Il test del casco aero MET Trenta: leggero e ben ventilato Stefano Bogo 5 Novembre 2018 Test L’azienda valtellinese MET per celebrare i suoi trent’anni di attività ha realizzato un nuovo casco da strada d’alta gamma: Trenta. Il casco è disponibile in due versioni che si differenziano solo per il materiale utilizzato: MET Trenta 3k Carbon in carbonio (peso dichiarato di 215 grammi nella taglia M) e MET Trenta con scocca in policarbonato e rivestimento in EPS (225 g). Noi abbiamo testato quest’ultimo modello e prima di addentrarci nei dettagli della prova ci soffermiamo sulle sue caratteristiche tecniche. Caratteristiche tecniche del casco aero MET Trenta Il casco da bici MET Trenta è pensato per il ciclista esigente, che ricerca la performance ed è alla ricerca di un casco aerodinamico e ultra leggero. L’azienda dichiara che utilizzando Trenta mentre si pedala all’interno di un gruppo di ciclisti, rispetto a un casco tradizionale si beneficia di una riduzione fino al 7% della resistenza all’aria. Una delle peculiarità di questo caso è la grande ventilazione: le prese d’aria sono ben 19 e sono studiate per massimizzare il flusso dell’aria e il conseguente raffreddamento della testa. Nella parte centrale, in alto, è presente una piccola apertura orizzontale (NACA) dalla quale entra aria che, attraversando il resto del casco, garantisce un’ottimale termoregolazione del capo. L’aria riscaldata dalla sudorazione esce direttamente dalle aperture posteriori. Il flusso generato sfrutta l’effetto Venturi e riduce al minimo la resistenza al vento. Proprio per favorire questo effetto, i deflettori del retro del casco sono inclinati di 25° così da ospitare due grandi aperture da cui l’aria calda può uscire senza creare resistenze aerodinamiche. L’azienda italiana si è concentrata soprattutto su questo aspetto e si è avvalsa della collaborazione del laboratorio Newton di Milano e di numerosi test in galleria del vento. Oltre al NACA e alla disposizione delle prese d’aria, la termoregolazione è favorita dalla ridotta superficie di contatto tra il capo e il casco. Una volta indossato, solo il 30% della testa tocca il caschetto così l’aria può defluire più rapidamente a beneficio della riduzione della sudorazione. All’interno del casco sono presenti dei cuscinetti in Air Mesh che garantiscono il massimo del confort. Questi possono essere facilmente rimossi e lavati. MET Trenta si adatta perfettamente alle varie forme del cranio grazie alla fascia di regolazione micrometrica a 360° e alla possibilità di quattro regolazioni verticali e 2 occipitali che sfruttano la tecnologia Safe-T Orbital. Per quanto riguarda la chiusura, la cinghietta è in leggerissimo Air Lite con divisori per regolarne la lunghezza. La cinghietta di chiusura è in AirLite mentre la regolazione posteriore è doppia: 4 step verticali e 2 orizzontali. Per quanto riguarda la sicurezza e la visibilità nelle ore notturne, nella parte anteriore sono presenti due piccoli adesivi riflettenti. Sul retro è possibile applicare la Met LED Light (venduta separatamente a 29 euro), una luce a led ricaricabile e resistente all’acqua che si attiva da sola se la luce cala e ha diverse modalità di lampeggio. Il casco ha la certificazione CE e nella confezione è presente una comoda sacca per trasportarlo senza rovinarlo. MET Trenta è disponibile a un prezzo di listino di 240 euro in numerosi colori adatti sia al pubblico maschile sia a quello femminile. Le taglie sono 3: S (per chi ha una circonferenza cranica di tra i 52 e i 56 cm), M (56-58) e L (58-61). Test del casco road Met Trenta Ho testato il casco MET Trenta a fine estate, usandolo sia in pianura sia in montagna e in alcuni casi durante giornate molto calde. Estratto dalla scatola, si nota subito la particolare estetica conferita dalle due grandi prese d’aria posteriori. Queste donano un aspetto aggressivo e “racing” senza però risultare troppo appariscenti e lasciando al casco una certa eleganza. Ho una circonferenza di 58 cm e ho scelto la taglia M. Una volta indossato ho regolato velocemente sia la posizione verticale sia quella occipitale e mi sono trovato subito a mio agio. Ho i capelli lunghi e in alcuni casi mi è capitato che la fascia di regolazione posteriore mi desse fastidio ma in questo caso, come indicato nelle specifiche tecniche del casco, la coda di cavallo dei miei capelli non interferisce con il corretto posizionamento del casco sulla nuca. Nella confezione è presenta l’immancabile sacca per trasportarlo mentre la luce led è venduta separatamente. Una volta indossato, il casco stupisce per la comodità e la leggerezza: spostando velocemente la testa il casco rimane incollato e dopo qualche minuto ci si dimentica di averlo. Durante le prime uscite nei dintorni di Milano ho constatato subito l’efficacia degli sforzi di MET per massimizzare l’areazione: pur pedalando in giornate calde e afose il livello di sudorazione della testa è limitato e durante brevi discese ho percepito una piacevole sensazione di fresco. Ho provato il casco con più di un modello di occhiali e in tutti i casi non ho riscontrato alcun problema di compatibilità. Grazie alla regolazione a 360°, una volta trovata quella ottimale il casco rimane incollato alla testa. Un test più approfondito l’ho effettuato salendo in una giornata molto calda all’Alpe di Caldenno, proprio nella zona dove ha sede la MET; la canicola e una salita lunga e impegnativa sono due classiche situazioni in cui il casco può infastidire il ciclista. La prima parte della salita è prevalentemente nel bosco, al riparo dalla calura ma le pendenze sono severe e ogni particolare può far perdere la concentrazione. Non è il caso del casco MET Trenta che rimane saldamente in testa senza il minimo spostamento anche quando mi alzo sui pedali. Il cinturino è morbido e non da alcun fastidio. In questi frangenti la leggerezza del casco si fa sentire anzi, non si fa sentire: è talmente comodo e leggero che mi ricordo di averlo solo quando vedo la mia ombra proiettata sull’asfalto. Le 19 aperture del casco da bici MET Trenta garantiscono un’areazione ottimale. Terminato il bosco inizio un tratto tra degli alpeggi. Mi godo il panorama sulla Valtellina ma allo stesso tempo vengo sopraffatto dal caldo. La velocità è bassa e quindi il beneficio della fenditura posta sulla parte posteriore è minimo. Le grandi aperture e la poca superficie della testa a contatto con il casco fanno però il loro dovere, la sudorazione rimane molto contenuta e percepisco ogni alito come un’onda rinfrescante che si insinua tra i capelli. Arrivato in cima tolgo il casco e noto che sia i morbidi cuscinetti in Air Mesh sia i miei capelli sono praticamente asciutti. Nello scendere, nel primo tratto la strada è molto dissestata e, nonostante le numerose e continue sollecitazioni, la fascia di chiusura posteriore con il rinforzo nella zona occipitale mantiene il casco ben aderente alla mia testa. Nella seconda parte il manto stradale è in buone condizioni e in vari tratti rettilinei supero abbondantemente i 60 km/h. Anche in questa situazione il casco non si muove ne verticalmente né orizzontalmente. La forma del MET Trenta è leggermente arrotondata per garantire una migliore penetrazione aerodinamica. Nell’ultima uscita di test, con le giornate che piano piano si accorciano, ho affrontato la parte finale al crepuscolo così da utilizzare la luce a led MET. Leggera, facilmente applicabile alla fascia di regolazione posteriore e comodamente ricaricabile via USB, la luce dispone di diversi intervalli di illuminazione. L’unica nota riguarda l’accensione che la prima volta potrebbe insinuare dei dubbi sul corretto funzionamento: è necessario insistere sul pulsante centrale premendo per almeno 5 secondi, fino a quando i led rossi non cominciano ad illuminarsi. Il peso dichiarato è di 225 grammi mentre quella pesato sulla mia bilancia da cucina è di 231 g. Conclusioni MET Trenta è un casco d’alta gamma progettato in Italia e non ha deluso le attese. E’ uno dei più leggeri sul mercato, qualità che in salita si è fatta molto apprezzare. Ottima anche la ventilazione. La clip per chiudere il cinturino è molto basica, per un casco di questa fascia mi sarei aspettato qualcosa di più come la chiusura magnetica Fidlock. Non è presente il sistema MIPS che ma la costruzione in policarbonato in-mould garantisce un ottimo livello di sicurezza in caso di impatto. Cosa ci è piaciuto: leggerezza ventilazione comodità ampia scelta di colori Cosa non ci ha convinto: clip di chiusura basica mancanza del sistema MIPS Il test del casco aero MET Trenta: leggero e ben ventilato COMFORT90% VENTILAZIONE100% LEGGEREZZA100% ESTETICA90% SICUREZZA85% ACCESSORI80%INFOwww.met-helmets.comPREZZO240 euro91%Il nostro votoVoti lettori: (23 Voti)86%