Domenica 6 marzo, in uno scenario invernale, si è corsa la seconda edizione della Granfondo Strade Bianche di Siena. Esattamente il giorno dopo la gara dei professionisti, vinta da Fabian Cancellara. Oltre 2.000 i partecipanti.

Chicche&pecche della Granfondo Strade Bianche 2016 di Siena

Le attese erano molto alte, complici i luoghi e il fascino dello sterrato. Vediamo se sono state rispettate. Noi di strada.bicilive.it abbiamo contato 5 chicche, ovvero cose che ci sono piaciute molto, e 3 pecche, ovvero cose che ci sono piaciute meno e che sono, a nostro avviso, migliorabili. Enjoy!

Le 5 chicche

Il paesaggio

Il Chianti non smentisce mai, anche sotto i nuvoloni neri che incombevano domenica mattina, ha fatto la sua grande figura. Colline che sembrano disegnate da Leonardo con la matita, strade bianche che si inerpicano come vecchi sentieri per cavalieri medioevali, e l’incredibile arrivo finale in Piazza del Campo a Siena. La vera chicca delle chicche. Un arrivo così solo nei sogni. Un’idea geniale che riporta il ciclismo dentro la bellezza italiana e che vale uno scollinamento dolomitico. Voto: 10 e lode.

L'arrivo a Piazza del Campo a Siena

L’arrivo a Piazza del Campo a Siena vale uno scollinamento dolomitico

Il fascino dello sterrato

Anche qui, come sopra: magico. Ma, a differenza che nell’Eroica, che si corre praticamente sulle stesse strade, la bellezza della Strade Bianche è anche vedere i telai in carbonio e le tutine aderenti all’ultima moda infangarsi e impolverarsi oggi esattamente come le vecchie specialissime di Coppi, Ganna e Bartali. Affascinante.

ciclisti in un tratto di sterrato tra le colline del Chianti

Un tratto di sterrato tra le colline del Chianti

L’emozione del giorno dopo

Correre una granfondo sullo stesso percorso di una gara dei pro è già di per sé emozionante. Poterlo fare 24 ore dopo, praticamente con a terra ancora fresche le tracce dei tubolari di Cancellara e Sagan, rende il tutto ancora più magico. Un’altra grande idea, nuova per l’Italia, che sarebbe bello veder riproposta più spesso. Morale: abbiamo inventato una classica per amatori, senza essercene accorti.

la Strade Bianche dei professionisti

Il fascino di percorrere lo stesso tracciato solcato dai professionisti il giorno prima

Lungo abbordabile

124 chilometri con 1350 metri di dislivello non sono esattamente impossibili per un ciclista mediamente allenato, questo considerando anche lo sterrato. Una scelta giusta, sia per la stagione, siamo all’inizio, le gambe devono ancora macinare chilometri (e faceva davvero un “freddo cane”).

ciclisti percorrono lo sterrato tra le colline toscane

Pur considerando lo sterrato, la difficoltà di questa Granfondo non è elevatissima

Strade tenute benissimo

Ottimi il manto stradale, e soprattutto gli sterrati. Complice certo il passaggio dei pro il giorno prima. Pedalare in queste condizioni è una goduria per l’animo e per il fisico.

ciclisti su strade bianche in condizioni perfette

Il manto stradale dei tratti sterrati era in condizioni perfette

Le 3 pecche

Segnalazioni e presidi insufficienti

Organizzazione non all’altezza: chi arrivava negli ultimi 30 km e soprattutto negli ultimi, non facili da trovare, tratti serrati, dopo le 13 (!) non ha trovato più cartelli e omini a segnalare. E non erano pochi, considerando che il tempo massimo di arrivo a Siena era previsto per le 16. Grave. Qualcuno ha perciò addirittura perso la strada e la magia dell’arrivo a Piazza del Campo, pur essendo perfettamente dentro i tempi di sicurezza. Pecca non da poco. Voto: 4.

Strade aperte troppo presto

Dopo nemmeno 40 chilometri protetti, traffico già aperto. E quel che è peggio con auto spesso anche in senso contrario. Pericoloso, per le prossime edizioni, aspetto assolutamente da migliorare, insieme al precedente. Soprattutto considerando l’importanza dell’organizzatore.

Meteo bruttino

Questo non dipende da nessuno, tanto meno dall’organizzazione ma, in questa stagione è molto probabile trovare cattivo tempo. Programmarla più avanti potrebbe aiutare. Ma tant’è, per un granfondista conta anche questo e spesso influisce molto nella scelta in griglia (parto o non parto?). Prime ore con il sole, ma freddo. Poi dalle 11 pioggia a macchia di leopardo, con scrosci su alcuni colli. Non esattamente una giornata primaverile. Sicuramente, però, da grande classica.

Commento finale

Chicche battono Pecche 5-3. La Granfondo Strade Bianche, che rientra tra le 10 granfondo più belle del 2016, è dunque promossa. Anche se, a nostro avviso, può e deve migliorare negli aspetti organizzativi (soprattutto la segnaletica e i presidi: non esiste che qualcuno possa sbagliare percorso per questo motivo). Voto complessivo: 7

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A proposito dell'autore

Classe '72, scrittore, giornalista, blogger: le sue "Confessioni di un ciclista pericoloso" sono uno dei blog più letti dai ciclisti milanesi. È stato direttore editoriale di Bike Channel, il primo canale dedicato al ciclismo in onda su Sky ed è autore di 2 libri: "Il carattere del ciclista" (Utet 2016, in uscita nel 2017 anche in Olanda) e "Ma chi te lo fa fare – Sogni e avventure di un ciclista sempre in salita" (Fabbri 2014). Socio di UpCyle, il primo bike cafè restaurant d’Italia, soffre di una dipendenza conclamata per le salite alpine sopra i 2000 metri.