Illustrazioni di Cecilia TurchelliIl passo Furcia in bdc: consigli e tracce GPS scaricabili Michele Malfatti 2 Novembre 2017 Cicloturismo Il passo Furcia è una salita poco conosciuta ma molto bella da affrontare in bici da corsa. È un valico alpino situato nelle Dolomiti, in Alto Adige in provincia di Bolzano. Mette in comunicazione la Val Badia con la Val Pusteria e si trova sul confine linguistico tra le aree germanofone e ladine dell’Alto Adige. Da che parte si scala il Furcia? Il passo Furcia si può raggiungere da due versanti: da Longega o da Valdaora, entrambe in Alto Adige. In questo articolo vi porterò alla scoperta della salita dal Passo Furcia da Valdaora. Splendide montagne, boschi di conifere, prati verdi e aria pulita: ecco a voi il passo Furcia. Dove si trova Valdaora Valdaora si trova in Alto Adige, in provincia di Bolzano. È situata in Val Pusteria e si trova esattamente ai piedi di Plan de Corones, famosa stazione sciistica invernale e meta di passeggiate e itinerari in bici nel periodo estivo, oltre che sede di un ottimo bike park. Per raggiungere il punto di partenza ci sono diverse soluzioni, dall’autostrada A22 Brennero Modena si esce a Bressanone Val Pusteria quindi si prende la SS49 fino a trovare le indicazioni sulla destra per Valdaora. Oppure da Venezia, Treviso e Padova si prende l’A27 direzione Strada Statale 51 di Alemagna/SS51, si prosegue fino a giungere a Dobbiaco dove si seguono le indicazioni per Brunico, quindi si svolta a sinistra seguendo i cartelli per Valdaora. Il passo Furcia collega la Pusteria con la Badia, in Alto Adige nei pressi delle Dolomiti di Fanes. Dati riepilogativi della salita in bdc da Valdaora Partenza Valdaora 1.048 m Arrivo Passo Furcia 1.789 m Dislivello 741 m Lunghezza 10 km Pendenza Media 7 % Pendenza Massima 15 % Consigli: dato il traffico veicolare presente e l’esposizione al sole vi consiglio di affrontare la salita partendo al mattino presto o nel tardo pomeriggio. Vista la quota che si raggiunge, il mio suggerimento è di portare con voi l’abbigliamento adeguato come una mantella e guanti lunghi, manicotti e gambali. La salita del passo Furcia alterna sui suoi 471 m di dislivello dei tratti semplici a salite ripide. Dati riepilogativi della salita in bdc da Longega Partenza Longega 1.012 m Arrivo Passo Furcia 1.789 m Dislivello 777 m Lunghezza 15,8 km Pendenza Media 6,3 % Pendenza Massima 16 % La salita al Passo Furcia in bdc L’idea di portarvi alla scoperta di questo passo mi è venuta pensando alla cronoscalata del giro d’Italia del 2008 e del 2010 con arrivo a Plan de Corones e passaggio al passo Furcia. Ho percorso la salita da entrambi i versanti ma questa volta ho deciso di accompagnarvi salendo da Valdaora. Sono partito presto da casa, abito nel Garda Trentino, quindi ho percorso l’A22 direzione Nord e preso in Val Pusteria la SS49. Ho attraversato Brunico e dopo circa 8 chilometri ho girato a destra, seguendo le indicazioni per il passo Furcia. Imboccata la valle ho seguito il cartello per la stazione ferroviaria di Valdaora Rasun-Anterselva dove ho parcheggiato la macchina. Ho tolto la bici, montato la ruota anteriore e controllato la pressione delle gomme, portando il copertone alla giusta misura come riportato sul fianco. Ho agganciato il GPS e quindi mi sono preparato. Una giornata spettacolare: cielo azzurro senza una nuvola e con una bella temperatura, ingredienti ideali per una bella salita. Ho chiuso la macchina e ho acceso il navigatore. Ho atteso alcuni minuti quindi ho cercato nel menù la traccia caricata il giorno prima, traccia che ho creato a video appositamente per questo giro. La salita è ben segnalata e porta alla nota stazione turistica di Plan de Corones ma preferisco utilizzare seguire la traccia nel dispositvo gps per avere sotto controllo tutti i dati del percorso. Fatta questa operazione ho agganciato i pedali e sono partito. Pedalando sulla strada rimango immediatamente colpito dal panorama circostante e dai campi verdi ben curati. Alzando lo sguardo a destra ho notato sul fianco della montagna gli impianti di risalita che conducono alla località di Plan de Corones. Sono salito a Plan de Corones alcune volte in bici dopo aver visto la crono individuale inserita nel giro d’Italia nel 2008. Vista la temperatura elevata ho aperto la zip della maglia e proseguendo mi sono accorto che pur essendo in piena estate la strada è poco trafficata. Pedalando agilmente e in tranquillità sono giunto all’abitato di Valdaora. Attraversando il paese ho notato le tipiche case che si trovano in Alto Adige con tetto in legno, di color bianco e con il crocefisso davanti alla casa. Ho respirato a pieni polmoni l’aria fresca e il profumo di legno che esce dalle segherie, continuando sulla strada principale fino a quando ho notato sulla destra il cartello che indica il passo Furcia. Ho attraversato l’abitato di Valdaora seguendo la traccia sul mio GPS, ricordando sulla mappa la presenza di una fontana quindi mi sono fermato per riempire la borraccia. Sono uscito dal centro abitato e mi sono ritrovato a pedalare in mezzo ai campi ben coltivati, seguito con lo sguardo da diverse mucche al pascolo, insolitamente curiose verso un ciclista. Come spesso accade in Alto Adige, durante il percorso si incontrano fontane, crocifissi e altre sculture realizzate in legno. Ho affrontato un lungo rettilineo che invoglia a pedalare più velocemente ma ho preferito proseguire con calma e in tranquillità per “salvare la gamba” ma soprattutto per godere del panorama e la bellissima giornata di sole. Continuando, ho trovato alla mia destra la frazione di Rio Molino che si trova a 1.080 metri di quota. Dopo un lungo tratto in leggera salita con un pendenza del 6% ho trovato alcune case e sulla sinistra ho letto le indicazioni per il parcheggio della funivia che porta a Plan de Corones. Sono in località Casola, dove termina il tratto in leggera salita e inizia la vera salita al passo. Ho cambiato rapporto inserendo quello più agile e ho continuato la scalata. Fino a questo punto la strada è ben tenuta, pulita e con asfalto perfetto, sembra una striscia nera attorniata dal verde dei prati e dalle mucche. Salendo si ha una visuale davvero suggestiva sul punto di partenza e in lontananza sulla val Pusteria. La pendenza aumenta, difatti ho controllato il dato sul GPS che è passato a doppia cifra, 10%. Sono salito senza problemi, ho affrontato due tornanti quindi un terzo a sinistra dove a lato strada ho notato l’Alpin Hotel Hubertus, un bellissimo hotel costruito davvero in un posto fuori dal comune. Nuovi alberghi con architetture moderne si contrappongono ai tipici campanili della Pusteria. Mi sono fermato a bordo strada dove ho un panorama unico sulle Dolomiti (patrimonio mondiale dell’UNESCO) e sul Gruppo delle Vedrette di Ries. Dopo la sosta per alcune foto e per tirare il fiato ho riagganciato i pedali e ho ripreso a salire verso la meta della giornata. Pur salendo di quota fa caldo, quindi oltre ad avere la maglietta aperta bevo spesso così da alleviare la sensazione di caldo e per poter idratarmi, cosa che suggerisco di tenere sempre sotto controllo. Continuando, ho abbandonato i prati verdi per iniziare a pedalare nel bosco e ho notato a destra il cartello d’inizio abitato di Sorafurcia. Ho affrontato un breve strappo e sono giunto al paese. L’ho attraversato e sul lato sinistro della strada ho trovato una fontana presente anche sulla mappa caricata nel GPS. Mi sono fermato e ho riempito la borraccia di acqua fresca e buona. Durante la sosta ho approfittato per sedermi sulla panchina a lato della fontana e ho scritto due note sul mio cellulare, riguardo alla salita fatta fino a questo punto. Dato il mio lavoro di cartografo, ho salvato il “punto acqua” sullo strumento GPS, azione utile per aggiornare la cartografia. Alzando lo sguardo ho visto stagliarsi nel cielo azzurro il campanile della chiesa di Sorafurcia. Sono ripartito e dopo un breve tratto ho affrontato una galleria costruita per permettere il passaggio di una pista da sci sopra alla strada. Un veloce tratto pianeggiante quindi ho iniziato un breve tratto con pendenza elevata e noto sulla sinistra, in una posizione perfetta, una panchina con un punto panoramico sul Gruppo delle Vedrette di Ries davvero suggestivo. Continuando ho affrontato uno dopo l’altro 4 tornanti non troppo ravvicinati tra di loro dove la pendenza si fa sentire, difatti il GPS segna alcuni punti al 12% e altri al 15%. Seppur corta e con una pendenza media del 7%, la salita del Furcia è faticosa: alcune rampe arrivano fino al 15%! Ho concluso questo tratto in forte salita quindi ho trovato un punto dove la pendenza si attenua così ho potuto tirare il fiato. Sul lato destro della strada ho trovato la partenza dell’ennesimo impianto di risalita. Proseguendo ho pedalato per circa 2,3 chilometri quindi mi sono ritrovato nel bosco di abeti e larici. Continuando agilmente ho affrontato gli ultimi tre tornanti prima di arrivare al passo Furcia. Ho concluso l’ultimo tornante e qui la pendenza varia tra il 10 e l’11% , poi mi sono ritrovato a costeggiare il versante della montagna con una pendenza che si aggira tra il 7 e l’8%. Pedalando nel bosco non molto fitto l’atmosfera è suggestiva: il sole riesce a filtrare tra le fronde degli alberi e crea riflessi e giochi di luce. Continuando ho trovato a bordo strada un cartello che mi avverte che sono nel comune di Marebbe. Pochi minuti in leggera salita e sono arrivato al passo Furcia a 1.789 metri di quota. A lato del cartello stradale ho notato un bacino artificiale, caratteristico del passo. Come da mia abitudine, ho scattato la foto davanti al cartello. Un po’ di relax ammirando il panorama quindi mi sono vestito e ho iniziato la discesa verso il punto di partenza. La traccia, insieme alle altre salite recensite da BiciLive.it, le potete scaricare da Gpsies.com seguendo il link qui sotto: Un po’ di storia: il Passo Furcia al Giro d’Italia Venne inserito per la prima volta nel giro d’Italia del 1981 nella tappa la Dimaro-San Vigilio di Marebbe. Vittoria di tappa dell’italiano Giovanni Battaglin e maglia rosa sulle spalle di Silvano Contini. Passano 13 anni e nel 1994 si transita sul passo Furcia nella tappa Lienz (Austria)-Merano. Tappa vinta dall’italiano Marco Pantani maglia rosa di giornata e vincitore del giro il russo Evgenij Berzin. Nel 1997 si transita nella diciannovesima tappa la Predazzo-Falzes con vittoria di tappa dello spagnolo José Luis Rubiera. Maglia rosa di giornata e vincitore del giro d’Italia l’italiano Ivan Gotti. Nel 2004 si transita sul passo Furcia nella frazione da San Vendemiano a Falzes. Vincitore di tappa e maglia rosa di giornata sulle spalle dell’italiano Damiano Cunego. Cunego vincitore dell’ottantasettesima edizione della corsa rosa. Nel 2006 la tappa originaria era la Termeno sulla Strada del Vino-Plan de Corones ma per le avverse condizioni climatiche (neve e temperatura inferiore a 0°) l’arrivo fu al passo Furcia quindi la tappa divenne Termeno sulla Strada del Vino- Passo Furcia. Vincitore di tappa l’italiano Piepoli, maglia rosa di giornata e vincitore dell’ottantanovesima edizione della corsa rosa l’italiano Ivan Basso. Nel 2008 si transita sul Furcia il 26 Maggio nella sedicesima tappa la cronometro San Vigilio di Marebbe-Plan de Corones. Tappa vinta dell’italiano Franco Pellizotti maglia rosa di giornata e vincitore del giro lo spagnolo Alberto Contador. Anche nel 2010 il 25 Maggio si ripete la cronoscalata San Vigilio di Marebbe-Plan de Corones inserita anche nel giro del 2008. Cronometro vinta dall’italiano Stefano Garzelli e maglia rosa sulle spalle dello spagnolo David Arroyo. Vincitore del giro d’Italia fu l’italiano Ivan Basso.