Il monte Grappa in bdc: consigli, mappe e tracce GPS scaricabili Michele Malfatti 24 Novembre 2017 Cicloturismo Il monte Grappa è una salita prestigiosa ad alto valore storico, ogni ciclista dovrebbe pedalarla almeno una volta nella vita. È una salita molto bella in un’ambiente davvero suggestivo e allo stesso tempo una scalata da non sottovalutare dal punto di vista ciclistico. Il monte Grappa è la principale cima dell’omonimo gruppo montuoso e si trova nelle prealpi Venete tra il fiume Brenta, la valle del Piave e il Feltrino. Pur non avendo il fascino di una salita alpina, il paesaggio bucolico e la vista sulla pianura veneta rendono la salita al monte Grappa un itinerario che regala grandi emozioni. Da che parte si scala il Grappa? Per salire al monte Grappa ci sono ben dieci salite che portano in vetta. I punti di partenza sono questi: Caupo, Semonzo, Seren, Romano d’Ezzelino, Possagno, Alano Piave, Pederobba, Cavaso e Cismon del Grappa. Se volete scalare tutte e dieci le salite del Monte Grappa potete ottenere il Brevetto del Grappa, un attestato che viene consegnato ai ciclisti che compiono in un anno le più importanti e impegnative salite in bici da corsa. I brevetti sono Oro per chi compie tutte le 10 salite, Argento per chi compie almeno 6 salite mentre Bronzo per chi compie almeno 3 salite. In questo articolo vi porterò alla scoperta della salita al Grappa partendo da Semonzo. Il monte Grappa si trova al confine tra le province di Belluno, Treviso e Vicenza e sono ben 10 le possibilità per raggiungere la vetta. Dove si trova Semonzo Semonzo è una frazione del comune di Borso del Grappa. Si trova in provincia di Treviso in Veneto. Si trova esattamente ai piedi del massiccio del Grappa e per raggiungere il punto di partenza ci sono diverse soluzioni. Dall’autostrada A4 Milano Venezia si esce a Vicenza Nord quindi si prende la SS53 fino a giungere a Bassano del Grappa quindi si seguono le indicazioni prima per Romano d’Ezzelino quindi per Semonzo. Provenendo dall’ autostrada A22 Brennero Modena si consiglia l’uscita a Trento Interporto quindi si seguono le indicazioni per Padova percorrendo la SS47. Si prosegue sempre sulla medesima strada statale fino a trovare le indicazioni stradali per Romano d’Ezzelino dove si svolta e quindi si seguono le indicazioni per Semonzo. Dati riepilogativi della salita in bdc da Semonzo Partenza Semonzo 215 m Arrivo Monte Grappa 1.745 m Dislivello 1.530 m Lunghezza 18,5 km Pendenza Media 8.5 % Pendenza Massima 14 % Consigli: dato il traffico veicolare presente e l’esposizione al sole vi consiglio di affrontare la salita partendo al mattino presto o nel tardo pomeriggio. Per la discesa il mio suggerimento è quello di portare con voi l’abbigliamento adeguato come una mantella e guanti lunghi, manicotti e gambali. La salita non ha pendenze importanti ma è lunga e impegnativa: 18,5 km di lunghezza e 1.530 m di dislivello. La salita al monte Grappa in bici da strada Ho sempre conosciuto il monte Grappa per averlo studiato a scuola durante le ore di storia, così come ho perfettamente in mente l’immagine del Sacrario Militare, avendolo visitato alcuni anni fa. Tuttavia non avevo mai scalato il Grappa in bici, quindi ho deciso di raccontarvelo dopo questa esperienza. Sono partito presto da casa, abito nel Garda Trentino, e dopo esser giunto a Trento ho preso la statale dalla Valsugana direzione Bassano del Grappa. Ho percorso una bellissima valle incastonata tra le montagne e allo stesso tempo ho attraversato paesi e laghi fino a giungere al cartello stradale con le indicazioni per Romano d’Ezzelino. Ho raggiunto in breve tempo l’abitato di Romano dove ho chiamato Enrico, mio compagno di collegio in università a Parma. Ho proseguito fino a giungere a Semonzo e ho parcheggiato la macchina vicino alla chiesa. Mi sono vestito scegliendo con cura cosa mettere quindi ho preparato la bici compiendo le solite operazioni. Lasciato il comune trevigiano di Semonzo, la salita inizia con numerosi tornanti. Ho acceso il GPS e prima di partire Enrico mi ha avvisato che lungo la salita non ci sono fontane, quindi ho riempito la borraccia di acqua fresca. Sono salito in bici e siamo partiti alla conquista della meta di giornata, la cima Grappa. La strada sale subito quindi ho inserito un rapporto agile per iniziare la giornata senza “rovinarmi” subito le gambe. Sono salito con calma parlando con il mio compagno di pedalata del più e del meno ma soprattutto di salite e di itinerari da fare in zona. Sono rimasto colpito subito dal fatto che i tornanti sono tutti numerati, come spesso accade per i passi alpini. Ad accoglierci c’è una giornata d’estate molto calda quindi ho apprezzato il fatto che a bordo strada siano stati piantati dei bei cipressi molto alti e vicini tra di loro che non permettono ai raggi solari di penetrare direttamente. Anche se all’ombra ho aperto la zip della maglietta così da favorire la ventilazione. Siamo saliti tranquilli chiacchierando e ogni tanto ho alzato lo sguardo al cielo, stupito dalla limpidezza della giornata. Sono numerosi gli appassionati di deltaplano che decollano dalla postazione di Col del Puppolo. Parlando di bici e di lavoro mi sono solo fermato al settimo e al tredicesimo tornante per ammirare la vista spettacolare. Enrico mi ha illustrato cosa potevo vedere da questi due punti panoramici. Sono riuscito a vedere le colline di Mussolente e sullo sfondo la città di Bassano del Grappa, famosa per il ponte degli alpini, i Colli Euganei e i Colli Berici. Sono rimasto a bocca aperta per il panorama. Continuando, siamo giunti in località Col del Puppolo, dove ho notato a lato di una costruzione una postazione di decollo dei deltaplani. Ci siamo fermati per prender fiato e abbiamo avuto la fortuna di assistere alla partenza di un deltaplano. Ho approfittato di questa breve sosta per mangiare un pezzo di barretta e per bere un goccio di acqua. Ho continuato l’ascesa al Grappa agilmente discorrendo con Enrico e dopo il diciannovesimo tornante mi sono ritrovato, magicamente, a pedalare in un tratto di strada così tanto coperto dalla vegetazione che mi sembrava di stare in una galleria vegetale. Mi sono ripreso dall’estasi di questo tratto e ho attraversato due gallerie scavate nella roccia per poi trovare un tratto in leggera discesa. Da lì siamo arrivati in località Campo Croce, a 1048 metri di quota, dove a lato strada ho notato una chiesetta. Ho controllato sulla mappa del GPS e ho notato che non era stata inserita quindi mi sono fermato e l’ho inserita come punto di interesse (waypoint o wpt). Aggiungendo i dati non presenti sulle mappe aggiorno la cartografia e miglioro le mappe del progetto OpenStreetMap. Nella prima parte di salita si incontrano alcune gallerie e si raggiunge una caratteristica chiesa in località Campo Croce. Dopo questa breve pausa sono risalito in sella e ho notato subito che la pendenza cambia, difatti il dato sullo schermo varia tra il 10% e il 12%. Sono salito pedalando tranquillamente ai margini del bosco trovando così i primi pascoli e anche le prime mucche: chiacchierando con Enrico mi ha riferito che dalle malghe che si trovano in zona viene prodotto il formaggio morlacco e il bastardo del Grappa. Proseguendo ho notato a destra un bar/ristorante dove ci siamo fermati e sorseggiando il caffè abbiamo parlato del tratto di strada affrontato fino a questo punto. Ho apprezzato molto questa prima parte soprattutto per i tornanti che adoro e per il panorama davvero suggestivo, oltre che per il valore storico che assume la montagna e di conseguenza l’itinerario. Ho concluso il tratto con pendenza a doppia cifra quindi ho pedalato in leggera discesa e finalmente sono uscito dal bosco e mi sono ritrovato in un paesaggio spettacolare. Ho visto davanti ai miei occhi una striscia nera d’asfalto incastonata tra i verdi pascoli e in lontananza la meta della giornata. Abbiamo continuato la nostra salita, stavolta senza troppe parole, quasi in religioso silenzio per il valore che ha questo luogo. Sono salito in scioltezza con il mio solito rapporto guardando bene la strada, dovendo schivare le mucche che la percorrono o l’attraversano da lato a lato senza preoccuparsi di ciclisti e di macchine. Sono così giunto al ventiquattresimo tornante, dove ci siamo fermati. Durante la prima metà si pedala tra il fresco dei bosco mentre nella rimanente si aprono prati e pascoli. Ho notato la strada percorsa da quando sono uscito dal bosco e mi sono emozionato a vedere la strada disegnata con curve e tratti rettilinei tra i verdi prati ma soprattutto una strada costruita durante il periodo della guerra. Durante questa sosta Enrico mi ha indicato alcune cose interessanti da vedere come il fiume Piave alla mia sinistra e in lontananza la laguna di Venezia. Manca poco al termine di questa bella salita che ho affrontato con un caro amico e come me appassionato di bici da corsa e di salite. Senza fatica e sempre con il mio passo, questo grazie ai tanti km e dislivello nelle gambe, ho superato una serie ravvicinata di tornanti quindi mi sono fermato alla fine di questo tratto per inserire nel GPS il punto che corrisponde all’incrocio con la strada che sale da Crespano del Grappa. Ho proseguito la salita e in breve tempo sono giunto al bivio di Bocca di Forca dove la strada percorsa s’incrocia con quella che sale da Romano d’Ezzelino, tracciata dal generale Cadorna. Ho svoltato a destra e ho percorso l’ultimo tratto che mi conduce alla meta della mia pedalata. Improvvisamente abbiamo smesso di parlare e siamo saliti uno dietro l’altro in religioso silenzio. Continuando ho affrontato un lungo tratto in leggera salita che taglia il versante della montagna e quindi, uscito da una curva a destra, ho visto in lontananza il Rifugio Bassano. Ho alzato lo sguardo verso sinistra e ho intravvisto sopra la mia testa il sacrario, quindi, ho costeggiato la caserma Milano presidiata dai militari e lì accanto la strada che conduce al Sacrario di Cima Grappa, purtroppo vietata alle biciclette. Silenziosamente e mestamente sono giunto al rifugio dove mi sono fermato e ho abbracciato e ringraziato Enrico per la bellissima giornata trascorsa assieme e per avermi fatto scoprire il Grappa. La salita è molto lunga (18 km circa) ed alterna tratti più semplici ad altri più impegnativi: dosare le energie è fondamentale! Un po’ di storia: il monte Grappa al Giro d’Italia La prima volta che il monte Grappa venne inserito nel giro d’Italia fu nel 1968 nella decima tappa la Trento-Monte Grappa. Frazione vinta dall’italiano Emilio Casalini e maglia rosa di giornata sulle spalle dell’italiano Michele Dancelli. Vincitore della maglia rosa e del giro fu il belga Eddy Merckx. Dopo sei anni il giro transita sul monte Grappa nella ventunesima tappa Misurina-Bassano del Grappa. Tappa vinta dallo spagnolo José Manuel Fuente. Vincitore di tappa e della maglia rosa fu il belga Eddy Merckx. Nel 1982 la carovana rosa transita nuovamente sul Grappa il 31 maggio nella tappa Comacchio-San Martino di Castrozza. Fu vinta dallo spagnolo Vicente Belda mentre maglia rosa di giornata e vincitore fu il francese Bernard Hinault. Il Grappa è stato teatro di battaglie sportive e purtroppo anche di quelle militari: in prossimità della cima si erge il sacrario militare in commemorazione dei soldati caduti durante la prima guerra mondiale. Passano 28 anni e nella quattordicesima tappa si affronta il monte Grappa nella frazione Ferrara-Asolo. Tappa vinta dal siciliano Vincenzo Nibali. Maglia rosa di giornata sulle spalle dello spagnolo David Arroyo e vincitore finale del giro fu l’italiano Ivan Basso. Nel 2014 il giro presenta una tappa davvero bella una cronoscalata individuale con partenza a Bassano del Grappa e arrivo sul monte Grappa. Frazione vinta dal colombiano Nairo Quintana maglia rosa di giornata e vincitore della novantasettesima edizione della “Corsa Rosa”. Nel 2017 il Grappa viene nuovamente inserito nella frazione Pordenone-Asiago del 27 Maggio. Tappa vinta dal francese Thibaut Pinot e maglia rosa sulle spalle del colombiano Nairo Quintana. Giro vinto dall’olandese Tom Dumoulin. Altri percorsi in Veneto Oltre al Monte Grappa la regione Veneto offre tanti altri percorsi, passi e piste ciclabili da percorrere e godere in sella pedalando. Ecco altri 5 articoli di cicloturismo pubblicati sul nostro sito: Cicloturismo nelle Terre del Custoza tra il Garda e Verona Passo Duran in bicicletta La pista ciclabile del Piave: un percorso da Belluno a Jesolo Passo Falzarego Dal lago di Garda agli ulivi Traccia GPS scaricabile Qui di seguito trovate la mappa del percorso Semonzo-monte Grappa con la traccia GPS disponibile al download gratuito.