Lachlan Morton non è certo il primo nome che viene in mente quando si parla di Tour de France, ma è sicuramente il ciclista più in voga quando si parla di imprese epiche che esulano dal mondo delle competizioni dei professionisti dell’UCI WorldTour.

Durante la Grande Boucle di quest’anno l’atleta del Team EF Pro Cycling ha voluto spostare l’attenzione dal famoso e prestigioso evento francese verso una delle sue “pazzie”. In sella alla sua Cannondale SuperSix EVO Hi-MOD il ciclista australiano ha deciso di percorrere quello che è stato definito come Alt Tour, ossia il tour dell’altruismo, pedalando sullo stesso tracciato del Tour de France 2021 in modalità self-supported.

Senza alcun tipo di aiuto esterno (trasferimenti inclusi), Lachlan Morton ha coperto 2.400 km e 15.000 metri di dislivello cinque giorni prima che gli atleti professionisti, con le dovute pause e il dovuto riposo tra una tappa e l’altra, arrivassero a Parigi.

Lachlan Morton pedala in alla Cannondale SuperSix EVO Hi-MOD

Il Tour dell’altruismo di Lachlan Morton

Dopo una pedalata di 18 giorni di fila per un totale di 220 ore in sella senza riposo, l’Alt Tour si è concluso sugli Champs-Élysées in una tranquilla sera estiva e senza la folla festosa che caratterizza l’ultimo giorno del Tour de France.

Lo sforzo di Lachlan Morton però non è passato inosservato perché sono stati tanti i fan e gli appassionati che l’hanno seguito e supportato durante l’impresa. Grazie alla loro generosità l’atleta è riuscito a raccogliere 450.000 euro (somma donata dal pubblico) che sono stati destinati alla World Bicycle Relief Organization.

Si è trattato quindi di un vero e proprio Tour dell’Altruismo e, come sottolineato da Cannondale, non è ancora finito dato che la bicicletta usata da Lachlan durante questo giro in terra francese sarà messa in palio in una lotteria.

Chiunque può partecipare e provare a vincere la Cannondale SuperSix EVO Hi-MOD dell’atleta, basta acquistare i biglietti e sperare nella fortuna. Il sorteggio decreterà il vincitore, certo, ma l’obbiettivo di questa iniziativa è raccogliere ulteriori fondi da destinare alla World Bicycle Relief Organization.

Lachlan Morton fa colazione in un prato seduto di fianco alla sua tenda

Quando pedalare è una scusa per raccogliere fondi

Da una calda e accogliente stanza di Boulder, in Colorado, Lachlan Morton ha raccontato la propria esperienza durante l’Alt Tour. Ha spiegato che il pedalare sulle strade del Tour pur non partecipando, ma creando una versione “non ufficiale” di esso sia stato un modo per influenzare e cambiare la visione della vita, ovviamente grazie a una bicicletta.

La storia di Lachlan è legata al ciclismo fin dalla sua nascita ma la sua visione è cambiata a seguito dell’esperienza vissuta nel 2016 a West Cape, in Sudafrica.

“Mentre consegnavamo le biciclette ai bambini, vedere qualcuno che ha molto poco ricevere qualcosa di veramente grande è stato davvero speciale”, ha spiegato l’atleta del Team EF Pro Cycling, aggiungendo come sia “consapevole che una bici possa cambiare una vita”.

Qualche anno fa Rapha e la sua squadra hanno infatti preso l’impegno di donare 1.000 biciclette alle comunità più povere sparse in tutto il mondo, ma memore della particolare esperienza vissuta in Sudafrica, Lachlan ha voluto creare una partnership con il World Bicycle Relief (WBR) per una raccolta fondi particolare.

“Pedalare su quello che abbiamo definito come Alt Tour per me non è mai stato un problema perché andare in bici è una cosa che mi piace. Non ho sacrificato molto, poi bisognava raccogliere fondi per una giusta causa”.

Lachlan Morton sostituisce la camera d’aria forata della ruota anteriore

Il viaggio però non è filato liscio come l’olio, il ciclista ha dovuto superare alcune avversità incontrate lungo il percorso. Nonostante tutto, il pochissimo riposo e le molte ore passate in sella a pedalare, Lachlan ha saputo ritagliarsi alcuni attimi per godersi la vita sorseggiando una birra fresca e gustando una baguette calda acquistata in panetteria.

“Di solito erano circa cinque minuti poi riprendevo a pedalare ma fermarsi un attimo serviva a tornare alla vita normale”, racconta, spiegando che prepararsi mentalmente ad affrontare 12 ore consecutive in sella a una bicicletta non è semplice e ancor più complesso se fatto in modalità self-supported.

“Fare tutto senza alcun tipo di aiuto è stata la sfida più grande e fare le valigie è stata forse la parte più dura del Tour dell’Altruismo, sottolinea Lachlan. Lo stesso precisa inoltre che “l’idea di farlo senza aiuti e in modalità self-supported è stata solamente mia”, perché serviva un qualcosa in più per distogliere la mente dal pedalare per troppe ore.

La Cannondale SuperSix EVO Hi-MOD usata da Lachlan Morton durante l’Alt Tour

La Cannondale SuperSix EVO Hi-MOD è stata equipaggiata da Lachlan Morton con borse e tutte le attrezzature necessarie ad affrontare il Tour dell’Altruismo.

Gli incontri con le persone lungo il suo Alt Tour sono stati magici e hanno ripagato i suo sforzi: “Le persone erano tutte amichevoli. C’è qualcosa nella bicicletta che abbatte subito tutte le barriere. La gente vede la tua bici piena di bagagli, la tua stanchezza, la tua faccia e capisce subito la situazione e ti aiuta. È qualcosa di magico”.

E così Lachlan ha voluto dare in prima persona una mano a chi si trova in difficoltà, raccogliendo fondi donati dal pubblico per supportare la World Bicycle Relief Organization. Arrivato a Parigi in sella alla sua Cannondale SuperSix EVO Hi-MOD ha potuto riabbracciare la propria moglie, contento di aver contribuito a raccogliere la somma di 450.000 euro dopo aver pedalato per 18 giorni consecutivi e aver percorso 2.400 chilometri.

Lachlan Morton festeggia dopo l’arrivo sugli Champs-Élysées

La sua frase preferita è tratta dal film Willy Wonka ed è “a little nonsense now and then is relished by the wisest men” e spiega come le sue imprese stravaganti siano apprezzate dagli uomini più saggi.

L’Alt Tour di Lachlan Morton può infatti sembrare bizzarro a prima vista, l’esperimento di un ciclista pazzo che decide di mettersi alla prova e superare i propri limiti. In realtà, gli uomini più saggi, o i “the wisest men” per citare la sua frase preferita, riescono a capire che il Tour dell’Altruismo è soltanto una scusa per pedalare e raccogliere fondi da destinare alla comunità ciclistica, due cose che a quanto pare riescono bene al giovane australiano.

Per maggiori informazioni vi consigliamo di visitare il sito ufficiale di Cannondale, dove potrete scoprire tutti i dettagli della SuperSix EVO Hi-MOD usata da Lachlan Morton durante la sua impresa.

Noi invece recentemente abbiamo parlato della Cannondale SuperSix EVO World Championship di Elisa Balsamo.

A proposito dell'autore

Un giovane comasco con il cuore diviso tra mountain bike, che pratica per diletto nel tempo libero, e la corsa su strada, che ama seguire in TV e dal vivo. La passione per la prima nasce per amore della natura, la seconda grazie ad un nonno tifoso sfegatato del Pirata.