illustrazioni di Cecilia TurchelliIl passo Pampeago in bdc: consigli e tracce GPS scaricabili Michele Malfatti 23 Dicembre 2017 Cicloturismo Il passo Pampeago è una bella salita alpina che si trova in Italia, esattamente in Trentino. È famosa anche a livello europeo perché è stata inserita più volte nel Giro d’Italia. La cima è posta a 2.006 metri sul livello del mare e l’ascesa è lunga 10,5 km, partendo da Tesero. Salita al Passo Pampeago: quali sono i versanti? Il passo Pampeago può essere scalato da due versanti. La salita più conosciuta è quella con partenza da Tesero in Trentino, mentre la seconda da Ponte Nova in Val d’Ega in Alto Adige. In questo articolo vi porterò alla scoperta dell’Alpe di Pampeago da Tesero, nel versante Trentino. Dove si trova Tesero? Tesero si trova in Trentino, esattamente in Val di Fiemme. Per raggiungerlo si percorre l’autostrada A22 Brennero Modena e si esce al casello autostradale di Egna/Ora. Al casello si seguono le indicazioni per la Val di Fiemme/Fassa. Si prende la SS48 quindi la SP232 fino a trovare i cartelli stradali per Tesero. L’Alpe di Pampeago è posta al confine tra le province di Trento e Bolzano. Noi l’abbiamo raggiunta da Tesero, in Val di Fiemme. Dati riepilogativi della salita in bdc da Tesero La salita da Tesero al passo è lunga 10,5 km e permette di superare un dislivello di 1.017 m. La strada sale con pendenze che vanno dall’11% fino a tratti superiori al 15%. Partenza Tesero 989 m Arrivo Passo Pampeago 2.006 m Dislivello 1.017 m Lunghezza 10,5 km Pendenza Media 9,7 % Pendenza Massima 15 % Consigli: dato il traffico veicolare vi consiglio di affrontare la salita partendo al mattino presto o nel tardo pomeriggio. Il mio suggerimento è di portare con voi l’abbigliamento adeguato come una mantella e guanti lunghi, manicotti e gambali. Un migliaio di metri di dislivello in una decina di chilometri: la salita all’Alpe di Pampeago è dura e costante, da affrontare ben allenati! Dati riepilogativi della salita da Ponte Nova Dal versante in provincia di Bolzano la salita all’Alpe di Pampeago è ancora più impegnativa, con la pendenza massima che sfiora il 18%. Partenza Ponte Nova 872 m Arrivo Passo Pampeago 2.006 m Dislivello 1.134 m Lunghezza 9,3 km Pendenza Media 10,2 % Pendenza Massima 18 % La salita al Passo Pampeago in bdc Sono partito da Tesero, una graziosa cittadina della Val di Fassa. Dopo aver parcheggiato la macchina appena fuori dal centro abitato ho preparato la bici e quindi mi sono vestito. Ho agganciato e acceso il GPS e sono partito. Ho percorso poche centinaia di metri e mi sono fermato nella piazzetta dove ho riempito la borraccia di acqua fresca. La salita all’Alpe di Pampeago fa parte delle “Salite del mito” del Trentino e percorrendola si trovano numerosi indicazioni sulla strada percorsa. Da Tesero si può anche raggiungere il passo Lavazè. Ho proseguito sulla strada principale e alla fine del paese ho attraversato il ponte sul Rio Stava quindi ho girato a destra seguendo i cartelli stradali per Stava. Ho notato il cartello dell’apertura del passo e anche il cartello delle salite da mito della provincia di Trento. Dopo un breve tratto in leggera discesa ho iniziato a salire su strada ampia e ben asfaltata. Ho inserito un rapporto agile così da salire con tranquillità, cercando di salvare la gamba. Salendo ho potuto notare dall’alto Tesero, bellissima cittadina famosa per l’artigianato del legno. Proseguendo ho notato a bordo strada il cartello che indica 8 chilometri all’arrivo. Mi sono messo il cuore in pace e ho continuato a salire, assaporando la salita e la morfologia della valle di Stava. Nei primi km si incontra il paese di Stava dove nel 1985 morirono quasi 300 persone a causa del cedimento di un bacino minerario. Ho notato sulla sinistra una bellissima chiesetta e un monumento e mi sono ritrovato nella piccola frazione di Stava. Qui si trova il centro di documentazione di Stava 1985, un luogo di memoria che mi ha riportato al luglio del 1985 quando crollarono i bacini di decantazione di una miniera costruiti sopra il paese provocando purtroppo la morte di quasi 300 persone e la distruzione di case ed edifici, una tragedia. Mi sono fermato e mi sono seduto su una panchina in religioso silenzio pensando a quel giorno e alle immagini che avevo visto in televisione. Sono risalito in sella e ho ripreso a pedalare, ripromettendomi una sosta al centro durante il ritorno. In tranquillità sono giunto ad un bivio dove ho girato a destra direzione Alpe di Pampeago. Mi sono ritrovato davanti un lungo rettilineo nel bosco con una temperatura davvero gradevole. Salendo ho avuto un flash back ai vari arrivi di tappa del Giro d’Italia a Pampeago e ho riconosciuto questo punto come l’inizio del tratto più ostico di tutta la salita, quattro chilometri con punte oltre il 15%. Le pendenze per salire al passo Pampeago sono importanti e in diversi tratti raggiungono il 15%. Ho controllato il GPS e dopo aver appurato l’esattezza della pendenza ho preferito cambiare schermata ritornando alla mappa… Faticando e sudando ho proseguito la salita ammirando il bosco di abeti e di pini che ombreggiano la salita. Non ho percorso solo tratti rettilinei ma anche un paio di curve. Dopo queste lo scenario cambia, per la prima volta ho visto la valle aperta in tutto il suo splendore. Proseguendo ho affrontato l’ennesimo rettilineo e in fondo ho visto una galleria che ho attraversato senza problemi. Uscendo ho visto una seconda galleria e ho deciso di aggirarla prendendo la strada sul lato destro della galleria. Ho bevuto alcuni sorsi di acqua, la giornata è molto calda. Ho tirato un sospiro di sollievo quando ho visto il cartello di Pampeago (1.750 metri) a bordo strada. Fino a questo punto sono salito in tranquillità e dopo il cartello mi sono trovato immediatamente tra hotel, negozi e impianti di sci e un parcheggio enorme. Ho avuto fortuna perché durante la salita non ho praticamente incontrato macchine. Mi sono fermato a fare la foto al cartello che riporta le cinque volte che il Giro d’Italia ha fatto tappa all’Alpe di Pampeago. L’Alpe di Pampeago è stata raggiunta più volte dal Giro d’Italia: molti ricorderanno la vittoria di Tonkov nel 1998 su Pantani e la prestazione eccezionale del Pirata nell’anno successivo, 2 giorni prima dell’esclusione a Madonna di Campiglio. Sono ripartito lasciando sulla destra la partenza degli impianti di risalita del Latemar. A bordo strada c’è una bellissima chiesetta. Ho controllato il GPS e ho notato che mancano “solo” 2,4 chilometri per arrivare alla mete della giornata, il Passo Pampeago. La strada diventa più stretta ma si pedala tra prati verdi che durante il periodo invernale sono piste da sci. Qui la valle si apre ancora di più e il panorama appare improvviso e maestoso con il gruppo del Latemar. Poco dopo mi sono fermato davanti al cartello che indica che sono al decimo chilometro e a 1.967 metri di quota: mancano solo 450 metri per raggiungere la meta della pedalata. Con calma ho assaporato gli ultimi metri di asfalto prima di fermarmi al cartello che indica la fine della salita a Passo Pampeago a 2.006 metri di quota. Ho spento il GPS e ho scattato alcune foto della zona quindi mi sono seduto e ho pensato alla dura salita appena affrontata e al disastro di Stava. Dopo una parte iniziale tra il fresco dei boschi, nella parte finale si pedala tra prati e pascoli. Un po’ di storia: l’Alpe di Pampeago al Giro d’Italia L’Alpe di Pampeago venne inserita per la prima volta nel giro d’Italia del 1988 nella diciottesima tappa la Selva di Val Gardena-Alpe di Pampeago. Vittoria di tappa del russo Pavel Tonkov, maglia rosa di giornata e vincitore del giro l’italiano Marco Pantani. L’anno successivo l’Alpe è la sede d’arrivo della diciannovesima frazione la Castelfranco Veneto-Alpe di Pampeago. Tappa vinta dall’italiano Marco Pantani e anche vincitore del giro d’Italia. Dopo 4 anni nel 2003 la quattordicesima tappa Marostica-Alpe di Pampeago. Frazione vinta dall’italiano Gilberto Simoni e anche vincitore dell’ottantaseiesima edizione della “corsa rosa”. L’ultima volta che il Giro è passato all’Alpe di Pampeago era il 2012 e la maglia rosa era sulle spalle dello spagnolo Rodriguez. Dopo 5 anni il giro ritorna all’Alpe nella tappa Verona-Alpe di Pampeago. Vittoria di giornata dell’italiano Emanuele Sella e maglia rosa di giornata sulle spalle dell’italiano Gabriele Bosisio. Giro vinto dallo spagnolo Alberto Contador. Nel 2012 si ritorna all’Alpe nella diciannovesima frazione Treviso-Alpe di Pampeago. Vittoria del ceco Roman Kreuziger e maglia rosa sulle spalle dello spagnolo Joaquim Rodríguez. Vincitore finale della novantacinquesima edizione il canadese Ryder Hesjedal.