Finalmente anche un tour operator italiano nel business delle vacanze a pedali

La nuova frontiera delle vacanze ciclistiche prende piede anche in Italia.
Si tratta di un format particolare e ormai ampiamente consolidato all’estero. È diverso dal semplice concetto di ciclo-turismo. Stiamo parlando di escursioni e percorsi mediamente impegnativi, espressamente dedicati e pensati per ciclisti esperti e allenati.
Davide Cassani, per intenderci, il ct nella nazionale, da tempo è “ciclo-guida” e porta a spasso per le Alpi francesi e italiane manager e vip con un debole per il pedale. Personaggi noti o meno noti che cercano una via di fuga dallo stress nella bicicletta.

Anche pochi giorni vanno bene. Le pile si ricaricano comunque. Assicurato!

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All’estero, in Inghilterra Stati Uniti Canada e Australia soprattutto, questa nuova moda sta conoscendo un successo dirompente. La meta? Quasi sempre l’Italia.
I percorsi sono i classici del ciclismo: le Dolomiti, il Chianti, la Valtellina, magari la Liguria.
Raramente ci si spinge a scoprire terre meno note. Fuori dal main stream. Forse perché l’amatore straniero vuole proprio e solo i templi sacri.

E noi italiani?

Qualcosa parrebbe muoversi. E qualcosa di particolare, fuori, appunto, dalle strade più battute. Qualcosa di veramente interessante e “diverso”.
Siamo in Sardegna, terra meravigliosa e ciclisticamente tutta da scoprire. Lontano dai clamori dei mesi estivi, dal traffico caotico delle vacanze. Siamo in ottobre. Periodo non troppo caldo, ma con ancora molte ore di sole, ideale per pedalare.

Un grande tour operator italianissimo, Alessandro Rosso Group (uno dei più grandi) attraverso la sua società dedicata alle vacanze “attive”, Action Partner, ha organizzato Sardinia Best Tour.

Di cosa si tratta?

Una quattro giorni di fatica e ricompense a cinque stelle. Dove? A Poltu Quatu, un resort unico al mondo nel cuore della costa Smeralda.
Qui verranno ospitati, con tutti i comfort del caso, non solo i ciclisti, ma anche le loro famiglie. Queste ultime infatti, mentre l’atleta di casa fatica, beneficeranno di escursioni e gite a loro espressamente dedicate.

Insomma, la quadratura del cerchio.


Venendo alla bicicletta, Sardinia Best Tour prevede ciclisti professionisti come guide, assistenza meccanica e persino degli esperti alimentaristi e biomeccanici in sede di biref.
Per quanto riguarda i percorsi, ne sono previsti, per ciascun giorno, due a seconda del grado di preparazione del ciclista: Classic (60 km con 600 metri di dislivello circa) e Challenge (100 km con 1000 metri di dislivello circa) per i più allenati.

Finalmente qualcosa di organizzato in maniera seria anche da noi italiani.

E le biciclette? Nessuna preoccupazione: Action Partner si occupa di far trovare a ogni ciclista la sua bici in camera al suo arrivo.
Il cibo, ça va sans dire, è preparato da chef di prima categoria e con menù studiati ad hoc. Ma la cosa più interessante, è l’offerta economica: assolutamente accessibile rispetto a tutti i principali competitor stranieri. Si viaggia al massimo sui 1000 euro, tutto incluso.

L’operazione proposta da Alessandro Rosso, sembra finalmente abbattere il muro di provincialismo e di miopia tutto italiano: quello che troppo spesso ci impedisce di valorizzare il nostro territorio con offerte attraenti e contemporanee.

Dunque ben venga un pizzico di furbizia: assetarsi nel nuovo segmento delle ciclo-vacanze per ciclisti veri è operazione intelligente e lungimirante. Insomma, ci voleva.

Dopo la Sardegna, attendiamo le altre regioni.

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A proposito dell'autore

Classe '72, scrittore, giornalista, blogger: le sue "Confessioni di un ciclista pericoloso" sono uno dei blog più letti dai ciclisti milanesi. È stato direttore editoriale di Bike Channel, il primo canale dedicato al ciclismo in onda su Sky ed è autore di 2 libri: "Il carattere del ciclista" (Utet 2016, in uscita nel 2017 anche in Olanda) e "Ma chi te lo fa fare – Sogni e avventure di un ciclista sempre in salita" (Fabbri 2014). Socio di UpCyle, il primo bike cafè restaurant d’Italia, soffre di una dipendenza conclamata per le salite alpine sopra i 2000 metri.