In attesa della prova in linea ai campionati mondiali di ciclismo a Richmond, ripercorriamo la storia della manifestazione azzurra al femminile

I mondiali di ciclismo femminili su strada sono nati a Reims nel 1958, quindi ben trentuno anni dopo rispetto all’esordio dei professionisti uomini e addirittura trentasette rispetto ai dilettanti.

In questa sede tratteremo la storia vissuta dalle nostre campionesse sulle strade iridate nelle prove in linea, a cronometro e nella cronosquadre, partendo da Morena Tartagni fino ad arrivare a Elisa Longo Borghini e Rossella Ratto.

Prova in linea (road race)

Chi è stata la prima italiana sul podio? Le gesta della pioniera Morena Tartagni tra il 1968 e il 1971

Dopo dieci edizioni senza alcun podio azzurro, la quasi diciannovenne Morena Tartagni si presentò al via di Imola senza alcun timore verso le avversarie più titolate, dando loro filo da torcere sino al traguardo. La predappiese giunse difatti terza, cedendo solo all’olandese Cornelia “Keetie” Hage e alla sovietica Baybe Tsaune, mentre sia a Leicester 1970 sia a Mendrisio 1971 avrebbe terminato seconda alle spalle dell’imbattibile sovietica Anna Konkina.

Le medaglie di Luigina Bissoli, Eva Lorenzon, Maria Canins e Luisa Seghezzi dal 1976 al 1990

Dopo il periodo magico della Tartagni ci vollero cinque stagioni prima di rivedere il nostro tricolore sventolare sui cieli iridati e l’impresa fu compiuta da Luigina Bissoli la quale, a Ostuni, fu preceduta dall’eterna Keetie Hage, meglio conosciuta con il cognome van Oosten – Hage.

Due anni più tardi toccò invece a Eva Lorenzon, terza dietro a Beate Habetz e alla solita Hage.

Negli anni ’80 raggiunse invece il proprio apice Maria Canins, protagonista assoluta del ciclismo internazionale e ottima interprete pure nello sci di fondo.

L’altoatesina, trionfatrice al Tour de France nel 1985 e 1986 e al Giro d’Italia nel 1988, conquistò l’argento a Goodwood 1982 e a Giavera del Montello 1985, oltre ai bronzi di Altenrhein 1983 e Chambéry 1989, scontrandosi spesso con la transalpina Jeannie Longo, cinque volte prima.

Infine il paese del Sol Levante vide in terza posizione Luisa Seghezzi, ottima a guadagnarsi una medaglia sulle strade di Utsunomiya 1990 alle spalle di Catherine Marsal e Ruthie Matthes.

Chi è stata la prima italiana a vincere l’oro? Alessandra Cappellotto nel 1997, unico podio tra il 1991 e il 2003

Il primo posto, tante volte già assaporato tra gli uomini, sembrava ormai esorcizzato per le nostre ragazze, ma la veneta Alessandra Cappellotto tirò fuori dal cilindro il capolavoro della propria carriera a San Sebastián 1997, sconfiggendo in volata l’australiana Elisabeth Tadich e la solita Marsal.


Video sul successo di Alessandra Cappellotto ai mondiali di ciclismo di San Sebastián 1997

(il titolo del video è errato, riferendosi alla sorella Valeria)

Tatiana Guderzo componente della Nazionale italiana di ciclismo su stradaIl dominio italiano dal 2004 a oggi: quattro ori, un argento e quattro bronzi

Dopo sette anni privi di soddisfazioni, la ventenne Tatiana Guderzo decise di dare il via alla generazione femminile più forte della nostra storia, finendo seconda a Verona 2004 a 10″ dalla tedesca Judith Arndt.

Cinque anni più tardi, la marosticense avrebbe trionfato a Mendrisio sulla tulipana Marianne Vos e sull’altra azzurra Noemi Cantele ma, nel frattempo, Marta Bastianelli e Giorgia Bronzini avevano già portato a casa l’oro e il bronzo a Stoccarda 2007, con Vos sempre seconda.

Quindi, arrivò l’incredibile doppietta della stessa Bronzini a Geelong 2010 e Copenaghen 2011, precedendo ogni volta Marianne Vos allo sprint.


Video sui mondiali di ciclismo a Copenaghen 2011

L’olandese si sarebbe poi rifatta con un sontuoso bis tra Limburgo 2012 e Toscana 2013, dove Elisa Longo Borghini (nel 2012) e Rossella Ratto (2013) si sarebbero aggiudicate il bronzo.


Video su Elisa Longo Borghini ai mondiali di ciclismo nel 2012

A Ponferrada 2014 la piacentina Bronzini ha chiuso infine quarta, ma a Richmond le nostre cicliste saranno agguerrite per ritornare sul podio.

 

Cronometro individuale

L’esordio iridato a cronometro risale al 1994 e in ventuno edizioni sono giunte per noi due medaglie grazie ad Alessandra Cappellotto e Noemi Cantele.

La prima conquistò il bronzo a Lugano 1996, cedendo per 54″ a Jeannie Longo e per 5″ a Catherine Marsal, mentre la seconda terminò seconda alle spalle dell’americana Kristin Armstrong per 55″ sul percorso di Mendrisio 2009.

Negli ultimi anni, esclusa la perla di Noemi, la sola Tatiana Guderzo è riuscita a piazzarsi tra le prime dieci, essendo giunta decima sia a Verona 2004 sia a Geelong 2010.

 

Cronometro a squadre

Rossella Ratto sul podio ai Mondiali di ciclismo a Firenze 2013

Rossella Ratto (a destra) sul podio ai Mondiali di ciclismo a Firenze 2013 / rossellaratto.it

Tra il 1987 e il 1994 fu disputata la prova a cronometro per nazioni e le azzurre rimasero spesso nelle zone di vertice. Dal 2012 si corre la medesima gara in cui, però, possono gareggiare le formazioni appartenenti all’UCI Women’s Team.

Il risultato di maggior prestigio fu colto nel 1988 grazie al successo del quartetto formato da Monica Bandini, Roberta Bonanomi, Maria Canins e Francesca Galli, le quali precedettero sovietiche e americane.

Le stesse quattro ragazze avrebbero poi concluso seconde l’anno seguente alle spalle dell’Unione Sovietica, mentre nel 1987 era arrivato il bronzo per merito di Galli, Bonanomi, Bandini e Imelda Chiappa.

Valentina Scandolara e Davide Cassani a Baku

Valentina Scandolara, una componente della Nazionale Femminile di ciclismo su strada, con Davide Cassani a Baku

L’ultimo acuto è giunto infine a Oslo 1993 quando Bonanomi, Alessandra Cappellotto, Michela Fanini e Fabiana Luperini terminarono terze. Cappellotto è dunque l’unica italiana ad aver vinto almeno una medaglia in ogni specialità (road race, crono individuale e cronosquadre).

Poi, dopo la rinascita della manifestazione nel 2012, le ragazze dell’Astana – BePink Womens Team (tra cui Simona Frapporti, Silvia Valsecchi e Susanna Zorzi) avrebbero concluso sul gradino più basso del podio a Ponferrada 2014, cedendo solo alle americane di Specialized – Lululemon e alle australiane di Orica – AIS che, tra le proprie fila, hanno schierato anche Valentina Scandolara.

 

Podi delle italiane ai campionati mondiali di ciclismo

Road Race

1968: 3ª Morena Tartagni

1970: 2ª Morena Tartagni

1971: 2ª Morena Tartagni

1976: 2ª Luigina Bissoli

1978: 3ª Eva Lorenzon

1982: 2ª Maria Canins

1983: 3ª Maria Canins

1985: 2ª Maria Canins

1989: 3ª Maria Canins

1990: 3ª Luisa Seghezzi

1997: 1ª Alessandra Cappellotto

2004: 2ª Tatiana Guderzo

2007: 1ª Marta Bastianelli, 3ª Giorgia Bronzini

2009: 1ª Tatiana Guderzo, 3ª Noemi Cantele

2010: 1ª Giorgia Bronzini

2011: 1ª Giorgia Bronzini

2012: 3ª Elisa Longo Borghini

2013: 3ª Rossella Ratto

Cronometro individuale

1996: 3ª Alessandra Cappellotto

2009: 2ª Noemi Cantele

Cronometro per nazioni

1987: 3ª Italia (Galli – Bonanomi – Chiappa – Bandini)

1988: 1ª Italia (Bandini – Bonanomi – Canins – Galli)

1989: 2ª Italia (Bandini – Bonanomi – Canins – Galli)

1993: 3ª Italia (Bonanomi – A. Cappellotto – Fanini – Luperini)

Cronosquadre per team

2014: 3ª Astana – BePink Womens Team (Amjaljusik – Frapporti – Schweizer – Tetrick – Valsecchi – Zorzi)


Per maggiori informazioni, consulta:

“Almanacco del ciclismo 2015” di Davide Cassani, Gianni Marchesini editore

Il sito di Rossella Ratto: www.rossellaratto.it

La pagina Twitter di Elisa Longo Borghini: twitter.com/elisalongob

www.uci.ch

www.federciclismo.it

Guarda la formazione della nazionale di ciclismo femminile

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A proposito dell'autore

Ha gareggiato per diverse stagioni nel mondo dell'atletica leggera come velocista prima di dedicarsi al ciclismo amatoriale. Grande appassionato di storia e di cultura sportiva, ha intrapreso la carriera giornalistica dopo la laurea in Lettere e ha fondato il team dilettantistico Fondocorsa assieme ad alcuni amici. In estate potreste trovarlo su Stelvio e Gavia, ma la salita non è proprio la sua specialità migliore.