dopo le aspre polemiche cessarono, con ASO che adempì alle misure richieste dalla federazione internazionale. Nel frattempo, proprio nella famigerata edizione del 2008, l’Italia tornò sul tetto della corsa con Davide Rebellin, accompagnato sul podio da Rinaldo Nocentini al secondo posto.

Un ciclista esulta durante una tappa della corsa Parigi-Nizza 2020

Fino alla gara del 2020 nessuno riuscì a salire due volte sul gradino più alto, tranne Richie Porte che fece entrare nel suo palmarès la Parigi-Nizza nel 2013 e nel 2015.

La Gran Bretagna si impose per la prima volta nella corsa nel 2012 con Bradley Wiggins e nel 2016 si ripetè con Geraint Thomas. Quella di quest’ultimo e di Sergio Henao (2017) e Marc Soler (2018) furono vittorie davvero risicate, ottenute per una manciata di secondi.

Nel 2019 Egan Bernal divenne il decimo corridore a conquistare la Parigi-Nizza prima di vincere il Tour de France.

L’edizione del 2020 si salvò per un soffio, con la pandemia di Covid-19 che stava invadendo terribilmente ogni parte del mondo, compresa la Francia. La corsa fu ridotta di una tappa e la vittoria fu appannaggio di Maximilian Schachmann.

Maximilian Schachmann sul podio della Parigi-Nizza 2020

Maximilian Schachmann sul podio nel 2020.

Parigi-Nizza: i punti chiave del percorso

Il percorso della Parigi-Nizza, come quello di qualsiasi corsa a tappe, varia di anno in anno. Ma ci sono sicuramente dei punti chiave, luoghi divenuti simbolo di questa gara.

Primi tra tutti la scalata al Col d’Èze e l’arrivo in volata sull’affascinante lungomare di Nizza, la promenade des Anglais.

Il Col d’Èze, oltre che nelle tappe in linea, è stato spesso affrontato in una cronoscalata, quasi sempre decisiva per le sorti della classifica generale.

Sono tre i versanti dal quale è possibile raggiungere la vetta della montagna.

Il più famoso inizia dal porto di Nizza e comprende pendenze più aspre rispetto a quelle degli altri versanti.

Il secondo modo per salire al Col d’Eze è dalla cittadina dal quale il colle prende il nome: Eze. Questo versante è più breve, ma brutalmente ripido.

Il terzo versante parte da Mentone ed è il più lungo, ma raramente supera il 6%.

L’Albo d’Oro della Parigi-Nizza

Anno Vincitore Secondo Terzo
1933 Bandiera Belgio Alphons Schepers Bandiera Belgio Louis Hardiquest Bandiera Francia Benoît Fauré
1934 Bandiera Belgio Gaston Rebry Bandiera Francia Roger Lapébie Bandiera Francia Maurice Archambaud
1935 Bandiera Francia René Vietto Bandiera Belgio Antoine Dignef Bandiera Francia Raoul Lesueur
1936 Bandiera Francia Maurice Archambaud Bandiera Francia Jean Fontenay Bandiera Belgio Alfons Deloor
1937 Bandiera Francia Roger Lapébie Bandiera Francia Sylvain Marcaillou Bandiera Olanda Albert van Schendel
1938 Bandiera Belgio Jules Lowie Bandiera Belgio Albertin Disseaux Bandiera Olanda Albert van Schendel
1939 Bandiera Francia Maurice Archambaud Bandiera Belgio Frans Bonduel Bandiera Belgio Gérard Desmet
1940-45 non disputata
1946 Bandiera Italia Fermo Camellini Bandiera Francia Maurice De Muer Bandiera Belgio Frans Bonduel
1947-50 non disputata
1951 Bandiera Belgio Roger Decock Bandiera Francia Lucien Teisseire Bandiera Francia Kléber Piot
1952 Bandiera Francia Louison Bobet Bandiera Italia Donato Zampini Bandiera Belgio Raymond Impanis
1953 Bandiera Francia Jean-Pierre Munch Bandiera Francia Roger Walkowiak Bandiera Francia Roger Bertaz
1954 Bandiera Belgio Raymond Impanis Bandiera Francia Nello Lauredi Bandiera Francia Francis Anastasi
1955 Bandiera Francia Jean Bobet Bandiera Francia Pierre Molinéris Bandiera Francia Bernard Gauthier
1956 Bandiera Belgio Alfred De Bruyne Bandiera Francia Pierre Barbotin Bandiera Francia François Mahé
1957 Bandiera Francia Jacques Anquetil Bandiera Belgio Désiré Keteleer Bandiera Belgio Jean Brankart
1958 Bandiera Belgio Alfred De Bruyne Bandiera Italia Pasquale Fornara Bandiera Belgio Germain Derycke
1959 Bandiera Francia Jean Graczyk Bandiera Francia Gérard Saint Bandiera Italia Pierino Baffi
1960 Bandiera Belgio Raymond Impanis Bandiera Francia François Mahé Bandiera Francia Robert Cazala
1961 Bandiera Francia Jacques Anquetil Bandiera Francia Joseph Groussard Bandiera Belgio Joseph Planckaert
1962 Bandiera Belgio Joseph Planckaert Bandiera Gran Bretagna Tom Simpson Bandiera Germania Rolf Wolfshohl
1963 Bandiera Francia Jacques Anquetil Bandiera Germania Rudi Altig Bandiera Belgio Rik Van Looy
1964 Bandiera Olanda Jan Janssen Bandiera Francia Jean-Claude Annaert Bandiera Francia Jean Forestier
1965 Bandiera Francia Jacques Anquetil Bandiera Germania Rudi Altig Bandiera Italia Italo Zilioli
1966 Bandiera Francia Jacques Anquetil Bandiera Francia Raymond Poulidor Bandiera Italia Vittorio Adorni
1967 Bandiera Gran Bretagna Tom Simpson Bandiera Francia Bernard Guyot Bandiera Germania Rolf Wolfshohl
1968 Bandiera Germania Rolf Wolfshohl Bandiera Belgio Ferdinand Bracke Bandiera Francia Jean-Louis Bodin
1969 Bandiera Belgio Eddy Merckx Bandiera Francia Raymond Poulidor Bandiera Francia Jacques Anquetil
1970 Bandiera Belgio Eddy Merckx Bandiera Spagna Luis Ocaña Bandiera Olanda Jan Janssen
1971 Bandiera Belgio Eddy Merckx Bandiera Svezia Gösta Pettersson Bandiera Spagna Luis Ocaña
1972 Bandiera Francia Raymond Poulidor Bandiera Belgio Eddy Merckx Bandiera Spagna Luis Ocaña
1973 Bandiera Francia Raymond Poulidor Bandiera Olanda Joop Zoetemelk Bandiera Belgio Eddy Merckx
1974 Bandiera Olanda Joop Zoetemelk Bandiera Francia Alain Santy Bandiera Belgio Eddy Merckx
1975 Bandiera Olanda Joop Zoetemelk Bandiera Belgio Eddy Merckx Bandiera Olanda Gerrie Knetemann
1976 Bandiera Francia Michel Laurent Bandiera Olanda Hennie Kuiper Bandiera Spagna Luis Ocaña
1977 Bandiera Belgio Freddy Maertens Bandiera Olanda Gerrie Knetemann Bandiera Belgio Jean-Luc Vandenbroucke
1978 Bandiera Olanda Gerrie Knetemann Bandiera Francia Bernard Hinault Bandiera Olanda Joop Zoetemelk
1979 Bandiera Olanda Joop Zoetemelk Bandiera Svezia Sven-Åke Nilsson Bandiera Olanda Gerrie Knetemann
1980 Bandiera Francia Gilbert Duclos-Lassalle Bandiera Svizzera Stephan Mutter Bandiera Olanda Gerrie Knetemann
1981 Bandiera Irlanda Stephen Roche Bandiera Olanda Adrie van der Poel Bandiera Belgio Fons De Wolf
1982 Bandiera Irlanda Sean Kelly Bandiera Francia Gilbert Duclos-Lassalle Bandiera Belgio Jean-Luc Vandenbroucke
1983 Bandiera Irlanda Sean Kelly Bandiera Svizzera Jean-Marie Grezet Bandiera Olanda Steven Rooks
1984 Bandiera Irlanda Sean Kelly Bandiera Irlanda Stephen Roche Bandiera Francia Bernard Hinault
1985 Bandiera Irlanda Sean Kelly Bandiera Irlanda Stephen Roche Bandiera Francia Frédéric Vichot
1986 Bandiera Irlanda Sean Kelly Bandiera Svizzera Urs Zimmermann Bandiera Stati Uniti Greg LeMond
1987 Bandiera Irlanda Sean Kelly Bandiera Francia Jean-François Bernard Bandiera Francia Laurent Fignon
1988 Bandiera Irlanda Sean Kelly Bandiera Francia Ronan Pensec Bandiera Spagna Julián Gorospe
1989 Bandiera Spagna Miguel Indurain Bandiera Irlanda Stephen Roche Bandiera Francia Marc Madiot
1990 Bandiera Spagna Miguel Indurain Bandiera Irlanda Stephen Roche Bandiera Francia Luc Leblanc
1991 Bandiera Svizzera Tony Rominger Bandiera Francia Laurent Jalabert Bandiera Francia Martial Gayant
1992 Bandiera Francia Jean-François Bernard Bandiera Svizzera Tony Rominger Bandiera Spagna Miguel Indurain
1993 Bandiera Svizzera Alex Zülle Bandiera Francia Laurent Bezault Bandiera Francia Pascal Lance
1994 Bandiera Svizzera Tony Rominger Bandiera Spagna Jesús Montoya Bandiera Russia Vjačeslav Ekimov
1995 Bandiera Francia Laurent Jalabert Bandiera Russia Vladislav Bobrik Bandiera Svizzera Alex Zülle
1996 Bandiera Francia Laurent Jalabert Bandiera Stati Uniti Lance Armstrong Bandiera Gran Bretagna Chris Boardman
1997 Bandiera Francia Laurent Jalabert Bandiera Svizzera Laurent Dufaux Bandiera Spagna Santiago Blanco
1998 Bandiera Belgio Frank Vandenbroucke Bandiera Francia Laurent Jalabert Bandiera Spagna Marcelino García
1999 Bandiera Olanda Michael Boogerd Bandiera Svizzera Markus Zberg Bandiera Colombia Santiago Botero
2000 Bandiera Germania Andreas Klöden Bandiera Francia Laurent Brochard Bandiera Spagna Francisco Mancebo
2001 Bandiera Italia Dario Frigo Bandiera Lituania Raimondas Rumšas Bandiera Belgio Peter Van Petegem
2002 Bandiera Kazakistan Aleksandr Vinokurov Bandiera Francia Sandy Casar Bandiera Francia Laurent Jalabert
2003 Bandiera Kazakistan Aleksandr Vinokurov Bandiera Spagna Mikel Zarrabeitia Bandiera Italia Davide Rebellin
2004 Bandiera Germania Jörg Jaksche Bandiera Italia Davide Rebellin Bandiera Stati Uniti Bobby Julich
2005 Bandiera Stati Uniti Bobby Julich Bandiera Spagna Alejandro Valverde Bandiera Spagna Constantino Zaballa
2006 Bandiera Stati Uniti Floyd Landis Bandiera Spagna Francisco Vila Bandiera Spagna Antonio Colom
2007 Bandiera Spagna Alberto Contador Bandiera Italia Davide Rebellin Bandiera Spagna Luis León Sánchez
2008 Bandiera Italia Davide Rebellin Bandiera Italia Rinaldo Nocentini Bandiera Ucraina Jaroslav Popovyč
2009 Bandiera Spagna Luis León Sánchez Bandiera Lussemburgo Fränk Schleck Bandiera Francia Sylvain Chavanel
2010 Bandiera Spagna Alberto Contador Bandiera Spagna Luis León Sánchez Repubblica Ceca Roman Kreuziger
2011 Bandiera Germania Tony Martin Bandiera Germania Andreas Klöden Bandiera Gran Bretagna Bradley Wiggins
2012 Bandiera Gran Bretagna Bradley Wiggins Bandiera Olanda Lieuwe Westra Bandiera Spagna Alejandro Valverde
2013 Bandiera Australia Richie Porte Bandiera Stati Uniti Andrew Talansky Bandiera Francia Jean-Christophe Péraud
2014 Bandiera Colombia Carlos Alberto Betancur Bandiera Portogallo Rui Costa Bandiera Francia Arthur Vichot
2015 Bandiera Australia Richie Porte Bandiera Polonia Michał Kwiatkowski Bandiera Slovenia Simon Špilak
2016 Bandiera Gran Bretagna Geraint Thomas Bandiera Spagna Alberto Contador Bandiera Australia Richie Porte
2017 Bandiera Colombia Sergio Henao Bandiera Spagna Alberto Contador Bandiera Irlanda Daniel Martin
2018 Bandiera Spagna Marc Soler Bandiera Gran Bretagna Simon Yates Bandiera Spagna Gorka Izagirre
2019 Bandiera Colombia Egan Bernal Bandiera Colombia Nairo Quintana Bandiera Polonia Michał Kwiatkowski
2020 Bandiera Germania Maximilian Schachmann Bandiera Belgio Tiesj Benoot Bandiera Colombia Sergio Higuita

Per ulteriori informazioni sulla corsa invitiamo i nostri lettori a visitare il sito internet ufficiale della Parigi-Nizza.

Articolo realizzato con il contributo di Alessio Valsecchi.

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A proposito dell'autore

Da sempre convive con quella malattia cronica che lo fa appassionare a qualsiasi sport guarda. La magia del ciclismo l'ha stregato lentamente ma in modo irrevocabile. Sia in sella pedalando verso l'alto, sia dal divano guardando ogni corsa. Poi è arrivata la penna per narrare una delle discipline che più si presta al racconto, uno degli sport più letterari.