Giro dei due laghi, lago di Garda e Valvestino: consigli e traccia GPS scaricabili Michele Malfatti 6 Agosto 2019 Cicloturismo L’idea di questo giro ad anello che comprende i due laghi di Garda e Valvestino mi è venuta quando ho affrontato la salita al passo Cavallino della Fobbia. Solitamente cerco sempre di fare una salita a un passo e di rientrare al punto di partenza creando un percorso ad anello: ho fatto così anche in questo caso. Si tratta di un giro non banale, perché la salita al passo si fa sentire, ma il panorama alla partenza costeggiando il lago di Garda, la salita e la discesa verso il lago di Valvestino meritano la fatica. L’itinerario è lungo 65,5 chilometri con un dislivello di 1.560 metri in uno scenario unico: partenza e arrivo a Gargnano sul lago di Garda. Dove si trova Gargnano Gargnano si trova in Lombardia, esattamente sulla riviera occidentale del Lago di Garda. Per raggiungere il punto di partenza ci sono alcune soluzioni: venendo da Nord si può percorrere l’autostrada A22 Brennero-Modena direzione Sud, uscita Rovereto Sud. Alla rotonda si prosegue direzione Lago di Garda. A Riva del Garda si seguono le indicazioni per Limone/Salò. Arrivando dall’autostrada A4 invece, l’uscita consigliata è Brescia Est: si segue la SS45bis direzione Salò Limone e quindi si arriva a Gargnano. Tabella dati altimetrici e riepilogativi Partenza Gargnano 69 m slm Arrivo Gargnano 69 m slm Dislivello totale 1.560 m Lunghezza 65.5 km Consigli: dato il traffico veicolare presente a tratti sulla strada vi consiglio di mantenervi sempre sulla destra ed essere prudenti. Indossate sempre il casco, e in discesa moderate la velocità. Nelle giornate estive portatevi sempre la borraccia e bevete di frequente. Affrontare il tour in bici da corsa L’idea di fare il giro che vi propongo mi è venuta quando ho deciso di affrontare il passo Cavallino della Fobbia. Ho cercato informazioni in rete e ho ideato il percorso poi per caso ho conosciuto su Twitter ho conosciuto Luciano Alberti di Vobarno e mi ha confermato che il percorso che ho ideato a video era uno dei classici itinerari della zona. Ho tracciato il percorso a video sul computer e quindi l’ho inviato al mio GPS. Controllata l’agenda e alcuni siti di meteo ho stabilito la data per effettuare la pedalata. Carico la macchina e questa volta sono da solo, Roberto non ama la salita quindi evito di chiamarlo. Da Arco di Trento scendo lungo la gardesana occidentale costeggiando il lago di Garda. Attraverso Limone una bella cittadina che si specchia sul Benaco e se non ci siete mai stati vi consiglio una visita soprattutto alle “limonaie”. Conosco bene la strada, la percorro svariate volte all’anno in entrambi i sensi e la ritengo una bellissima esperienza da fare. Durante il periodo estivo è assai frequentata quindi trafficata ma scegliendo gli orari giusti è un piacere viaggiare. La strada è stretta e tortuosa con la presenza di alcune gallerie scavate nella roccia, davvero suggestive. Esco dall’ultima galleria e manca poco al punto dove parcheggio la macchina. A Gardone Riviera noto le indicazioni per il Vittoriale degli Italiani un complesso di edifici, vie, piazze, un teatro all’aperto e giardini voluto da Gabriele d’Annunzio tra il 1921 e il 1938. Complesso progettato dall’architetto Giancarlo Maroni a memoria della “vita inimitabile” del poeta-soldato e della imprese degli italiani durante il prima guerra mondiale. Arrivo a Gargnano e verso la fine del paese trovo a destra un piccolo parcheggio che è gratuito tutto l’anno, quindi un lusso per il lago. Mi preparo, quindi accendo il GPS e dal menù carico la traccia che ho tracciato il giorno prima a video su GPSies. Conosco poco il percorso quindi oggi seguirò la traccia con attenzione. Esco dal parcheggio e giro a destra direzione Salò. Sono sulla SS45bis pedalo bene a destra, è mattina presto così evito il traffico veicolare. Conosco bene la strada e anche il panorama ma ogni volta che la percorro rimango sempre a bocca aperta per l’ambientazione e sono sempre contento di vedere il mio lago. La strada gardesana attraversa alcuni paesi affacciati sul “Benaco” e in bici posso ammirare le ville e gli alberghi di lusso. Sono a Salò dove seguo i cartelli per il centro cittadino quindi direzione Roè Volciano. Esco dal paese e salgo immerso tra gli ulivi e il lago da far da sfondo a questo quadro naturale, solo visto dall’alto. Scendo dall’altro versante della collinetta e mi ritrovo in Valle Sabbia. Controllo la traccia sul GPS e sono sulla strada giusta. Mi trovo sulla SP Nord IV direzione Vobarno. Pedalo ben a destra prestando attenzione al traffico e in poco tempo arrivo al cartello con le indicazioni per Eno. Giro a destra, inizia qui la salita per il Passo Cavallino delle Fobbia che ho già percorso alcuni mesi fa ma non ero a conoscenza del percorso ad anello che potevo fare. La salita è bella, mi sono letteralmente innamorato dell’asfalto non proprio perfetto e dei tornanti, e del piccolo paese di Eno incastonato su di un versante della valle. Dopo il paese la strada sale con pendenza sempre costante fino a giungere al passo dove trovo anche un ristorante. Mi fermo prendo un caffè e mi metto una ventina. Salgo in bici e inizio la discesa. Da quello che mi hanno raccontato e letto in rete sarà una bella discesa. La strada è stretta con asfalto vecchio e sporca di foglie. Scendo con attenzione a velocità moderata pennellando le curve e rilancio in brevi tratti in leggera salita. Mentre scendo alla mia sinistra vedo il lago di Idro che si trova in Val Sabbia. Proseguo e sono felice della salita e della strada fatta fino a questo punto. Termino una curva a destra e davanti ai miei occhi vedo una chiesa e la mia domanda è ma dove passo? La strada è aperta al traffico quindi sicuramente ci sarà una via d’uscita, difatti a lato del santuario Rio Secco trovo una breve galleria. Prima di transitare mi fermo per leggere le info sulla località e vengo rapito dalla facciata, soprattutto dal rosone in cotto con la figura di Maria. Il portale centrale è in granito e nella parte inferiore ci sono delle decorazioni ad ampi fascioni come lo stile romanico. Esco e mi fermo un secondo, sembra incredibile ma in questo posto non si sente nessun rumore; è un luogo di pace in tutti i sensi. Scendo con calma e attenzione e non trovo nessuna macchina che sale, sono solo io la mia bici da corsa. Alla fine della discesa, allo stop controllo il GPS e seguo la traccia sullo schermo. Giro a destra direzione Capovalle. Mi accorgo subito che l’asfalto è perfetto e la strada inizia a salire, cambio rapporto e continuo a pedalare. Pochi minuti e arrivo al passo San Rocco, che bello per oggi ho finito la salita! Foto ti rito al cartello e inizio la discesa verso l’abitato di Capovalle dove mi fermo nella piazza principale per mangiare un pezzo di barretta e per riempire di acqua fresca la borraccia perché in una giornata calda è molto importante bere e reidratarsi nella giusta maniera. Dopo la pausa ristoratrice risalgo in sella e proseguo sulla strada principale direzione Lago di Garda. La strada è in leggera discesa, ben curata, e, dopo alcuni tornanti ben disegnati sono a un bivio dove giro a destra direzione Gargnano. Mi mancano solo 19 chilometri per spegnere il GPS, togliermi le scarpe e bermi un buon caffè in riva al lago. La strada costeggia il lago di Val Vestino, un bacino artificiale formato dalla costruzione della diga di Ponte Cola sul torrente Toscolano nel 1962 per la produzione di energia idroelettrica. La strada è pianeggiante e per fortuna ci sono gli alberi a lato della strada che fanno ombra che in una giornata soleggiata come oggi sono davvero una manna! Mi fermo a scattare alcune foto e per ammirare il panorama circostante. Mentre pedalo penso alla salita fatta ma soprattutto al fatto di aver visto il santuario Rio Secco e il passaggio nel breve tunnel. In poco tempo attraverso il piccolo paese di Navazzo e, dopo un tratto pianeggiante, riprendo a scendere e davanti ai miei occhi come d’incanto rivedo il mio lago di Garda. La strada è bella larga e ben asfaltata e, mentre scendo, sono immerso negli ulivi simbolo della zona. Al termine della discesa, allo stop giro a destra e dopo un centinaio di metri a destra trovo il parcheggio da dove sono partito al mattino. Altri percorsi in Lombardia Oltre al Giro dei due laghi la regione Lombardia offre tanti altri percorsi, passi e piste ciclabili da percorrere e godere in sella pedalando. Ecco altri 5 articoli di cicloturismo pubblicati sul nostro sito: Il percorso delle “Colline del Risorgimento”: Sirmione, San Martino della Battaglia, Solferino Giro Triangolo Lariano: l’anello Onno, Bellagio, Ghisallo, Asso Il passo Baremone La pista ciclabile di Limone sul Garda: tratto fino a Capo Reamol Il Muro di Sormano e la salita di Brunate: giro ad anello Traccia GPS scaricabile Qui di seguito trovate la mappa del percorso con la traccia GPS disponibile al download gratuito.