Il nostro scopo è quello di formare atleti e prodotti in grado di settare nuovi standard per il futuro”: credo che non ci sia nulla di meglio di questa frase di Francisco Contador per riassumere alla perfezione quello che è il destino della collaborazione fra la Fondazione Contador e rh+.

Siamo di fronte a due nomi che già in precedenza e separatamente hanno scritto, su strada o nei laboratori, pezzi di storia del ciclismo: il palmarès di Alberto Contador basta e avanza per presentare questo enorme campione e i vari accessori e prodotti creati da rh+ mostrano ogni giorno la loro qualità e valore nel modo più diretto e semplice, indossati da migliaia di corridori in giro per il mondo.

La Fondazione Contador ha tutte le carte in regola e il potenziale per proporsi come una delle squadre di riferimento nei prossimi anni, questo per via della loro attenta opera di selezione sui giovani atleti e per il rapporto che hanno con gli stessi, rapporto fatto di un continuo scambio e ascolto delle rispettive esigenze e idee.

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E lo scopo di rh+ è analogo: mai riposarsi sugli allori bensì continuare a guardare avanti, impegnarsi ogni giorno nella progettazione, ricerca e test per continuare a rimanere un punto di riferimento nel mondo del ciclismo.

La scelta che ha spinto rh+ a diventare sponsor ufficiale del team Fondazione Contador sembra quindi quasi inevitabile e basata su un qualcosa di ancora più importante della voglia di vincere e/o vendere: l’amore per la bicicletta.

Abbiamo usato più volte la parola “riferimento” perché è centrale per queste due realtà: per diventare o continuare a essere un esempio guida serve, oltre alla professionalità e alla voglia di lavorare, anche una forte propensione all’innovazione.

E l’innovazione, nel ciclismo come in ogni altro campo, proviene anche dal coraggio di osare e dal saper pensare fuori dagli schemi.

Ed è proprio qui che diventano preziosissimi i giovani sportivi della Fondazione Contador.

L’innovazione non nasce solo nei laboratori: ha bisogno vitale di un rapporto dinamico con gli atleti che sono i destinatari finali di tutto il processo creativo. È solo ascoltando le loro esigenze, i loro dubbi, le loro critiche e proposte e poi elaborando nuovi prodotti o modifiche a quelli già esistenti che spesso scatta quella piccola o grande marcia in più rispetto alla concorrenza.

Una marcia in più che, siam sicuri, sia il team che l’azienda sapranno sfruttare a dovere…

I primi “frutti” di questa collaborazione si vedranno nell’immediato futuro, fra trofei raccolti su strada e prodotti innovativi messi sul mercato, ma il rapporto fra Contador e rh+ è già solido e all’insegna di due accessori di gran valore: i corridori saranno infatti dotati di occhiali Olympo Triple Fit e casco ZY Carbon Fiber, due fra le eccellenze sfornate dalle fucine di rh+ e prodotti top di gamma del loro catalogo.

Gli Olympo Triple Fit nascono proprio dai primi contatti fra rh+ e Alberto Contador e sono il frutto del pensiero del grande corridore, elaborato quindi dai tecnici dell’azienda nei Powerlogic Lab, mentre lo ZY Carbon Fiber è un casco all’avanguardia, tanto leggero quanto comodo.

La sua resistenza? Come si può capire dal video presenta sul sito ufficiale di rh+ (e che riproponiamo in questa pagina), la sua resistenza è stata verificata anche su strada attraverso reali cadute e incidenti e i risultati sono stati ottimi.

Ormai lo sappiamo, le vittorie passano anche dall’equipaggiamento. Secondi su secondi rosicchiati grazie a caschi più aerodinamici o uniformi che non creano grinze e vortici d’aria: sia Alberto Contador che rh+ sono abituati alle vittorie, unire le forze e le esperienze non può che portare ottimi frutti.

Il futuro per la Fondazione Contador è luminoso, quasi accecante: meglio infilare un paio di Olympo Triple Fit, mettersi in sella e corrergli incontro!

A proposito dell'autore

Grande appassionato di natura, cinema e scrittura, collabora da anni con siti di musica, cinema, spettacolo e informazione occupandosi di varie tematiche. Milano gli ha fatto scoprire il mondo della bicicletta e da allora il suo amore per le due ruote continua a crescere inarrestabile.