Il giro dello Stelvio in bdc: consigli, mappe e tracce GPS scaricabili Michele Malfatti 31 Luglio 2017 Cicloturismo Il giro dello Stelvio in bici da corsa è un classico per chi decida di affrontare il mitico passo omonimo. Arrivati in cima al passo dello Stelvio dopo 24,7 km di salita i restanti km sono quasi tutti in discesa. In totale i km sono 63 e il dislivello è pari a 1968 metri. I tornanti dello Stelvio evocano grandi imprese e se in alcuni anni si percorrono tra verdi pascoli, può capitare di trovarsi tra la neve. Si pedala immersi in un panorama unico, circondati da ghiacciai e alte cime. Si inizia a pedalare in Italia per poi transitare in Svizzera e quindi rientrare in Italia. Il punto di partenza di questo giro, nel nostro caso, è Prato allo Stelvio. Dove si trova Prato allo Stelvio? Prato allo Stelvio si trova in Alto Adige, in Val Venosta. Per raggiungere il punto di partenza si percorre l’autostrada A22 Brennero Modena, uscendo a Bolzano Sud. All’uscita dal casello si seguono le indicazioni per Merano, dove si prosegue percorrendo la Val Venosta fino a Spondigna. A Spondigna si svolta a sinistra per Prato allo Stelvio. Per fare il giro dello Stelvio siamo partiti da Prato dello Stelvio, in Val Venosta. Si pedala tra Alto Adige, Lombardia e Svizzera. Tabella dati riepilogativi del giro dello Stelvio Partenza/Arrivo Prato allo Stelvio 907 m Punto più elevato Passo dello Stelvio 2.758 m Dislivello totale 1.968 m Lunghezza 63 km Pendenza Media 6,5 % Pendenza Massima 10 % Consigli: dato che il giro è assai frequentato vi consiglio di prestare la massima prudenza durante l’escursione. Vista la quota che si raggiunge il mio suggerimento è di portare con voi l’abbigliamento adeguato come per esempio guanti lunghi, manicotti e gambali e uno spolverino. Il giro dello Stelvio in bici da corsa è impegnativo: 63 km per quasi 2.000 metri di dislivello. Affrontare il giro dello Stelvio in bdc Ho programmato il giro dello Stelvio alcuni giorni prima di effettuarlo. Ho preparato la traccia a tavolino disegnandola al pc partendo da un sito web che mi permette di tracciare l’itinerario. Il sito in questione è www.gpsies.com. Creata la traccia, l’ho salvata in formato gpx e dopo aver collegato il GPS al pc ho inviato la traccia allo strumento. Cosa portare: suggerimenti Ho preparato uno zainetto con le cose indispensabili da portare durante l’escursione. Ho usato uno zaino perché arrivando a certe quote il tempo cambia in fretta ed è sempre meglio essere preparati. Ho portato un paio di guanti lunghi, manicotti, gambali e uno spolverino. Come attrezzi una piccola pompa, due camere d’aria, due levagomme e un multi tool. Il giro dello Stelvio nel dettaglio Il giorno stabilito per fare il giro sono partito presto da casa per raggiungere il punto di partenza a Prato allo Stelvio, bellissimo paese della Val Venosta situato a 915 m di quota. Ho parcheggiato la macchina quindi ho scaricato la bici e mi sono preparato. Dopo essermi vestito come prima cosa ho acceso il GPS ho aspettato il segnale, quindi ho attivato la traccia da seguire. Dopo aver fatto queste operazioni basilari ho agganciato i pedali e sono partito. Ho affrontato i 27 km e i 48 tornanti attraversando l’abitato di Gomagoi e di Trafoi quindi sono giunto al Passo dello Stelvio. A questo link trovate la descrizione dettagliata della salita. I tornanti sono infiniti (48!) e dal 20° in poi li vedrete davanti a voi a ricamare la montagna fino al passo dello Stelvio. Sono arrivato in cima alla salita e come da rito ho fatto la foto al cartello del passo, mi sono cambiato e ho bevuto un caffè mangiando una fetta di torta. Dopo una breve sosta mi sono quindi vestito e ho iniziato la discesa. Già dopo i primi metri di discesa mi sono reso conto che la carreggiata è ampia e i panorami circostanti lasciano a bocca aperta. Sono sceso a velocità abbastanza sostenuta ma mantenendomi sempre sulla destra. Ho continuato la discesa per circa 3 km fino a notare sul lato destro della strada una struttura di color rosso, la casa cantoniera dell’Anas. Ho raggiunto il tornante e ho svoltato a destra seguendo i cartello per la Svizzera e per Santa Maria/Müstair. Ho cambiato rapporto e in agilità ho affrontato l’ultima salita della giornata. Mi sono girato con lo sguardo e ho scorto il passo dello Stelvio e mi sono reso conto di quanto mi sono abbassato di quota. In pochi minuti sono giunto al Passo Umbrail a 2.503 metri s.l.m.. Ancora una foto di rito al cartello quindi ho percorso pochi metri, entrando così in territorio Svizzero. Sono risalito in bici e ho continuato la discesa. [Update agosto 2019]: Alcuni nostri lettori ci hanno segnalato di recente che la discesa dal passo Umbrail verso Santa Maria oggi è completamente asfaltata e molto meno trafficata. Conquistato il passo dello Stelvio, spesso Cima Coppi, dopo una breve discesa si raggiunge l’Umbrail e da qui si entra in Svizzera. Ho subito affrontato alcuni bei tornanti stretti che necessitano di una buona guida. Ho terminato questa parte e ho affrontato un breve tratto di strada sterrata per il semplice motivo che nei parchi nazionali svizzeri le strade sono sterrate e non asfaltate. Attenzione a dove mettete le ruote. Ho superato questo tratto senza alcun problema, il fondo è compatto. Continuando, si raggiunge un tratto pianeggiante che costeggia un fiumiciattolo dove scorre acqua molto fresca, provare per credere. Mi sono ritrovato ancora dei tornanti da affrontare, quindi un tratto pianeggiante che mi ha fatto passare prima sul versante occidentale e poi orientale del fiumiciattolo. Nuovamente mi sono fermato per ammirare il panorama e per scattare alcune foto ricordo. I successivi tornanti sono molto stretti, bisogna prestare attenzione soprattutto quando si incrociano pullman e automobili. Ho visto sul lato destro della sede stradale un bar. Con attenzione ho concluso questo tratto, sono uscito dal bosco e magicamente ho pedalato tra campi coltivati. Pochi colpi di pedale in discesa e sono giunto all’abitato di Santa Maria/Müstair. Alla fine della discesa, allo stop, ho svoltato a destra seguendo il cartello con scritto Merano e Müstair. Mi sono immesso sulla strada 28 in leggera discesa, strada larga e con asfalto perfetto. In pochi minuti ho attraversato il paese di Müstair e dopo circa 200 metri mi sono trovato ad attraversare la frontiera Svizzera per poi rientrare in Italia. (Solitamente non fermano nessuno ma portatevi naturalmente i documenti). Alla dogana svizzera raramente chiedono i documenti ma è meglio averli con sé. Si torna in Italia seguendo le indicazioni verso Merano. Appena sono entrato in suolo italiano ho notato che il numero della strada è passato da 28 alla SS41. Pedalando ho attraversato l’abitato di Tubre, primo paese italiano dove ho trovato una fontana per riempire la borraccia. Proseguendo ho affrontato un tratto in discesa immerso nei campi coltivati a ortaggi in un panorama davvero da cartolina. Continuando sulla strada statale 41 ho pedalato per un breve tratto nel bosco di abeti dove ho affrontato due tornanti molto ampi, fino a giungere a un bivio dove si tiene la destra seguendo le indicazioni per Glorenza/Merano. Pedalando un tratto in leggera discesa prima del borgo medioevale di Glorenza ho girato a destra sulla SP50 seguendo le indicazioni per Prato allo Stelvio, la mia località di partenza. Un lungo rettilineo mi ha portato al punto di arrivo che coincide con il punto di partenza, dove ho parcheggiato la macchina al mattino. Buon giro!