Madonna di Campiglio e il Passo Campo Carlo Magno in bici: consigli e tracce GPS scaricabili Michele Malfatti 4 Settembre 2018 Cicloturismo In questo articolo descrivo la salita che conduce a Madonna di Campiglio e al passo Campo Carlo Magno. Si tratta di una strada tortuosa che risale una bellissima e verdeggiante valle al cospetto delle Dolomiti del Brenta, dove le cime superano i 2000 metri di quota. L’ascesa è molto conosciuta dai cicloturisti e gli appassionati della bdc per esser stata la sede d’arrivo dell’ultima vittoria di Marco Pantani nel Giro d’Italia del 1999. Madonna di Campiglio si trova in Val Rendena, in Trentino. Da che parte si raggiunge Madonna di Campiglio? Per salire a Madonna di Campiglio ci sono due versanti. I punti di partenza sono da Dimaro in Val di Sole o da Pinzolo in Val Rendena. Vi accompagnerò sulla salita a Madonna di Campiglio partendo da Pinzolo (TN). Dove si trova Pinzolo Pinzolo è un comune italiano che si trova in Val Rendena, in provincia di Trento. Per raggiungere il punto di partenza ci sono diverse soluzioni: dall’autostrada A4 Milano Venezia si esce a Brescia Est quindi si trovano subito le indicazioni per Madonna di Campiglio. I km da percorrere dall’uscita del casello al punto di partenza della salita sono 121. Percorrendo l’autostrada A22 Brennero/Modena direzione nord l’uscita consigliata è Trento Centro. Alla rotonda si seguono le indicazioni per Riva del Garda quindi raggiunto l’abitato di Sarche si trovano le indicazioni per Madonna di Campiglio. I km da Trento Nord a Pinzolo sono 57. Dati riepilogativi della salita in bdc da Dimaro Salendo dal versante della Valle di Sole, la salita è lunga 15,2 km e presenta una pendenza media del 6%. Partenza Dimaro 764 m Arrivo Passo Campo Carlo Magno 1.682 m Dislivello 918 m Lunghezza 15,2 km Pendenza Media 6 % Pendenza Massima 8 % Dati riepilogativi della salita in bdc da Pinzolo Salendo da Pinzolo la salita è lunga circa 16 km con un dislivello di 893 metri, con un pendenza massima del 7,5%. Partenza Pinzolo 789 m Arrivo Passo Campo Carlo Magno 1.682 m Dislivello 893 m Lunghezza 15,6 km Pendenza Media 5,7 % Pendenza Massima 7,5 % Consigli: la strada non è particolarmente larga quindi vi consiglio di mantenervi bene sulla destra e di affrontare la salita o al mattino presto o nel tardo pomeriggio evitando così il traffico veicolare. Per la discesa a Pinzolo, il punto di partenza, vi consiglio di portarvi una mantella e le luci anteriori e posteriori per affrontare in completa sicurezza la breve galleria e di indossare anche le bretelle catarifrangenti. La salita a Madonna di Campiglio e al passo Campo Carlo Magno in bdc La salita proposta è uno dei giri che prediligo affrontare in estate. Parto da Arco di Trento, sul lago di Garda, al mattino presto e rientro nel primo pomeriggio. Faccio alcune soste durante la salita perché per alcuni anni ho abitato in Val Rendena e mi sento un po’ “uno del posto”, quindi mi piace gustarmi i panorami facendo affiorare i ricordi. Oggi però ho poco tempo e quindi inizio la salita da Pinzolo, bellissima cittadina della Val Rendena. E’ il 16 luglio, giorno del mio compleanno e dato che ho una mattinata libera da riunioni e lavoro ho deciso di portarvi alla scoperta della salita accompagnato dal mio amico Roberto. Parcheggio la macchina di fronte alla partenza degli impianti da sci e ci prepariamo. Accendo il GPS, aggancio la scarpa al pedale e partiamo direzione nord. La strada è larga e ben asfaltata e in pochi minuti attraversiamo il ponte sul fiume Sarca. Siamo a Carisolo, ci fermiamo a bordo strada dove riempiamo le borracce di acqua fresca. Da notare che la fontana è scolpita in un blocco unico di granito o detto anche tonalite, che viene estratto in una piccola valle laterale alla Val Rendena, la Val Genova. Ripartiamo e ci troviamo subito a salire. Anche se non ho un fisico puramente da scalatore, adoro la salita. I chilometri per arrivare in cima sono 15. Conosciamo bene la salita ma come sempre lascio Roberto davanti da fare l’andatura e io lo seguo. Usciamo in bici da anni e ci conosciamo molto bene. Io adoro la salita, lui meno ma ogni volta che lo chiamo per fare qualche scalata non si tira mai indietro. Sa perfettamente che saliamo con calma e quando vuole ci fermiamo senza problemi. Alla fine ci fermiamo sempre a mangiare qualcosa assieme. La strada non è particolarmente larga quindi saliamo in fila indiana; quando la carreggiata lo permette lo affianco per scambiarci le sensazioni della salita. La valle è stretta e alla mia sinistra ho la roccia mentre a destra si vede una pista da sci. Si chiama Tulot ed è l’ultima realizzazione della zona sciistica del Doss del Sabion, la montagna di 2100 m che sovrasta l’abitato di Pinzolo. È una pista nera lunga 2.543 metri con un dislivello di 881 metri. La pendenza massima è del 64% e l’inclinazione media è del 35%. Solo a vederla fa paura…. Proseguiamo e ci ritroviamo a pedalare nel bosco e in una giornata calda come oggi è davvero un toccasana: un po’ di refrigerio ci vuole, e anche al passaggio sul ponte sul fiume Sarca si percepisce subito la freschezza dell’acqua. Il Sarca nasce dall’Adamello e sfocia nel lago di Garda, esattamente a Torbole sul Garda. Controllo lo schermo del GPS e noto che la pendenza è del 6%. Affronto con Roberto alcuni tornanti ampi e ben disegnati, quindi la pendenza inizia a salire e iniziamo a vedere le prime case dell’abitato di Sant’Antonio di Mavignola. Attraversiamo la piccola frazione e la valle si apre: come ogni volta che sono salito a Madonna di Campiglio rimango sempre sbalordito dallo sfondo di questo quadro, il Brenta. Un panorama che non si riesce a descrivere, bisogna vederlo da vivo. L’affresco denominato “La danza macabra” che adorna i muri esterni della chiesa di San Vigilio tra Pinzolo e Carisolo. La pendenza aumenta, siamo a circa 7 chilometri dalla meta della giornata. Cambio rapporto e proseguo in agilità seguendo il mio compagno di pedalata. Un paio di tornanti ci fanno guadagnare quota in poco tempo e mi trovo tra verdi prati con alcune bellissime baite di montagna realizzate con sassi di granito e legno. Non mi accorgo della pendenza della strada, sono così ammaliato dal panorama che la fatica passa in secondo piano. Entriamo in un tratto nel bosco dove apprezziamo subito la frescura. Oggi è una giornata proprio calda ed è bene sia così visto che siamo in estate. Controllo lo schermo del GPS e dalla mappa di OSM noto che tra circa un chilometro ci aspetta sulla destra un’hotel. Lo raggiungo e nelle immediate vicinanze trovo una fontana da dove sgorga acqua fresca e limpida. Riempio la borraccia, riparto e raggiungo dopo pochi minuti Roberto che non si è fermato. Sento un rumore metallico, alzo la testa e trovo una cabinovia. Bene, sono quasi arrivato a Madonna di Campiglio, famosa località in tutto il mondo per la coppa del mondo di slalom e anche per le piste da sci. Noto con gioia il cartello di Madonna di Campiglio perché realizzato in legno ed è collocato in una posizione unica davanti al Brenta. Mi fermo e come ogni volta leggo per l’ennesima volta il cartello esplicativo delle cime attorno. Elenco a Roberto alcune cime che ho fatto a piedi o con gli sci da alpinismo, bellissimi ricordi. Si sta bene qui al sole ad ammirare i monti ma abbiamo voglia di un caffè, quindi ripartiamo. Nel 2015 il Giro d’Italia ha fatto tappa a Madonna di Campiglio: vittoria di Landa e grande gestione della maglia rosa Contador. La pendenza diminuisce, cambio rapporto e proseguo. Entro per poche decine di metri in galleria per poi prendere le indicazioni per il centro. In alcuni minuti siamo nella piazza principale di Campiglio dove ci diamo la mano e ci congratuliamo per la salita. Ci sediamo ad un bar e ordiniamo due caffè. Riposando un po’ le gambe discutiamo e analizziamo la salita affrontata e ci scambiamo sensazioni. Prendo lo smartphone e annoto alcuni dati che poi mi servono per la stesura di questo testo. Risaliamo in bici per affrontare l’ultimo tratto di salita che ci porta al passo Campo Carlo Magno a 1682 metri di quota. Usciamo dalla cittadina e ci troviamo sulla strada principale con conduce al passo. Saliamo con calma e tranquillità. La strada è ben asfaltata, larga e la pendenza non è elevata. Proseguiamo sempre in fila indiana e trovo a destra l’impianto di risalita che porta alla zona del Grostè, aperto sia in inverno che in estate. Troviamo subito alcuni hotel e in breve tempo siamo al passo. Ci fermiamo il tempo per scattarci una foto e per rivestirci, così da affrontare la discesa per raggiungere la macchina e rientrare a casa. Un bellissimo compleanno oggi in bici e con Roberto. La piana di Campo Carlo Magno dominata dalle Dolomiti del Brenta. Un po’ di storia: Madonna di Campiglio e il Giro d’Italia Madonna di Campiglio venne inserita per la prima volta nel giro d’Italia nel 1977 nella diciannovesima tappa, la Cortina d’Ampezzo-Madonna di Campiglio. Vittoria di tappa dell’italiano Gianbattista Baronchelli, maglia rosa sulle spalle del belga Michel Pollentier. Il giorno successivo la ventesima tappa parte da Madonna di Campiglio con arrivo a San Pellegrino Terme. Vittoria di Renato Laghi e maglia rosa di giornata e vincitore della sessantesima edizione della “Corsa Rosa” il belga Michel Pollentier. Dopo 22 anni, nel 1999 Madonna di Campiglio è sede d’arrivo della ventesima tappa Predazzo-Madonna di Campiglio. Frazione vinta dall’italiano Marco Pantani, anche maglia rosa di giornata. Ultima vittoria in carriera di Pantani. Il giorno successivo, il 5 giugno, la tappa è la Madonna di Campiglio-Aprica. Vittoria di tappa dello spagnolo Roberto Heras mentre la maglia rosa di giornata e vincitore finale del giro fu l’italiano Ivan Gotti. Nel 2015 il giro d’Italia arriva a Madonna di Campiglio nella quindicesima tappa la Marostica-Madonna di Campiglio. Vittoria di tappa dello spagnolo Mikel Landa Meana. Maglia rosa di giornata e vincitore della novantottesima edizione della “Corsa Rosa” lo spagnolo Alberto Contador.