Quando pensiamo alle maglie di campione mondiale UCI, del Giro d’Italia o di altre manifestazioni internazionali, non possiamo non soffermarci su quel quadratino di tessuto su cui campeggia la scritta “SMS Santini”.

Santini Maglificio Sportivo (abbreviato in SMS), marchio di abbigliamento per ciclismo, corsa e triathlon fra i più famosi a livello globale, possiede una storia incredibile e, dopo più di mezzo secolo di vita, continua costantemente a rinnovarsi sotto il profilo tecnologico e gestionale, rimanendo fedele alla tradizione del “Made in Italy”.

Uno scatto di Beardy McBeard all'interno della sede dell'azienda Santini SMS a Lallio (Bergamo)

Uno scatto di Beardy McBeard all’interno della sede dell’azienda Santini SMS a Lallio (Bergamo)

Entriamo adesso nel mondo di Santini attraverso un breve profilo storico, le tecnologie utilizzate, le squadre rifornite e le partnership.

Breve storia di Santini Maglificio Sportivo (SMS)

Pietro Rosino Santini iscrisse la Santini Maglificio Sportivo alla Camera di Commercio di Bergamo nel settembre 1965, ma la storia vera e propria dell’azienda con sede a Lallio (BG) era nata qualche anno prima quando, a causa di un riposo forzato di 45 giorni dovuto alla frattura del metatarso durante la saldatura di un tubo, il giovane di Sforzatica di Dalmine apprese il lavoro di tessitura dalle due sorelle maggiori.

Da lì, nel giro di qualche stagione, avvenne la fondazione ufficiale e, dopo un esordio nel mondo sportivo all’interno del settore dello sci, ci fu il passaggio verso il ciclismo dilettantistico con la realizzazione delle maglie sociali per l’Unione Ciclistica Sforzatica.

Ritratto di Pietro Santini, fondatore dell'azienda Santini SMS: Santini Maglificio Sportivo

Pietro Santini in uno scatto del fotografo Beardy McBeard

Tornando un po’ indietro nel tempo, la passione di Pietro (classe 1942) per le due ruote era incominciata negli anni ’50 grazie a pistard del calibro di Antonio Maspes, Guido Messina, Leandro Faggin e Giuseppe Ogna, i quali si allenavano spesso al velodromo di Dalmine e poi era proseguita con il tifo per i suoi amici stradisti Felice Gimondi e Gianni Motta.

Ritornando allo sviluppo dell’azienda, Santini fu il primo a sperimentare svariate nuove tecnologie. Nel 1979 iniziò a produrre pantaloncini colorati, mentre nel 1984 creò la maglietta colorata “alla Mondrian” per il team francese “La Vie Claire”, per cui avrebbero gareggiato i rispettivi trionfatori ai Tour de France 1985 e 1986 Bernard Hinault e Greg LeMond.

Quella maglia, ispirata ai quadri della serie “Composition” del pittore olandese Piet Mondrian, richiese una lavorazione estremamente complicata, divenendo una pietra miliare da un punto di vista dell’impatto comunicativo e visivo.

La maglia storica che Santini SMS realizzò per il team La Vie Claire riproducendo il celebre quadro di Mondrian. Le maglie ufficiali dell'UCI del Campione del Mondo e la maglia rosa ufficiale del Giro d'Italia.

A sinistra la celebre maglia raffigurante il famoso quadro a “quadri” di Mondrian. Mentre a destra la maglia ufficiale UCI di Campione del Mondo e la maglia rosa ufficiale del Giro d’Italia

Poco più avanti, nel 1988, Santini SMS assunse il ruolo di fornitore ufficiale dell’UCI, realizzando le magliette dei campionati mondiali per tutte le differenti specialità oltre a quella per la Coppa del Mondo riservata ai professionisti su strada.

Poi, nel 1993 cominciò a confezionare anche le divise per le varie classifiche del Giro d’Italia, nel 1999 avviò una collaborazione con la nazionale australiana, tuttora attiva, e da un po’ di tempo finanzia il “Baku Cycling Project”, iniziativa promossa dal governo azero per spingere i propri giovani verso il ciclismo agonistico.

Foto che mostra Monica Santini (figlia di Pietro Santini) con il presidente dell'UCI

Monica Santini con il presidente dell’UCI Brian Cookson nella sede UCI ad Aigle in Svizzera

Oggi la produzione consiste in più di 3.000 articoli al giorno, il 75% di cui viene esportato sul mercato estero e il 78% del personale è composto da donne, molto attive sia nel reparto della produzione sia in quello dirigenziale, ormai gestito da Monica e Paola Santini, figlie di Pietro e Maria Rosa.

Nella foto si vedono Monica e Paola Santini, figlie di Pietro Santini, fondatore di Santini Maglificio Sportivo

Monica e Paola Santini, figlie del fondatore Pietro Santini. Foto di Beardy McBeard

Tecnologie impiegate da Santini

Le capacità innovative in campo tecnologico da parte dell’azienda bergamasca trovarono un primo punto di approdo nel 1976 grazie alla sperimentazione dell’uso della Lycra per i pantaloncini, fino ad allora esclusivamente in lana.

Poi, nel giro di poco tempo, la tradizionale pelle di daino fu sostituita dai fondelli in fibra sintetica e antibatterica e nel 1977 entrò in voga l’impiego del Polyamide per migliorare l’aerodinamicità delle magliette.

Un’altra intuizione fondamentale (nel 1982) consistette nell’applicazione di inserti di nylon all’interno della confezione delle maglie di lana in modo che il ciclista fosse riparato dal vento, mentre nel 2003 esordirono i pantaloncini con fondello Twist Gel, materiale antishock, subito seguito dalle cuciture termosaldate concepite per eliminare le possibili irregolarità del tessuto.

Tre tipologie di fondelli Santini SMS: il modello MIG3, il C3 e il fondello dedicato al triathlon GTR

Alcuni dei fondelli attualmente presenti nei pantaloncini della gamma Santini SMS: a sinistra il modello MIG3, al centro il C3 e a destra il GTR dedicato al triathlon

Nelle ultime annate, Santini ha disegnato la prima maglietta eco-sostenibile in poliestere riciclato (2010), ha lanciato il leggerissimo fondello in gel MIG3 (2013) e, ultimamente, ha messo in commercio il nuovo fondello C3, dotato di tecnologia Carving Technology, consistente nella scavatura di due schiume sovrapposte per diminuirne i volumi e creare spessori privi di incollamenti e cuciture.

Pro Grace è invece il fondello studiato appositamente per le cicliste, mentre la linea GTR Triathlon è nata per i triatleti.

Squadre rifornite da Santini

Oltre a numerose formazioni dilettantistiche (su tutte la Santini-Rossi), in passato Santini ha vestito squadre pro quali Peugeot, La Redoute-Motobécane, Daf-Côte d’Or, TI-Raleigh, la già citata La Vie Claire, Gatorade, Mercatone Uno e Orica GreenEDGE.

Foto che mostra Pavel Sergeevič Tonkov e Marco Pantani, appartenenti a team sponsorizzati da Santini SMS

A sinistra Pietro Santini con il russo Pavel Tonkov quando correva nel team Panaria. A destra “il Pirata” Marco Pantani quando correva nel team Mercatone Uno

Attualmente veste il Team Lotto NL-Jumbo capitanato da Steven Kruijswijk, le nazionali australiane maschili e femminili di tutte le varie discipline ciclistiche, il Team De Rosa-Santini, il Team Cinelli-Chrome (bici a scatto fisso) e le triatlete Leanda Cave e Jenny Fletcher.

Inoltre l’australiana Anna Meares, pluricampionessa olimpica e mondiale su pista, ha firmato personalmente una collezione di abbigliamento per il ciclismo.

Nella foto Jenny Fletcher, sponosrizzata da Santini SMS nel triathlon e Leanda Cave, altra atleta del triathlon, sempre sponsorizzata Santini SMS

A sinistra la canadese Jenny Fletcher, modella e triatleta, mentre a destra la triatleta Leanda Cave

Partnership di Santini

Oltre alle già menzionate collaborazioni in atto con l’UCI e con il Giro d’Italia, Santini SMS è partner di RCS Sport (organizzatore della “corsa rosa”) anche in altre manifestazioni, tra cui Milano-Sanremo, Il Lombardia e Tirreno-Adriatico.

Inoltre è sponsor ufficiale del Santos Tour Down Under, de L’Eroica-Santini e organizza annualmente la Granfondo Stelvio-Santini, inserita tra le nostre 10 granfondo più belle del 2016.

Per maggiori info, visita il sito Santini.

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A proposito dell'autore

Ha gareggiato per diverse stagioni nel mondo dell'atletica leggera come velocista prima di dedicarsi al ciclismo amatoriale. Grande appassionato di storia e di cultura sportiva, ha intrapreso la carriera giornalistica dopo la laurea in Lettere e ha fondato il team dilettantistico Fondocorsa assieme ad alcuni amici. In estate potreste trovarlo su Stelvio e Gavia, ma la salita non è proprio la sua specialità migliore.