Giro del Baldo nord in bici: mappe e consigli su come affrontarlo Michele Malfatti 13 Gennaio 2019 Cicloturismo Nel mio girovagare in bici ho sempre bisogno di trovare nuovi stimoli. Nella maggior parte dei casi prendo una cartina e disegno l’itinerario con una matita, quindi traccio l’itinerario sul sito gpsies.com e lo importo nel mio GPS seguendo questi consigli. Nell’ideazione del giro del Baldo nord in bicicletta sono andato alla scoperta del territorio scovando strade secondarie poco trafficate e molto panoramiche. L’itinerario ad anello è lungo 45 chilometri con un dislivello di 1.474 metri. Partenza e arrivo da Mori, cittadina a pochi chilometri da Rovereto, in Trentino. Dove si trova Mori Mori è un comune italiano che si trova in provincia di Trento. Il punto di partenza si trova a pochi chilometri di distanza dall’autostrada del Brennero A22. Arrivando dall’autostrada A4 Milano Venezia a Verona si seguono le indicazioni per il Brennero prendendo l’autostrada A22 Brennero-Modena. Si esce a Rovereto Sud quindi si seguono i cartelli per l’altipiano di Brentonico e Mori. Arrivando da Nord percorrendo l’A22 Brennero Modena si esce a Rovereto Sud quindi si seguono i cartelli per l’altipiano di Brentonico e Mori. Tabella dati riepilogativi Partenza Mori 187 m Arrivo Mori 187 m Dislivello totale m 1.474 Lunghezza Km 45 Consigli: è una buona idea, nella bella stagione, affrontare l’itinerario partendo presto al mattino così da evitare le ore più calde della giornata. Lungo il percorso ci sono due tratti sterrati che vanno affrontati con attenzione. Caschetto da ciclista sempre in testa, mi raccomando, e in discesa moderate la velocità e siate prudenti. Affrontare il tour del Baldo in bdc Dopo aver affrontato la salita che da Mori porta alla Polsa ho deciso di proseguire la pedalata per fare un giro ad anello. Ho controllato un tratto di strada sulle mappe di OpenStreetMap (OSM) quindi ho pianificato l’uscita. Per questo giro raggiungo Mori in macchina, circa 13 chilometri dal Garda, dove abito. Mi preparo velocemente, accendo il GPS su cui ho caricato la traccia, quindi parto per la bella pedalata. Conosco molto bene la salita difatti l’ho percorsa svariate volte e posso dire di ricordarla ad occhi chiusi. Salgo in tranquillità assaporando la salita e ammirando per l’ennesima volta i vigneti e i castagneti. A Brentonico entro in paese e mi fermo in centro, vicino alla chiesa, per prendermi un caffè e riempire la borraccia. Risalgo in bici e proseguo la mia pedalata. Arrivo all’unico bivio dove svolto a sinistra direzione Polsa. Salgo e penso alla cronoscalata individuale del giro d’Italia del 2013 dove ho seguito la corsa sulla macchina del cambio ruota della squadro Vini Fantini-Selle Italia, che emozioni quella volta! Con il mio passo arrivo in Polsa e mi fermo davanti al cartello del progetto delle grandi salite del Trentino. Controllo il GPS e seguo la traccia che ho caricato. Continuo sulla strada principale e trovo a bordo della strada diversi alberghi, difatti la località Polsa è nota come stazione sciistica invernale. Si trova a pochi chilometri dall’autostrada ed è la prima località arrivando da sud. Agilmente arrivo alla partenza degli impianti da sci e proseguo diritto. La strada attraversa un prato verde in forte pendenza che durante l’inverno è una pista da sci e passo dall’asfalto allo sterrato. Si tratta di uno sterrato ben compatto, da affrontare comunque con cautela. Poco dopo mi ritrovo nel bosco. Pedalo immerso nei verdi pascoli tra mucche al pascolo e cavalli. Mi fermo per scattare alcune foto e per ammirare il panorama circostante. Inizia la salita, quindi cambio rapporto e proseguo. Abbandono lo sterrato e riprendo a pedalare su fondo asfaltato non perfettamente liscio ma salgo senza alcun problema. La pendenza aumenta, inserisco l’ultimo rapporto e in agilità affronto anche questo tratto. Alzo la testa per ammirare il cielo e mi trovo la seggiovia. Penso a quante volte ho sciato in questa zona e su questi pendii, ora verdi prati. La pendenza diminuisce, riesco a scendere di un rapporto e a pedalare recuperando un po’ di fiato. Proseguo in leggera salita ma a un certo punto mi fermo perché alla mia sinistra si apre un bellissimo panorama sulla valle dell’Adige e sul fiume Adige, che nasce presso il Passo Resia e sfocia nel mare Adriatico tra Chioggia e Rosolina, dopo 410 chilometri. Fotografo il panorama e risalgo in bici. Terminata la salita inizia un bel tratto in discesa quindi un altro breve tratto sterrato con fondo meno compatto. Riprendo l’asfalto e scendo su una lingua d’asfalto scavata lungo il versante della montagna. Termina la discesa, proseguo diritto e arrivo a San Valentino di Brentonico a 1.314 metri di quota. Mi fermo e indosso la mantellina per affrontare la discesa. La discesa è bella, la conosco molto bene perché solitamente questo tratto è in comune con il giro del Monte Baldo che sono solito fare durante il periodo estivo. Scendo pennellando i primi tornanti, quindi alla mia destra trovo le indicazioni per gli impianti sciistici della zona di San Valentino. Affronto una breve salita di un paio di chilometri e arrivo in località San Giacomo di Brentonico, dove a sinistra noto un bell’hotel. Prendo un caffè, attraverso la strada e a lato del parcheggio trovo una fontanella dove riempio nuovamente la borraccia. Risalgo in bici e proseguo la discesa, ora caratterizzata da tratti rettilinei e tornanti ben disegnati tra i verdi prati. Mi mantengo sempre sulla strada principale e in pochi minuti arrivo a Brentonico. Attraverso il centro abitato e proseguo la discesa verso Mori, da dove sono partito. La strada è bella ampia e con un fondo stradale ottimo. Mentre scendo ripenso alla salita affrontata e ammiro il cielo, oggi di un colore azzurro indescrivibile. Scendo con prudenza e in pochi minuti, dopo aver attraversato l’abitato di Crosano e di Besagno, mi ritrovo a Mori da dove sono partito.