La terza versione della Reacto di Merida è più leggera e aerodinamica Elvezio Sciallis 16 Agosto 2017 Bike News La prima Merida Reacto risale al 2011, e con questa terza versione il brand taiwanese ha voluto fornire una risposta completa ed efficace a una serie di competitor che, negli ultimi anni, hanno proposto modelli le cui caratteristiche mettevano un po’ in secondo piano la proposta di Merida. Ultimamente, quando si parla di nuovi modelli da strada le parole all’ordine del giorno, gli aspetti che si vogliono migliorare e le innovazioni che si intendono apportare sono sempre gli stessi: maggiore aerodinamicità, peso minore, rigidità migliorata e comfort nelle posizioni che si assumono in sella. A questi quattro principi si sono ormai aggiunti i freni a disco, importante terreno di confronto e sviluppo nel futuro. Merida con la sua Reacto III ha migliorato tutte queste caratteristiche, con l’eccezione della rigidità, che rimane invariata rispetto alla versione precedente, e propone anche un modello con freni a disco. Calo di peso del 17,13% e aerodinamicità migliorata del 4% per la nuova Reacto di Merida. Peso e comfort Merida ha sottoposto la Reacto a una dieta dimagrante i cui effetti sono vistosi: il telaio è sceso da 1.250 a 1.010 grammi, la forcella da 406 grammi è passata a 368. Complessivamente stiamo parlando di una riduzione del 17,13% di peso, niente male davvero. Il migliore comfort è dovuto invece al sistema S-Flex: troviamo dell’elastomero nella porzione superiore del canotto che, secondo il produttore, assicura un miglioramento del 24% nel comfort laterale. Grazie al manubrio integrato Vision Metron 5D di FSA e accorgimenti sul telaio, è stato guadagnato il 4% in aerodinamicità. Aerodinamicità Anche in questo caso abbiamo un miglioramento netto delle prestazioni: forcella integrata, manubrio Vision Metron 5D integrato (Fsa), spoiler per il freno posteriore e un generale snellimento dei tubi hanno portato a un guadagno di circa il 4% rispetto alla Reacto precedente, nei test di efficienza condotti nel tunnel del vento. Il guadagno diventa ancora più importante se confrontata con la Scultura, il modello adatto alle salite con il quale la nuova Reacto condivide le geometrie dei punti di contatto. I testi di paragone sono stati condotti da Vincenzo Nibali e hanno fornito un risparmio di 18 W alla velocità di 45 chilometri orari. In alcune gare, come per esempio alla Criterium du Dauphine, sono state notate alcune varianti nel manubrio: il modello di Sonny Colbrelli montava infatti il Metron 6D. L’elemento che è rimasto uguale è la rigidità, scelta consapevole da parte dei progettisti visto che era un già aspetto di altissima qualità nel modello precedente. Un particolare dell’inserto in elastomero nella porzione superiore del canotto, con conseguente miglioramento del comfort. Freni a disco Freni a disco ovunque: molti nuovi modelli da strada propongono sempre più frequentemente alternative dotate di questo impianto frenante, e così è accaduto anche con la nuova Reacto, senza che questa decisione impatti in maniera significativa sul peso. Reacto Disc arriva a 1.030 grammi di telaio e 398 per la forcella. Due le versioni previste per Reacto III: la più veloce e performante CF4 con quattro modelli, pensata per il racing e la più comoda (e leggermente più pesante) CF2 (3 modelli), con tubo sterzo più alto e manubrio non integrato. Le gomme da 25 millimetri sono lo standard per questa bicicletta, solitamente sono impiegate le Fulcrum Speed 55C. La casa produttrice di Taiwan sarà presente a CosmoBike Show 2017: per maggiori informazioni sulle varie versioni, prezzi e schede tecniche vi invitiamo a visitare il sito ufficiale Merida.