Giro di Lombardia 2017: sabato 7 ottobre Emanuele Peri 11 Settembre 2017 Gare Con il Giro di Lombardia, sabato 7 ottobre 2017 si concluderà la stagione delle classiche World Tour di quest’anno; è sicuramente una delle corse più importanti del calendario, comunemente chiamata “classica delle foglie morte” per il mese in cui viene corsa, che da sempre la rende l’ultima delle cinque classiche monumento. Da Bergamo a Como i corridori dovranno affrontare un percorso durissimo con circa 4.000 metri di dislivello, sparsi in circa 6 ore e mezza di corsa con partenza dalla Città alta alle ore 10.30. Sarà un weekend molto importante per la regione e non coinvolgerà solamente i professionisti in quanto il giorno seguente ci sarà una gara riservata agli amatori che per un giorno potranno ricalcare le strade dei Pro. Il Lombardia ha un percorso che spesso non si addice ai velocisti: l’ultimo vincitore è stato lo scalatore Chaves. Sarà il momento di tirare il primo bilancio sulla stagione quasi al termine, molte squadre dovranno tentare il tutto per tutto per raggiungere, con una vittoria di grande prestigio, gli obiettivi prefissati. Oltre le 20 squadre World Tour ci sarà la possibilità per ben 7 squadre Professional di giocarsi la vittoria, tra cui le nostre quattro italiane, in corsa per un posto certo al prossimo Giro d’Italia. Una rampa del Muro di Sormano, il tratto più duro del Giro di Lombardia: qui la pendenza arriva al 22%! Giro di Lombardia: 112 anni di storia Il Lombardia è una delle corse più amate dagli italiani, dovuto anche al fatto di essere una delle prime corse nate nel Paese. Venne organizzata per la prima volta nel 1905, quattro anni prima del Giro d’Italia, e mai si è fermata fino al 2017 se non per due anni a causa del secondo conflitto mondiale. Il percorso ha subito modifiche nel corso degli anni, anche se i luoghi simboli ci sono sempre stati, anni e anni che Il Ghisallo e il Muro di Sormano sono protagonisti e vengono scalati da nomi che hanno fatto la storia del ciclismo. Da Giovanni Gerbi, primo vincitore a Esteban Chaves, ultimo; passando per Alfredo Binda e Gino Bartali prima della Guerra, per Fausto Coppi (padrone assoluto dopo il cessate il fuoco), Felice Gimondi e Eddy Merckx (che si contesero la vittoria tra gli anni ’60 e ’70), Giuseppe Saronni e Francesco Moser nei mitici ’80, fino alla resa degli italiani che dal 2009 hanno visto come unico successo quello di Vincenzo Nibali nel 2015. Nessuno probabilmente però riuscirà ad eguagliare il Campionissimo che di successi qui ne ha avuti addirittura cinque. L’Italia è la nazione che vanta il maggior numero di vittorie al Lombardia (68) tra cui quella di Argentin nel 1987 a Milano. Giro di Lombardia 2017: il Percorso Ormai da anni si è trovato un accordo tra le due città di Bergamo e Como sulla sede di partenza e arrivo della corsa, che quest’anno si concluderà proprio alle rive del famoso lago tanto caro ad Alessandro Manzoni. Il percorso ricalcherà le strade dell’edizione 2015 vinta da padrone da Vincenzo Nibali, per un totale di 247 chilometri. Già dopo i primi 50 chilometri prettamente pianeggianti ci sarà la prima asperità di giornata, il Colle Gallo (7,4km al 6%), nulla di impossibile sia chiaro ma sarà solo l’inizio della battaglia. Il percorso del Giro di Lombardia 2017 prevede la partenza da Bergamo e l’arrivo a Como dopo 247 km. Dopo lo scollinamento, il gruppo, molto probabilmente unito alla caccia dei fuggitivi, affronterà il Colle Brianza in provincia di Lecco (3,6km al 6,1%) prima di entrare ufficialmente nella parte calda della corsa nei quali in successione si affronteranno prima La Madonna del Ghisallo (8,5km al 6,5% con punte al 14) con la famosissima Santa protettrice e il Muro di Sormano, con i primi 5 chilometri “solo” al 6%, e infine la colma di mille metri e mezzo al 15% con punte addirittura al 22, nulla da invidiare ai muri del Giro delle Fiandre. Il dislivello del Giro di Lombardia è di quasi 4.000 m con 6 gran premi della montagna. Il plotone, che sarà sicuramente ridotto in numero, supererà il Gran Premio della Montagna ai meno 50 dall’arrivo e si dirigerà verso le due ultime salite di giornata, il Civiglio, durissimo con il 9% di media nei 4,5 chilometri e il San Fermo della Battaglia, piccolo strappo di duemila metri al 8% in cui probabilmente sapremo chi andrà a vincere la classica delle foglie morte e chi lo accompagnerà sul podio, poichè ci troveremo solo a 10 chilometri di discesa dall’arrivo a Como. Due salite in cui potrebbe decidersi la gara: Colma di Sormano (1,8 km al 15%) e San Fermo della Battaglia, a soli 10 km dall’arrivo. Chi sarà l’erede di Chaves? Ovviamente sarà importante sapere chi vorrà prendere il testimone dal colombiano vincitore l’anno scorso, sempre se sia disposto a cederlo, dopo una stagione travagliata infatti il forte scalatore della Orica cercherà in tutti i modi di ripetersi. I primi avversari saranno probabilmente i nostri italiani, Vincenzo Nibali (Bahrain-Merida) e Fabio Aru (Astana) su tutti, ma un occhio anche al duo Cannondale con Davide Formolo e Davide Villella i quali già alla Liegi hanno dimostrato di avere una certa affinità con le classiche, anche se probabilmente il leader del team americano sarà Rigoberto Uran, terzo nel 2016. Il podio dell’edizione 2016: D. Rosa (2°, Astana), E. Chaves (1°, Orica-Scott) e R. Uran (3°, Cannondale-Drapac). Cercheranno di avere un bel finale di stagione anche Thibaut Pinot (FDJ), Philippe Gilbert (Quickstep-Floors), già vincitore della corsa per due volte (2009-2010), Bauke Mollema (Trek-Segafredo), Warren Barguil (Giant-Alpecin) e Diego Rosa (Sky), secondo l’anno scorso, che però dovrà condividere i gradi di capitano con Wout Poels che già sa come si vince una monumento, sua la Liegi del 2016. Testo di: Emanuele Peri