Bici e Classiche del Nord: come ti elaboro il bolide! Giacomo Pellizzari 20 Aprile 2015 Bike News Giro delle Fiandre, Parigi-Roubaix, Amstel Gold Race: dalle ammortizzate Pinarello ai tubolari da 30 mm di Peter Sagan. Le Classiche del Nord sono andate, ma ci hanno lasciato qualcosa di nuovo quest’anno. Hanno messo in mostra una serie di innovazioni tecnologiche davvero sorprendenti. Impensabili, forse, fino a qualche anno fa. L’assetto delle biciclette è cioè spesso cambiato radicalmente. Sembrava quasi ci trovassimo di fronte a motorini “elaborati” più che a specialissime ritoccate. Difficile dire se siamo agli albori di una nuova idea di bici per queste gare, diverse da tutte le altre, o se semplicemente le case si sono arrangiate alla bisogna. Ma se pensiamo ai tubolari di dimensioni “monster” di Peter Sagan del team Tinkoff Saxo (guarda la nostra intervista video a Peter Sagan) per il pavé della foresta di Arenberg alla Parigi – Roubaix, viene difficile credere che non ci sia una vera e propria strategia dietro. Lo slovacco ha cambiato bici proprio prima del pavé: dalla sua Custom Tarmac è passato allo speciale modello Roubaix, che montava tubolari FMB Specialized, rispettivamente anteriore da 28 e posteriore da 30 mm. Quasi una bici da turismo. Stesso discorso per la Look: bici ad hoc concepita per la regina delle classiche. La bici di Greg Van Avermaet con la leva del freno al centro del manubrio – Ph Tim De Waele Un altro trend sono state le leve aggiuntive dei freni al centro del manubrio. Addirittura Greg Van Avermaet della BMC ne montava una sola e in carbonio. Il motivo di queste leve aggiuntive è presto detto: sulle insidiose mattonelle del pavé diventa più facile frenare così. La Cofidis ha montato al centro del manubrio anche dei comandi aggiuntivi per il cambio elettronico Di2 Shimano. I tubolari più “piccoli” (si fa per dire), li ha montati invece la Le bici del team Lampre Merida montavano pneumatici da 25mm – Ph Luca Bettini Bettini Photo Lampre Merida: solo 25 mm. L’Astana si è affidata a tubolari Specialized a mescola speciale da 28 (anteriore) e 30 (posteriore). Vecchia scuola invece per il team Lotto NL – Jumbo, che montava tubolari Mavic SSC sulle sue Bianchi Infinito CV. La Bianchi ha da sempre contribuito all’evoluzione tecnologica della bici per le classiche del Nord: ha introdotto soluzioni innovative come il Countervail, capace di ridurre fin quasi eliminare le vibrazioni. Capitolo pedali: in molti avevano i minimalisti Speedplay Zero Pavé, altro modello di punta concepito ad hoc per queste gare. Photo by Georges Lüchinger_BMC Racing Team E veniamo ai portaborracce: solo qualche raro esemplare era in carbonio, gli altri in acciaio e spesso con accorgimenti per impedire alle borracce di scivolare fuori sulle mattonelle. Ma la vera chicca è stata la Pinarello Dogma K8-S utilizzata dai corridori del Team Sky al Fiandre alla Roubaix. Sir Bradley Wiggins (la Roubaix è stata la sua ultima corsa su strada) in testa. Il Dogma Suspension System della Pinarello K8S La Dogma K8-S dell’azienda italiana è una bici ammortizzata e disegnata apposta per le classiche del Nord, la novità principale è il DSS, Dogma Suspension System. Un ammortizzatore posteriore che rende più confortevole la pedalata su terreni dissestati e che secondo i calcoli degli ingegneri Pinarello, dovrebbe garantire al ciclista una velocità superiore del 9% rispetto ad una bici normale. Tenetevi forte: da giugno la Dogma K8-S sarà disponibile anche al pubblico. Prezzo stimato: 11 mila euro. Insomma, a volerle guardare da vicino, le classiche del pavé ci hanno regalato un vero spettacolo di tecnologia. E anche se non siamo dei pro consumati, abbiamo piacevolmente fatto “ballare l’occhio”.