Intervista ad Alberto Contador alla presentazione di rhxdue Giacomo Pellizzari 12 Settembre 2015 Eventi Presentata a Milano la 3ª edizione di RHXDUE. rh+ e Fundación Alberto Contador insieme per un nuovo ciclismo. Rh+ insieme a Polartec saranno il nuovo title sponsor del Team Fundación Alberto Contador per il 2016. Siamo stati alla presentazione della nuova partnership dei due brand con il progetto di Alberto Contador, la sua Fondazione. Il campione spagnolo sembra voler investire il suo futuro in questa bellissima e silenziosa missione. Fuori dalle luci della ribalta e in perfetto stile Contador. Ovvero, creare una nuova generazione di ciclisti, scommettendo sui giovani e trasmettendo loro l’autentica passione. Non tutti i grandi campioni si dedicano a questo, non è qualcosa di scontato. Alberto, che è un ciclista speciale, ha scelto di farlo. Da qui nasce il team Fundación Alberto Contador: l’obiettivo è portarlo il prima possibile nel circuito World Tour. Una sfida che rh+ insieme a Polartec ha deciso di sostenere, creando l’equipaggiamento necessario completo (caschi, occhiali e abbigliamento). Il tutto all’insegna della filosofia “Essere senza apparire”: materiale tecnico e performante, ma zero concessioni alla moda. Filosofia ribadita dal Presidente di rh+ Giovanni Cagnoli e da Gary Smith, CEO di Polartec. RHXDUE, giunta quest’anno alla sua terza edizione, rappresenta una tappa per celebrare questo sodalizio. I ragazzi del team pedaleranno insieme ad Alberto sui mitici tornanti del Passo Gavia. Per noi è stata anche l’occasione per scambiare due chiacchiere con “il Pistolero”. [BiciLive]: “Restituire alle giovani generazioni tutto ciò che il ciclismo ha dato a me” questa la mission della tua fondazione. Alberto, qual è il valore che vuoi trasmettere? Non uno, ma tanti. Tutti quelli che in questi anni di duro ciclismo ho imparato ad amare e coltivare. Cadendo e rialzandomi. ll ciclismo non è solo uno sport, è un modo di vivere, di stare al mondo. Un mondo fatto di fatica, duri allenamenti, ma anche di gioie, fratellanza, amicizie profonde. Uno stile di vita positivo e sano. Vorrei trasmettere tutto questo ai ragazzi che salgono in bici oggi per la prima volta. [BiciLive]: Quest’anno sei stato l’unico tra i big a fare Giro e Tour, impresa che testimonia il tuo amore per questo sport. Cosa è per te la bici? Tutto. È il mio modo di stare al mondo e di comunicare col mondo. Io amo la bici e l’ho sempre amata, fin da bambino. Per cui mi piacciono anche le sfide, così ho pensato: perché non provare a correre Giro e Tour insieme, perché non tentare l’impresa di Marco Pantani? E così ho fatto. È stata durissima, e non li ho vinti tutte e due come fece lui, ma è stata comunque un’avventura bellissima. Sono due corse massacranti, lunghissime, seppur completamente diverse tra loro. Difficile controllare le forze e gestire le energie per tutto quel tempo. [BiciLive]: L’anno prossimo ci riproverai? Non credo, il mio obiettivo per il 2016 è il Tour de France. Riuscire a preparare bene entrambi è davvero difficile e io non sono più un ragazzino. [BiciLive]: Tu ami l’Italia e anche ora sei qui per pedalare sulle nostre strade. Quale è la salita italiana che preferisci? Domanda difficile. Quest’anno come sempre alla RHXDUE faremo il Gavia, sicuramente una delle mie preferite, in particolare il versante di Ponte di Legno. Ma la salita del vostro Paese che mi è più rimasta impressa, anche se non una delle più dure, è l’Etna. Un posto meraviglioso, in una terra bellissima, che conoscevo poco. Una salita lunga, si arriva molto in alto, pur non essendo sulle Alpi o sui Pirenei. Una salita difficile, che può mettere a dura prova e fare selezione. [BiciLive]: Team Fundación Alberto Contador: quando vedremo i tuoi ragazzi a un grande giro? Presto, molto presto. Ne sono convinto. Sono ragazzi meravigliosi, gli si legge la passione negli occhi. Si allenano ogni giorno duramente e, cosa più importante, amano questo sport fino in fondo. Non lo dimenticate mai: il ciclismo è lo sport più bello del mondo.