Bicilive.it è lieta di presentarvi il test del nuovo casco da strada Sweet Protection Outrider con tecnologia di sicurezza MIPS, uno degli ultimi prodotti dell’azienda norvegese per le biciclette da corsa.

Sweet Protection è un brand poco conosciuto in Italia nonostante i venti anni di storia da poco festeggiati: per il futuro, il marchio nato a Trysil ha deciso di entrare nel mercato del Bel Paese lanciando prodotti innovativi e molto interessanti.

In questo articolo andremo a descrivere tutte le caratteristiche di questo caschetto da bici, tra cui l’importante sistema di protezione MIPS già da noi analizzato nel test del casco Met Vinci dello scorso dicembre.

Lo Sweet Protection Outrider si contraddistingue per la notevole leggerezza e comodità che offre al ciclista oltre all’importante fattore ventilazione. Come la stessa azienda ha più volte ricordato, l’obiettivo è quello di lasciare sempre una traccia del proprio lavoro, andando a impiegare le risorse lì dove c’è ancora margine di sviluppo.

La stessa Sweet Protection riporta sul sito ufficiale il prezzo di 149,95 euro IVA inclusa e il casco è disponibile in tre taglie (S, M, L) e ben 10 colorazioni.

casco con confezione

Caratteristiche tecniche casco Sweet Protection Outrider MIPS

Lo Sweet Protection Outrider è un casco elegante e adatto a tutte le attività del ciclismo su strada: possiede buone qualità aerodinamiche che si coniugano a un peso notevolmente ridotto e un comfort garantito in qualsiasi momento della pedalata.

L’elmetto con scocca in due pezzi viene costruito tramite la speciale tecnica In-Mold: questa tecnologia fonde direttamente la fodera in EPS, che assorbe gli urti, con i gusci in policarbonato. Il risultato è una struttura leggera (260 grammi in taglia M) e molto resistente.

Il rivestimento avanzato in polistirene espanso (EPS) viene fabbricato con volumi variabili al fine di ottimizzare le prestazioni complessive di protezione agli impatti.

Uno dei focus dell’azienda nella realizzazione dello Sweet Protection Outrider era quello di creare un casco facilmente regolabile (in altezza e portata) con un meccanismo a basso volume. La costruzione Occigrip fornisce una stabile e confortevole calzata, impedendo all’elmetto di scivolare.

Le imbottiture sono modellate con una morbida schiuma e vengono avvolte in un tessuto anti-allergenico e anti-umidità: per una migliore sensazione in testa, il casco possiede due strati di copertura.

Molto importante per la realizzazione e la riuscita dello Sweet Protection Outrider è il sistema di ventilazione DOV (Digitally Optimised Ventilation): questa tecnica, attraverso studi al computer, assicura che l’aria fluisca in modo corretto attraverso le prese d’aria e i canali interni a diverse velocità.

Il secondo sistema di ventilazione è lo STACC (Superficial Temporal Artery Cooling Channel): una presa d’aria anteriore, un canale interno e una presa di scarico lavorano insieme per raffreddare insieme la cute della testa e la zona delle arterie temporali, quindi ai lati della testa, senza però esporre le tempie, l’area più vulnerabile del capo.

In totale l’elmetto possiede 13 prese d’aria, tutte posizionate per canalizzare il flusso in modo preciso: le due prese anteriori esterne sono anche pensate per accogliere correttamente gli occhiali. Le due anteriori interne sono molto grandi e permettono una buona e corretta ventilazione.

foto di emanuele peri con casco sweet protection indossato

Lo Sweet Protection Outrider MIPS indossato. Notare la fibbia sotto all’orecchio, molto ben fatta ma leggera.

Tecnologia MIPS

MIPS (Multi-directional Impact Protection System) è una società svedese che ha sviluppato in oltre 19 anni di studio un’interessante sistema di protezione.

Il sistema funziona come un piano di scorrimento (della misura di 10-15 mm) progettato per ruotare all’interno del casco al fine di ridurre e rallentare la quantità di energia trasferita verso la testa, limitando al minimo i danni derivanti dagli impatti rotazionali.

La grande novità di MIPS è stata quella di distinguere due tipologie di trauma da urto nel mondo dei caschi. La prima è quella dell’impatto diretto (frontale, posteriore o laterale) durante il quale la testa subisce un’accelerazione in un unica direzione e il cervello viene protetto dal liquido cerebrospinale.

La seconda casistica su cui MIPS si è voluta concentrare è quella dell’impatto multi-direzionale dove il cranio viene sottoposto ad accelerazioni in diverse direzioni. Proprio questi scontri sono i maggiori responsabili di danni, spesso permanenti, ai tessuti del cervello.

Un casco dotato di tecnologia MIPS possiede tre componenti principali: una calotta in polistirene espanso, uno strato a basso attrito e nel mezzo un sistema di fissaggio per mezzo di elastomeri. Questi ultimi, in un impatto angolato, si tendono per consentire alla calotta in EPS di girare in modo indipendente intorno alla testa, proteggendo il cranio.

A oggi oltre l’80% dei brand realizzatori di caschi e sistemi di sicurezza sportivi sceglie MIPS per una maggiore protezione.

 calotta in polistirene espanso

MIPS ci ha inviato anche un modellino per capire e toccare con mano il sistema protettivo che riduce le forze rotazionali negli impatti.

Il test del casco Sweet Protection Outrider

Ho avuto modo di testare il nuovo casco Sweet Protection Outrider durante molteplici uscite in bicicletta: per avere una visione a 360° del prodotto ho scelto di utilizzarlo tanto in pianura quanto in montagna e in discesa, sotto il sole e la pioggia.

Acquistare la taglia adeguata e posizionare il casco in modo corretto sono i primi due fondamentali step per iniziare un’uscita in bicicletta: l’Outrider ha un sistema semplice ma funzionale che permette un’ampia gamma di regolazioni. Ricordiamo che i cinghietti devono essere sempre sistemati in modo tale che le V restino sotto le orecchie, per una migliore stabilità in caso di urto.

La prima sensazione a casco indossato è sicuramente positiva: i volumi interni sviluppati da Sweet Protection sono ottimizzati per qualsiasi tipologia di testa e le imbottiture appaiono fin da subito confortevoli e non eccessivamente ingombranti. Il peso appare ben distribuito.

L’ottima calzata garantisce inoltre immobilità e leggerezza, anche nelle fasi più intense dell’attività come una difficile salita o una spinta in accelerazione in piedi sui pedali. L’impressione di un casco fermo al suo posto si mantiene anche ad alte velocità e in discesa oltre che su tratti di strada sconnessi.

La scelta di sole 13 prese d’aria è stata una soluzione sicuramente azzardata, soprattutto se rapportiamo lo Sweet Protection Outrider ai 22 fori del Lazer Genesis da noi testato lo scorso marzo. Nonostante l’impatto visivo non ci dia la sensazione di un casco ventilato e “fresco”, i due sistemi di ventilazione STACC e DOV, descritti precedentemente, assicurano un flusso d’aria omogeneo in tutte le parti della testa.

Tutto ciò ha permesso anche in giornate molto calde (alcune prove del test hanno superato i 28°C esterni) di non sudare, mantenendo il più possibile una temperatura corretta.

Nelle giornate più fresche, una delle quali anche piovosa, le poche prese d’aria sono utili per non far raffreddare la testa ed evitare che le gocce d’acqua entrino a contatto con la cute.

visuale interna del casco

Il sistema MIPS è utilizzato su più di 500 modelli di caschi e da più di 100 brand diversi.

Sweet Protection Outrider MIPS: le nostre conclusioni

A test terminato, con tutti i dati a disposizione, posso affermare che l’azienda norvegese ha lanciato davvero un gran prodotto, accessibile a molti visto il costo non eccessivamente elevato (149 euro) e il buonissimo rapporto qualità-prezzo.

Ricordiamo che la scelta del casco è sempre molto importante: l’elmetto protegge la testa, la parte più importante del corpo umano e quando si tratta di sicurezza non bisogna mai essere superficiali nell’acquisto.

L’inserimento del sistema MIPS, già apprezzato da noi di BiciLive.it, è un’ottima scelta in quanto i passi avanti fatti dalla società svedese riguardo la protezione del cranio dagli impatti multi-direzionali sono eccezionali.

Abbiamo parlato precedentemente della soluzione delle 13 prese d’aria: l’esperimento è davvero ben riuscito, il comportamento dei fori e dei canali di ventilazione è ottimo tanto nelle giornate estive quanto in quelle più fresche.

Molto comodi anche i laccetti di ritenzione con fibbia a Y non fissa ma regolabile e stabile, sicuramente più sicuri e anatomici rispetto a molti altri basilari che si lasciano andare con un utilizzo prolungato.

Riteniamo l’assenza di una luce LED compresa nella confezione una svista che potrebbe essere facilmente risolta da Sweet Protection per i prossimi modelli.

visuale anteriore

Il contrasto tra finitura lucida e opaca lo rende molto elegante.

Un po’ di storia di Sweet Protection

La società nasce a Trysil in Norvegia il 24 maggio 2000 dall’idea di un gruppo di appassionati di kayak, sci/snowboard e mountain bike. La motivazione che ha spinto questi ragazzi a realizzare caschi è la frustrazione di non trovare prodotti sufficientemente protettivi per la loro attività.

La prima mossa dell’azienda è stata quella di avvicinarsi alla leggenda dello snowboard norvegese Terje Håkonsen che fin da subito ha apprezzato la qualità dei prototipi Sweet Protection.

Nel 2003 viene lanciato al grande pubblico il primo progetto per la disciplina invernale, vincendo subito il premio ISPO per il miglior nuovo prodotto in commercio. Solo 8 anni dopo l’azienda inizia la sua storia nel ciclismo, producendo caschi per il mountain biking e la strada, che in breve tempo diventano il settore più grande della vendita.

Sweet Protection è uno dei main partner della prima formazione norvegese nel circuito UCI, l’UNO-X Norwegian Development Team.

La squadra di lavoro è molto piccola: tutto viene fatto all’interno della società, dai primi schizzi ai prototipi, passando per tutte le tecnologie inserite nei caschi Sweet Protection.

Il contributo degli atleti è ritenuto fondamentale per la realizzazione di un buon prodotto: i feedback dei professionisti, che tutti i giorni hanno a che fare con l’attività sportiva, sono dati importanti per migliorarsi sempre di più.

Sweet Protection ha in cantiere numerosi progetti tra cui quello di puntare molto sul mercato italiano dove la bicicletta è sempre più diffusa e vi sono importanti margini di miglioramento.

Visuale laterale del casco

Per ulteriori informazioni sul casco Outrider MIPS e sugli altri prodotti dell’azienda, vi invitiamo a visitare il sito ufficiale Sweet Protection.

Cosa ci è piaciuto:

  • I volumi e le imbottiture interne.
  • La ventilazione nonostante le poche prese d’aria
  • Il sistema MIPS

Cosa non ci ha convinto:

  • L’assenza di una luce LED posteriore

A proposito dell'autore

Ama scrivere fin da quando era piccolo e questo lo ha portato a raccontare storie sul suo sport preferito, il ciclismo. Un'attività fisica che prova anche a praticare sia per piacere sia soprattutto per capire le difficoltà, le fatiche ma anche le gioie e i successi dei campioni che ogni giorno ci emozionano sulle strade.