La pista ciclabile del Piave: un progetto in crescita bicilive.it 30 Aprile 2019 Cicloturismo La Ciclabile del Piave è un percorso attualmente in via di sviluppo che, una volta ultimato, si estenderà per un totale di 220 chilometri. Il tracciato, costeggiando il fiume sacro alla patria, avrà inizio nel centro di Belluno, fino a concludersi alla foce del fiume in prossimità della rinomata località balneare di Jesolo. Il progetto è diretto dai consorzi BIM del Piave di Belluno, Treviso e Venezia i quali, assieme ad altre numerose realtà di promozione territoriale, lavorano in sinergia per raggiungere un unico obiettivo: dar vita ad un itinerario ciclabile che possa diventare un punto di riferimento nel Veneto e in tutta Italia. La vista sulle Dolomiti Bellunesi, appena fuori dalla città di Belluno. L’importanza naturalistica e storica del fiume Piave Il Piave nasce a Sappada, nelle Alpi Carniche (Friuli-Venezia Giulia) e dopo un percorso di 230 chilometri sfocia nella Laguna Veneta, in prossimità di Jesolo (VE). Nell’immaginario collettivo, il Piave viene associato alla Grande Guerra: le sue limpide acque sono state testimoni dei sanguinosi scontri tra l’esercito italiano e quello austro-ungarico. Oltre a queste vicende, il Piave è sempre stato un inestimabile risorsa per la Repubblica di Venezia, che sfruttava il suo corso per il trasporto di legname e merci. Oggi questo fiume rappresenta ancora una preziosissima risorsa che la futura ciclovia intende valorizzare. Pedalando lungo il suo corso, il cicloturista potrà ammirare paesaggi e borghi estremamente variegati che custodiscono punti di interesse e tradizioni millenarie oltre che eccellenze enogastronomiche. Il panorama attraversando il ponte di San Felice sul fiume Piave (San Felice, BL). Prima tappa: da Belluno a Lentiai (BL) Accompagnati da guide cicloturistiche locali, siamo partiti dalla piazza centrale di Belluno alla volta di Lentiai (BL), piccolo comune in prossimità di Feltre. Questa sezione di percorso presenta una lunghezza complessiva di circa 26 chilometri, con un dislivello di appena 248 metri. Tali caratteristiche, compresa la totale assenza di salite lunghe e impegnative, fanno di questo itinerario un percorso ideale anche per i meno allenati. Dapprima si ha un bellissimo colpo d’occhio sul centro storico di Belluno. Appena fuori dal centro urbano si viene subito circondati dal verde della campagna: si pedala tranquillamente lasciandosi inebriare dai profumi della natura. Il tutto è incorniciato dalle maestose vette delle Dolomiti Bellunesi, patrimonio UNESCO. Si raggiunge il piccolo borgo di Salce e, imboccando una strada sterrata, la si segue fino a ricongiungersi con la SS50. Qui inizia un breve tratto di pista ciclabile asfaltato di circa un paio di chilometri che corre a fianco della statale. Si pedala nuovamente su una stradina di campagna secondaria asfaltata, aperta al traffico, fino in località Triva. Da qui, la ciclabile ricomincia in prossimità del Ponte di San Felice dove, attraversando le acque turchesi del Piave, si ha una bellissima vista a 360 gradi su tutta la Valbelluna. Superato il ponte si è costretti a pedalare su un breve tratto della SP635, fino a imboccare di nuovo la ciclabile dopo circa un chilometro sulla destra: in questo tratto manca la segnaletica che indica il percorso, fate attenzione. Ci si dirige poi verso il piccolo borgo di Pialdier fino a raggiungere la SP1, dove si percorre un nuovo tratto di pista ciclabile contigua alla strada. Una volta terminato questo tratto, si attraversa un ponte e si gira al primo incrocio a sinistra, imboccando la strada che porta nel paesino di Farra e, infine, in quello di Pagogna. Purtroppo anche qui, la segnaletica non è completa ed è facile perdere il percorso. Superata Pagogna, si arriva presso il caratteristico abitato di Mel, che ospita uno dei centri storici più interessanti dell’intera provincia. Non a caso a Mel è stata attribuita la bandiera arancione da parte del Touring Club per ben due volte consecutive (un riconoscimento di qualità turistico-ambientale conferito dal Touring Club Italiano (TCI) ai piccoli comuni dell’entroterra italiano che si distinguono per un’offerta di eccellenza e un’accoglienza di qualità). Si esce dalla piazza centrale svoltando a destra e subito dopo, sulla sinistra, troviamo dei piccoli cartelli di legno che indicano la continuazione del percorso. Si imbocca una stradina ciottolata in discesa che si ricongiunge alla strada asfaltata sottostante. Poco dopo, attraversato il ponte sul torrente Terche, si prende Via Nave ed in seguito via Corte. Qui, si raggiunge prima località Tallandino, poi Corte, Bardies e infine Lentiai: in questo punto termina l’itinerario ciclabile della Valbelluna. Una delle strade secondarie di campagna tra Belluno e Feltre: diventerà una pista ciclabile per formare la Ciclovia del Piave. Punti di interesse culturali ed enogastronomici La Valbelluna è sicuramente un territorio così interessante e denso di storia che non basterebbe una settimana intera per esplorarne tutti i tesori. Suggestivi borghi, ville storiche, chiese affrescate e musei sono soltanto alcune delle tante sorprese che si possono incontrare lungo il percorso. Se poi nutrite la passione per l’arte, avrete veramente l’imbarazzo della scelta: queste, infatti, sono le terre di origine del celebre pittore rinascimentale Tiziano Vecellio. Tra una pedalata e l’altra, sono tante anche le occasioni per reintegrare! Assolutamente da non perdere a Lentiai (BL), è una visita al Bon Tajer, agriturismo bike friendly specializzato nella creazione di piatti originali, unicamente a base di prodotti locali. Il Bon Tajer dispone anche di camere e appartamenti arredati secondo la tradizione bellunese. Tra Belluno e Feltre, soffermatevi a visitare il borgo di Mel, che durante il mese di ottobre ospita la manifestazione “Mele a Mel”. Per l’occasione, i proprietari delle ville e dei palazzi cinquecenteschi del centro storico, aprono i loro giardini e cortili, permettendo ai visitatori di fare un salto indietro nel tempo. Infine, a Feltre, è consigliatissima una visita alla fabbrica della birra Pedavena: è possibile sia visitare l’impianto produttivo, sia degustare alcuni piatti tipici presso il ristorante adiacente alla fabbrica. Aperitivo al Bon Tajer (Lentiai, BL) con crosta di polenta, formaggio fresco a vista sulle Dolomiti Bellunesi. Lo stato dell’arte dell’itinerario ciclistico Attualmente, questo itinerario si sviluppa lungo strade secondarie di campagna e sentieri sterrati. Nella Valbelluna la segnaletica è assente ma è comunque possibile percorrere questo tratto di itinerario avvalendosi di guide cicloturistiche del territorio, come ad esempio quelle afferenti alla società Mtbguides Valbelluna. Nel 2020 sono stati programmati degli interventi per normalizzare lo stato della cartellonistica. Nel frattempo, ci auguriamo che la promozione portata avanti dai consorzi contribuisca a far riscoprire questo territorio ai ciclisti e cicloturisti alla ricerca di paesi e paesaggi autentici e suggestivi. Articolo scritto per BiciLive.it da: Filippo e Manuela di Cyclinginlove.com