Il Giro del Mare da San Gavino Monreale in Sardegna bicilive.it 30 Marzo 2019 Cicloturismo Sulle pagine di strada.bicilive.it oggi diamo spazio a Giacomo Piras, un cicloamatore e cicloturista che scrive (e pedala) da San Gavino Monreale, un paese di 8600 anime situato tra Oristano e Cagliari, in Sardegna. Giacomo vuole presentare ai nostri lettori un itinerario classico per i ciclisti delle sue zone, il cosiddetto Giro Del Mare. Si tratta di un giro che andrebbe percorso per godere di una full immersion nella natura selvaggia e per assaporare un territorio dove un tempo era fiorente l’attività estrattiva, ovvero le miniere, e ora viene valorizzato a fini turistici. Di interessante c’è veramente tanto: è un percorso adatto a tutti e non presenta pendenze particolarmente ostiche. Lo si percorre completamente in quattro ore togliendo eventuali soste fotografiche o di ristoro. Giacomo vi aspetta in Sardegna e, se volete, farà con voi questo spettacolare tracciato. Il Giro del Mare Dalle mie parti le piste ciclabili sono rarissime, infatti questo percorso si snoda su strade aperte alle auto ma con pochissimo traffico. È un giro interamente su asfalto. Il giro è lungo un centinaio di chilometri, con un dislivello di poco superiore ai 1.000 metri. Dalle nostre parti si può pedalare praticamente tutto l’anno, le temperature anche d’inverno sono sopportabili e difficilmente incontriamo neve o ghiaccio. La partenza del Giro del Mare la effettuiamo dal mio paese, San Gavino Monreale, e fino alla frazione di Sant’Antonio di Santadi (frazione di Arbus) è estremamente pianeggiante, utile per un breve riscaldamento e per fare un po’ di media oraria. L’unico centro abitato che incrocio è Pabillonis, sotto i 3000 abitanti, comune noto per la lavorazione della terracotta e lambito dal Fiume Bellu, che sfocia dopo un’altra ventina di chilometri nello Stagno di Marceddì. Incrociamo alla nostra destra i resti della località romana di Neapolis e subito dopo lo stagno di Marceddì, dove possiamo incontrare qualche magnifico fenicottero rosa. Subito dopo troviamo la frazione di Sant’Antonio di Santadi, dove a metà giugno si svolge una processione a piedi tra le più lunghe d’Europa. Da qui in poi la strada inizia leggermente a salire e si pedala in mezzo a una rigogliosa macchia mediterranea. In successione troviamo gli ingressi alle spiagge di Pistis, Torre dei Corsari e Porto Palma, dove sono presenti vari agriturismi e strutture ricettive. Proseguendo con un saliscendi non impegnativo arriviamo a un bivio dove prendiamo le indicazioni per Marina di Arbus, da cui si gode di un panorama mozzafiato sulle varie calette, fino alla spiaggia di Portu Maga, dove viriamo verso sinistra prendendo le indicazioni per l’Oasi del Cervo. Qui facciamo probabilmente la salita più dura della giornata, con pendenze intorno al 10%, su asfalto ecologico: difficilmente si incrocia un mezzo a motore. Terminata l’ascesa ci immettiamo sulla Strada Provinciale 4 proseguendo per il grazioso borgo di Montevecchio, ammirando alla nostra sinistra il profilo di Monte Arcuentu che richiama un volto umano, sempre in mezzo alla natura selvaggia. A Montevecchio c’è la nostra “Cima Coppi”, a 370 metri d’altezza. Anche in zona Montevecchio sono presenti vari agriturismi e bed&breakfast con interessanti percorsi disseminati di miniere, da percorrere preferibilmente in mountain bike. Cominciamo la discesa in una lussureggiante pineta in cui a volte è possibile ammirare qualche cervo nelle vicinanze. Subito dopo qualche tornante ammiriamo la Miniera di Montevecchio, attiva fino agli anni ’90 e ora valorizzata a fini turistici. Terminata la discesa arriviamo al centro abitato di Guspini e da lì riprendiamo il nostro percorso pianeggiante e defaticante verso Pabillonis e San Gavino Monreale (possiamo ammirare i numerosi murales di cui la mia cittadina negli ultimi anni si è abbellita), meta finale della nostra pedalata. Cosa vedere, dove dormire e mangiare in zona Voglio citare le strutture dove poter soggiornare in zona: a San Gavino Monreale l’Hotel Crocus, a Sardara l’Hotel Antiche Terme e l’Hotel Eucalipti, ad Arbus l’Hotel Meridiana, a Guspini l’Hotel Tartesh. Tanti ristoranti dove poter gustare il pesce fresco (tra questi il Corsaro Nero a Portu Maga ed la Enogastronomia Gennas a Montevecchio), e agriturismi sorti sui ruderi di antiche case coloniche: consiglio Su Dominariu a Pabillonis e l’Oasi del Cervo a Montevecchio. Degni di menzione tra i luoghi di culto la Parrocchia di San Nicola a Guspini e la parrocchia di Santa Chiara a San Gavino Monreale, entrambe del XIV secolo. Articolo scritto per BiciLive.it da: Giacomo Piras Fotografie di: Giacomo Piras