Il ciclismo richiede una quantità di tempo medio di allenamento superiore alla maggior parte degli altri sport. Ritagliarsi il tempo necessario significa mettere questo sport davanti a tutto, o quasi. Ore e ore di sacrifici per guadagnare qualche prezioso watt.

E se vi dicessi che potreste guadagnare watt gratis e senza allenamento seguendo questi quattro punti qua sotto?

Come guadagnare watt gratis?

Posizione in bici e area frontale, chili di troppo, gomme e frizioni meccaniche rappresentano i quattro elementi su cui dobbiamo puntare per guadagnare watt gratis e senza allenamento.

Posizione in bici e area frontale

La stragrande maggioranza dell’energia che utilizziamo per muoverci in bici serve a contrastare la resistenza aerodinamica.

In poche parole, l’aria genera una forza parallela e contraria alla direzione del sistema bici e ciclista e, di conseguenza, all’aumentare della velocità c’è un aumento (esponenziale) della resistenza aerodinamica.

La resistenza aerodinamica è composta da diversi fattori. Il più conosciuto è sicuramente il coefficiente di penetrazione aerodinamica (Cx), utilizzato molto in campo automobilistico e facente riferimento all’area frontale del veicolo. Nei libri e nei documenti legati al ciclismo viene indicato semplicemente come “area frontale” o “drag”.

resistenza aerodinamica nel ciclismo e area frontale

L’area frontale è appunto la parte frontale del ciclista e della bicicletta che entrano in diretto contrasto con la forza parallela e contraria generata dal mezzo in movimento.

Diversi studi hanno evidenziato quanto questa misura influenzi il rendimento anche con minimi aggiustamenti posturali sulla bici. Un modello perfetto di posizionamento in bici, per la riduzione al minimo dell’area frontale e la conseguente resistenza aerodinamica, è osservabile nelle gare a cronometro o su pista.

Puntare a una riduzione dell’area frontale è un primo passo essenziale per farvi risparmiare watt e quindi energie. Ecco alcuni spunti sulla posizione in bici e la resistenza aerodinamica.

 

Per migliorare le performance è importante la posizione in bciciletta: ecco l'Area-frontale-resistenza

 

Nell’immagine sono riportati i due estremi opposti di area frontale. La prima in posizione “crono” può portare a una riduzione dell’area frontale fino al 45% rispetto alla seconda, con le mani in appoggio sul manubrio e braccia estese.

Il mantenimento della posizione aerodinamica non è sempre immediato e richiede un buon allenamento del core.

I chili di troppo si sentono

In questo paragrafo un pensiero non può che andare a tutti i ciclisti con bici futuristiche da mila e mila euro. Da una parte capisco lo sfizio di avere una bici da pro ma dal punto di vista delle prestazioni ritengo che non sia una scelta sensata, se non in pochi casi.

Come scritto poco sopra, l’area frontale incide pesantemente sulla prestazione così come il peso.

Appurato che grammi o etti in più sulle masse in movimento necessitino di forza maggiore per essere spostate, bisogna però rapportare il guadagno reale dalla perdita di etti sul mezzo rispetto alla perdita di chili del ciclista.

Montare ruote top di gamma con un ciclista in sovrappeso di 15 kg porterà probabilmente un minimo guadagno ma sarà come alimentare un’utilitaria con carburante da Formula 1. Il rapporto costo/beneficio sarà sicuramente negativo in questo caso.

Parlando di rapporto peso/potenza del ciclista è palese quanto possa essere limitante un sovrappeso, soprattutto sui piani inclinati (salite).

Per farvi un esempio:

Su una salita di 15 km con pendenza media dell’8%, dislivello 1000 metri, potenza 300 W. La perdita di un solo kg da parte del ciclista può portare a risparmiare fino a 20-25 secondi. Il calcolo è approssimativo poiché, ovviamente, ci saranno diverse variabili di cui tener conto.

Puntate a un peso forma ottimale e vedrete scendere il cronometro, oltre all’ago della bilancia. In più non dovrete giustificare quel buco di 1.000 euro alla vostra ragazza/moglie per un paio di ruote.

Ipotizzando la stessa salita, una perdita di 300 g sulle ruote vi porterebbe a un guadagno di 2 -3 secondi circa; un dettaglio a cui dedicare attenzione quando si abbia una solida base di partenza (posizione in sella e peso corporeo).

Un metodo violento quanto efficace per perdere peso in caso di tempi limitati è il protocollo Tabata.

Non sottovalutare gli pneumatici

Le gomme sono l’unico punto di contatto al suolo: solo questo appunto dovrebbe farvi accendere una lampadina sulla loro importanza (spesso sottovalutata).

Un copertoncino non vale l’altro anche se non sono le dimensioni a fare la differenza più sostanziale in termini di wattaggio.

Senza entrare nei dettagli tecnici, diversi studi hanno evidenziato quanto una gomma di sezione maggiore diminuisca la resistenza al rotolamento peggiorando però l’aerodinamica.

Confrontando una gomma da 19 mm con una da 23 mm gonfiate alla stessa pressione si avrà un vantaggio sulla resistenza al rotolamento da parte della gomma più larga da 23 mm ma, allo stesso tempo, questo vantaggio verrà limitato dal Cx (vedi sopra) maggiore e quindi da una minore efficacia aerodinamica.

La resistenza aerodinamica cresce esponenzialmente rispetto alla velocità ed è per questo motivo che l’aerodinamica diventa fondamentale nelle gare di breve durata dove le medie superano abbondantemente i 50 km/h. Anche la sezione dello pneumatico influenza questo valore al punto da ridurre al minimo il guadagno ottenuto dalla resistenza al rotolamento.

Uno pneumatico con una sezione di 23-25 mm potrebbe invece essere più vantaggioso, rispetto a una sezione minore, nelle gare di lunga durata con medie relativamente “basse”, inferiori cioè ai 40 km/h.

Oltre alla sezione sarà fondamentale anche la sua costruzione, il battistrada e la pressione di gonfiaggio.

Si possono arrivare a risparmiare oltre 10 W a 35 km/h passando da una gomma “base” a un tubolare di alta gamma. Ipotizzando i soliti 250 W sarebbe un guadagno di quasi il 5%.

Ho dato per scontato il primo passo, controllare sempre la pressione delle gomme prima di ogni uscita.

Le frizioni meccaniche incidono

Dove c’è movimento ci sarà necessariamente attrito e dove c’è attrito ci sarà una conseguente dispersione di potenza.

Non dimenticatevi quindi della corretta manutenzione dei cuscinetti e di tutto il gruppo di trasmissione.

Una catena con diversi km sulle spalle può farvi perdere l’1%, cioè circa 2 watt su 250 W. È una perdita irrisoria ma portata semplicemente da un componente consumato o mal tenuto.

L’insieme di tutte le frizioni meccaniche formanti la trasmissione e le ruote potrebbe quindi influenzare il tempo finale, anche se di poco.

perdita di potenza in watt dovuta alle frizioni meccaniche

Controllate anche eventuali contatti tra pastiglie dei freni e cerchio/disco.

Conclusioni

In termini di risparmio di watt, la posizione in sella (aerodinamica) e il peso sono le due componenti che più influenzano l’efficienza dell’atto sportivo. Se il vostro obiettivo consistesse nella massima espressione delle vostre capacità, questi punti dovrebbero essere la base di partenza. Tralasciandoli partirete invece in netto svantaggio rispetto ai vostri amici/avversari a parità di allenamento.

Dedicate il tempo necessario a trovare la posizione migliore in sella e investite altre energie in una sana alimentazione. Anche il vostro corpo vi ringrazierà.

Superata questa “fase” sarà il momento di dedicarsi ai dettagli, perché sono quelli che fanno la differenza, no?

Gomme e frizioni meccaniche possono regalarvi diversi piccoli guadagni, quasi ininfluenti se presi singolarmente, ma se sommati potrebbero portare a un risparmio di potenza da tenere in considerazione soprattutto nelle uscite lunghe.

Il passo finale è l’aggiornamento dei componenti sul mezzo. Dopo tutti questi step potrete finalmente sentirvi giustificati nel regalarvi un paio di ruote in carbonio.

Buone pedalate!

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A proposito dell'autore

Osteopata D.O., chinesiologo e tecnico FCI. Appassionato di sport individuali e gareggia in mtb dal 2006, ottenendo buoni risultati nel downhill ma partecipando a gare di ogni specialità. Socio fondatore di Promosport Racing e Boschi Sport club, due associazioni volte a seguire quelle che sono le sue idee di sport: aggregazione, divertimento e competizione.