Grande vittoria di Vincenzo Nibali, che stacca tutti sulla discesa del Civiglio. L’Italia torna a vincere una Classica Monumento dopo 7 anni

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Domenica 4 ottobre. Pioggia, ma anche sole, nuvole e foglie morte. Gli ingredienti per questo Giro di Lombardia ci sono tutti, nessuno escluso. La classica di fine stagione regala da subito una giornata di grande suggestione ciclistica, colpendo l’immaginario di tutti gli appassionati.

Il risultato finale suona ancor più bello: Vincenzo Nibali, capitano dell’Astana e già vincitore di Giro, Tour e Vuelta, si porta a casa anche il Giro di Lombardia 2015. Se ci fosse stata un’idea platonica della giornata perfetta, ciclisticamente parlando, è andata in scena domenica.

Giro di Lombardia con percorso nuovo, o per meglio dire antico: il tracciato ricalca quello di alcune edizioni passate, fino a quella del 2010 vinta da Philippe Gilbert. Il via a Bergamo e l’arrivo a Como, dopo aver scalato Colle Gallo, Colle Brianza, Ghisallo, Muro di Sormano, Civiglio e San Fermo della Battaglia.

Salite e discese impegnative e tecniche, terreno ideale per Vincenzo Nibali. Certo, poi però devi fare i conti con gli avversari. Che si chiamano Valverde, Kwiatkowski, Majka, Pinot e persino Rui Costa. Assente dell’ultima ora – causa infortunio – uno dei favoriti, Purito Rodríguez, già vincitore del Lombardia nel 2012 e nel 2013.

Lo Squalo dello stretto non delude. Dopo varie schermaglie, mai decisive, sulla salita del Civiglio, costruisce una vittoria bellissima tutta in discesa, a 17 chilometri dall’arrivo. L’esperienza giovanile in mountain bike fa di Vincenzo un discesista strepitoso, come da tempo non ne avevamo. Sicuramente più forte qui che in salita, almeno secondo il parere del sottoscritto.

Tant’è vero che sull’ultima ascesa, quella a San Fermo della Battaglia, rischia qualcosa, è stanco, l’acido lattico sguazza nelle sue gambe, e gli inseguitori, Dani Moreno su tutti, recuperano pericolosamente. Allo scollinamento il vantaggio del messinese è di soli 13 secondi. Ma sono sufficienti, ancora una volta grazie alle sue straordinarie doti di discesista, a garantirgli una vittoria che all’Italia mancava dal 2008 (Cunego).

Nibali riscatta così, proprio nel finale, una stagione che sembrava deludente, complice pure il brutto episodio che ne ha determinato l’esclusione alla Vuelta. La vittoria dello Squalo è stata netta, avvincente e generosa. Determinato nel momento giusto, concreto e anche tattico: sapeva che proprio in discesa avrebbe potuto far male e non si è risparmiato.

Onore a Diego Rosa (Astana), che è stato parte integrante del successo del suo capitano, andando a stoppare ogni tentativo di attacco e a rilanciare l’azione per il messinese non appena possibile.

Con la vittoria di Nibali, torna finalmente a parlare italiano il Lombardia dopo 7 anni e soprattutto torna in Italia una Classica Monumento che da troppo mancava. Insomma, un grande giorno per il ciclismo tricolore. Sarà anche per questo, forse, che a 50 metri dal traguardo vola una bandierina italiana sulla maglia – già tricolore – di Vincenzo. Pomeriggio fantastico.

Quanto agli altri, seconda posizione per Dani Moreno, terzo Thibaut Pinot e quarto Valverde davanti a un Diego Rosa fantastico.

 

ORDINE D’ARRIVO

1    Vincenzo Nibali (Ita) Astana Pro Team  245 km in 6h16’28”    

2    Daniel Moreno Fernandez (Esp) Team Katusha  a 21”    

3    Thibaut Pinot (Fra) FDJ  a 32”    

4    Alejandro Valverde (Esp) Movistar Team  a 46”    

5    Diego Rosa (Ita) Astana Pro Team  s.t.       

6    Mikel Nieve (Esp) Team Sky  s.t.       

7    Tony Gallopin (Fra) Lotto Soudal  a 56”    

8    Johan Chaves (Col) Orica – GreenEDGE  s.t.

9    Sergio Luis Henao (Col) Team Sky  s.t.     

10 Gianluca Brambilla (Ita) Etixx – Quick-Step  a 1’10”

 

ALBO D’ORO (dal 1995)

1995 Gianni Faresin (Ita)

1996 Andrea Tafi (Ita)

1997 Laurent Jalabert (Fra)

1998 Oscar Camenzind (Sui)

1999 Mirko Celestino (Ita)

2000 Raimondas Rumšas (Lit)

2001 Danilo Di Luca (Ita)

2002 Michele Bartoli (Ita)

2003 Michele Bartoli (Ita)

2004 Damiano Cunego (Ita)

2005 Paolo Bettini (Ita)

2006 Paolo Bettini (Ita)

2007 Damiano Cunego (Ita)

2008 Damiano Cunego (Ita)

2009 Philippe Gilbert (Bel)

2010 Philippe Gilbert (Bel)

2011 Oliver Zaugg (Sui)

2012 Joaquim Rodríguez (Esp)

2013 Joaquim Rodríguez (Esp)

2014 Daniel Martin (Irl)

2015 Vincenzo Nibali (Ita)

 

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A proposito dell'autore

Classe '72, scrittore, giornalista, blogger: le sue "Confessioni di un ciclista pericoloso" sono uno dei blog più letti dai ciclisti milanesi. È stato direttore editoriale di Bike Channel, il primo canale dedicato al ciclismo in onda su Sky ed è autore di 2 libri: "Il carattere del ciclista" (Utet 2016, in uscita nel 2017 anche in Olanda) e "Ma chi te lo fa fare – Sogni e avventure di un ciclista sempre in salita" (Fabbri 2014). Socio di UpCyle, il primo bike cafè restaurant d’Italia, soffre di una dipendenza conclamata per le salite alpine sopra i 2000 metri.