Scott ci ha invitato a Salisburgo, in Austria, per la presentazione della nuova Foil, bicicletta che promette di unire prestazioni aerodinamiche, leggerezza e potenza senza rinunciare al comfort

Scott ci invita in un posto speciale, l’Hangar 7 di Red Bull, tempio della velocità e del volo. Dopo la presentazione abbiamo potuto testare la nuova Foil in pista, in un percorso misto ad anello che prevedeva tratti molto veloci e guidati.

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Le caratteristiche della Scott Foil 2016

Leggerezza

Si parla subito di dati in casa Scott: la nuova Foil punta a primeggiare nella categoria delle aero e a giudicare dai pesi sembra che ci riesca molto bene. Per il solo telaio in taglia M l’ago della bilancia si ferma a 945 grammi, la forcella arriva a 335 e il kit completo arriva quindi a soli 1295 grammi (taglia L), compresi tutti i particolari hardware come il forcellino e le viti. Un risparmio di 70 grammi rispetto alla versione precedente della Foil.

Aerodinamica

Quello che riguarda il concetto di aerodinamica per Scott è cambiato molto. Con la Foil il lavoro in laboratorio e quindi in galleria del vento si è evoluto, creando un “cerchio” che permette ai tecnici di far evolvere le proprie creature, migliorando i profili e il cx, andando a guadagnare preziosi secondi su ogni nostra uscita.

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Si parte con lo sviluppo dei profili aerodinamici delle tubazioni al cad, per poi creare una simulazione dei flussi aerodinamici sulla bicicletta grazie all’utilizzo della Computational Fluid Dynamic (CFD), tecnologia che permette di avere dei dati molto realistici sulle performance. Infine, si passa al modello in scala 1:1 del telaio, portato in galleria del vento. Qui, con i raffronti dei dati simulati e le prove pratiche il circolo si chiude: si torna al disegno base dei profili, che viene aggiornato grazie ai dati reali ottenuti in galleria e si ricomincia da capo, via via fino al Cx perfetto

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Ed è proprio da questi dati che Scott ha potuto trovare le giuste migliorie per la sua Foil. Dopo ore e ore in laboratorio i dati hanno evidenziato come la zona dello sterzo sia la parte più critica e importante per la resa aerodinamica generale. Da qui lo sviluppo della Foil ha portato alle linee introdotte sul nuovo modello, molto più raccordate e sinuose, che uniscono i vari componenti per creare un “sistema” che lavora all’unisono. Tutto questo lavoro ha portato a risparmiare ben 6 Watt di potenza a 45 km/h e risparmiare 27 secondi su un tratto di 40 km.

Potenza

Quando si parla di aerodinamica e velocità in una bicicletta, soprattutto per un modello aero come la Foil, non si può tralasciare un altro aspetto importantissimo: il trasferimento di potenza. Scott ha condotto uno sviluppo approfondito che ha riguardato la dimensione delle tubazioni e l’utilizzo di una determinata fibra di carbonio.

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Questo sviluppo ha portato a un allargamento della zona di sterzo, un incremento delle dimensioni sul movimento centrale, la riprogettazione dei foderi posteriori e l’utilizzo di fibre M60J direzionate specificatamente per aumentare le caratteristiche della aero di Scott: 13,5% di rigidità in più nella zona dello sterzo, il 13% di trasferimento di potenza e il 6% di rigidità laterale della forcella.

Comfort

Ultima caratteristica che riassume la Foil è proprio il comfort. Negli ultimi anni la tendenza era quella di creare veri mostri da gara, nervosi e rigidi come non mai, biciclette pensate per il solo uso agonistico che richiedevano uno sforzo considerevole e un affaticamento non trascurabile creato dalla posizione e dalla poca dispersione delle vibrazioni. Scott ha pensato anche a questo, pensando la Foil come bici performante ma utilizzabile da tutti grazie alla sua comodità e per farlo ha agito su 3 parti del telaio.

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La zona dei foderi alti è stata resa flessibile e il freno posteriore è stato spostato sotto il movimento centrale. Il tubo reggisella è stato ridotto di dimensioni e diametro e il top tube è stato reso piatto così da aumentarne la flessione senza intaccare le altre caratteristiche del telaio. La Foil risulta così più confortevole dell’89% rispetto al modello precedente sul telaio e dell’11% sulla forcella.

Le novità

Ma le novità di questa nuova nata in casa Scott non si fermano solo alle caratteristiche tecniche. Vistosa novità per la Foil è infatti il nuovo manubrio in carbonio Syncross: costruito in un unico pezzo con l’attacco manubrio, questo nuovo componente introduce oltre alla piena compatibilità con trasmissioni Di2 un nuovo sistema per integrare l’aerodinamica con il telaio.

Le viti di chiusura e il profilo posteriore sono stati raccordati al top tube con l’utilizzo di uno speciale inserto removibile, mentre gli spacer sono stati disegnati con la stessa forma aerodinamica del tubo sterzo e creano un’unica struttura tra manubrio e telaio.

Il passaggio cavi è stato completamente integrato ed è compatibile sia con sistemi a filo sia con sistemi elettronici che utilizzino la batteria nel tubo reggisella. Per seguire le nuove tendenze in fatto di coperture poi, Scott ha pensato bene di rendere la Foil compatibile con gomme fino a 28 mm di battistrada, decisamente generoso per una bici aero.

Non ci sono stati comunicati i prezzi della gamma Foil ma sappiamo che la gamma sarà composta da 5 allestimenti

Foil Premium HMX Carbon

Foil Team Issue HMX Carbon

Foil 10 HMF Carbon

Foil 20 HMF Carbon

Foil 30 HMF Carbon

Ovviamente come per tutte le ralizzazzioni Scott non poteva mancare il modello con colorazione speciale:

In pista!

Dopo la presentazione nell’Hangar 7 ci siamo spostati nella periferia di Salisburgo dove il team Scott ha pensato a un percorso misto ad anello, prima di andare al mitico Salzburgring, circuito utilizzato per la gare di DTM e Wtcc, che noi abbiamo utilizzato per spremere la nuova Foil e ingarellarci tra giornalisti. A farci compagnia per questa pedalata un’ospite davvero speciale, Heinrich Haussler, campione australiano su strada che corre alla IAM Cycling.

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Il percorso pensato da Scott è stato molto apprezzato dato che prevedeva tratti molto veloci e guidati, piccoli strappi dalle forti pendenze e sezioni tortuose in mezzo ai boschi austriaci. Non sono mancati nemmeno tratti di strada completamente piani dove spingere la Foil alla massima velocità.

La prima impressione saliti su questa nuova bicicletta è quella di pedalare una bici completamente diversa. Scordatevi le posizioni scomode e caricate all’anteriore delle primi bici aero, sulla Foil pare quasi di essere su una bici da cicloturismo e la comodità è di casa.

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Ma quando si comincia a pedalare forte la storia cambia, questa bicicletta è affamata di velocità e dà il meglio di sé quando si arriva prossimi ai 40 km/h, complici le Zipp 404 montate su questo modello. Alzarsi sui pedali è una vera goduria e spingere a tutta diventa un gioco da ragazzi. Anche in discesa le generose dimensioni del tubo sterzo si fanno sentire e la precisione di guida è ottima, non intaccando minimamente la comodità e smorzando tutte quelle fastidiose vibrazioni provenienti dal manto stradale.

Il mix tra gomme da 25 mm e la struttura di forcella e telaio fa in pieno il suo dovere

In salita la Foil non delude anche se il set up con le ruote ad alto profilo non è dei migliori per questo terreno. Purtroppo nell’anello pensato per questa prima prova non erano presenti lunghe salite ma solo brevi strappi, alcuni anche al 20% di pendenza. Su questi percorsi misti la Foil sembra essere a suo agio ma per dare un verdetto veritiero bisognerebbe spingerla su salite più lunghe e impervie.

In definitiva questa nuova Foil ci ha stupiti e ci ha fatto divetire un sacco. Questa breve pedalata di 3 ore ha messo in risalto le doti da “velocista” ma ci vorrebbe più tempo e un test approfondito, non tanto per capire questa bicicletta, bensì per godere di ogni singola sfumatura di questa nuova Scott.

Location: Hangar 7

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Un nome, un mondo. Hangar 7 non è soltanto una struttura dove sono conservati degli oggetti. Sotto le 1200 tonnellate di acciaio e un numero imprecisato di metri quadrati di vetro è conservata la vera essenza della velocità. Nato alla fine del 1999 da alcuni appassionati di aerei storici, questo hangar conserva dei pezzi unici della storia dell’aviazione e della Formula 1.

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Situato all’interno dell’aeroporto di Salisburgo, questo luogo nasce prima come necessità dei suoi creatori per poi diventare anche un museo e la casa di Red Bull. Serviva un posto grande e accogliente per conservare al meglio velivoli unici dal valore inestimabile.

Un milione di parole non basterebbero a descrivere questo posto e per un appasionato di motori e aviazione è obbligatorio prendersi un’intera giornata per ammirare ogni creatura parcheggiata qui. Si passa dalla Toro Rosso con cui Vettel nel 2008 vinse il suo primo gran premio a Monza, allo spettacolare Chance Vought F4U Corsair, uno degli aerei da combattimento più belli della seconda guerra mondiale. Anche la capsula di Felix Baumgartner è qui.

Inutile elencare ogni pezzo di storia dell’Hangar 7, perchè solo chi ci è stato può capire. Quindi, vedere per credere…

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A proposito dell'autore

Andrea Ziliani è un appassionato di ciclismo a tutto tondo. Corre su strada dalle categorie giovanili e da qualche anno anche in enduro. Appassionato di motori, fotografia ed ogni cosa che riguarda la meccanica e la velocità.