Femke Van den Driessche, campionessa europea Women Youth di ciclocross in carica, è stata la prima ciclista nella storia a essere accusata di frode tecnologica a causa di un motorino scoperto dagli ispettori dell’UCI nella sua bicicletta.

La giovane belga, nata ad Asse (Fiandre) il 27 agosto 1996, ha subito un controllo dopo un pit stop ai box durante la prova femminile under 23 ai campionati mondiali di ciclocross a Zolder (località in cui Mario Cipollini trionfò ai mondiali in linea su strada nel 2002) e il suo mezzo, in seguito ad accurati accertamenti, è “risultato colpevole”.

Frode tecnologica nel ciclismo

L’UCI ha recentemente emanato una legge tesa a punire la frode tecnologica. Il paragrafo 12.1.013.bis (“Frode tecnologica”), interno all’articolo 12 (“Disciplina e procedure”), prevede la squalifica dall’ordine di arrivo, un’esclusione dalle gare di almeno 6 mesi e una multa variabile tra i 19.265 e i 192.230 euro per il corridore e una sanzione pecuniaria fra i 96.135 e i 963.160 euro per la squadra.

Dopo anni di sospetti, soprattutto in queste ultime stagioni, i controllori della federazione internazionale sono riusciti per la prima volta a smascherare un imbroglio di questo genere, anche se il padre della ragazza ne ha subito dichiarato l’innocenza poiché la bicicletta controllata non sarebbe stata la sua, ma quella di un componente dello staff.

Le reazioni di Wilier Triestina

Wilier Triestina, azienda fornitrice ufficiale delle biciclette a Femke Van den Driessche, ha preso immediatamente le distanze dal suo gesto, annunciando la propria presa di posizione attraverso la pagina Facebook.

Andrea Gastaldello, amministratore delegato della casa di Rossano Veneto, ha concluso il proprio messaggio scrivendo che la società si riserverebbe di intraprendere azioni legali nei confronti di Femke e degli altri eventuali colpevoli in modo da salvaguardare la propria immagine.

Casi sospetti di motorino nella bici in passato

Tra i casi più celebri di sospetto di frode tecnologica, seppur mai provata ufficialmente e sempre negata dagli atleti in questione, ci furono le prestazioni dello svizzero Fabian Cancellara al Giro delle Fiandre e alla Parigi-Roubaix nel 2010 (vinte entrambe con ampio margine sul secondo classificato), mentre lo strano girotondo della bici del canadese Ryder Hesjedal in seguito a una caduta alla Vuelta a España 2014 ha forse creato ancor più scalpore.

Per onor di cronaca, Femke Van den Driessche, prima dell’espulsione dall’ordine di arrivo, aveva concluso la prova in ventottesima piazza, lontanissima dalla britannica Evie Richards e dalle altre migliori.

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A proposito dell'autore

Ha gareggiato per diverse stagioni nel mondo dell'atletica leggera come velocista prima di dedicarsi al ciclismo amatoriale. Grande appassionato di storia e di cultura sportiva, ha intrapreso la carriera giornalistica dopo la laurea in Lettere e ha fondato il team dilettantistico Fondocorsa assieme ad alcuni amici. In estate potreste trovarlo su Stelvio e Gavia, ma la salita non è proprio la sua specialità migliore.