Edizione dei record per la granfondo di Corvara. A partire da quello delle temperature

A lasciare il segno in questa ventinovesima edizione della Maratona dles Dolomites ci ha pensato il caldo. Difficile ricordare un’edizione con temperature come queste e borracce svuotate a gogò: 14° già al via e picchi di oltre 30° in cima ai passi, nelle ore centrali.

Eppure nulla ha fermato i 9.000 fortunati partecipanti, ben 64 nazionalità, tutti i continenti del mondo rappresentati, a fronte di 31.600 le richieste di partecipazione arrivate.

Un record che non eguali in nessuna granfondo al mondo, frutto di una macchina organizzativa perfetta, che negli anni ha saputo stringere partnership con sponsor importanti come ENEL, ma soprattutto “fare rete” con il territorio: albergatori, ristoratori, operatori turistici. Un piccolo gioiellino che fa bene al ciclismo ma anche al turismo del nostro Paese.

Tornando alla gara: partenza domenica 5 luglio, come sempre alle 6:30 del mattino. Tre i percorsi possibili: il Corto, o “Sella Ronda”, di 55 km e 1.780 mt. di dislivello, il Medio di 106 km e 3.130 mt di dislivello e il durissimo Lungo, con un rapporto dislivello-chilometri di tutto rispetto: 138 km e 4.230 mt.

Quest’ultimo oltre ai quattro passi del gruppo del Sella (Campolongo, Pordoi, Sella, Gardena), prevedeva anche il terribile Giau, 10 km al 10% di pendenza constante e il Valparola finale.

Una spremuta di Dolomiti condensata in poche ore. 
Al via, come sempre, personaggi noti dello sport, dell’economia, della politica e di altri ambiti. In prima griglia abbiamo c’erano Alex Zanardi, Corrado Sciolla (Presidente BT), Mario Greco (Generali), Rodolfo De Benedetti (CIR), Matteo Marzotto, Mauro Benetton, Francesco Starace (AD Enel), Oliviero Lubatti (Alpiq) Fausto Pinarello, Matteo Arcese (Arcese Trasporti), Laura Colnaghi Calissoni  (Carvico),  Manfred Mölgg, Davide CassaniChristian Zorzi e  la pluricampionessa di casa Maria Canins.

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A tagliare il traguardo per primo Luigi Salimbeni con il tempo di 4:44.43,8 secondo Roberto Cunico, terzo Enrico Zen. Per le donne la trionfatrice è l’aquilana Chiara Ciuffini in 5:24.47, seguita da Manuela Sonzogni e Barbara Lancioni.

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Edizione dedicata al tema del “perdono”. Perdono inteso come opportunità di riscatto e speranza. Queste le parole del visionario organizzatore della corsa, Michil Costa, per spiegarlo: “Auguriamoci di conoscere noi stessi, di guardarci dentro, ringraziando, amando, ascoltando. Ringraziando per l’opportunità, amando chi e cosa ci sta intorno e ascoltando il suono della natura. Alla quale dovremmo chiedere perdono. Per come la stiamo trattando, per come la stiamo consumando”.

E sono forse proprio queste le parole che più andrebbero ricordate di questa manifestazione, che si svolge in uno dei luoghi più belli al mondo, Patrimonio UNESCO. Appuntamento per l’edizione numero 30, che si preannuncia carica di sorprese. La data è già fissata: 3 luglio 2016.

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A proposito dell'autore

Classe '72, scrittore, giornalista, blogger: le sue "Confessioni di un ciclista pericoloso" sono uno dei blog più letti dai ciclisti milanesi. È stato direttore editoriale di Bike Channel, il primo canale dedicato al ciclismo in onda su Sky ed è autore di 2 libri: "Il carattere del ciclista" (Utet 2016, in uscita nel 2017 anche in Olanda) e "Ma chi te lo fa fare – Sogni e avventure di un ciclista sempre in salita" (Fabbri 2014). Socio di UpCyle, il primo bike cafè restaurant d’Italia, soffre di una dipendenza conclamata per le salite alpine sopra i 2000 metri.