Sulla strada per l’Ironman di Kona 2018: incontro con Alessandro Degasperi bicilive.it 10 Ottobre 2018 Bike News Alessandro Degasperi, il “Dega” per tutti i triathleti, è uno dei più forti interpreti italiani della triplice disciplina. Ben 2 volte vincitore all’Ironman di Lanzarote (soprannominato “el mas duro” per la sua difficoltà), è alla guida della nutrita pattuglia di italiani (36 a oggi) che si cimenteranno il 13 ottobre all’Ironman World Championship 2018 di Kona alle Hawaii, nella massacrante prova di 3,8 km di nuoto, 180 km di bici e 42 km di corsa. Atleta polivalente, non di rado lo si incontra in triathlon di altro tipo, alla ricerca di sensazioni e conferme del proprio stato di forma anche nelle gare meno blasonate. Infatti dopo averlo visto all’opera al Vivicittà (la gara amatoriale di 12 km di corsa contemporanea in tutta Italia, con classifiche comparate), lo abbiamo ammirato vincere all’Olimpico di Lavarone. Sotto un acquazzone torrenziale ha dato battaglia contro avversari ben più giovani di lui, non temendo il clima autunnale e le condizioni precarie della strada. Alla fine, quando hanno esposto le classifiche, anche lui era lì a fare la foto al foglio come un amatore qualunque. Non c’è dubbio: il”Dega” è uno di noi. Alessandro Degasperi e Giuliano Giacomelli alla Trenta Trentina di domenica 30 settembre 2018. [BiciLive.it]: Alessandro, grazie innanzitutto per il tempo concessoci: pronto per partire per Kona? [Alessandro Degasperi]: Quasi pronto; sto finendo l’ultima settimana impegnativa con alcuni importanti allenamenti a Cervia e poi siamo a posto. [BiciLive.it]: Come hai impostato la preparazione per un evento così importante? [AD]: Essendo già qualificato a inizio luglio ho lavorato fino a tutto agosto con un lavoro di costruzione di base. Poi ho inserito alcune gare tra fine agosto e inizio settembre, sia di triathlon sia di corsa. Nelle ultime due settimane ho di nuovo effettuato alcuni lunghi. [BiciLive.it]: Molto spesso ti si vede competere su distanze diverse; è importante variare per avere conferme dallo stato di forma? Oppure serve per allenare il ritmo gara e le sensazioni agonistiche? [AD]: Le gare le uso come allenamenti veloci. Le utilizzo anche per confrontarmi con il nuoto, per vedere come tengo i ritmi, visto che negli olimpici il livello è sempre molto alto. Il resto della gara serve per tenere andature veloci che risultano più efficaci di allenamenti in solitaria. In realtà Lavarone non era nemmeno in programma: ero iscritto al 70.3 (il mezzo ironman) in Austria ma lo hanno trasformato in un duathlon e quindi non ci sono andato. [BiciLive.it]: I maratoneti di vertici preparano una maratona all’anno, invece voi triathleti dovete qualificarvi con una gara Ironman: come si riesce ad essere competitivi in due gare così impegnative, magari a distanza di pochi mesi? [AD]: In realtà il triathleta professionista deve farne almeno 3 perché i criteri di qualificazione implicano i migliori punteggi di 4 gare di cui uno 70.3 e tre ironman. Dal prossimo anno basterà una sola gara vinta come gli age group, ritornando alle origini come dieci anni fa. Diciamo che siamo abituati a tenere certe distanze e programmiamo con l’allenatore i picchi di forma sulle gare scelte. [BiciLive.it]: Dal tuo blog si legge che ti alleni in Val di Fiemme; come riesci a trovare le motivazioni per uscire in bici o di corsa anche in inverno? Cosa diresti a noi pigri amatori? [AD]: Io abito in Valdi Fiemme, l’estate la passo lì. In inverno preferisco alternare allenandomi anche in climi caldi. Compatibilmente con il meteo mi alleno comunque anche a casa, dove alterno con rulli e sci da fondo. Chi fa triathlon diversifica per natura e lo può fare soprattutto in allenamento, integrando con la palestra o con altri sport aerobici. Lo sci da fondo per esempio è complementare alla bici, soprattutto lo skating. Dipende comunque anche dalle gare che si hanno in preparazione: io devo essere in forma ai primi di aprile per il primo ironman, pertanto devo “emigrare” verso i climi caldi per poter immagazzinare chilometri in bici. Quando facevo i triathlon olimpici la stagione partiva a maggio e quindi avevo più tempo per allenarmi in primavera. Alessandro Degasperi nella gara di triathlon Tri-Week Lavarone (copyright Tri-Week Lavarone). [BiciLive.it]: Ti alleni anche con la MTB? Con lo sci di fondo o lo scialpinismo? [AD]: Ho interrotto lo scialpinismo perché mi sono fatto male alla spalla cadendo e quindi per non prendere altri rischi lo ho abbandonato per ora. Uso la mountain bike soprattutto in autunno prima che vada sotto zero o cada la neve, perché le strade nel bosco diventano pericolose e alla fine è più facile andare su strada. [BiciLive.it]: Tornerai a gareggiare in qualche altra specialità del triathlon come il Cross Triathlon? O nel winter triathlon? [AD]: Ho sempre fatto Cross Triathlon, vincendo il titolo italiano nel 2005 e nel 2008. Però la mountain bike è molto diversa rispetto alla bici da crono e i muscoli in gioco non sono gli stessi. Inoltre adesso i percorsi sono molto tecnici e richiedono una preparazione specifica che non ho tempo di fare in questo periodo. Però non è escluso che possa tornare a fare del Cross: ho iniziato ad andare in bici con la mountain bike e mi piace molto. Ho fatto anche winter triathlon per tanti anni vincendo il titolo europeo nel 2005: ho dovuto smettere perché non si sposa molto con l’attività che faccio nell’Ironman. Infatti la stagione per me inizia a marzo e finisce a novembre e non ho più tempo per fare un altro sport ad alto livello: in inverno mi concentro sulla preparazione dei lunghi. [BiciLive.it]: La stagione dell’ironman è lunga, con grande impegno richiesto. Cosa diresti ai triathleti alle prime armi, che magari sognano la spiaggia delle Hawaii? [AD]: Il triathlon è impegnativo di per sé ma il mio consiglio è quello di iniziare con le distanze più corte per poi allungare. Anche se uno viene dalla maratona o dal ciclismo delle granfondo e si sente già un atleta completo, abituato a fare gare lunghe, il triathlon ha delle specificità che impongono delle gare di avvicinamento per capire le dinamiche, i cambi, lo sforzo nel passaggio da una disciplina a un’altra. Un olimpico per un atleta medio dura circa 2 ore e mezza alternando tre gesti atletici diversi con ritmi anche elevati, pertanto richiede proprio una preparazione specifica. Nulla vieta poi di allungare verso l’Ironman, anzi, arrivare al traguardo lascia un’emozione indelebile per un atleta. [BiciLive.it]: Come si riesce a far coincidere sport, lavoro e famiglia? Tu sei fortunato perché lavoro e sport coincidono, ma gli amatori? [AD]: Per chi fa sport a livello amatoriale è importante che rimanga una cosa che deve dare e non togliere. Ognuno deve organizzarsi con i tempi, ma se diventa troppo stressante perché toglie spazio agli affetti o ad altre attività è meglio fermarsi un attimo. Ci vuole un equilibrio per fare tutto senza sacrificare quello che per noi è importante, e se si deve rinunciare a qualcosa piuttosto meglio un allenamento, anche perché il riposo è importante e allenarsi in un momento di stress o con la mente altrove non è efficacie. [BiciLive.it]: Questo mi sembra un bel segnale da dare a tutti gli sportivi. Bene Ale, grazie ancora per la cortesia e in bocca al lupo per Kona! [AD]: Grazie! Viva il lupo! A presto! Tutti i link di Alessandro Degasperi sul web Per chi volesse conoscere meglio Alessandro Degasperi ecco un elenco di link da seguire: Sito ufficiale: https://www.aledegasperi.net/ Twitter: https://twitter.com/TriDega Facebook: https://www.facebook.com/aledegasperitri/ Instagram: https://www.instagram.com/aledegasperi/ Vimeo: https://vimeo.com/aledegasperi Wikipedia: https://it.wikipedia.org/wiki/Alessandro_Degasperi Articolo realizzato per BiciLive.it da: Giuliano Giacomelli