“Amo il senso di libertà che ho quando pedalo, mi sembra di volare”.

Per una donna afghana è tabù andare in bicicletta, segno di promiscuità, come passeggiare con un uomo che non è il proprio marito. La loro libertà sembra ancora molto lontana, ma le ragazze delle montagne afghane vogliono cambiare le cose. Non intendono più nascondersi dietro un burqa, desiderano essere un esempio per molte altre donne e trasmettere la passione della bicicletta in tutta la loro nazione.

shannon galpin Liv

Shannon Galpin e le ragazze del team

Nel 2006, Shannon Galpin fonda Mountain2Mountain, un’organizzazione no profit, un gemellaggio tra le montagne americane e quelle afgane, con la convinzione che tutte le donne meritino le stesse opportunità e diritti che sua figlia ha.

Decide di lasciare la sua carriera come personal trainer e con i risparmi messi da parte lancia M2M. Inizia la sua pedalata attraverso una terra cosiddetta “critic zone”, con il desiderio di diffondere il senso di libertà alle ragazze di quella terra.


Shannon è la prima donna ad attraversare l’Afghanistan su una mountain bike nel 2009, infrangendo regole e rompendo il ghiaccio nelle più remote popolazioni arabe. Non ha mai visto delle bambine andare in bicicletta nei suoi precedenti viaggi, ma la notizia che la lascia senza parole è quando le viene comunicato che un Team Nazionale Afghano di donne cicliste è stato fondato. Un passo gigante verso la realizzazione della sua missione.

Le donne afghane mettono in gioco la propria sicurezza per formare un team nazionale di cicliste.

donne afghane in bicicletta

“Non posso credere di aver imparato ad andare in bicicletta” dal film Afghan Cycles

Sono più di quaranta le ragazze tesserate UCI pronte a gareggiare e a guadagnare punti per raggiungere un grande obiettivo: le Olimpiadi 2016 in Brasile.

In Afghanistan rischiano la vita allo stesso modo, sia per andare a scuola che per entrare in parlamento. Shannon Galpin, con il supporto di Liv/Giant e alcuni volontari che, vicini a lei, supportano il team femminile, hanno realizzato un film documentario, intitolato “Afghan Cycles”, sulle ragazze di Kabul che si allenano nelle polverose strade della città, per mostrare al mondo la forza e la tenacia di queste giovani donne.

Cosa spinge queste ragazze ad allenarsi per una squadra ciclistica, visti i rischi che corrono?

Spesso le ragazze ripetono a Shannon che le cose non cambiano rimanendo al sicuro, a casa, sedute sul divano. Bisogna rischiare. Vogliono dare libertà alle loro connazionali facendo crescere le bambine con una mentalità diversa, avvicinandole allo sport.

Arrivare a competere le Olimpiadi 2016 permetterebbe loro di vedere ed osservare il livello del ciclismo mondiale per fare in modo di arrivare al 2020 con una maggiore preparazione ed essere all’altezza di competere.

Un messaggio chiaro e forte, di donne coraggiose e che si mettono in gioco per il futuro delle bambine che crescono in quello stato così difficile.

#pedalarevolution
Sostieni Mountain2Mountain: www.mountain2mountain.org

iscrizione newsletter

Iscriviti alla newsletter di BiciLive.it


Ho letto e accetto le Politiche di Privacy

A proposito dell'autore

Chiamata dagli amici "acqua e paltan", proveniente da sport completamente differenti, ora dedica cuore e mente al mondo delle due ruote offroad. Poliedrica nel suo lavoro: un'ottima fotografa, sa mettersi a disposizione anche dall'altra parte dell'obiettivo! Attiva come "social specialist" non smette mai di pensare a dove la bici la porterà ad infangarsi la prossima volta!