Salve carissimi amici di BiciLive.it, sono Giacomo Piras, un cicloamatore e cicloturista che scrive (e pedala) da San Gavino Monreale, un paese di 8.600 anime situato tra Oristano e Cagliari, in Sardegna.

Sono felice che il mio primo percorso, il Giro del Mare da San Gavino Monreale in Sardegna, sia stato pubblicato: questo è stato uno stimolo per poter condividere con voi un nuovo percorso della mia meravigliosa terra.

Solitamente quando esco in bici mi pongo degli obiettivi da raggiungere: una località, percorrere un determinato chilometraggio o una scalare determinata altimetria.

Stavolta il mio obiettivo era quello di raggiungere un luogo che avevo visitato solamente in auto, il lago del Flumendosa distante 60 km dal mio paese, nella Sardegna centro-meridionale.

Il lago è un bacino artificiale ricavato dalle acque del Flumendosa appunto, che con una lunghezza di 127 km è il secondo fiume della Sardegna dopo il Tirso.

Ne è uscito un giro di 136,5 km con 1750 metri di dislivello che in base alla preparazione dell’individuo si potrebbe completare tra le cinque ore e mezza e le sei ore e mezza (il tracciato lo trovate allegato più in basso).

Cercherò di descrivervi quest’ultima impresa, effettuata sabato 30 marzo 2019.

Murale presso museo Donna Maxima San Gavino Monreale durante il giro del lago flumendosa

Murale presso museo Donna Maxima San Gavino Monreale.

Le temperature dalle mie parti sono gradevoli anche se di mattina presto le minime sono piuttosto basse. Questo giro l’ho fatto in solitaria partendo dal mio paese, San Gavino Monreale, alle 6:10.

Come prima tappa mi attende Sanluri (prendendo la SS197), centro di 8.500 anime noto per il suo pane caratteristico (su Civraxiu), per il borgo medievale molto ben conservato e per il suo castello dove sono custoditi importanti cimeli del periodo giudicale e della prima guerra mondiale.

Castello di Sanluri durante il giro del lago flumendosa

Il Castello di Sanluri.

Proseguo il mio cammino attraversando Sanluri e dirigendomi verso Furtei e Villamar, per ora su un percorso abbastanza pianeggiante continuando sulla SS197.

Abbandono la strada statale e prendo il bivio per Villanovafranca, con una interessante salita da fare con dei medi rapporti. Lasciata Villanovafranca mi dirigo verso Mandas, con una leggera ma costante salita di 12 km senza ripari creati da montagne o vegetazione, affrontata con leggero vento contrario.

foto della stazione di Mandas durante il giro del lago flumendosa

Stazione di Mandas per il Trenino Verde.

Mandas è un importante centro di 2.200 abitanti e snodo ferroviario da dove partono i famosi “trenini verdi” gestiti dall’azienda regionale Sarda Trasporti, che collega a fini turistici le zone interne della Sardegna, utilizzando appunto dei fantastici vagoncini trainati da locomotive a vapore.

Lascio Mandas e continuo a salire per 5 km fino a quota 570 metri per poi prendere la SS198 e finalmente farmi qualche km in discesa, dove con grande gioia trovo un asfalto nuovo di zecca!

Arrivo al bivio con la SP 10, scorgo una fontana da cui sgorga fresca acqua di montagna e ne approfitto per una prima sosta. Proseguo sulla SS198 in un altipiano immerso nella natura selvaggia, circondato dalla macchia mediterranea e da isolati ovili dove non di rado si incrociano greggi di pecore che inevitabilmente rallentano la pedalata, ma sono simboli sardi che gelosamente custodiamo e rispettiamo.

Dopo questa lunga discesa arrivo finalmente al punto che mi sono prefissato di raggiungere quando ho progettato questo giro: il lago del Flumendosa, situato a 260 metri d’altitudine

Pausa d’obbigo al lago, approfitto per sgranchirmi le gambe e mangiare qualcosa. Mi preparo ad affrontare il tratto più duro del mio percorso: la salita che dal lago porta fino al bivio della zona industriale di Isili, passando per la circonvallazione di Villanova Tulo.

La salita è lunga 12,4 km con una pendenza media del 5% circa, un dislivello di 480 metri. Quasi al termine della mia salita arrivo alla “Cima Coppi” del mio percorso, situata a 724 metri sul livello del mare.

Ogni volta, ogni giro le emozioni e gli odori tipici della mia terra sono indescrivibili, e fanno sembrare la salita qualcosa di semplicissimo!

Arrivato al bivio della zona industriale di Isili inizio un altro tratto in discesa dove si possono toccare velocità elevate in totale sicurezza. Qui lo scenario è meno bucolico, in quanto si incrociano diversi capannoni e installazioni di pannelli solari.

Appena uscito dalla zona industriale imbocco la SS128 in direzione Nurallao, e qui merita una fotografia il lago Is Barroccus con una chiesetta costruita su un’isoletta in mezzo al lago.

Lago Is Barroccus, Isili

Lago Is Barroccus, Isili.

Proseguo per Nurallao in un tratto in discesa, non entro in paese e prendo subito lo svincolo per Nuragus, piccolo borgo rinomato per il suo ottimo vino bianco, e la SS197.

Superato Nuragus mi dirigo verso Gesturi, grazioso paese ai piedi dell’altipiano della Giara, famoso per i suoi cavallini che vivono allo stato brado, per aver dato i natali al Beato Nicola e tra i centri più importanti di tutta la Sardegna per gli appassionati di ciclismo, in quanto Michele Scarponi nel 2011 vinse la quinta e ultima tappa del Giro di Sardegna che culminava appunto alla Giara, dove si trova una targa dedicata all’indimenticabile campione di Filottrano.

Lascio Gesturi e proseguo sulla statale in direzione Barumini, piccolo centro che conserva a 1 km del paese il più grande complesso nuragico della Sardegna, patrimonio dell’Unesco: su Nuraxi, maestoso complesso tra i più visitati della mia isola, con annesso museo e strutture ricettive, ve lo consiglio caldamente se capitate in zona.

nuraxi durante il giro del lago flumendosa

Su Nuraxi, particolare della torre principale.

Lasciato Barumini, continuo il mio percorso con ormai alle spalle i dislivelli più importanti in quanto mi trovo in una zona pianeggiante della Marmilla e proseguo in direzione Tuili e Pauli Arbarei, dove gli asfalti purtroppo non sono dei migliori.

Proseguo in direzione Lunamatrona e mi dirigo verso la strada del Museo Sa Corona Arrubia, in aperta campagna, che ultimamente ospita una interessante mostra dedicata al Giappone e dove si possono visitare preziosissimi reperti e ricostruzioni delle bellezze del territorio.

Museo Sa Corona Arrubia

Museo Sa Corona Arrubia.

Terminata la strada del museo mi immetto nella SP5, dove mi attende l’ultima salita di giornata: la scalata verso il comune di Collinas, con relativo paese da attraversare e di cui ne avrei fatto volentieri a meno, visto che ormai il mio giro si avvia a conclusione.

Superato Collinas mi attende una veloce discesa verso Sardara, prendo la circonvallazione, il vecchio tracciato della SS131 e faccio rientro al mio paese. Alla destra posso ammirare le rovine del castello giudicale di Monreale, posto alla sommità di un cono vulcanico.

Il mio viaggio, l’ennesima avventura si è conclusa felicemente, senza intoppi lungo il percorso. Vi invito a provarlo e se capitasse l’occasione mi farebbe molto piacere guidarvi in questa esperienza tra storia e natura!.

I posti dove soggiornare e ristorarvi sono davvero tanti, vi suggerisco nel mio paese l’hotel Crocus, a Sanluri l’hotel Mirage, hotel Cardellino a Isili e hotel Su Nuraxi a Barumini.

Per mangiare consiglio decisamente un agriturismo per assaporare le tipicità del territorio, come per esempio Sa Contonera, vicino al lago del Flumendosa o l’agriturismo i Quattro Venti nei pressi di Lunamatrona o ancora Le Vigne Ducali a Mandas.

Ciao ragazzi, allego file GPS del tracciato.

Alla prossima!!

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