Pearl Izumi è uno tra i marchi di abbigliamento per il ciclismo più importanti a livello globale. Fondato nel 1950 dal genio del giapponese Kinji Shimizu, ha incontrato il mondo della bici nel 1964, divenendo nel giro di pochi decenni un’icona internazionale.

Oggi l’azienda con sede a Louisville (Colorado, USA), i cui prodotti sono distribuiti in Italia da Shimano Italy, realizza scarpe, pantaloncini, magliette, giacche, guanti, calzini e altri accessori per uomo e donna sia per il settore strada sia per quello mtb (senza scordare triathlon e atletica leggera).

Pearl Izumi fondata in Giappone

L’azienda Pearl Izumi è stata fondata ufficialmente in Giappone nel 1960 da Kinji Shimizu.

Sponsorizza inoltre la squadra professionistica BMC Racing Team.

Per saperne di più, andiamo ora ad analizzarne la gamma dei prodotti, le tecnologie utilizzate e la storia.

Gamma prodotti Pearl Izumi

Pearl Izumi produce magliette, pantaloncini e salopette, calzamaglie, guanti, calzini e scarpe per gli stradisti e le stradiste, mentre la gamma per biker è composta da maglie, pantaloncini, guanti e scarpe.

Potrete trovare un assortimento che, partendo da prodotti di base, raggiunge la fascia più alta, passando per una vasta scelta intermedia.

La qualità e la lavorazione dei materiali sono basate tuttora sulla filosofia del fondatore, secondo cui la continua innovazione deve porre le proprie fondamenta sul tesoro tratto dall’esperienza quotidiana.

guanti e indumenti ad alta visibilità Pearl Izumi

Pioggia, neve, freddo, calore, vento e visibilità rappresentano gli elementi chiave, rispetto a cui vengono scelti i materiali.

A tal proposito, il brand nippo-americano è stato il primo a lanciare sul mercato mondiale prodotti quali i tessuti tecnici graduati in denari per migliorare il trasferimento dell’umidità, il fondello 3D a densità variabile, la giacca termica antivento, la suola delle scarpe mtb in gomma ergonomica (Tpu), i pantaloncini interamente saldati, il body aerodinamico, il sistema di allacciatura Boa sulle scarpe…

Ogni articolo viene inoltre testato ben 596 volte prima di essere commercializzato, come spiega il team manager dei test sull’abbigliamento Justin Hawkins in un video dedicato sul sito di Pearl Izumi.

Tecnologie Pearl Izumi

Il metodo di design 1:1, definito come interfaccia anatomica, è uno dei punti di forza di Pearl Izumi. Questo sistema si basa sul concetto di interazione tra il corpo del ciclista e la sua attrezzatura, in modo che diventino una sorta di unità inscindibile.

Perciò i capi di abbigliamento vengono realizzati in tessuti ultraleggeri e sono studiati in ogni minimo dettaglio per garantire migliori prestazioni durante la pedalata.

I pantaloncini, per esempio, sono muniti di fondello altamente specializzato, testato innumerevoli volte su tipologie di selle diverse tra loro.

I guanti, invece, sono provvisti di imbottitura anatomica 1:1, che viene collocata in modo da attenuare gli urti provenienti dal manubrio. Questa tecnologia è utilizzata sia sui guantini da mountain bike sia su quelli da strada.

Le scarpe, infine, sfruttano il sistema Adaptive Fit 1:1, grazie a cui viene creata una chiusura bidirezionale unica che preme ugualmente su entrambe le parti.

scarpe da ciclismo Pearl Izumi

Pearl Izumi è stata una delle prime aziende a utilizzare il sistema di chiusura Boa

Inoltre, per merito di un punto di flessione nella zona del metatarso e della schiuma EVA sul tallone, le scarpe da mtb risultano al contempo confortevoli nella camminata ed estremamente salde e resistenti agli urti durante la pedalata.

Spostando la nostra attenzione dal design alle condizioni climatiche, troviamo la tecnologia Sistema 365 Climate. Come si può già dedurre dal nome, gli ingegneri di Pearl Izumi realizzano prodotti in grado di resistere a qualsiasi meteo per 365 giorni all’anno.

Pioggia, neve, freddo, calore, vento e visibilità rappresentano gli elementi chiave, rispetto a cui vengono scelti i materiali.

Per esempio, il rivestimento DWR obbliga la neve e la pioggia a scivolare via sulla schiena, mentre i rivestimenti interni spingono l’umidità in superficie, facendola evaporare velocemente.

Oppure la tecnologia Thermal PI antifreddo isola il calore corporeo per merito di un tessuto felpato sul retro, mentre i tessuti traspiranti Transfer PI tendono a mantenere il corpo al fresco anche ad alte temperature.

Infine i prodotti Barrier PI vengono cuciti con tessuti che fermano il vento e la linea Alta Visibilità, grazie ai suoi colori fluorescenti, può essere notata a una buona distanza pure di notte.

Un po’ di storia

ciclisti con abbigliamento Pearl Izumi durante le olimpiadi di Los Angeles 1984

Il marchio giapponese sponsor della nazionale di ciclismo americana durante i Giochi Olimpici di Los Angeles 1984

Il marchio Pearl Izumi fu registrato ufficialmente nel 1960, ma l’opera del fondatore Kinji Shimizu era già iniziata da dieci anni. Il giapponese, proveniente da Iida, commerciava difatti magliette trasportandole ogni giorno sulla sua bicicletta in giro per la prefettura di Nagano.

Nel 1955, per esempio, pedalava ogni giorno circa 45 km su strade dissestate con un carico superiore ai 60 kg.

Nel 1964, suo figlio Hiro disputò i campionati asiatici di ciclismo e, grazie a un sorteggio fortunato, vinse una maglietta al 100% in nylon Made in Italy e a Kinji venne l’idea di realizzare maglie per ciclisti.

Prodotte inizialmente in cotone al 100%, nel 1974 si passò alla combinazione 50%/50% di cotone e nylon e le vendite aumentarono immediatamente.

Nel frattempo, la presidenza passò nelle mani di Hiro Shimizu e incominciò un’era di innovazioni senza precedenti, a partire dall’uso del camoscio e della fibra sintetica.

Nel 1981 la “Fontana di perle” (traduzione di Pearl Izumi) aprì la propria sede americana in Colorado e nel 1984 sponsorizzò la nazionale di ciclismo a stelle e strisce ai Giochi Olimpici di Los Angeles.

Dalla California giunsero le medaglie d’oro di Alexi Grewal nella prova in linea maschile e di Connie Carpenter in quella femminile, oltre all’argento di Rebecca Twigg, al bronzo del quartetto uomini nella cronosquadre sui 100 km e ad altri 5 podi dalla pista.

Inoltre, l’anno seguente, l’olandese Joop Zoetemelk avrebbe conquistato il titolo mondiale in linea tra i professionisti sulle strade di Giavera del Montello, distaccando di 3″ l’americano Greg LeMond e l’italiano Moreno Argentin.

team BMC sponsorizzato da Pearl Izumi

Nel corso degli anni il marchio nipponico è stato lo sponsor tecnico di numerosi team professionistici tra cui, come ultimo, il BMC Racing Team

Grazie a questi trionfi, la fama del brand crebbe a dismisura così come il numero di sponsorizzazioni all’interno del mondo professionistico (Suntour, Schwinn, Subaru, Coors Light, Us Postal, Fassa Bortolo, Garmin e Argos Shimano).

Oggi Pearl Izumi veste i corridori del BMC Racing Team, tra cui Philippe Gilbert, Tejay van Garderen, Greg Van Avermaet, Richie Porte e Stefan Küng e i biker del BMC Mtb Racing Team capitanati dal biolimpionico di cross country Julien Absalon.

Per maggiori info, ti consigliamo di visitare il sito Pearl Izumi e di iscriverti al sito Pearl Pro Center.

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A proposito dell'autore

Ha gareggiato per diverse stagioni nel mondo dell'atletica leggera come velocista prima di dedicarsi al ciclismo amatoriale. Grande appassionato di storia e di cultura sportiva, ha intrapreso la carriera giornalistica dopo la laurea in Lettere e ha fondato il team dilettantistico Fondocorsa assieme ad alcuni amici. In estate potreste trovarlo su Stelvio e Gavia, ma la salita non è proprio la sua specialità migliore.