facebook/GFStradeBiancheTrekLa nostra opinione sulla Granfondo Strade Bianche 2016 Giacomo Pellizzari 9 Marzo 2016 Bike News Domenica 6 marzo, in uno scenario invernale, si è corsa la seconda edizione della Granfondo Strade Bianche di Siena. Esattamente il giorno dopo la gara dei professionisti, vinta da Fabian Cancellara. Oltre 2.000 i partecipanti. Chicche&pecche della Granfondo Strade Bianche 2016 di Siena Le attese erano molto alte, complici i luoghi e il fascino dello sterrato. Vediamo se sono state rispettate. Noi di strada.bicilive.it abbiamo contato 5 chicche, ovvero cose che ci sono piaciute molto, e 3 pecche, ovvero cose che ci sono piaciute meno e che sono, a nostro avviso, migliorabili. Enjoy! Le 5 chicche Il paesaggio Il Chianti non smentisce mai, anche sotto i nuvoloni neri che incombevano domenica mattina, ha fatto la sua grande figura. Colline che sembrano disegnate da Leonardo con la matita, strade bianche che si inerpicano come vecchi sentieri per cavalieri medioevali, e l’incredibile arrivo finale in Piazza del Campo a Siena. La vera chicca delle chicche. Un arrivo così solo nei sogni. Un’idea geniale che riporta il ciclismo dentro la bellezza italiana e che vale uno scollinamento dolomitico. Voto: 10 e lode. L’arrivo a Piazza del Campo a Siena vale uno scollinamento dolomitico Il fascino dello sterrato Anche qui, come sopra: magico. Ma, a differenza che nell’Eroica, che si corre praticamente sulle stesse strade, la bellezza della Strade Bianche è anche vedere i telai in carbonio e le tutine aderenti all’ultima moda infangarsi e impolverarsi oggi esattamente come le vecchie specialissime di Coppi, Ganna e Bartali. Affascinante. Un tratto di sterrato tra le colline del Chianti L’emozione del giorno dopo Correre una granfondo sullo stesso percorso di una gara dei pro è già di per sé emozionante. Poterlo fare 24 ore dopo, praticamente con a terra ancora fresche le tracce dei tubolari di Cancellara e Sagan, rende il tutto ancora più magico. Un’altra grande idea, nuova per l’Italia, che sarebbe bello veder riproposta più spesso. Morale: abbiamo inventato una classica per amatori, senza essercene accorti. Il fascino di percorrere lo stesso tracciato solcato dai professionisti il giorno prima Lungo abbordabile 124 chilometri con 1350 metri di dislivello non sono esattamente impossibili per un ciclista mediamente allenato, questo considerando anche lo sterrato. Una scelta giusta, sia per la stagione, siamo all’inizio, le gambe devono ancora macinare chilometri (e faceva davvero un “freddo cane”). Pur considerando lo sterrato, la difficoltà di questa Granfondo non è elevatissima Strade tenute benissimo Ottimi il manto stradale, e soprattutto gli sterrati. Complice certo il passaggio dei pro il giorno prima. Pedalare in queste condizioni è una goduria per l’animo e per il fisico. Il manto stradale dei tratti sterrati era in condizioni perfette Le 3 pecche Segnalazioni e presidi insufficienti Organizzazione non all’altezza: chi arrivava negli ultimi 30 km e soprattutto negli ultimi, non facili da trovare, tratti serrati, dopo le 13 (!) non ha trovato più cartelli e omini a segnalare. E non erano pochi, considerando che il tempo massimo di arrivo a Siena era previsto per le 16. Grave. Qualcuno ha perciò addirittura perso la strada e la magia dell’arrivo a Piazza del Campo, pur essendo perfettamente dentro i tempi di sicurezza. Pecca non da poco. Voto: 4. Strade aperte troppo presto Dopo nemmeno 40 chilometri protetti, traffico già aperto. E quel che è peggio con auto spesso anche in senso contrario. Pericoloso, per le prossime edizioni, aspetto assolutamente da migliorare, insieme al precedente. Soprattutto considerando l’importanza dell’organizzatore. Meteo bruttino Questo non dipende da nessuno, tanto meno dall’organizzazione ma, in questa stagione è molto probabile trovare cattivo tempo. Programmarla più avanti potrebbe aiutare. Ma tant’è, per un granfondista conta anche questo e spesso influisce molto nella scelta in griglia (parto o non parto?). Prime ore con il sole, ma freddo. Poi dalle 11 pioggia a macchia di leopardo, con scrosci su alcuni colli. Non esattamente una giornata primaverile. Sicuramente, però, da grande classica. Commento finale Chicche battono Pecche 5-3. La Granfondo Strade Bianche, che rientra tra le 10 granfondo più belle del 2016, è dunque promossa. Anche se, a nostro avviso, può e deve migliorare negli aspetti organizzativi (soprattutto la segnaletica e i presidi: non esiste che qualcuno possa sbagliare percorso per questo motivo). Voto complessivo: 7