Il colosso tedesco Schwalbe (www.schwalbe.com) ci ha inviato uno degli ultimi modelli di pneumatici gravel della linea G-One, il G-One RS.

Si tratta di uno pneumatico semi slick pensato per l’ambito racing che riprende alcune delle caratteristiche dal mondo strada (il Pro-One), dal ciclocross (il cross X-One Speed) e altre dal G-One Allround, il primo pneumatico gravel che la casa lanciò ben 7 anni fa quando ancora questa disciplina era una piccola nicchia.

Giusto per collocare il G-One RS, ha già vinto diverse gare internazionali di gravel tra cui la famigerata Unbound Gravel Race, oltre 350 km sulle strade bianche del Kansas in America.

Foto dello pneumatico gravel Schwalbe G-One RS in test

Lo Schwalbe G-One RS è disponibile sono nel diametro 700c x 28″ e in tre larghezze, 35, 40 e 45 mm, tutte in versione TLE (ossia tubeless ready), al prezzo di 74,90 euro l’uno.

Vediamo quindi le caratteristiche tecniche e come si è comportato nei tre mesi di test.

Ricordiamo che nella gamma gravel di Schwalbe sono disponibili ben sette modelli adatti a tutte le esigenze.

Foto dello pneumatico gravel Schwalbe G-One RS di profilo

I tacchetti laterali del G-One RS sono sfalsati e a forma di “goccia”.

Schwalbe G-One RS, caratteristiche tecniche del pneumatico gravel

Il G-One RS nasce per per chi è alla ricerca di velocità e prestazioni prevalentemente su percorsi gravel asciutti e scorrevoli e ovviamente su asfalto.

La scorrevolezza dichiarata è del 20% maggiore rispetto allo Schwalbe G-One R, altro modello da cui “discende” l’RS e con cui condivide molti aspetti.

La principale nota distintiva è la sezione centrale dello pneumatico che presenta una struttura a scaglie che permette di avere maggiore trazione in frenata o aderenza in curva a seconda della direzione di marcia: l’RS si può infatti montare in due versi distinti per ruota anteriore o posteriore.

Foto dello pneumatico gravel Schwalbe G-One RS in primo piano

I tacchetti laterali sono a forma di “goccia”, sono inclinati e leggermente sfalsati: Schwalbe afferma che questo disegno offre la massima aderenza o potenza di frenata a seconda, anche qui, della direzione di rotolamento.

La costruzione dell’RS è la “Souplesse” con carcassa Super Race con tre strati da 67 fili per pollice (Tpi) sui lati e solo due sotto al battistrada, questo per favorire la scorrevolezza. Troviamo poi uno strato V-Guard di protezione contro le forature solo sotto al battistrada, questo per limitare il peso.

La mescola è la Addix Race, quindi più scorrevole al centro e più morbida sui tacchetti laterali.

Gli RS sono Tubeless Easy, nel test sono stati usati sia con camera d’aria che in configurazione tubeless.

Foto dello pneumatico gravel Schwalbe G-One RS montato

I piccoli tasselli centrali, anche se davvero molto ribassati, forniscono il giusto compromesso tra scorrevolezza e grip .

Montaggio degli Schwalbe G-One RS

Gli Schwalbe G-One RS sono andati a sostituire una coppia di G-One R che già utilizzavo sulla mia gravel, una Cinelli Zydeco 2022 con ruote originali in alluminio e canale interno da 25 mm.

Peso 72 kg in assetto da bici e ho utilizzato delle pressioni dai 2 ai 3 bar a seconda degli usi e dei sistemi (se camera o tubeless).

Il modello usato in test è il 40 mm, il cui diametro reale corrisponde alle specifiche (40,5 mm misurati a 2,5 bar). Il peso del copertone è di 475 grammi rilevati (dichiarati 445 grammi nel 40 mm). Il G-One R, per comparazione, ne pesa 515.

Il montaggio è risultato semplice con le camere d’aria in butile, un po’ meno per la trasformazione in tubeless dove è necessario avere un compressore o una pompa apposita dotata di “boost” di aria compressa.

Ho infatti montato gli RS prima con delle camere d’aria e poi li ho trasformati in tubeless: in questo modo lo pneumatico prende meglio la forma e aderisce più facilmente ai bordi del cerchio quando lo si va a tallonare per farlo tubeless, dato che da confezionati i copertoni sono piegati e da nuovi faticano ad aderire al cerchio in modalità tubeless.

Potrebbe essere un buon compromesso utilizzare delle camere d’aria in poliuretano come le Schwalbe Aerothan che abbiamo testato, ma al momento del test non ne avevo disponibili per la mia gravel.

Foto dello pneumatico gravel Schwalbe G-One RS durante un'uscita

Il test sul campo della copertura Schwalbe G-One RS

Nell’utilizzo, lo Schwalbe G-One RS dà il meglio di sé su strade bianche, sentieri scorrevoli dai fondi compatti e asfalto: è estremamente scorrevole e veloce e permette medie orarie più elevate e anche un evidente risparmio di energie, specie sulle lunghe distanze.

D’altra parte è nato per questo, ma mi sono stupito anche delle sue prestazioni in ambiti più sconnessi come i sentieri da MTB cross country che a volte percorro con la gravel: tra rocce e radici offre tutto sommato una buona aderenza e in curva stupisce per il grip, a patto che si inclini a dovere la bici e si guidi con grinta e decisione, un po’ in stile MTB moderno.

Naturalmente la natura semi slick di questo pneumatico ha dei limiti, ovvero in frenata e nelle staccate su fondi smossi, oppure sulle salite ripide, i classici “strappetti” con fondo misto. Qui bisogna giocare con le pressioni se si vuole mantenere l’aderenza, specie del posteriore, ma poi si rischia di prendere botte al cerchio e/o perdere prestazione in curva perché le spalle tendono a cedere se si scende sotto i 2 bar.

Un aiuto è venuto dall’utilizzo di un inserto Technomousse Red Poison gravel (di cui troverete prossimamente il test), che mi ha permesso di stare sui 2 bar di pressione ed evitare cedimenti o botte sul cerchio. Anche se questo porta un aumento di peso di circa 170 grammi a ruota (come una camera d’aria in butile), il comfort e il grip aumentano a dismisura, specialmente se si utilizza la gravel in ambiti un po’ più spinti come piace al sottoscritto.

Sul bagnato e nel fango leggero, anche se c’è stata solo un’occasione in un’estate molto secca, il G-One RS si è comportato meglio del previsto ma non è chiaramente stato concepito per questo scopo.

A livello di durata, essendo un prodotto race, ci si può aspettare un consumo più veloce specialmente della parte centrale del battistrada sulla ruota posteriore, ed effettivamente così è stato. Tuttavia, dopo i tre mesi di test con un paio di uscite a settimana lo Schwalbe G-One RS è ancora utilizzabile senza problemi. Posso ipotizzare una durata di un migliaio di km con un utilizzo 50% asfalto e 50% offroad non estremo, soprattutto se lo si monta in coppia alternandolo tra posteriore e anteriore.

A livello di robustezza, ho bucato una volta a causa di una spina con le camere d’aria e mai con il tubeless. Quindi, peso ridotto e scorrevolezza e anche una discreta resistenza a patto di non uscire dalla destinazione d’uso del prodotto: su un sentiero roccioso ho procurato un piccolo taglio al battistrada, senza fortunatamente danneggiare la carcassa.

Foto di Claudio Riotti nel test degli pneumatici gravel Schwalbe G-One RS

Schwalbe G-One RS: pareri e conclusioni

Lo Schwalbe G-One RS è super scorrevole e garantisce delle ottime prestazioni su asfalto e sui fondi da compatti a mediamente smossi, senza tirarsi indietro quando comunque si affrontano terreni più sconnessi.

È uno pneumatico sincero, senza sorprese, che permette di arrivare al limite del grip e sapere esattamente quando ci si sta arrivando. La robustezza della carcassa è nella media.

Il prezzo di 74,90 euro è di fascia alta ed è l’unico aspetto che potrebbe scoraggiare il ciclista gravel abituale, mentre chi desidera avere un prodotto racing davvero performante sa di spendere bene il proprio denaro.

Per maggiori in formazioni sui prodotti della casa tedesca visita il sito www.schwalbe.com.

Dello stesso brand trovate il test degli pneumatici MTB Schwalbe Wicked Will, la news sullo pneumatico da “SUV bike” Schwalbe Al Grounder e il nuovo kit Schwalbe SOS Pump e Natural Bike Soap.

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A proposito dell'autore

Sono cresciuto sulle due ruote: BMX, motocross, le prime MTB negli anni 80. Dal 2007 ho gareggiato per 10 anni nel downhill e nell'enduro in tutta Italia. Dal 2013 al 2019 ho lavorato con la scuola MTB Gravity School anche a Whistler, in Canada. Sono istruttore Federale FCI e Guida Nazionale MTB. Ho visto nascere BiciLive.it nel 2013 e ora mi occupo di MTB, ebike ed eMTB. La bici è il mio pane quotidiano!